Approccio Visuale PDF

Title Approccio Visuale
Author Roberto Joe Arena
Course Mediazione linguistica e culturale
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Summary

Geografia Un approccio 1 Le domande dei geografia umana studia come popolazioni, cultura ed economie, con le loro strade, fabbriche...) si diversificano nello spazio terrestre, al variare delle e termine geografia proviene da due parole greche (geo graphia) che significano scrittura La geografia non...


Description

Geografia – Un approccio visuale Capitolo 1 – Le domande dei Geografi La geografia umana studia come popolazioni, cultura ed economie, con le loro manifestazioni materiali (città, strade, fabbriche...) si diversificano nello spazio terrestre, al variare delle condizioni ambientali e storiche. Il termine geografia proviene da due parole greche (geo + graphia) che significano scrittura della Terra. La geografia non è solo la descrizione della Terra, bensì si distingue tra una geografia fisica che studia gli ambienti e una geografia umana che si occupa degli esseri umani sulla Terra. La prima utilizza i metodi delle scienze naturali, mentre la seconda si rifà alle scienze sociali. La fusione di queste due studi geografici rivolge l’attenzione alla relazione ambiente-società, che si occupa del rischio ambientale, del consumo dei combustibili, del cambiamento climatico, ecc. ● Natura e cultura Quando parliamo di natura si intende tutto ciò che è estraneo alla storia e alla creatività(attività umana. Il concetto di cultura, invece, si rifà alla musica, alla poesia, alla teologia, ai vestiti, al cibo, alle abitazioni; è ciò che contraddistingue e crea l'identità di un popolo, dalle abitudini al patrimonio artistico. Il rapporto tra natura e cultura viene definito dallo studioso Luca Cavalli Sforza come l’accumulo della somma dei contributi individuali trasmessi attraverso le generazioni e diffusi all’interno della società. La cultura si fonda su tre argomenti: 1) la cultura è una costruzione sociale che riflette diversi fattori economici, storici, politici, sociali ed ambientali; 2) essa non è qualcosa di fisso, ma si modifica nel tempo; 3) è un sistema dinamico complesso: interagendo tra loro le persone creano ed esprimono una cultura, la quale a sua volta definisce e influenza le caratteristiche delle persone che ne fanno parte. Le culture si presentano differenziate su base geografica e quindi si parla di culture locali, regionali, nazionali o sovranazionali (Europa). Oggi è nata l’ibridazione della cultura, a causa della globalizzazione, e tale tende a imporre certi caratteri culturali comuni a tutte le società e territori. Nel pensiero occidentale esiste una lunga tradizione a considerare natura e cultura come separate e contrapposte tra loro. Questo dualismo tra natura e cultura ha svolto un ruolo importante nello sviluppo di diversi modi di considerare le differenze culturali e sociali. Nell’età moderna si pensava che natura e cultura fossero separate e contrapposte, ovvero l’uomo si poneva al di sopra della natura, la dominava e la trasformava a suo interesse. Oggi si va affermando una corrente di pensiero contraria al dualismo tra natura e cultura, proprio grazie alla loro netta contrapposizione, quindi oggi si pensa che l’uomo, nonostante la sua cultura, sia comunque influenzato da certe leggi fondamentali della natura stessa. Nel corso della storia si sono avuti diversi modi di pensare a relazioni tra le società umane e l'ambiente: il determinismo ambientale, superato poi dal possibilismo, per arrivare infine alla più recente concezione della Terra come un sistema dinamico e integrato. Il determinismo ambientale (Ratzel) consiste nel far derivare direttamente dall'ambiente le differenze fisiche e culturali degli esseri umani. Dunque l’aspetto climatico ambientale contribuisce allo sviluppo di certe caratteristiche fisiche dell’uomo appartenente a quel territorio, e alla creazione di una certa cultura. Tra la fine del XIX sec. e l'inizio del secolo scorso, le teorie del determinismo ambientale ebbero grande diffusione, per poi essere abbandonate rapidamente a causa di varie

