Riassunto Decameron PDF

Title Riassunto Decameron
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi di Genova
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riassunto struttura decameron...


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Boccaccio VITA Nacque a Firenze o Certaldo nel 1313 da Boccaccino di Chielino , un ricco mercante. In realtà un figlio illegittimo , ma il padre lo riconosce e lo accoglie nella sua casa a Firenze sotto la guida del maestro Domenico Mazzuoli. Dal 1327 al 1340 si trasferirà a Napoli con il padre, perché il padre era socio del banchieri Bardi , finanziatore della corte angioina. Proprio a Napoli, Giovanni impara il mestiere del mercante e scopre i vari strati sociali della vita napoletana da cui poi trarrà ispirazione per le novelle del Decameron. Dopo di che Giovanni incomincerà a frequentare la corte angioina iniziando a scrivere la prime opere in volgare e in latino. IL DECAMERON ( titolo che deriva dal greco: “deca” dieci ed meron deriva da “emeron” forma di plurale del di “ emera” che significa giorno. Giovanni Boccaccio si dedica alla scrittura del Decameron per circa 3 anni ( dal 1349-1351) quando appunto si trova ancora a Napoli. L’opera è dedicata alla donne; l’obbiettivo di Boccaccio è quello di consolare le donne in modo da trovare delle soluzioni positive alle loro pene d’amore. Proprio l’inizio del Decameron inizia con un riferimento alla storia di Ginevra e Lancilotto che anticipa il tema dell’amore: come Galeotto aiutò Lancillotto a conquistare Ginevra, così il libro deve fare lo stesso con le donne. Dopo il Proemio in cui si annuncia le dedicatarie dell’opera, ovvero le donne, inizia la Prima giornata. La prima giornata è introdotta da una rubrica che sintetizza il tema centrale della giornata stessa. Ma la rubrica esiste in ogni giornata e in qualche modo sintetizza anche il contenuto di ciascuna di esse. Ed è anche prima di ciascuna novella. Quindi alla fine di avranno dieci rubriche di giornate e cento di rubriche di novelle. L’opera viene suddivisa in 3 livelli differenti: 1. Il primo è rappresentato da una “ super-cornice” in cui l’autore è sia narratore che protagonista perché espone i propri pensieri all’inizio al centro e alla fine del libro( più un’introduzione dello stesso Boccaccio all’inizio della Quarta giornata) In qualche Boccaccio oltre a consolare le donne vuole anche insegnare cosa perseguire e cosa evitare. 2. Il secondo è costituito dalla cornice ovvero dalla parte in cui viene narrato il contesto sociale in cui i 10 narratori raccontano le loro storie. 3. Il terzo è formato proprio dalle cento novelle raccontate dai 10 novellatori.

La cornice è una parte in prosa che connette le varie novelle di ciascuna giornata. Essa è utile per far sì che le novelle diventino un libro organico e organizzato. Inoltre essa prima dell’inizio del racconto delle novelle racconta la situazione fiorentina del 1348: epoca in cui morirono molte persone a causa di un’epidemia ovvero la peste nera. Proprio per sfuggire alla peste una brigata giovanile decise di rifugiarsi nel contado, trascorrendo alcuni giorni passeggiando, scherzando e raccontando novelle ciascuno. A decidere questa “fuga” sono state 7 donne, che dopo essersi incontrate nella chiesa di S. Maria Novella nel bel mezzo della pestilenza, vengono raggiunte da 3 loro amici maschi che si erano innamorati di alcune donne del gruppo. I nomi sono: Pampinea ( la più matura) , Elissa, Lauretta, Neifile, Fiammetta, Emilia, Panfilo, Filostrato e Dioneo. Tutti questi nomi evocano i nomi che erano presenti nelle opere giovanili di Boccaccio. I 10 giovani si recano in un luogo a tre kilometri dalla città , in un bel palazzo con giardino. In totale restano fuori città 14 giorni, ma di questi giorni ne impiegano solo 10 per raccontare le novelle, ma non le raccontano sempre nello stesso luogo: il novellare viene impedito per due giorni consecutivi( venerdì giorno sacro della passione di Cristo) e il sabato( giorno dedicato all’igiene e al riposo). Inoltre si sposteranno dopo la prima settimana in un bello e ricco palazzo dove resteranno fino alla fine. Per quanto l’organizzazione delle giornate , i dieci ragazzi a parte la prima giornata e la nona ( tema libero) scelgono ciascun giorno un re o una regina a cui è affidato il compito di decidere il tema delle novelle. Alla fine di ogni giornata uno dei novellatori canterà una canzone. Però ovviamente vi sono delle eccezioni alle regole stabilite: il novellatore Dioneo si asterrà una giornata dal tema stabilito e inoltre si asterrà dall’ordine casuale di parola di ciascun novellatore e finirà sempre per ultimo a parte la Prima giornata in cui il tema è libero. PROEMIO E INTRODUZIONE ALLA PRIMA GIORNATA Dopo la super-cornice dove appunto Boccaccio si rivolge alle donne e dedica loro il Decameron inizia la cornice che rappresenta in questo caso l’introduzione a tutte le giornate. E in questo caso introduzione alla PRIMA GIORNATA L’autore inizia raccontando ciò che ha permesso ai 10 giovani di incontrarsi: l’avvento della peste del 1348. I 10 ragazzi appartengono alla borghesia cittadina fiorentina e intendono scappare da Firenze sia per la paura del contagio , ma soprattutto per continuare ad ispirare la loro vita a criteri di ragionevolezza , decoro e onestà. Tuttavia in alcune novelle il carattere licenzioso non può essere separato dal clima generale e proprio per questo lo stesso Boccaccio aggiunge che di fronte a questa situazione si sono allargate le leggi del piacere a causa dell’imminenza alla morte. Anche se i giovani concepiscono un fatto orribile con

