Scarpa Riassunto - La traduzione specializzata. Un approccio didattico professionale PDF

Title Scarpa Riassunto - La traduzione specializzata. Un approccio didattico professionale
Author Raffaella Iozzino
Course Traduzione specialistica
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Scarpa - Monti J. Unior...


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[Digitare il testo] DIMENSIONI DI VARIAZIONE E CARATTERI GENERALI DELLE LINGUE SPECIALI Lingua speciale: varietà funzionale di una lingua naturale che dipende da un settore di conoscenze o da una sfera di attività specialistiche utilizzata da un gruppo di parlanti più ristretto della totalità dei parlanti di una lingua di cui quella speciale è una varietà. Lingue speciali in senso stretto: sottocodici oggetto della traduzione specializzata caratterizzati da un lessico particolare e da tratti testuali più frequenti, per fornire una comunicazione più efficace rispetto a determinati argomenti e ambiti di esperienza e attività. Lingue speciali in senso lato: linguaggi settoriali che pur essendo tipici di certi argomenti non sono varietà linguistiche caratterizzate da tratti distintivi omogenei. All’interno delle lingue speciali le varietà sono quelle della scienza e della tecnologia. Nelle scienze, il rapporto tra argomento e lingua è stretto. ( Cigada: una scienza è una struttura concettuale e il suo linguaggio ne è la parallela struttura linguistica). Le lingue delle diverse scienze presentano tratti distintivi ma anche un common core. Lingue costituite da: -

Tratti comuni a tutte le varietà (common core); Tratti comuni ad alcune varietà; Tratti peculiari ad una determinata varietà.

La stratificazione delle lingue speciali in base all’argomento costituisce la cosiddetta dimensione orizzontale di queste varietà linguistiche. Lingua e Scienza Scienze fisiche o naturali (matematica, biologia, chimica) e Scienze umane o sociali. Differenze tra scienze naturali e scienze sociali: -

Diversa natura dei fenomeni studiati: nelle scienze sociali la realtà è più complessa perché i comportamenti umani sono caratterizzati solo in parte da una regolarità e prevedibilità; Verifica empirica delle ipotesi di partenza: al contrario delle scienze naturali, nelle scienze sociali non è possibile fare esperimenti controllati, non esiste una verifica di laboratorio; Diverso grado di certezze dei risultati;

Quindi, nessuna lingua speciale è un sistema chiuso ma esiste un continuo interscambio tra le diverse aree specialistiche (fenomeno dell’infrasettorialità caratteristico delle lingue speciali). 3 Tassonomie in base alla correlazione tra discipline scientifiche e le loro realizzazione linguistiche: -

ARCAINI, Grado di compattezza: scienze fisiche a livelli più alti rispetto a quelle sociali; DE MAURO, maggiore o minore durezza o riducibilità interna, ossia assiomatizzazione, coerenza e prevedibilità; PORTALEONE, 3 diversi tipi di testo sulla base del contenuto cognitivo, cioè testi a contenuto biologico, clinico e neuropsichiatrico, dove la lingua usata in ciascun tipo di testo può essere posta su un continuum che va dall’espressività diretta ed essenziale dei testi di biologia alle forme espressive meno rigide attinenti a psicologia, letteratura, filosofia.

[Digitare il testo] 1.2 Lingua e uso, dimensione verticale Si passa da un approccio concettuale ad un approccio situazionale dove il linguaggio viene collegato alla situazione e all’uso che ne viene fatto. Anche il discorso scientifico presenta molte caratteristiche di flessibilità e dinamicità: -

Rapporto tra emittente e il suo oggetto di studio, tra scienza normale (l’emittente descrive una realtà scientifica) e ricerca straordinaria. Modi di lettura di un testo, cioè lo scopo per il quale il destinatario legge un documento, 3 modi di lettura: per fare (es. manuale d’uso), per imparare (manuale di studio), per giudicare.

