Analisi de \"la separazione dei poteri\" di Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu PDF

Title Analisi de \"la separazione dei poteri\" di Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu
Author Tironsbomber _
Course italian
Institution StuDocu University
Pages 2
File Size 48.5 KB
File Type PDF
Total Downloads 64
Total Views 143

Summary

Analisi de "la separazione dei poteri" di Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu, analisi fatta correttamente e molto esaustiva...


Description

Analisi de “La separazione dei poteri” 1) Riassumi in 10 righe il contenuto del brano. -Nel capitolo XI dello spirito delle leggi, Montesquieu delinea i 3 poteri che sono necessariamente presenti nella gestione di uno stato: il potere legislativo, che è il potere di approvare le leggi, il potere giudiziario, che è il potere di giudicare un cittadino che infrange determinate leggi e infine il potere esecutivo che consiste nel mettere in pratica le leggi e applicarle. Successivamente esplica vari esempi legati al possedimento da parte di una persona o un corpo di magistratura due poteri e ai problemi che questo può portare, come ad esempio l’unione del potere legislativo e del potere esecutivo porterebbe all’assenza di libertà del cittadino, oppure l’unione del potere giudiziario con il potere legislativo porterebbe il monarca o chiunque possieda questi poteri ad avere il potere sulla vita e sulla libertà dei cittadini. Infine esplica che tutto è “perduto” se la stessa persona esercitasse i tre poteri contemporaneamente portando ad un terribile dispotismo. 2) Quale potere deve necessariamente essere separato dagli altri perché sia garantita la libertà politica? Sicuramente il potere giudiziario, perché se unito a quello legislativo, il potere sulla vita e la libertà dei cittadini sarebbe arbitrario, mentre se unito al potere esecutivo il giudice potrebbe avere la forza di un oppressore. 3) L'autore individua e propone una forma di governo migliore delle altre? No, l’autore si limita a descrivere i due tipi di governo che c’erano all’epoca che sono il governo che lui definisce moderato, quello più utilizzato nella maggior parte dei regni d’Europa, il quale comprende un principe che detiene i poteri legislativo e giudiziario, lasciando il terzo al popolo, mentre l’altro governo è definito dispotico in cui il sovrano possiede tutti i tre i poteri. Questo tipo di governo era presente anche in Francia, patria di Montesquieu, ma per paura della censura non solo non ha esplicitato il suo regno, ma anche una forma di governo migliore delle altre, perché questo sarebbe andato contro il sovrano portando a delle conseguenze anche al suo libro. 4) Illustra, con l'aiuto di un dizionario, il significato dei seguenti termini appartenenti al linguaggio politico: “potere”, “diritto”, “legge”, “libertà”, “dispotismo”. -Potere= La facoltà di azione attribuita dall'ordinamento giuridico ad organi determinati -Diritto= Posizione giuridica soggettiva, tutelata dalla legge, che consiste nel potere di assumere un determinato comportamento in funzione dei propri interessi - Legge= Atto legislativo approvato dal Parlamento o da un Consiglio regionale -Libertà=Stato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza di ordine morale, sociale, politico 5) Qual è la tesi che Montesquieu intende dimostrare in questo brano? La dimostrazione si basa sull'osservazione della realtà o su un assunto teorico astratto? -Montesquieu intende dimostrare che l’unione dei tre poteri è il modo di governare peggiore che esista perché questo creava un regno dispotico governato dalla paura, in cui la libertà politica è quasi nulla. La dimostrazione è basata esclusivamente sull’osservazione della realtà, soprattutto basandosi sul governo inglese, la culla dell’illuminismo e in cui vigeva una grande libertà, in contrario al governo francese, dove aristocrazia feudale e clero erano ancora detentori degli antichi privilegi impedendo l’imporsi della nuova classe emergente dell’Europa del Settecento; la borghesia. In più alla fine del brano, Montesquieu critica in modo leggero il governo Turco, che era

molto simile a quello francese, in modo tale da convincere soprattutto il popolo francese che la sua tesi è corretta. 6) Individua nelle affermazioni di Montesquieu sulla distribuzione dei poteri alcuni principi e valori caratteristici della mentalità illuminista e spiega per quale motivo essi rappresentano un cambiamento radicale rispetto alla cultura precedente. - Montesquieu in questo brano tratta la questione della separazione dei poteri prendendo come modello la Costituzione inglese, vista come esempio di libertà politica a cui bisognerebbe ispirarsi, in opposizione agli Stati dispotici in cui tutti e tre i tipi di poteri sono concentrati nelle mani di un solo sovrano, come accadeva in Francia. Questo non accadeva in Inghilterra in cui vigeva una grande libertà che ha permesso alla cultura illuminista di progredire e di portare a un reale progresso. Montesquieu nell’affrontare e documentare la sua tesi contro l’unione dei tre poteri, basa gran parte della dimostrazione sull’osservazione della realtà, che è riconducibile al sensismo illuminista del tempo, introdotto nel ‘600 da Galileo Galilei, secondo il quale la conoscenza deriva dall’esperienza sensibile e non da assiomi teorici astratti. È proprio questo un cambiamento radicale rispetto alla cultura manierista e rinascimentale che gli illuministi criticavano proprio perché respingono ogni pretesa di legittimità fondata sulla tradizione, sull’autorità e sulla fede. In più Montesquieu afferma che un governo debba essere organizzato in modo tale che ogni singolo cittadino non debba temere un altro compaesano, il quale riflette un altro concetto illuminista, cioè quello filantropico; infatti gli uomini non devono temersi tra loro ma devono amarsi e aiutarsi tra loro in quanto tutti sono portatori di ragione....


Similar Free PDFs