Geografia umana - Un Approccio Visuale (riassunti) PDF

Title Geografia umana - Un Approccio Visuale (riassunti)
Course Mediazione linguistica e culturale
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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GEOGRAFIA UMANA - UN APPROCCIO VISUALE (2016) di Greiner, Dematteis, Lanza Capitolo 1 – CHE COS’E’ LA GEOGRAFIA UMANA? Il termine geografia proviene da due parole greche (geo + graphia) che significano scrittura della Terra. La geografia non è solo la descrizione della Terra, bensì si distingue tra una geografia fisica che studia gli ambienti e una geografia umana che si occupa degli esseri umani sulla Terra. La prima utilizza i metodi delle scienze naturali, mentre la seconda si rifà alle scienze sociali. La fusione di queste due studi geografici rivolge l’attenzione alla relazione ambiente-scoietà, che si occupa del rischio ambientale, del consumo dei combustibili, del cambiamento climatico, ecc. Quando parliamo di natura si intende tutto ciò che è estraneo alla storia e alla creatività umana. Il concetto di cultura, invece, si rifà alla musica, alla poesia, alla teologia, ai vestiti, al cibo, alle abitazioni. Il rapporto tra natura e cultura viene definito dallo studioso Luca Cavalli Sforza come l’accumulo della somma dei contributi individuali trasmessi attraverso le generazioni e diffusi all’interno della società. La cultura si fonda su tre argomenti: 1- la cultura è una costruzione sociale che riflette diversi fattori economici, storici, politici, sociali ed ambientali; 2- essa non è qualcosa di fisso, ma si modifica nel tempo; 3- è un sistema dinamico complesso: interagendo tra loro le persone creano ed esprimono una cultura, la quale definisce e influenza le caratteristiche delle persone che ne fanno parte. Le culture si presentano differenziate su base geografica e quindi si parla di culture locali, regionali, nazionali o sovranazionali (Europa). Oggi è nata l’ibridazione delle cultura, a causa della globalizzazione, e tale tende a imporre certi caratteri culturali comuni a tutte le società e territori. Il dualismo tra natura e cultura ha svolto un ruolo importante nello sviluppo di diversi modi di considerare le differenze culturali e sociali. Nell’età moderna si pensava che natura e cultura fossero separate e contrapposte, ovvero l’uomo si poneva al di sopra della natura, la dominava e la trasformava a suo interesse. Oggi si va affermando una corrente di pensiero contraria al dualismo tra natura e cultura, proprio grazie alla loro netta contrapposizione, quindi oggi si pensa che l’uomo, nonostante la sua cultura, sia comunque influenzato da certe leggi fondamentali della natura stessa. Il determinismo ambientale abbraccia la tesi che i fattori naturali terrestre incidano direttamente sullo sviluppo delle caratteristiche fisiche ed intellettuali degli esseri umani. Dunque l’aspetto climatico ambientale contribuisce allo sviluppo di certe caratteristiche fisiche dell’uomo appartente a quel territorio, e alla creazione di una certa cultura. Il possibilismo geografico ritiene che ogni ambiente naturale offra una gamma di alternative più o meno vasta e che in uno stesso ambiente naturale società e culture possano modellarsi in modi diversi a seconda delle loro scelte, basate sulle conoscenze e sulle capacità tecniche di cui dispongono. Tale concezione ha contribuito a diffondere la consepevolezza del ruolo dell’azione umana nei cambiamenti dell’ambiente, a partire dall’osservazione di come nel tempo tale azione ha modificato i paesaggi naturali trasformandoli in paesaggi culturali (cioè plasmati dall’azione umana, ad es. Struttura sciistica artificiale). L’idea dell’uomo come agente trasformatore che domina la natura. Il concetto di paesaggio geografico è stato introdotto dal geografo e naturalista tedesco Humboldt. Tale concetto sostiene che il paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come viene percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dalle azioni di fattori naturali e/o umani e dalle loro interazioni. La lettura del paesaggio culturale e l’analisi regionale sono associate a questa visione della cultura, anche se la prima fa riferimento ad un concetto – quello di paesaggio – che indica al tempo stesso le cose osservabili e il modo di percepirle, mentre l’analisi regionale distingue l’approccio

