Docsity geografia umana riassunto 18 PDF

Title Docsity geografia umana riassunto 18
Author Tommaso Cortese
Course ginecologia e ostetricia
Institution Università Vita-Salute San Raffaele
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Laboratorio di Informatica da 3 cfu...


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Geografia Umana riassunto Geografia Università di Torino 55 pag.

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Legenda:  = conseguenza/quindi  = freccia temporale definizioni

Capitolo 1: che cos’è la geografia umana? 1.1 Introduzione alla geografia umana Radici ricerca geografica = curiosità nei confronti del mondo Globalizzazione ha reso il mondo più accessibile  più facile da conoscere e da capire  geografia al centro Geografia = geo + graphia = scrittura della terra Geografia umana = studia come le popolazioni, le culture, le società e le economie, con le loro manifestazioni materiali (città, strade, campi, fabbriche ecc.) si diversificano nello spazio terrestre, in relazione al variare delle condizioni ambientali e storiche.  Si occupa sugli esseri umani sulla terra  usa metodi delle scienze umane e sociali Geografia fisica = studia ambienti e componenti naturali  Usa metodi delle scienze naturali NB: la geografia umana non può ignorare quella fisica (attività umane hanno rapporti con gli ambienti naturali). 1.1 Dalla geografia antica a quella contemporanea  550 a.C. origine della geografia come descrizione della terra: primo tentativo di rappresentare tutto il pianeta  Anassimandro di Mileto  Dopo 1 secolo: Erodoto di Alicarnasso dà origine alla geografia umana (le “Storie”, 9 libri, descrizione territori, popoli, paesi del mondo) + progressiva affermazione della dottrina della sfericità della terra (pitagorici)  IV-III sec. a.C.: Eratostene di Cirene  geografia matematico-scientifica: calcola valore del meridiano terrestre, scrive opera “Geografia”  Strabone: scrive opera “Geografia”, parla di geografia politica (illustra condizioni di vita del mondo sotto il dominio di Roma)  Tolomeo (II sec. d.C.): scrive “geografia”, opera enumerativa con ricca cartografia: molti errori ma resta opera autorevole (coerente con il sistema “tolemaico”)  Medioevo: NO sintesi geografica originale, ma acquisizione nuove conoscenze (resta Geografia di Tolomeo) MA le cose cambiano: circumnavigazione Africa, scoperta Americhe, viaggio di Magellano  scoperta Australia (1605)  Cultura europea si fa un’idea quasi completa della configurazione terrestre e della varietà del pianeta (piante, clima, popoli, animali ecc.)  In Olanda inizia l’affermazione della geografia scientifica moderna (perché era ricca di commerci e quindi di informazioni)  Cartografi: Mercatore e Otelio  Varenio: “Geografia generalis” = geografia come scienza matematica mista, studia proprietà della terra e delle sue parti (distinzione tra geografia regionale e generale): matematica serve per interpretare i fenomeni naturali correttamente, ha anche efficacia pratica (tecniche per costruzione di carte, calcolo rotte ecc.). Descrive regioni, popoli e paesi.

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 XVII sec. potere assoluto: “geografo Re”  geografia spesso in contrasto con quella della natura  

