AOM, deindividuazione e leadership PDF

Title AOM, deindividuazione e leadership
Author daniela scaini
Course Psicologia di comunità
Institution Università Telematica Internazionale UniNettuno
Pages 2
File Size 82.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 87
Total Views 125

Summary

analisi organizzativa multidimensionale aom...


Description

AOM Viene utilizzata nelle organizzazioni, è uno strumento partecipativo , di indagine, in cui si suddivide l’organizzazione in 4 DIMENSIONI , fornisce quindi una visione multipla dell’organizzazione , in cui per ogni dimensione possiamo trovare le AREE PROBLEMA E I PUNTI DI FORZA. Le dimensioni sono : 1- la dimensione STRUTTURALE che riguarda la dimensione socio politica ed economica 2- la dimensione FUNZIONALE che riguarda tutti i processi per raggiungere gli obbiettivi e che riguardano i RUOLI, LE GERARCHIE. 3- La dimensione PSICO - AMBIENTALE che è la congruenza dell’accordo psicosociale, ovvero L’ASPETTATIVA VERSUS LA REALTÀ, in pratica ciò che l’organizzazione si aspetta dal lavoratore e ciò che invece il lavoratore dà realmente, e viceversa. 4- La dimensione PSICO -DINAMICA, in cui si va ad analizzare con tecniche proiettive (romanzo lavorativo, le sceneggiature, i disegni ecc…. in pratica riuscire a descrivere un qualcosa che a livello verbale risulta difficile.)tutte quelle che sono le DINAMICHE PIÙ INCONSCE L’AOM ha una limitazione, per quanto sia un OTTIMO STRUMENTO, sarebbe opportuno utilizzarla nelle organizzazioni dove esiste una leadership, particolarmente democratica, che permette ovviamente l’espressione di tutti… poiché è partecipativa.

LA DEINDIVIDUAZIONE La deindividuazione, attraverso lo studio di Zimbardo, ovvero cosa rende le persone cattive? Zimbardo dimostra che produce un individuo che sperimenta la deindividuazione , produce un comportamento irrazionale, regressivo, impulsivo, la persona torna ad agire caratteristiche primitive e Zimbardo trova 3 variabili attraverso le quali questo processo di deindividuazione avviene: 1-anonimato 2-la responsabilità diffusa 3-l’ampiezza del gruppo Ha poi effettuato un esperimento per rendere queste 3 variabili manipolabili in un contesto sperimentale, ovvero ha cercato la casualità tra quelli che potevano essere i comportamenti aggressivi e l’anonimato. Prima dell’esperimento di standford, fece interagire 2 gruppi di donne che tra di loro si potessero punire ad ogni errore con una scossa elettrica, e provò a mettere una di loro in condizioni di anonimato con un cappuccio mentre le altre con restavano visibili e con il cartellino con il nome, quello che ne derivò fu che le donne sotto anonimato davano una scossa doppia. Poi ideò l’esperimento andando a simulare un carcere negli scantinati dell’università di Stanford, dove dimostrò che il ruolo che una persona ricopre alla fine porta l’individuo a modificare anche il proprio comportamento, andando in qualche modo d influenzare anche l’identità di una persona, e che la deindividuazione derivante dall’appartenenza al gruppo, dalla diffusione della responsabilità nel gruppo, e dall’anonimato, porta gli individui a compiere atti crudeli o attuare comportamenti che non attiverebbero singolarmente, inoltre che la deumanizzazione dell’altro rende più facile l’attivazione di comportamenti aggressivi e vessatori. IL LEADER Leader identifica l’individuo, la leadership il processo. Il leader è colui che dirige gli sforzi, che influenza più di quanto non venga esso stesso influenzato, ( comunque viene influenzato, non è indenne all’influenza) Il leader ha capacità che gli vengono riconosciute da una parte del gruppo, ma il leader stesso apprende dei comportamenti dai membri del gruppo, da quelli che possiamo definire suoi seguaci. È caratterizzato da potere, la capacità di poter influenzare, l’autorità che può avere il leader nell’esercitare questo potere che può essere diretta o indiretta e il controllo, perché il traguardo è quello di raggiungere l’obiettivo. E’ chiaro che vi è stata UN EVOLUZIONE NELLE TEORIE DELLA LEADERSHIP e si è passati da :  una TEORIA DEI TRATTI dove viene definito che leader si nasce non si diventa, e che il leader deve avere determinate caratteristi che quali l’intelligenza, la vigilanza, la responsabilità.  Poi vi sono le TEORIE SITUAZIONALISTICHE,O DELLA CONTINGENZA, ovvero quelle che definiscono che il leader deve avere la capacità di leggere il contesto, sia esterno che la maturità del proprio gruppo, per poi cambiare anche il suo comportamento.  Infine ricordiamo anche le TEORIE TRASFORMAZIONALI, che differenziano un leader transizionale e un leader trasformazionale. Il leader trasformazionale è un leader visionario, colui che porta una nuova vision, è carismatico. Mentre il leader transizionale è il leader che gestisce la crisi… non porta nuova vision ma si basa sul presente, favorisce la comunicazione nel gruppo e l’equità....


Similar Free PDFs