oggettivo da quello soggettivo. Il primo indica lo studio e la definizione di regioni formali (semplice osservazione della superficie per indagare i fattori che determinano le diversità dei territori e sueggeriscono la loro divisione in regioni) e funzionali (formate da una grande città e dai centri minori che gravitano su di essa per lavoro e servizi), il secondo di regioni percepite (senso di identità e attaccamento di un gruppo di persone ad un determinato territorio). Ragionare come un geografo preclude avere una certa curiosità per i diversi luoghi del mondo e connettere tra loro i fatti che si osservano sulla superficie terrestre e sviluppare un’analisi che includa i concetti di: luogo, spazio, diffusione spaziale, interazione spaziale, territorio, scala. Per luogo si intende una località contraddistinta da specifiche caratteristiche fisiche, culturali e sociali. Ciascun luogo può essere identificato tramite la sua ubicazione assoluta, o posizione geometrica, misurata per mezzo della sua latitudine, longitudine e altitudine oppure con riferimento a cosa gli sta intorno, cioè al suo sito (caratteristiche fisiche di un luogo, come forma del suolo, vegetazione,acque, ecc.) e alla sua situazione (posizione geografica). I luoghi sono importanti perché offrono un riferimento alle identità umane. Si parla di senso del luogo per indicare il complesso attaccamento emozionale che le persone sviluppano nei confronti di determinate località (sentimento di appartenenza verso una certa area geografica). Per spazio i geografi intendono un’estensione della superficie terrestre di dimensioni non definite. Diversi tipi di spazio: spazio assoluto, cioè un’entità geometrica le cui dimensioni, distanze, direzioni e contenuti possono essere definiti e misurati con precisione con la metrica corrente (metri, chilometri). Ci possono essere diversi tipi di spazio: spazio-tempo o spazio relativo è uno spazio le cui proprietà variano a seconda dei contenuti, cioè dei fenomeni chevi si svolgono. Spazio relazionale: deifnito dalle interazioni umane e dalle percezioni tra gli eventi. Esso è mutevole in quanto definito dalle contingenze, cioè dal fatto che il risultato delle interazioni e delle percezioni umane varia a seconda delle persone e degli oggetti che vengono coinvolti. Quando due paesi avviano degli scambi commerciali, creano uno spazio relazionale di tipo commerciale, che esiste fino a quando vengono soddisfatte queste condizioni contingenti. A questo punto possiamo dire che lo spazio geografico è sempre uno spazio relativo e relazionale, in quanto le sue proprietà dipendono dalle relazioni e dalle interazioni che sussistono tra i soggetti e oggetti che ogni geografia mette in scena. Adottare una prospettiva spaziale significa prestare particolare attenzione alle differenze tra un luogo e l’altro, tra uno spazio e l’altro, nelle dinamiche della società e nei rapporti tra ambiente e società. La variazione spaziale e la correzione spaziale sono altri concetti chiave utilizzati dai geografi, entrambi usati sullo studio della distribuzione spaziale dei fenomeni. Distribuzione spaziale: disposizione dei fenomeni sulla superficie terrestre; variazione spaziale: cambiamenti nella distribuzione di un fenomeno da un luogo all’altro; correlazione spaziale: il grado in cui due o più fenomeni condividiono una stessa distribuzione e varazione spaziale. Diffusione spaziale (movimento di persone, idee, mode, malattie,ecc da un luogo all’altro con tempi e modalità differenti a seconda del fenomeno considerato): 4 tipi di diffusione per rilocazione (le migrazioni sono la tipologia più diffusa), contagio (persone che