La stratificazione della lingua all’interno di ciascun ambito disciplinare specialistico in base ai fattori funzionali-contestuali costituisce la cosiddetta dimensione verticale delle lingue speciali, che determina il grado di specializzazione del discorso e i suoi vari gradi di differenziazione dalla lingua comune. 1.2.1 Funzioni comunicative e registri Ogni enunciato ha una particolare funzione comunicativa in un particolare contesto. Distinzione tra i macroscopi (le funzioni linguistiche) e microscopi del linguaggio (atti linguistici): Atti linguistici: messaggi finalizzati a determinati scopi in cui è finalizzato il discorso, si possono distinguere in atti locutivi cioè l’azione che si esegue quando viene pronunciato un enunciato in quanto atto comunicativo, atti illocutivi cioè la forza comunicativa che accompagna l’enunciato (promessa, avvertimento) e atti perlocutivi cioè l’effetto dell’enunciato sul destinatario. Tra le varie tassonomie si identifica quella di Searle: -

Atti rappresentativi, rappresentare la verità di un enunciato: affermare, credere, concludere; Atti direttivi, influenzano il comportamento del destinatario (chiedere, insistere, sfidare); Atti commissivi, impegnano il parlante a compiere una data azione (promettere, spiegare); Atti espressivi, esprimono l’atteggiamento del parlante nei confronti di una data situazione (scusarsi, congratularsi); Atti dichiarativi, eseguono un’azione che altera la condizione o lo stato di un oggetto o situazione ( licenziare, battezzare).

Funzioni linguistiche: le macrofunzioni con cui può essere classificato l’uso della lingua sono espressiva/emotiva, poetica, conativa/vocativa, referenziale, metalinguistica e fatica ciascuna orientata a uno dei fattori della comunicazione (emittente, messaggio, destinazione, contesto, codice e contatto). Nei testi specialistici quella più comune è quella referenziale ma sono frequenti anche: -

Metalinguistica (intento di aumentare il grado di intelligibilità del testo, es. definizioni); Conativa (es. manuali di istruzioni); Fatica (es. l’impostazione informale e colloquiale di molti manuali); Espressiva (l’emittente esprime un punto di vista

Balboni include anche la funzione identificativa che fornisce a scienziati e professionisti uno strumento di riconoscimento sociale.

[Digitare il testo] Halliday identifica le 3 funzioni ideativa, interpersonale e testuale che regolano la costituzione di qualsiasi testo: i testi oltre a rappresentare il mondo (f. ideativa) si rivolgono al destinatario in modi diversi (f. interpersonale) ed organizzano le informazioni in modo appropriato al contesto e al mezzo fisico attraverso cui vengono date (f. testuale). Registri Le metafunzioni sono realizzate attraverso la lessico-pragmatica ovvero le scelte di formulazione e struttura sintattica che determinano il registro di un testo. Il campo di un testo è collegato al significato ideativo di una data situazione sociale, il tenore di un testo è collegato al significato interpersonale e riguarda il rapporto tra partecipante e intenzione comunicativa, il modo di un testo è collegato al significato testuale e riguarda il significato della lingua ed il canale attraverso il quale si realizza la comunicazione. 1.2.2 Tipi testuali e generi testuali La classificazione dei testi si basa su somiglianza tra testi e l’interazione comunicativa che li ha prodotti. Nelle lingue speciali uno dei possibili modi di assegnare un testo a un tipo di è basato sulla dimensione orizzontale del contenuto cognitivo del testo (tipologie formali)(testo medico, economico, giuridico). Tipologie testuali più articolate sono quelle che si basano invece su criteri sociopragmatici dell’uso (tipologie funzionali) che sono incentrate sull’intenzione dominante del testo, sul rapporto tra autore e destinatario di quel testo (dimensione verticale). I testi secondo Jakobson possono essere espressivi se l’enfasi comunicativa è sull’emittente, vocativi/conativi se l’enfasi è sul destinatario, poetici se l’enfasi è sul codice linguistico, informativi se è sulla realtà extra linguistica. Una tipologia testuale è quella di Sabatini che è fondata sulla “bilateralità” funzionale di qualsiasi testo, ossia su 2 criteri costituiti da un lato dal cosiddetto “patto” comunicativo che lega emittente e destinatario e dall’altro dal grado di “vincolo interpretativo” che in quel patto il primo pone al secondo. In base a questi 2 parametri egli individua un continuum che corrisponde al grado di rigidità del vincolo che l’autore pone all’interpretazione del lettore e sul quale si trovano 3 macrotipi testuali: testi molto, mediamente e poco vincolanti: I testi molto vincolanti (normativi, scientifici) tendono alla rigidità ed all’esplicitezza della formulazione linguistica e richiedono una conoscenza ben determinata del contesto specialistico di riferimento, i testi mediamente vincolanti (espositivi o informativi) tendono all’elasticità e all’implicitezza in quanto il bisogno di una corretta interpretazione da parte dell’emittente è controbilanciato dalla necessità di far procedere il destinatario gradualmente da un suo procedente stadio di conoscenze. I testi poco vincolanti (testi letterari) sono basati sull’interazione o il bisogno dell’emittente di esprimere un proprio modo di sentire. In sintesi, a seconda dei destinatari, della funzione e dell’intenzione comunicativa del testo, nei testi specialistici esiste una correlazione stretta tra tipo di testo e struttura testuale, quindi l’emittente deve avere conoscenza non solo dell’argomento ma anche delle consuetudini socioretoriche che regolano l’utilizzo della lingua speciale. I destinatari dei testi specializzati hanno sul modello di scrittura aspettative ben precise sull’identità dell’emittente e sul modo in cui egli si rivolgerà a loro. Invece, nell’analisi dei generi testuali l’enfasi è sull’uso della lingua per raggiungere determinati scopi comunicativi. Le caratteristiche di un genere comprendono la ricorrenza di una data intenzionalità

