Andreuccio da Perugia, Decameron PDF

Title Andreuccio da Perugia, Decameron
Author Emanuela Milazzo
Course Letteratura Italiana
Institution Università degli Studi di Palermo
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ANDREUCCIO DA PERUGIA (II, 5) Tema: avventure a lieto fine Regina: Filomena La novella Andreuccio da Perugia è raccontata da Fiammetta nella seconda giornata. Il racconto inizia con la presentazione del personaggio principale, Andreuccio di Pietro, il quale vive a Perugia e fa il mercante di cavalli. È un ragazzo perbene, che non ha mai viaggiato, quindi con poca esperienza. Viene a sapere che a Napoli c’è una fiera dove si vendono dei bei cavalli, perciò si mette in viaggio con altri mercanti, con 500 fiorini d’oro in una borsa. Arrivato a Napoli sa dall’albergatore che la fiera si terrà l’indomani nella piazza del Duomo. Il giorno seguente Andreuccio spera di fare degli affari e cammina con la borsa aperta per dare l’impressione che è in grado di pagare; in questa situazione passa una bella donna siciliana che vede il suo denaro e nel frattempo, Andreuccio viene abbracciato da una donna anziana con la quale intrattiene una conversazione. Non appena la donna si allontana da Andreuccio, la giovane la ferma per chiedergli chi è, da dove viene e cosa è venuto a fare. L’anziana donna risponde che ha vissuto per lungo tempo in Sicilia con il padre di lui. Ottenute tutte le informazioni necessarie, Fiordaliso si organizza per truffare il giovane. Manda un servo a dire al giovane che una nobildonna vuole incontrarlo, così il ragazzo pensando che ella si fosse innamorata di lui, percorre una strada malfamata e giunge presso l’abitazione della donna. La trova così ben vestita, dentro una casa ben arredata e profumata. Fiordaliso abbraccia e bacia il ragazzo e dice di essere sua sorella, in quanto era nata dall’unione di suo padre con una donna che l’uomo aveva conosciuto in Sicilia e che poi era andato via dimenticando di lei e sua madre. Poi continua chiedendo dei vari parenti, usando nomi e sfoggiando la sua conoscenza dei fatti familiari di Andreuccio, portandolo a pensare che dica la verità. Andreuccio si dispiace per il padre e rimane a cena da lei; vista l’ora Fiordaliso chiede al “fratello” di rimanere per la notte e finge di mandare un servo ad avvisare l’albergatore. Andreuccio, così, chiede per il gabinetto e camminando finisce sopra una tavola che si ribalta, cadendo nel letame. Chiede aiuto ma la donna cerca la borsa del giovane e scappa. Risalito da quel buco comincia urlare e bussare, scatenando le urla dei vicini che, sentendo Andreuccio chiedere se conoscessero Fiordaliso, cominciano a ridere. Ad un certo punto un uomo richiama fortemente il ragazzo dicendo che se avesse continuato sarebbe uscito da casa per picchiarlo. Andreuccio scappa e incontra due con una lanterna, racconta la sua disavventura e i due tizi dicono che si è salvato la vita perché quell’uomo che lo ha minacciato è un certo Buttafuoco, molto pericoloso. Gli propongono di unirsi a loro per una truffa, come per riscattarsi: il giorno prima era stato seppellito il cardinale Filippo Minutolo (realmente esistito e morto nel 1301) con al dito un anello di rubini di valore, i tre avrebbero dovuto forzare il sepolcro e appropriarsene. Andreuccio si lascia convincere, però deve assolutamente lavarsi perché emana una gran puzza. I due lo accompagnano ad un pozzo, ma arriva la polizia e quindi scappano. La polizia vede la corda muoversi e allora tira su Andreuccio, vedendolo però, le guardie scappano, così Andreuccio raggiunge i due. Arrivati alla Chiesa, è Andreuccio a dover entrare nel sepolcro. Il giovane ricordandosi che i due erano scappati mentre era dentro il pozzo, sfila l’anello al vescovo e finge di non trovarlo, i due quindi lo chiudono lì dentro. A questo punto Andreuccio prova a spostare il coperchio vanamente e si arrende al suo destino, ma sente delle voci: molti avevano avuto la sua stessa idea e volevano l’anello. Un prete entra dentro il sepolcro e allora lui gli tira le gambe; il prelato si spaventa e scappano tutti. Così Andreuccio esce e va via, torna nel suo albergo dove trova l’albergatore in pensiero per lui e raccontata la sua disavventura (omettendo la parte relativa all’anello), decide di ripartire per Perugia, dove dirà di avere investito in un anello di rubini.

Analisi e commento La novella si trova nella giornata della avventure a lieto fine, cioè le novelle che si soffermano sul Fato e sulla Fortuna, che anche se appare contraria, può essere aggirata e sfruttata dall’uomo con il suo ingegno, per trarne un beneficio. Andreuccio è un personaggio in evoluzione, in quanto appare ingenuo all’inizio ma poi acquisisce la maturità e l’astuzia tipica della professione mercantile. La struttura del racconto è circolare, in quanto c’è una partenza da Perugia (o dall’ostello) e un ritorno a Perugia (o all’ostello) e sembra quella di una fiaba, in quanto possiamo trovare le funzioni narrative fiabesche: allontanamento, divieto, danneggiamento, persecuzione, salvataggio e maturazione. Boccaccio insiste sull’elemento comico (ad esempio la caduta nella latrina) ma anche sulla verosomiglianza: i due tizi lo costringono a lavarsi prima di mettere in atto il furto, poiché puzza. E appare chiara la sua maturazione e la presa di coscienza, quando finge di non trovare l’anello o quando fa spaventare il prete. L’ambiente presentato è quello di una grande città, Napoli, con i vari tessuti sociali: mercanti, furfanti, clero e alta borghesia. Mentre, quasi tutti i personaggi sono mossi dal desiderio di inganno per un proprio beneficio, anche se inzialmente possono celarlo....


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