Philippe Buache rivendica primato delle “regioni naturali” Opera di Kant, Newton

 1800: geografia = sapere accademico nelle principali università europee per: 1. volontà di conoscenza delle potenze coloniali 2. concezione della geografia come scienza capace di interpretare il mondo con una sintesi esplicativa (scientifica) delle sue componenti visibili naturali e umane, tra loro interagenti e interdipendenti = ERDKUNDE (=discorso interpretativo della terra)  praticato da: Alessandro di Humboldt e Karl Ritter Alessandro di Humboldt: studio del paesaggio come sintesi visiva per ricostruire le interdipendenze dei fatti. Karl Ritter: geografia come scienza delle relazioni spaziali  la sua conoscenza è utile per affrancarsi dalle costrizioni ambientali (influenzerà Hegel)  Seconda metà 1800: indirizzo positivista  relazioni spaziali in termini di causa-effetto  determinismo ambientale (poi superato con teoria del possibilismo).  Seconda metà XIX sec. affermazione geografia accademica in Italia  università di Torino, Padova, Firenze poi altre.  Dalla metà del XX secolo prevalgono 2 indirizzi metodologici: 1) legato alle discipline storiche e umanistiche (R. Almagià) 2) indirizzo positivista: adotta metodi delle scienze naturali (G. e O. Marinelli e altri)  visione prevalentemente ambientalista della geografia umana  grande quantità di studi regionali descrittivi e interpretativi  anni ’50-’70: Lucio Giambi (e altri) contribuisce all’affermazione in Italia di una “geografia civile” finalizzata alla risoluzione dei problemi territoriali (sia sul piano critico-interpretativo che su quello operativo). 1.1.1 Natura e cultura Natura = tutto ciò che è estraneo alla creatività umana Cultura = accumulo di conoscenze, di capacità e di innovazioni, derivante dalla somma dei contenuti individuali trasmessi attraverso le generazioni e diffusi all’intera società  Se “società” = umanità intera, si parla di cultura universale Recente ripensamento della nozione di cultura: 1) È una costruzione sociale  riflette diversi fattori (storici, politici, economici ecc.) 2) Si modifica nel tempo  genera scambi pacifici/conflitti 3) È un sistema dinamico complesso: le persone interagiscono  creano cultura che a sua volta influenza le caratteristiche delle persone  QUINDI: cultura = costruzione sociale fatta di pratiche e credenze condivise che funziona come un sistema dinamico e complesso, plasmato dalle persone e dalle collettività, che ne vengono a loro volta plasmate Le culture sono differenziate su base geografica (tipiche del passato)  culture locali, regionali, nazionali o sovranazionali  forte legame cultura – luogo dove è nata  formazione e trasmissione verticale (da una generazione all’altra) MA oggi: crescono le ibridazioni tra diverse culture e la globalizzazione  vengono imposti caratteri culturali comuni  rapporto cultura-natura oggi coinvolge l’intera umanità-ambiente terrestre  nuovo modo di pensare: 2 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: qwerqwerqwerqwer ([email protected])





pensiero occidentale tradizionale: dualismo natura-cultura (sono separate e contrapposte)  cultura = ciò che permette all’uomo di dominare la natura (e i popoli considerati più vicini ad essa, es. popoli non occidentali) pensiero di oggi: uomo è predisposto alla cultura, ma appartiene alla natura  è soggetto alle leggi fondamentali della natura

Diversi approcci per teorizzare rapporto società umane-natura: 1) Determinismo ambientale = far derivare direttamente dall’ambiente le differenze sia fisiche, sia culturali degli esseri umani  Friedrich Ratzel (1844-1904): grande diffusione delle teorie del determinismo, poi abbandonate perché:  relazione causa-effetto non dimostrabile scientificamente (base della teoria): no risposta automatica agli stimoli, ma mediazioni culturali  fattori ambientali identici non necessariamente generano pratiche culturali o comportamentali simili  accusa di essere ideologia travestita da teoria scientifica per giustificare il colonialismo 2) Possibilismo geografico = ogni ambiente naturale offre una gamma di alternative più o meno vasta e in uno stesso ambiente naturale società e culture possono modellarsi in modi diversi a seconda delle loro scelte (in base alle conoscenze/capacità tecniche di cui dispongono)  i singoli possono usare la propria creatività per reagire alle condizioni /costrizioni di un ambiente naturale (ambiente visto come limitazione delle scelte), non si rifiuta completamente l’idea di un condizionamento da parte dell’ambiente MA non è l’unica/principale forza che plasma società e culture Vidal de la Blache (1843-1918)  QUINDI: consapevolezza del ruolo dell’azione umana nei cambiamenti dell’ambiente. Nel tempo tale azione trasforma i paesaggi naturali in paesaggi culturali. -