molta leggerezza, scherzandoci anche sopra. Quindi prima delle divertenti novelle vi è questo tragico inizio che come dice Boccaccio : “ orrido cominciamento” che apre poi le porte verso il racconto da parte dei novellatori. Come ho già detto dopo il contesto , viene raccontato l’incontro dei giovani nella chiesa di S. Maria Novella, dove appunto Pampinea decide di andare via con altre 6 ragazze e poi al loro si aggiungono altri 3 ragazzi. Si parte così il mercoledì mattina con alcuni servitori per pulire il palazzo in cui alloggeranno. TESTO : DESCRIZIONE DELLA PESTE PAG 470 LA PRIMA GIORNATA TEMA LIBERO La prima a decidere il tema della prima giornata è appunto Pampinea. Il motivo dominante delle prime tre novelle è un tema religioso. 1. parla di ser Ciappelletto o Cepparello, che appunto satireggia sia sull’ipocrisia della borghesia mercantile che sulla chiesa che santifica un peccatore, e mette in luce quanto Dio si realizza a dispetto degli uomini. 2. Abraam giudeo che riflette in modo paradossale sullo sviluppo della fede cristiana nonostante la corruzione della Chiesa , perché si appoggia al Dio vero. 3. Melchisedech giudeo: illustra come sia impossibile decidere quali delle 3 religioni monoteiste( musulmana, ebraica, cristiana ) sia la più giusta. Tuttavia anche la sesta presenta un tema religioso , però esso prende la mira non tanto sulla religione cristiana , quanto sulla corruzione degli uomini di chiesa. Ma la rivelazione della novella non è tanto il tema quanto il motivo delle trovate astute e della battute pronte che aiutano di uscire da una situazione difficile o di colpire chi non vive in modo onesto. Alla fine di questa giornata Emilia canta una canzone sull’equilibrio di una vita condotta sotto il segno della bellezza e dell’onesta come i 9 ragazzi presenti. TESTO: SER CIAPPELLETTO PAG 477. B. SECONDA GIORNATA: IL POTERE DELLA FORTUNA O DEL CASO CHE SOTTOPONGONO GLI UOMINI AD AVVENTURE CON UN LIETO FINE. A scegliere il tema è Filomena. Importanti la terza, la nona , l’ottava presentano il tema del travestimento: nella terza un abate alla fine si scopre che è una donna figlia del re d’Inghilterra, l’ottava in cui il conte d’Anguersa va in esilio sotto falso nome ; la nona in cui una moglie punita per adulterio finisce al servizio di un sultano sotto le vesti da uomo.