[Digitare il testo] comunicativa, la co-occorenza di canoni di organizzazione testuale e di strategie retoriche, la ricorrenza di determinate coordinate intertestuali e una conoscenza condivisa di quel genere. Tipo testuale: Identificato in base a caratteristiche formali del testo (criteri rigidi) (es. novella, poesia), ci sono generi che possono anche essere tipi (es. ricette, fatture). Genere discorsivo: evento comunicativo con tratti prevedibili associato ad una precisa occasione sociale (es. esame orale) 1.2.3 Diversi livelli specialistici Trimble: rapporto che il testo presuppone tra emittente e destinatario (scienziato-sc., scienz.-tecnico); Pinchuck: fondato sul duplice criterio dell’intenzionalità comunicativa dell’emittente e dell’ambito professionale di utilizzo: discorso scientifico (usato per la descrizione di una ricerca), discorso professionale (destinato a fini pratici, es. workshop), discorso di vendita (pe convincere il destinatario). Got: descrive 3 possibili situazione comunicative e correla a ciascuna situazione il grado di specificità della varietà linguistica utilizzata: -

Esposizione scientifica (articolo scientifico); Istruzione scientifica (manuali di studio o istruzioni); Giornalismo scientifico (articoli scientifici di un quotidiano o rivista non specializzata). Gotti aggiunge anche la funzione definitoria.

Dardano e Glaser distinguono 5 livelli: scientifico-specializzato, scientifico-pedagogico, divulgativoscientifico, semi-divulgativo scientifico, scientifico ufficiale. 1.3.1 Lingue speciali e lingua comune Ciascuna lingua speciale tende ad essere considerata come artificiale rispetto alla lingua comune in quanto strumento che è stato sviluppato per espletare scopi comunicativi ben precisi utilizzando un vocabolario proprio e regole peculiari. Le diversità delle lingue speciali dalla lingua comune viene ridimensionata anche nella visione di Sager orientata a considerare la lingua più dal punto di vista tecnologico ingegner. che come un fenomeno naturale. Il rapporto con la lingua comune costituisce soltanto uno dei 3 assi di differenziazione nella definizione di una “specialità”, vale a dire: -

lingue speciali rispetto alla tendenza a restringere le regole linguistiche nella direzione di quelle artificiali; lingue speciali rispetto al contenuto e alla natura specialistica del discorso (conoscenza specifica vs natura generale); lingue speciali rispetto all’uso e agli utenti in quanto vengono esplorate dalle persone nell’esploramento della loro professione.