critiche. Una di queste afferma che fattori ambientali identici non danno luogo obbligatoriamente a condizioni o culture simili. La reazione al determinismo ambientale ha portato alla nascita del possibilismo geografico, ad opera del geografo francese Vidal de la Blache, all'inizio del XX secolo. Il possibilismo ritiene che ogni ambiente naturale offra una gamma di alternative più o meno vasta e che in uno stesso ambiente naturale società e culture possano modellarsi in modi diversi a seconda delle loro scelte, basate sulle conoscenze e sulle capacità tecniche di cui dispongono. Tale concezione ha contribuito a diffondere la consapevolezza del ruolo dell’azione umana nei cambiamenti dell’ambiente, a partire dall’osservazione di come nel tempo tale azione ha modificato i paesaggi naturali trasformandoli in paesaggi culturali (cioè plasmati dall’azione umana, ad es. Struttura sciistica artificiale). L’idea dell’uomo come agente trasformatore che domina la natura. Nei due secoli scorsi si è inoltre formata una visione della natura come costruzione sociale: l'uomo tende a modificare l'ambiente naturale a partire dall'idea che si fa della natura e di come andrebbe trasformata. ● Paesaggi culturali e regioni Il concetto di paesaggio ambientale è stato introdotto dal geografo e naturalista tedesco Humboldt, all'inizio del XIX secolo. Tale concetto sostiene che il paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come viene percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dalle azioni di fattori naturali e/o umani e dalle loro interazioni. Si ha un idea di paesaggio come realtà al tempo stesso soggettiva e oggettiva. La lettura del paesaggio culturale e l’analisi regionale sono associate a questa visione della cultura (=come l'insieme delle idee e pratiche che caratterizzano società e territori), anche se la prima fa riferimento ad un concetto – quello di paesaggio – che indica al tempo stesso le cose osservabili e il modo di percepirle, mentre l’analisi regionale va oltre la semplice osservazione della superficie, per indagare i fattori che determinano le diversità dei territori e suggeriscono la loro divisione in regioni. L'analisi regionale distingue l’approccio oggettivo da quello soggettivo. In geografia si hanno più tipi di regioni, in quanto la superficie terrestre può essere suddivisa secondo criteri diversi, a seconda delle caratteristiche considerate. Le regioni sono anzitutto una costruzione mentale, una forma di classificazione dei luoghi. L'approccio soggettivo indica lo studio e la definizione di regioni formali e funzionali; quello oggettivo di regioni percepite. La regione formale è un'area definita in base a una o più caratteristiche fisiche o culturali omogenee. La regione funzionale, invece, è un'area i cui luoghi sono connessi tra loro da relazioni più intense di quelle che che questi stessi luoghi intrattengono con l'esterno. Le regioni percepite derivano dal senso di identità e attaccamento di un gruppo di persone ad un determinato territorio.

Ragionare come un geografo preclude avere una certa curiosità per i diversi luoghi del mondo e connettere tra loro i fatti che si osservano sulla superficie terrestre e sviluppare un’analisi che includa i concetti di: luogo, spazio, diffusione spaziale, interazione spaziale, territorio, scala. ● Per luogo si intende una località contraddistinta da specifiche caratteristiche fisiche, culturali e sociali. Ciascun luogo può essere identificato tramite la sua ubicazione assoluta, o posizione geometrica, misurata per mezzo della sua latitudine, longitudine e altitudine, oppure con riferimento a cosa gli sta intorno, cioè al suo sito (le caratteristiche fisiche di un luogo, come forma del suolo, vegetazione, acque...) e alla sua situazione o posizione geografica (la posizione che un luogo occupa in un contesto regionale più ampio con riferimento alla rete delle comunicazioni). I luoghi