Secondo Karl Ritter: Terra = campo in cui popoli civili si sono progressivamente affrancati dalla soggezione della natura. Secondo Lucio Gambi: l’uomo usa la natura per riplasmare la Terra in termini umani

Visione più realistica: esseri umani sono intrinsecamente legati al mondo naturale:   

Terra è un sistema con componenti naturali e culturali che interagiscono con modalità complesse (NON lineari  non rapporti causa-effetto) Terra è soggetta a continui cambiamenti, sia per cause naturali che umane Sistema culturale umano = sottosistema di quello naturale terrestre  per modificarlo durevolmente deve obbedire ad alcune leggi naturali che non può modificare (es. clima)

1.1.2 Paesaggi culturali e regioni Concetto di paesaggio geografico: introdotto da Alessandro di Humboldt (XIX sec.) per indurre i suoi contemporanei allo studio dei fenomeni geografici (come quadri dipinti dalla natura e dalla storia). Paesaggio ha duplice significato: percezioni soggettive + realtà oggettive  diventa concetto proprio della Convenzione Europea del Paesaggio (2000) che dice: “paesaggio = parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interazioni”  paesaggio come realtà sia soggettiva che oggettiva  Fine 1800 – prima metà 1900: positivismo  paesaggio = realtà puramente oggettiva: osservazione del paesaggio = metodo per studiare rapporto ambiente naturale – popolazioni MA metodo criticato da Giambi:

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1) dice che l’osservazione del paesaggio suggerisce l’esistenza di correlazioni spaziali tra i fatti visibili, ignorando quelli non direttamente osservabili  per capire i paesaggi devo ricostruire la storia della loro formazione e delle loro trasformazioni 2) critica la confusione tra concetti: territorio/ambiente = entità geografiche oggettive; invece paesaggio = mediazione tra il sentire – agire individuale e quello collettivo.  Visione più recente : importanza della componente soggettiva = canone interpretativo (Cosgrove, Turri, Quaini). Pensiero di Berque:  

Paesaggio = “mediazione generatrice di legame sociale  fa cogliere il senso del mondo in cui viviamo […]” Paesaggio è anche fonte di conoscenza scientifica: è un palinsesto cancellato e riscritto che conserva le tracce di quello che vi è stato impresso nelle varie epoche.

Espressioni di cultura leggibili nel paesaggio = indizi sui valori delle popolazioni, identità e culture  paesaggio fa parte del patrimonio di un territorio (insieme di beni comuni naturali e culturali di libero accesso); la sua conservazione nel tempo va quindi tutelata  necessaria elaborazione di piani paesaggistici: insieme di norme affinché le trasformazioni del territorio rispettino le “invarianti strutturali” (regole): queste riguardano i modi delle trasformazioni (sono “regole di trasformazione”, secondo A. Magnaghi). Il paesaggio è una componente viva del territorio, si evolve come un organismo vivente. Tipi di regioni Esistono diversi tipi di regioni perché esistono diversi criteri per suddividere la superficie terrestre. Regioni = costruzione mentale: classificazione di luoghi per raggruppamenti contigui che si basa su fatti esistenti  assume rilevanza se questi fatti incidono sulla vita delle regioni stesse. I distinzione: 1) Regione formale = area definita in base a 1/+ caratteristiche fisiche o culturali omogenee (distribuite uniformemente nella regione e non in quella confinante). Es. Alpi = regione formale caratterizzata dal rilievo. - Appartengono a questa categoria le regioni storiche = regioni unite politicamente in passato ( hanno omogeneità socio-culturale) 2) Regione funzionale = area i cui luoghi sono connessi tra loro da relazioni più intense di quelle che intrattengono con l’esterno. Appartengono a questa categoria: - Ecoregioni = regioni che corrispondono ad un ecosistema - Regioni funzionali urbane = grande città + centri minori che vi gravitano intorno - Distretti economici = imprese presenti al loro interno sono legate d forti relazioni - Regioni istituzionali (o politiche) = stati/unioni di stati/unità politico-amministrative in cui si divide il territorio. Es. in Italia: regioni – città metropolitane – comuni. Gated community = quartiere residenziale esclusivo (cinto e sorvegliato)  manifestazioni del potere e delle differenze di classe.