Tra lingue speciali e lingue standard esiste un contatto bidirezionale continuo: i rapporti tra parole di ogni giorno e lingue speciali possono essere di tipo “costitutivo” in base al quale una lingua speciale trae i suoi termini fondamentali da una lingua storica registrandone il significato, o di tipo “regolativo” in base al quale la lingua comune reinterviene continuamente a regolare le formulazioni e i discorsi tecnico-scientifici. Da un punto di vista diacronico, questo rapporto bidirezionale è caratterizzato da due fattori sociolinguistici, i mutamenti della società e la diffusione della scienza e della tecnologia e dalla parziale disgregazione

[Digitare il testo] dell’articolazione situazionale in base alla quale esiste una varietà linguistica appropriata per ogni situazione comunicativa. Le lingue speciali non si distinguono da quelle comuni solo per gli aspetti lessicali e terminologici, anzi secondo De Mauro gran parte delle parole che si usano tutti i giorni proviene da ambiti specialistici. 1.3.2 Requisiti funzionali e stilistici delle lingue speciali La comunicazione specialistica deve soddisfare queste tre condizioni interdipendenti: -

l’intenzione dell’emittente del messaggio di aumentare, confermare o modificare le conoscenze del destinatario in un determinato settore specialistico (intention condition), conoscenza più approfondita dell’argomento da parte dell’emittente rispetto al destinatario (knowledge condition); uso di un codice convenzionale che aiuti il destinatario a concentrarsi sul contenuto e sulla complessità del messaggio (code condition).

Stile trasparente: stile di un testo quando in esso viene osservato l’uso corretto della comunità specialistica destinataria del testo. Stile opaco: estensione creativa della norma. Nei testi specialistici uno stile trasparente deve rispondere ai requisiti di precisione (uso di termini tecnici, monoreferenzialità, rigore), oggettività (impersonalità, non-emotività), economia (impiego comunicativo efficiente delle strutture linguistiche, principio del minimax basato sulla compattazione dell’informazione, concisione e semplicità), e i più importanti sono chiarezza (mancanza di ambiguità e rapidità di decodificazione) e appropriatezza (rispondenza del testo alla situazione comunicativa): ASPETTI MICRO E MACROLINGUISTICI DELLE LINGUE SPECIALI 2.1 Caratteristiche testuali Le lingue speciali hanno un modo di esporre diverso dalle lingue standard, i testi specialistici tendono ad aderire ai canoni compositivi peculiari del genere discorsivo a cui appartengono. Sabatini individua le caratteristiche più significative nei testi vincolanti e nei testi mediamente vincolanti: -

impianto del testo impostato ed evidenziato con la scansione del discorso in blocchi di testo; concatenati da legami coesivi di tipo sintattico (paragrafi, capitoli); riferimento a precisi principi, assiomi, postulati; definizioni esatte di fenomeni, comportamenti, oggetti; esposizione di alcune informazioni anche attraverso simboli, numeri, tabelle, grafici; uso di legami coesivi semantici (ripetizioni, iperonimi); uso di esempi per illustrare il discorso; uso di sinonimi; uso di riferimenti anaforici e cataforici;

Organizzazione retorica del discorso => Struttura funzionale al cui interno viene distribuita l’informazione in sequenze logiche, secondo norme e convenzioni che variano a seconda della tipologia, funzione e contenuto del discorso, cioè della tradizione culturale di cui il discorso è espressione. Si tratta di una distribuzione di info in una sequenza logica di unità retoriche costituite dalle singole parti e sotto parti (capitoli, sezioni, paragrafi) in cui si può suddividere il discorso. Questa tendenza alla standardizzazione delle modalità con cui è organizzato il contenuto del testo