sono importanti perché offrono un riferimento alle identità umane. Il nostro senso di identità deriva in parte dalle esperienze legate ai luoghi che frequentiamo. Si parla di senso del luogo per indicare il complesso attaccamento emozionale che le persone sviluppano nei confronti di determinate località (sentimento di appartenenza verso una certa area geografica). ● Per spazio i geografi intendono un’estensione della superficie terrestre di dimensioni non definite. La geografia distingue tra diversi tipi di spazio: spazio assoluto, cioè un’entità geometrica le cui dimensioni, distanze, direzioni e contenuti possono essere definiti e misurati con precisione con la metrica corrente (metri, chilometri). Ci possono essere diversi tipi di spazio: spazio-tempo o spazio relativo è uno spazio le cui proprietà variano a seconda dei contenuti, cioè dei fenomeni che vi si svolgono. Un tipo di spazio particolarmente importante è lo spazio relazionale: definito dalle interazioni umane e dalle percezioni tra gli eventi. Esso è mutevole in quanto definito dalle contingenze, cioè dal fatto che il risultato delle interazioni e delle percezioni umane varia a seconda delle persone e degli oggetti che vengono coinvolti. Un esempio è dato dagli spazi del commercio: quando due paesi avviano degli scambi commerciali, creano uno spazio relazionale di tipo commerciale, che esiste fino a quando vengono soddisfatte queste condizioni contingenti. Quindi lo spazio geografico è sempre uno spazio relativo e relazionale, in quanto le sue proprietà dipendono dalle relazioni e dalle interazioni che sussistono tra i soggetti e oggetti che ogni geografia mette in scena. Anche se abbiamo opposto lo spazio relativo e relazionale a quello assoluto, questa distinzione vale solo sul piano concettuale, mentre nella realtà questi diversi spazi si sovrappongono. Ce ne accorgiamo quando pensiamo alle relazioni tra spazio e percezioni. Le nostre percezioni relative allo spazio possono essere influenzate da molti fattori, compresi i rapporti di potere. Queste relazioni tra spazio e potere/autorità sono state approfondite dal filosofo francese Michel Foucault, che ha dimostrato come le relazioni di potere associate allo spazio controllino il comportamento umano. Adottare una prospettiva spaziale significa prestare particolare attenzione alle differenze tra un luogo e l’altro, tra uno spazio e l’altro, nelle dinamiche della società e nei rapporti tra ambiente e società. La variazione spaziale e la correlazione spaziale sono altri concetti chiave utilizzati dai geografi, entrambi usati sullo studio della distribuzione spaziale dei fenomeni. Distribuzione spaziale: disposizione dei fenomeni sulla superficie terrestre; variazione spaziale: cambiamenti nella distribuzione di un fenomeno da un luogo all’altro; correlazione spaziale: il grado in cui due o più fenomeni condividono una stessa distribuzione e variazione spaziale. ● La Diffusione spaziale è un movimento di persone, idee, mode, malattie, ecc da un luogo all’altro con tempi e modalità differenti a seconda del fenomeno considerato. I geografi identificano quattro tipi di diffusione 1) diffusione per rilocazione: le migrazioni sono la tipologia più diffusa; 2) diffusione per contagio: quando un fenomeno si diffonde tra persone che vengono a contatto tra loro; 3) diffusione per gerarchia: avviene dall’alto verso il basso, secondo una successione ordinata di rango, dall'alto al basso (ad esempio certe mode si diffondo da personaggi molto in vista dello spettacolo per arrivare gradualmente alla gente comune); 4) diffusione per stimolo: si verifica quando la diffusione di un’idea, una pratica o fenomeno contribuisce a generare una nuova idea; questa influenza in modo significativo la produzione e la commercializzazione dei beni (fast-food). Il ritmo e la direzione della diffusione spaziale sono influenzati anche dalla presenza di barriere assorbenti (fisiche, legali o di altro genere, che fermano la diffusione) o di barriere permeabili, che la rallentano. ● La globalizzazione si ha quando certi fenomeni naturali o umani (come le reti di infrastrutture o le comunicazioni virtuali) coprono l'intero globo terrestre, permettendo a tutti i luoghi della terra di interagire tra loro; è il risultato del dilatarsi progressivo a tutto il pianeta dell’interazione spaziale.