1.2 Pensare come un geografo Pensare come un geografo = connettere tra loro i fatti che si osservano sulla superficie terrestre e sviluppare una prospettiva di analisi che includa luogo, spazio ecc. 1.2.1 Luogo Luogo = località contraddistinta da specifiche caratteristiche fisiche, culturali e sociali. Può essere identificato tramite: 4 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: qwerqwerqwerqwer ([email protected])

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Ubicazione assoluta Posizione geometrica = misurata tramite la sua latitudine, longitudine e altitudine sul globo terrestre

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Sito = caratteristiche fisiche di un luogo (forma del suolo, vegetazione ecc.) Posizione geografica/situazione = posizione del luogo in un contesto regionale più ampio, con riferimento alla rete delle comunicazioni e alle relazioni del luogo con tale contesto.

Senso del luogo = attaccamento emozionale delle persone verso determinate località: è strettamente legato al sentimento di appartenenza di una persona a un gruppo sociale e all’identità collettiva. 1.2.2 Spazio Spazio = estensione della superficie terrestre di dimensioni non definite. Diversi tipi: -

Spazio assoluto = entità geometrica le cui dimensioni, distanze ecc. possono essere misurate con la metrica corrente (è lo spazio delle carte geografiche: tutto ha una sua esatta collocazione)  è una scatola di cui conosco tutto (confini ecc.) È stato il concetto dominante fino alla metà del XX secolo: spazio = entità reale, contenitore di oggetti. Le carte geografiche si mantengono su questa linea.

 XVIII sec. Leibniz, Kant, Gauss, Riemann, Maxwell, Einstein, Piaget dimostrano che lo spazio è una nostra costruzione mentale  diverse premesse = diversi tipi di spazio -

Spazio relativo (es. spazio-tempo, spazio-costo, spazio-opportunità ecc.) = le proprietà variano a seconda dei fenomeni che vi si svolgono. È relativo lo spazio relazionale = spazio definito dalle interazioni umane, percezioni, relazioni tra gli eventi. È mutevole perché definito dalle contingenze (es. scambi commerciali, social). Le interazioni politiche, economiche e sociali possono incidere sulla produzione di spazi relativi (che sono definibili anche come costruzioni sociali)

 Lo spazio geografico è sempre uno spazio relativo e relazionale perché dipende dalle relazioni e dalle interazioni: la differenza tra spazio relativo e assoluto è puramente concettuale.  la descrizione geografica è frutto di una scelta: ogni geografia = costruzione mentale di uno spazio relazionale che risponde ad un’esigenza sociale (quindi non è arbitrario).  la geografia, descrivendo gli spazi terrestri, si occupa potenzialmente di tutte le possibili relazioni tra tutto ciò che si trova sulla superficie terrestre MA di fatto sceglie un numero limitato di oggetti e soggetti ( e quindi di relazioni). La percezione spaziale può essere influenzata da diversi fattori (es. i rapporti di potere). Michel Foucault sostiene che le relazioni di potere associate allo spazio disciplinano il comportamento umano.  adottare una prospettiva spaziale = tenere in considerazione le differenze tra luoghi, spazi, dinamiche e rapporti. Punto di partenza = studio della distribuzione spaziale dei fenomeni -

Distribuzione spaziale = disposizione dei fenomeni sulla superficie terrestre

Su questo studio si basano i concetti di: -

Variazione spaziale = cambiamenti nella distribuzione di un fenomeno da un luogo all’altro Correlazione spaziale = il grado in cui due o più fenomeni condividono una stessa distribuzione e variazione spaziale