vengono a contatto tra loro), gerarchia (avviene dall’alto verso il basso, secondo una successione ordinata di rango), stimolo (diffusione di un’idea, una pratica o fenomeno contribuisce a generare una nuova idea (idea fast-food quindi significativa produzione e commercializzazione dei beni). La globalizzazione è la crescente interconnessione e interdipendenza tra persone e luoghi in tutto il mondo, è il risultato del dilatarsi progressivo a tutto il pianeta dell’interazione spaziale. Per interazione spaziale si intende l’insieme delle relazioni che si sviluppano reciprocamente tra soggetti che occupano luoghi e regioni sia vicine, sia lontane tra loro, come risultato del movimento di persone, beni ed

informazioni. La globalizzazione si ha quando certi fenomeni naturali o umani (strade, cavi telefonici) o come le comunicazioni virtuali coprono l’intero globo terrestre, permettendo a tutti i luoghi della terra di interagire tra loro. Dominio del mercato su scala mondiale sulle altre attività sociali e culturali. Interazione spaziale: relazione tra due o più soggetti nel corso della quale essi si scambiano idee, merci, servizi e modificano le loro azioni in relazione alle idee e ai comportamenti reciproci. La forza trainante di tale unificazione mondiale è stata l’economia capitalistica di mercato. L’interazione spaziale è influenzata da 3 fattori: complementarietà (si verifica quando un luogo o regione trovano altrove una risposta alla propia esigenza di beni e servizi creando un’interazione su distanze più o meno lunghe), trasferibilità (è proporzionata all’energia necessaria e quindi al costo per lo spostamento di un bene, ad es. Oggi grazie a internet l’informazione è il bene più trasferibile, oppure bene piccolo ma valoroso come i gioielli facili da spostare), intervento di opportunità alternative (possono incidere sull’interazione spaziale tra luoghi, ovvero se cambio benzinaio perché da un altro risparmio, traggo vantaggio da un’opportunità alternativa. Esse rendono evidente l’importanza dell’accessibilità, cioè la faclità di accesso ad un luogo. La compressione spazio-temporale è data dalla riduzione dell’attrito della distanza e fa sembrare i luoghi più vicini anche se rimangono lontani, accentuata sempre più dalla globalizzazione e dalla diffusione delle innovazioni tecnologiche nei trasporti e nelle comunicazioni. Il territorio si definisce lo spazio delle interazioni tra soggetti (individui e collettività), correlato con l’insieme delle interazioni tra gli stessi soggetti e l’ambiente esterno. Si concretizzano nello spazio geografico umanizzato (o antropizzato) e nella varietà dei suoi paesaggi. Il motivo per cui si difende un territorio è che esso fornisce le risorse che assicurano sopravvivenza e indipendenza a un gruppo umano più o meno grande. Questo porta alla cooperazione, scambio e reciprocità tra i vari territori che permettono l’utilizzo delle risorse territoriali. La scala è ciò che ci permette di rappresentare la Terra, o una sua parte, in dimensione ridotta, come accade per esempio nel caso dei mappamondi. Due tipi di scale: scala cartografica che esprime il rapporto tra le distanze sulla carta e le distanze reali sulla superficie terrestre e sono divise in grande scala e piccola scala attraverso un rapporto aritmetico (1:10.000 1cm corrisponde a 100 metri); e scala geografica (o d’osservazione) che indica invece il livello di analisi utilizzato per un determinato studio o progetto, ad esempio la casa, il quartiere, una città, una regione, da qui si va da una piccola scala a grande scala. Più lo spazio esaminato è stretto, più la scala è piccola. Distinzione tra tecniche e strumenti. Le prime sono il prodotto delle conoscenze e capacità operative, mentre i secondi sono attrezzi che utilizziamo per migliorare alcune nostre procedure e metodologie, come ad esempio la raccolta di dati e la loro visualizzazione. Le carte geografiche sono rappresentazioni della Terra in dimensioni ridotte. Esse sono anche simboliche