Le novelle più avventurose sono la quarta e la quinta, mentre quelle più particolari sono le avventure della settima. La quarta parla di un corsaro Landolfo Rufoli che dopo un naufragio si rifugia in una cassetta galleggiante e trova delle pietre preziose. Nella quinta novella vengono narrati i tre episodi di un ragazzo Andreuccio di Perugia che si trova a Napoli. Nella settima invece vengono narrati le vicende di una ragazza di nome Alatiel , che viene mandata sposa al re Garbo . Tuttavia a causa di un naufragio , la ragazza non giunge a destinazione e per quattro anni nove uomini diversi uccidono e rapinano per lei. Quando ritorna il padre convinto che sua figlia sia stata in un convento , il padre la rimanda in sposa al Re Garbo. Tutte queste novelle sono ambientate su uno scenario del Mediterraneo che anima e colora le avventure dei protagonisti. TESTO: ANDREUCCIO DA PERUGIA PAG 488 C. TERZA GIORNATA : IL RAGGIUNGIMENTO DELL’OGGETTO DEL DESIDERIO TRAMITE INGEGNO O “ INDUSTRIA” . A scegliere il tema è Neifile. Il tema si presta ad una trattazione erotica come tutte , tranne la nona novella. In quattro novelle ( 1, 2, 3, 8) si narra di monache e frati che hanno voluto anche loro raggiungere i loro desideri sessuali o favorire delle tresche erotiche. Insomma l’Eros è presente nel mondo ecclesiastico, così come il diavolo ( novella 10: un eremita insegna ad una giovane ingenua come mettere il diavolo nell’inferno) oppure nella settima novella Tedaldo pronuncia una tirata contro i frati. La maggior parte delle novelle in questa giornata presentano un tema religioso che non si concentra solo sulla corruzione della chiesa , ma anche sul tema della forza della natura che spinge gli uomini all’amore. Nell’ultima novella Dioneo esprime una teoria sulla democrazia amorosa secondo cui l’eros è tendenzialmente egualitario perché non fa preferenze fra ricchi e poveri. Tutto questo per spiegare che ogni strato sociale ha diritto all’amore. Il tema dell’amore che fa valere i propri diritti in ogni strato sociale è anticipato già nella seconda novella del re longobardo Agilulfo narrata da Pampinea. Però in questa novella oltre a questo tema vi è anche il tema centrale dell’ingegno: il re e lo stalliere combattono alla pari e benché lo stalliere ricopra uno strato sociale più basso rispetto al re , il re ne riconosce la capacità e l’intelligenza. TESTO: LA NOVELLA DELLO STALLIERE DEL RE AGILULFO PAG. 501. INTRODUZIONE QUARTA GIORNATA

in questa giornata prima di iniziare a far raccontare le novelle ai giovani, Boccaccio si difende dalle critiche del tempo : come per esempio di badar troppo a lodare e consolare le donne, ad occuparsi di argomenti frivoli e leggeri nonostante la sua non più giovane età; di stare troppo con le donne e poco con le Muse ; dedicarsi alle sciocchezze e non pensare a guadagnare soldi per costruirsi una vita agiata. Egli accoglie queste critiche e risponde con una novelletta con cui afferma l’inutilità di ignorare le pulsioni naturali e le figure che le rappresentano,le donne. Inoltre afferma di occuparsi di amore così come Cavalcanti, Dante e Cino da Pistoia e che quindi non è troppo vecchio per parlare d’amore. Alla critica delle Muse risponde che le donne sono le Muse e per questo non ha intenzione di smettere di parlare e di lodare loro. Infine conclude rispondendo all’ultima critica che la vita dei poeti è più longeva di tutti quelli che rischiano di morire giovani per il desiderio di guadagni , e se questo comporta la miseria, lui la accetterà. TESTO : INTRODUZIONE QUARTA GIORNATA PAG. 505 D. QUARTA GIORNATA: AMORI INFELICI. in questa giornata a scegliere il tema è Filostrato, che vedo solo il lato triste e tragico delle vicende amorose. In queste novelle anche per contiguità è portata avanti l’autodifesa delle critiche sviluppata dall’autore nell’introduzione della quarta giornata. Infatti la protagonista della prima novella è l’eroina Ghismunda. Dalla prima partirà un trittico tragico in cui le protagoniste saranno le donne a cui verrà davanti la testa o il cuore di chi hanno amato. Le novelle sono la prima , la quinta e la nona. Oltre a Ghismunda, a cui appunto il padre fa avere un coppa con dentro il cuore dell’innamorato e lei si suicicida con un veleno , le altre due protagoniste Ellisabetta da Messina che dopo che i suoi fratelli hanno ucciso il suo amante lei nasconde la sua testa nel basilico e muore di dolore quando glielo portano via, e la moglie di messer Rossiglione a cui il marito appunto Rossiglione le cucina il cuore dell’amante. Con queste tre novelle l’autore vuole celebrare la nobiltà e la fierezza d’animo delle donne. La quinta novella apre una sequenza di altre novell( la quinta, la sesta , la settima) in cui l’autore vuole svolgere la tesi del carattere democratico dell’eros come già era successo nell’ultima novella della terza giornata . TESTI : TANCREDI E GHISMUNDA PAG 512 ; ELISABETTA DA MESSINA PAG. 518 E PAG 580 LA NOVELLA DEL CUORE MANGIATO.