Per interazione spaziale si intende l’insieme delle relazioni che si sviluppano reciprocamente tra soggetti che occupano luoghi e regioni sia vicine, sia lontane tra loro, come risultato del movimento di persone, beni ed informazioni. Si parla di globalizzazione negli ultimi decenni, dopo che informatica, telecomunicazioni e connessioni aeree intercontinentali hanno permesso una circolazione di persone, merci, denaro e informazioni ad ogni località del pianeta. La forza trainante di tale unificazione mondiale è stata l’economia capitalistica di mercato. Parziale è invece la globalizzazione del mercato del lavoro, che riguarda solo poche categorie molto qualificate, mentre i lavoratori non qualificati dei paesi poveri che cercano di raggiungere i paesi ricchi per trovare lavoro o vengono respinti o diventano “clandestini”. Del tutto assente è la globalizzazione legislativa, soprattutto per quanto riguarda i diritti umani e la possibilità di regolamentare i mercati finanziari allo scopo di evitare le crisi economiche globali. L’interazione spaziale è influenzata da tre fattori: 1) la complementarietà: si verifica quando un luogo o regione trovano altrove una risposta alla propria esigenza di beni e servizi; è questa che crea le basi per il commercio. Si può avere complementarietà anche con la cooperazione: ad es. si hanno scambi di opere d'arte tra musei. 2) La trasferibilità: è inversamente proporzionale all’energia necessaria e al costo per lo spostamento di un bene. Oggi, grazie a internet, l’informazione è il bene più trasferibile, e comprende anche le transazioni finanziarie. La trasferibilità è influenzata dall'attrito della distanza, ovvero il modo in cui la distanza può ostacolare gli spostamenti da un luogo all'altro o l'interazione tra luoghi diversi (per es. grazie alla crescente velocità dei trasporti e delle comunicazioni, il trasporto di merci si è velocizzato). 3) L'opportunità alternativa: l'esistenza di un luogo che, a parità di costi di trasferimento, possa offrire un bene richiesto a condizioni più vantaggiose. Esse possono incidere sull’interazione spaziale tra luoghi, ovvero se cambio benzinaio perché da un altro risparmio, traggo vantaggio da un’opportunità alternativa. Esse rendono evidente l’importanza dell’accessibilità, cioè la facilità di accesso ad un luogo: minore è il tempo impiegato per raggiungere un luogo, maggiore è la sua accessibilità. Quindi la distanza è il fattore più importante dell'accessibilità di un luogo. Le innovazioni tecnologiche nei trasporti e nelle comunicazioni hanno reso possibile ridurre l'attrito della distanza, facendo sembrare i luoghi più vicini l'uno all'altro. Questo processo è stato chiamato dal geografo David Harvey la compressione spazio-temporale, ed è influenzato dalla globalizzazione, che cambia l'accessibilità tra i luoghi e li rende più interagenti tra loro. ● Il territorio è lo spazio delle interazioni tra soggetti (individui e collettività), correlato con l’insieme delle interazioni tra gli stessi soggetti e l’ambiente esterno. Il motivo per cui si difende un territorio è che esso fornisce le risorse che assicurano sopravvivenza e indipendenza a un gruppo umano più o meno grande. Questo porta alla cooperazione, scambio e reciprocità tra i vari territori che permettono l’utilizzo delle risorse territoriali. Inoltre qualsiasi relazione sociale ha sempre un legame con i rapporti che intratteniamo col territorio come fonte primaria di quanto può soddisfare i nostri bisogni, sia quelli materiali che quelli spirituali (visitare luoghi, istruirsi etc). ● La scala è ciò che ci permette di rappresentare la Terra, o una sua parte, in dimensione ridotta, come accade per esempio nel caso dei mappamondi. Nell'uso geografico si hanno due tipi di scale: 1) la scala cartografica, che esprime il rapporto tra le distanze sulla carta e le distanze reali sulla superficie terrestre; sono divise in grande scala e piccola scala attraverso un rapporto aritmetico: più è grande lo spazio rappresentato, più è piccola la scala e viceversa; 2) la scala geografica (o d’osservazione), che indica invece il livello di analisi utilizzato per un determinato studio o progetto, ad esempio la casa, il quartiere, una città, una regione.