perché i diversi oggetti sono rappresentati da simboli, per es. Le città con dei cerchietti; infine sono approssimative, non solo perché è impossibile rappresentare esattemente in piano la superficie curva della Terra, ma anche perché gli oggetti vengono rappresentati solo in parte. Esse hanno inoltre una legenda, cioè una spiegazione dei simboli usati e una scala, che indica di quanto è stata ridotta la superficie rappresentata. È difficile rappresentare la superficie curva della Terra, quindi si ricorre a trasformazioni geometriche, dette proeizioni cartografiche. Vi sono proiezioni che mantengono le proporzioni tra le distanze, in questo caso si dicono equidistanti: sono di questo tipo le carte stradali; possono invece mantenere proporzioni le aree, in questo caso dette equidistanti: carte politiche ed economiche. Le carte geografiche sono quelle che rappresentano un continente o un paese o una vasta regione (carte turistiche e stradali); mentre per rappresentare in modo dettagliato una porzione di territorio si usano le carte topografiche. La carta più dettagliata si chiama mappa . Le carte generali si distinguono in fisiche che rappresentano i tratti naturali fondamentali (fiumi, mari,

monti) e in carte politiche che riportano i confini degli Stati, le vie di comunicazione, le città e quanto è opera dell’uomo. Un cartogramma a mosaico è una tabella nella quale sono elencate le aree geografihe da rappresentare (comuni, regioni, Stati) con a fianco il dato corrispondente, i dati vengono poi divisi in classi di frequenza, ovvero gruppi di valori a cui viene assegnato un colore o un simbolo geometrico. Il telerilevamento è uno strumento capace di rilevare alcuni fenomeni relativi alla superficie terrestre e raccogliere informazioni su di essi, attraverso sensori attaccati sui satelliti. Esso serve soprattutto per rilevare le condizioni meterologiche e la localizzione della fuori uscita di petrolio. Un sistema GPS (global positioning system) utilizza una costellazione di satelliti artificiali e i segnali radio da essi trasmessi per determinare la posizione assoluta di persone, luoghi o elementi della superficie terrestre. Attraverso la trigonometria è possibile calcolare la longitudine, latitudine e altitudine del punto in cui si trova. Primo satellite GPS lanciato nel 1970, la copertura totale della superficie terrestre raggiunta nel 1995. Esso serve principalmente a facilitare il calcolo delle proprietà private, terreni agricoli, censire le diverse specie di piante e animali. Il GIS (geographic information system) migliora la funzionalità delle carte e delle analisi spaziali di dati georeferenziali, cioè dei dati a cui è attribuita una precisa localizzazione sulla superficie terrestre. La georeferenzialità dei dati può avvenire in modo diretto o indiretto: il primo si riferisce alla latitudine e longitudine; il secondo deriva le coordinate geografiche da altre informazioni di tipo spaziale, come un indirizzo o codice postale. Il GIS è costituito da una combinazione di hardware e software che permette di inserire, gestire, analizzare e visualizzare i dati georeferenziali. Inoltre esso può effettuare analisi statistiche e calcoli complessi consentendo di selezionare la strada migliore tra due luoghi e la localizzazione di un negozio che assicura accessibilità alla clientela potenziale. Tuttavia il GIS ha due limiti: il primo è che per utilizzarlo è necessario possedere sia il software del programma, quasi sempre a pagamento, sia le apparecchiature hardware adeguate che sono costosi (servono qualche migliaia di euro), questo limita l’accessibilità ai potenti della società che hanno risorse economiche e tecniche sufficienti per acquistarlo e utilizzarlo; il secondo aspetto critico è legato alla visione del mondo che propone, ovvero è possibile creare delle carte con il GIS stando semplicemente seduti difronte al computer, senza mai visitare di persona il luogo e si tende ad esaltare solo una piccola parte di ciò che quel luogo può offrirci.