QUINTA GIORNATA: AMORI FELICI: vicende prima contrastate ma poi con un lieto fine. Regina : Fiammetta i testi più famosi che si incontrano sono quello di Nastagio degli Onesti , di Federico degli Alberighi uniti al tema economico. A parte le novelle più famose citate, le altre novelle si possono suddividere in meccanismi dell’avventura( seconda e terza) e sul riconoscimento nelle centrali ( quinta, sesta, settima) che sul piano artistico sono le più deboli.

E. SESTA GIORNATA : MOTTI DI SPIRITO E ARGUTE RISPOSTE. Regina:Elissa . Nell’introduzione due novellatori Licisca e Tindaro discutono sull’onestà delle donne e sulla verginità delle ragazze che si maritano. In questa discussione interviene anche Dioneo, che sostiene che non ci sia ragazza che non abbia fatto delle beffe al marito o ragazza sposata vergine. Le novelle della sesta giornata sono brevi , ed è per questo che l’autore ha allungato l’introduzione. Lo scenario è per di più quello toscano in cui sono rappresentati personaggi famosi ma anche comuni e molte volte sono le stesse donne a fare le battute di spirito. La novella più famosa e lunga della giornata è quella di Frate Cipolla ( decima). F. SETTIMA GIORNATA: BEFFE DI MOGLI AI MARITI RE: DIONEO Dioneo già nella conclusione dell’introduzione della sesta giornata vuole dare spazio all’astuzia femminile. Queste novelle vengono raccontate nella Valle delle donne. Si può dire che la settima giornata sia la più omogenea sia per l’ambientazione sia dal meccanismo moglie-marito-amante che caratterizza le novelle( tranne sesta e decima). Le beffe solitamente sono o per amore o per sottrarsi ad una situazione difficile. I tratti della novella sono questi: marito stupido o bigotto ( 1.3) oppure geloso( 4,5,8)che si contrappone alla moglie astuta e all’amante prestante e giovane. I mariti sono quasi sempre ricchi e occupano posizioni sociali ben definite, mentre gli amanti sono ancora alla ricerca di una stabilità economica. NON CI SONO TESTI SUL LUPERINI.

G. OTTAVA GIORNATA: ALTRE BEFFE. Regina: Lauretta L’ambientazione è toscana. In sei novelle su dieci ( 1, 2,4,7,8,10) le beffe sono su sfondo erotico, ma nella prima nella seconda e nella decima lo

sfondo erotico si unisce al tema economico che alla fine prevale. Le novelle 3,5,6,9 non hanno un contenuto erotico, e sono tutte fiorentine. Le novelle più importanti sono la terza e la sesta in cui il personaggio principale è Calandrino che comparirà anche in due novelle della giornata successiva ovvero la nona( tema libero) . Egli è vittima degli scherzi di due amici: nella terza viene convinto del fatto che debba cercare una pietra che rende invisibili , nella sesta invece viene spinto a comprare, sempre dai suoi amici Bruno e Buffalmacco, un porco che in realtà gli hanno rubato loro due, ma che tutti sono convinti che glielo abbia regalato una giovani amante. TESTO: CALANDRINO E L’ELITROPIA PAG. 553 H. NONA GIORNATA: TEMA LIBERO Regina: Emilia Emilia ha voluto le novelle ad argomento libero, ma che fosse inserita la gioia di vivere che sfida la morte nella introduzione e i doveri delle mogli. Infatti nell’introduzione i 10 novellatori sono presentati nella loro piena giovinezza , e circondati da una corona di ghirlande di fiori. Questa dal punto di vista tematico è forse la più eterogenea perché nelle novelle 1, 3,4,5 è ancora presente il tema delle beffe ; altre due novelle sono dedicate a Calandrino personaggio della giornata precedente. Nella terza novella crede di essere pregno , ma nella quinta novella si innamora di una giovane. Poi ritorna anche il tema erotico delle forze della natura nella seconda novella ambientata in un convento ( lettura pagina 560), e anche nella sesta novella. I . DECIMA GIORNATA : esempi di liberalità e magnificenza. RE: Panfilo Panfilo è portavoce degli ideali dell’autore. Nella conclusione della nona giornata Panfilo aveva già introdotto il tema della giornata successiva affermando che solo attraverso la liberalità e la cortesia l’uomo potrà raggiungere la fama e sfuggire alla caducità dell’esistenza. Questo motivo non è medioevale , ma anticipa già fase umanistica di Boccaccio dopo la scrittura del Decameron. Le novelle di queste giornate sono di argomento e scenario nobile e cortese ( tranne quarta e quinta). Nell’ultima novella lo stile è più elevato e in un certo più realistico.