1.2.3 Diffusione spaziale Diffusione spaziale = movimento di persone, mode, idee, ecc. da un luogo all’altro con tempi e modalità differenti a seconda del fenomeno considerato. 5 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: qwerqwerqwerqwer ([email protected])

 la variabile tempo è una dimensione essenziale 4 tipi di diffusione: 1. per rilocalizzazione: es. migrazioni 2. per contagio: fenomeno si diffonde tra persone che vengono a contatto tra loro 3. gerarchica: avviene dall’alto verso il basso (top-down) secondo una successione ordinata per rango (es. moda si diffonde dagli influencer a noi in maniera graduale) 4. per stimolo: la diffusione di un’idea ne genera una nuova  influenza la produzione e comercializzazione di beni Spesso la diffusione è data da un mix dei vari tipi (vedi es. influenza suina pag. 18)  i vari tipi di diffusione spesso agiscono contemporaneamente, il loro ritmo e direzione sono influenzati dalla presenza di barriere assorbenti (fisiche/legali) che fermano la diffusione o di barriere permeabili che la rallentano. 1.2.4 Interazione spaziale e globalizzazione Globalizzazione = sussiste quando certi fenomeni naturali o umani coprono l’intero globo terrestre  tutti i luoghi della terra interagiscono fra di loro. Si parla di globalizzazione solo negli ultimi decenni: grazie alla tecnologia (informatica, telecomunicazioni ecc.) la circolazione (merci, persone, denaro) si è estesa ad ogni località del pianeta. Che cos’è? -

è il dominio che le relazioni di mercato a scala mondiale hanno su tutte le altre attività ed espressioni sociali e culturali è la crescente interconnessione e interdipendenza tra persone e luoghi in tutto il mondo è il risultato della progressiva estensione dell’interazione spaziale a tutto il mondo

Caratteristiche: -

forza trainante: economia capitalistica di mercato  influenza anche la cultura, relazioni internazionali ecc. la globalizzazione del mercato del lavoro è invece ancora parziale (riguarda poche categorie molto qualificate) la globalizzazione legislativa è assente, soprattutto riguardo ai diritti umani, la regolarizzazione del mercato finanziario

Interazione spaziale = insieme delle relazioni che si sviluppano reciprocamente tra soggetti che occupano luoghi e regioni vicine e lontane  risultato del movimento (di persone, beni e informazioni). -

Interazioni spaziali a scala globale esistevano già prima della comparsa dell’uomo (es. differenze climatiche). Le interazioni globali tra uomini sono invece relativamente recenti: penetrazione europea in America, Africa ecc.

Influenzata da 3 fattori: 1) Complementarietà: quando un luogo/regione trovano altrove una risposta alle proprie esigenze (di beni/ servizi)  si crea un’interazione spaziale sviluppata su distanze più o meno lunghe  crea le basi per il commercio Si può ottenere sia con il mercato che con la cooperazione (es. scambi di opere d’arte dei musei), sussiste anche tra città e regioni.

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È frutto della variazione spaziale + disponibilità di risorse naturali/condizioni specifiche (es. americano visita l’Europa perché ha un patrimonio naturale che negli USA non c’è) In campo economico, le condizioni per la variazione spaziale sono i bassi costi di produzione e l’economia di scala (vantaggio competitivo). 2) Trasferibilità: è inversamente proporzionale all’energia necessaria (costo) per lo spostamento di un bene - Beni più trasferiti oggi: informazioni, transazioni finanziarie (denaro + titoli di credito). - Beni tangibili con alto livello di trasferibilità = beni di alto valore, piccoli e facilmente spostabili (es. gioielli) - Beni con bassa trasferibilità vengono di solito impiegati vicino al luogo di produzione - Influenzata dalla distanza (può ostacolare spostamenti e interazioni) 3) Opportunità alternativa : cioè l’esistenza di un luogo che, a parità di costi di trasferimento, offra il bene richiesto a condizioni più vantaggiose Incidono sull’interazione spaziale tra luoghi  fondamentale è l’accessibilità (= fac...


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