Gli strumenti della geografia che vengono utilizzati nella ricerca sul campo sono diversi: gli apparecchi tecnologici, come il GPS, le immagini satellitari, i sistemi informativi geografici, le mappe interattive, e anche strumenti più tradizionali e antichi, come le carte geografiche. Bisogna fare una distinzione tra tecniche e strumenti. Le prime sono il prodotto delle conoscenze e capacità operative, mentre i secondi sono attrezzi che utilizziamo per migliorare alcune nostre procedure e metodologie, come ad esempio la raccolta di dati e la loro visualizzazione. ● Le carte geografiche sono rappresentazioni della Terra, o di sue parti, in dimensioni ridotte. Esse sono anche simboliche perché i diversi oggetti sono rappresentati da simboli (per es. le città con dei cerchietti); infine sono approssimative, non solo perché è impossibile rappresentare esattamente in piano la superficie curva della Terra, ma anche perché gli oggetti vengono rappresentati solo in parte. Le carte hanno una legenda, cioè una spiegazione dei simboli usati e una scala, che indica di quanto è stata ridotta la superficie rappresentata. È difficile rappresentare una superficie curva deformandola il meno possibile, quindi si ricorre a trasformazioni geometriche, dette proiezioni cartografiche. Vi sono proiezioni che mantengono le proporzioni tra le distanze, dette equidistanti (carte stradali); quelle che mantengono proporzionali le aree sono dette equivalenti (carte politiche ed economiche). I mappamondi o planisferi rappresentano il mondo intero. Le carte geografiche sono quelle che rappresentano un continente, un paese o una vasta regione (carte turistiche e stradali); mentre per rappresentare in modo dettagliato una porzione di territorio si usano le carte topografiche. La carta più dettagliata si chiama mappa. Le carte generali si distinguono in fisiche, che rappresentano i tratti naturali fondamentali (fiumi, mari, monti) e in carte politiche, che riportano i confini degli Stati, le vie di comunicazione, le città e quanto è opera dell’uomo. Per lo studio di singoli fenomeni e delle loro variazioni correlazioni spaziali sono importanti le carte tematiche: rappresentano anche cose che non si vedono nel paesaggio (le caratteristiche sociali o economiche della popolazione). / Le carte possono servire di base per rappresentazioni particolari dette cartogrammi , in cui dei dati numerici sono riportati su una carta e rappresentati da colori diversi o figure geometriche. Un cartogramma molto usato è il cartogramma a mosaico è una tabella nella quale sono elencate le aree geografiche da rappresentare (comuni, regioni, Stati) con a fianco il dato corrispondente, i dati vengono poi divisi in classi di frequenza, ovvero gruppi di valori a cui viene assegnato un colore o un simbolo geometrico. ● Quando guidando scrutiamo la strada, mettiamo in atto una forma di telerilevamento, acquisendo informazioni relative a qualcosa che si trova ad una certa distanza da noi stessi. I geografi usano il telerilevamento con strumenti capaci di rilevare alcuni fenomeni relativi alla superficie terrestre e raccogliere informazioni su di essi, attraverso sensori posti lontano dal soggetto studiato (come i sensori sui satelliti). Esso serve soprattutto per rilevare le condizioni meteorologiche e la localizzazione della fuori uscita di petrolio. ● Un sistema GPS (global positioning system) utilizza una costellazione di satelliti artificiali e i segnali radio da essi trasmessi per determinare la posizione assoluta di persone, luoghi o elementi della superficie terrestre, misurando il tempo che il ricevitore GPS impiega per ricevere un segnale dal satellite e calcolando la distanza del satellite dal ricevitore. Quando un ricevitore capta simultaneamente segnali radio trasmessi da diversi satellici, è possibile applicare i principi geometrici della trigonometria per calcolare la longitudine, latitudine e altitudine del punto in cui ci si trova. Quando si utilizza un'apparecchiatura GPS, ci si appoggia ad un sistema sviluppato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Anche se il primo satellite GPS è stato lanciato nel 1970, la copertura totale della superficie terrestre è stata raggiunta nel 1995. Esso serve principalmente a facilitar...


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