Nella struttura generale del Decameron nell’ultima novella viene indicata la donna che rappresenta un alto esempio di virtù in opposizione implicita al ser Ciappelletto della prima novella. CONCLUSIONE DELL’OPERA: Dopo il finale del racconto delle 100 novelle, Dioneo propone di ritornare in città affinché non si crei fastidio e critiche dei malevoli nei suoi confronti. Tuttavia sottolinea il fatto che le due settimane trascorse siano state caratterizzate da onestà e decoro che fin dall’inizio si erano imposti. Così la mattina del quattordicesimo giorno, i giovani ritornano nella chiesa di santa Maria Novella, aspettando che l’epidemia finisca. Dopo la fine del vero e proprio racconto, l’opera si conclude con il commento da parte di Boccaccio che riprende la parola lasciata nell’introduzione della Quarta giornata. Inoltre l’autore si difende dall’accusa di aver affrontato situazioni e linguaggi poco convenienti , ma la stessa qualità delle novelle lo ha richiesto. Il linguaggio più era realistico , più si poteva capire la situazione e la vicenda dei personaggi. Dal punto di vista morale consiglia a chi è puro di scegliere le novelle non erotiche che sono già descritte nelle rubriche. E riguardo alla critica sulla lunghezza delle novelle Boccaccio risponde che l’opera è stata scritta per le donne oziose che possono dedicare molto tempo alla lettura mentre gli uomini che studiano possono dedicarsi a quelle brevi.

 SCRITTURA E INTERPRETAZIONE B1. LA POETICA DEL DECAMERON: Per ricostruire la poetica del Decameron basta andare a rileggere gli interventi dell’autore durante tutta l’opera: Nel Proemio, nell’introduzione alla Prima giornata , nell’introduzione alla quarta e nelle conclusioni del libro. STILE: Lo stile del Decameron rientra nello stile “ mezzano” ovvero già dalla parola uno stile medio dalla tematica erotica e dal destinatario femminile. FINE DELL’OPERA: L’opera ha un intento utilitario ed edonistico poiché è stato per dilettare le donne e consolarle dalle pene d’amore e anche per insegnare loro cosa perseguire e cosa evitare. L’intrattenimento dell’opera diventa una componente seria: l’istanza del piacere è considerata un tema costante del libro, e sottrae la centralità tematica della morale e della teologia. Anche il carattere utilitario non ha niente a che vedere con scopi di tipo religioso o precettistico: attraverso il Decameron, Boccaccio vuole insegnare dei comportamenti che insegnano una morale razionale e una morale relativistica a seconda delle situazioni contingenti che molte volte dipendono proprio dalle pulsioni delle forze

naturali. Quindi il carattere edonistico e utilitario sono complementari perché dal piacere di leggere un’opera ricca di fantasia e occasioni della vita deve nascere una lezione per le donne e non solo. Dalla varietà di situazioni nascerà la varietà di stili facendo prevalere quello “comico”. Perché alla varietà tematica deve aggiungersi una varietà stilistica e linguistica che ne rappresenti con sottile realismo le situazioni.

B2. LE FONTI DEL DECAMERON Le fonti del Decameron sono davvero tante: 1. Saturnalia di Macrobio ( scrittore latino del V secolo ) dove viene raccontata la storia di dieci novellatori che conversano a pranzo. 2. Le storie di avventure , talora oscene , sono nel filone greco ...


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