[Digitare il testo] è dovuta al grado di correlazione tra il metodo di argomentazione dell’autore e la formulazione del relativo discorso. Più è specializzato un testo, più è rigido nell’argomentazione di un discorso (vi è maggiore aderenza alla struttura retorica del genere e del tipo cui appartiene). I testi specialistici presentano la stessa organizzazione retorica, infatti si ha una suddivisione in tre grandi blocchi: Introduzione, Sviluppo e Conclusione. Discorso scientifico: -Identificazione e definizione del problema -Elaborazione dell’ipotesi di valutazione. – Verifica /Articolo scientifico: -Abstract, -introduzione, -metodologia, .., -conclusione. / Discorso economico: -Analisi, -Previsione (interpretativa, illustrativa, applicata o strumentale) e –Proposta. Un altro modello di analisi importante è quello di Trimble: Unità retorica di base= paragrafo concettuale: unità semantica intermedia tra enunciato e testo costituita da tutte le info che l’autore sceglie per sviluppare un’asserzione generale. All’interno di questo paragrafo indentifica la “funzione retorica” dominante. Le funzioni retoriche dei testi tecn-scient. sono di 5 tipi: classificazione (completa o parziale), descrizione (fisica di una funzione o procedimento), definizione (formale, semiformale, non formale, semplice o complessa), l’istruzione (diretta o indiretta) ed il rapporto che si instaura tra testo ed elementi extralinguistici (grafici, figure, formule). Ciascuna funzione si basa poi su una serie di “tecniche retoriche” come la casualità (thus, hence..), il contrasto (however, but), la temporalità (first, second..), l’analogia e così via. 2.1.2 TESTUALITA’ = Insieme dei tratti che qualifica un testo in quanto unità semantica e pragmatica. La sua distribuzione di info e la sua continuità di senso costituiscono la sua “coerenza” logico-semantica, uno dei due elementi che contribuiscono alla testualità di un testo. L’altro elemento è la “coesione” che è una proprietà intrinseca del testo e riguarda l’insieme delle risorse linguistiche di superficie a disposizione di ogni lingua per collegare semanticamente una parte del discorso con l’altra. I meccanismi di coesione testuale possono essere di carattere sintattico (coesione lessico-grammaticale) oppure lessicale (coesione lessicale): -

I coesivi lessico-grammaticali sono l’anafora e la catafora, la sostituzione ed ellissi e gli operatori logico-grammaticali (connettivi). Nella coesione lessicale, il meccanismo più elementare per esprimere coreferenza è 1) la ripetizione lessicale che può verificarsi con un effetto “copia” o “quasi copia”, una ripetizione che invece non è identica ma parziale che consiste nell’uso di un dimostrativo seguito da un sostantivo che riassume il concetto espresso in precedenza. 2) relazioni sinonimiche (il significato referenziale di due elementi lessicali coincide), 3) antonimia, 4) iponimia. Coesione e coerenza si realizzano anche attraverso la cosiddetta “organizzazione tema-rema” cioè l’alternanza tra tema (in cui si presenta ciò di cui si parla) e rema (che introduce l’informazione nuova) che serve a far procedere il discorso.

[Digitare il testo] La scelta su come disporre le info del testo si basa su 3 parametri principali: lo stato di conoscenza del lettore, la facilità di recupero dell’info e la rilevanza comunicativa. Principio della marcatezza pragmatica: Posizione non marcata: il “dato” (info condiviso con l’interlocutore) coincide sia con il tema all’inizio della frase sia con il soggetto grammaticale, mentre il “nuovo” (info non recuperabili dal contesto) coincide con il rema a fine frase. Posizione marcata: i costituenti sono stati spostati per esprimere un significato aggiuntivo rispetto al contenuto proposizionale dell’enunciato. Nei testi scientifici l’ordine è di regola non marcato e la posizione tematica più comune è quella lineare, il cui rema di una frase diventa il tema della frase successiva e così via. 2.2 Aspetti morfosintattici Le lingue speciali si distinguono da quelle standard principalmente per la particolare frequenza di certi fenomeni sintattici che esistono anche nella lingua comune e per il modo in cui vengono utilizzati. La selezione di determinati costrutti risponde ai requisiti funzionali e stilistici di econo...


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