Capitolo 2 - AMBIENTE, SOCIETA’, TERRITORIO Da quasi ottant’anni gli studiosi usano il concetto di ecosistema per studiare le interazioni tra le diverse componenti dell’ambiente, con riferimento a diverse scale. La Terra per esempio è un ecosistema. Un ecosistema è un insieme di orgasmi viventi, delle interazioni tra di essi e con l’ambiente fisico in cui vivono, dei flussi di energia e nutrienti che li attraversano. Gli studiosi concordano che la complessità di un ecosistema derivi dalla sua biodiversità, cioè dalla varietà delle specie contenute in esso. La biodiversità è la quantità di specie presenti in un ecosistema. Gli ecosistemi della terra interagiscono su scala globale, e il loro insieme è definito biosfera. Dell’ambiente fa parte il capitale naturale, il quale, a differenza della concezione tradizionale di capitale che si riferisce solo a beni posseduti e in grande prodottida soggetti umani che li possono trasformare in denaro, comprende i beni e i servizi offerti dalla natura ed è composto da quattro elementi fondamentali: 1. le risorse rinnovabili, 2. le risorse non rinnovabili, 3. la biodiversità terrestre, 4. i resi dagli ecosistemi. Quando si valuta il degrado ambientale, bisogna considerare sia i processi benefici che quelli dannosi. A proposito di capitale naturale, si parla di sostenibilità forte e debole: forte, quando il capitale

naturale non è sostituibile e i capitali, quello artificiale e quello naturale, non sono interscambiabili; debole, quando i capitali possono essere tramandati di generazione in generazione, e lo stock di capitale non deve essere inferiore ma esattamente lo stesso, e i due capitali sono interscambiabili. Le risorse naturali si suddividono in rinnovabili e non rinnovabili, anche se tutte possono essere esaurite. Le risorse non rinnovabili vengono considerate esaurite quando vengono meno le condizioni per la loro rigenerazione, oppure questa necessiti di tempi troppo lunghi. Le risorse rinnovabili invece si rigenerano in tempi ragionevoli, sia naturalmente, sia con l’intervento umano (riforestazione). Le quantità di risorse non rinnovabili sono fisse e quindi soggette a esaurimento. Solitamente però l’esaurimento totale delle risorse viene preceduto dal loro esaurimento economico, che si verifica quando il costo per l’estrazione della risorsa supera il valore economico della stessa, in base alla previsione dei ricavi futuri. Il concetto di esaurimento economico può essere applicato anche alle risorse rinnovabili, sebbene gli studiosi tendano a preferire il concetto di rendimento sostenibile, ovvero la massima quantità di una risorsa che può essere sfruttata e utilizzata senza mettere in pericolo la sua capacità di rinnovarsi e rigenerare se stessa. Diversi studiosi preferiscono usare il termine rendimento ecologicamente sostenibile, cioè tale da preservare le risorse per le generazioni future. Si parla di degrado ambientale (soprattutto antropogenico, causato da attività umane), quando si danneggia l’ambiente nelle sue proprietà fisiche, e quando si verificano le seguenti condizioni: 1. quando una risorsa viene sfruttata a ritmi più rapidi di quelli della sua rigenerazione; 2. quando le attività umane danneggiano la produttività a lungo termine o la biodiversità di un luogo; 3. quando le concentrazioni di sostanze inquinanti superano il massimo livello consentito da leggi che tutelano la salute. Un altro modo di classificare le risorse distingue tra proprietà comuni e risorse di libero accesso. Le risorse di proprietà comune, dette anche beni comuni naturali, includono foreste, pascolim acque e zona di pesca. Le risorse necessarie sono la legna da ardere, i beni alimentari e i pascoli per il bestiame. Le risorse di comune proprietà differiscono dalle risorse a libero accesso come l’aria che respiriamo, i mari, l’energia solare, i parchi nazionali. L’idea della tragedia dei beni comuni, di Garrett Hardin, servì a sollevare importanti questioni riguardo alla gestione delle risorse e il degrado ambientale. Elinor Ostrom dimostrò che l’uso regolato dei beni collettivi è sostenibile e vantaggioso per tutti. Bisogna considerare la conoscenza tradizionale locale per gestire i beni comuni. I combustibili fossili, derivanti dai residui sepolti di piante e animali vissuti migliaia di anni fa, sono fonti non rinnovabili d’energia ed includono il petrolio, i gas naturali e il carbone. Tra le energie rinnovabili vi sono invece l’energia solare, quella eolica, l’idroelettrica, la geotermica e le biomasse. Il mondo è in larga misura dipendente dai combustibili fossili, specialmente col petrolio, una risorsa prezios...


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