Appunti di geografia umana PDF

Title Appunti di geografia umana
Author Alina Cioclia
Course Geografia sociale e culturale
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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GEOGRAFIA La geografia è una disciplina connaturata agli esseri umani, grazie a sistemi di riferimento ci posizioniamo e ci relazioniamo continuamente con l'ambiente. La geografia umana studia come le popolazioni, le culture, le società e le economie, con le loro manifestazioni materiali si diversifichino nello spazio terrestre, in relazione al variare delle condizioni ambientali e storiche. Il posizionamento assoluto identifica un luogo in base ad un sistema preciso e riconosciuto di coordinate (latitudine e longitudine). Il posizionamento relativo identifica un luogo in rapporto al posizionamento di altri luoghi. Mappe illuminazione E' un indice di antropizzazione per trasformare, adattare e alterare un determinato ambiente naturale. In America si nota un'illuminazione più forte nelle coste a causa del Colonialismo, nel Nord la costa orientale è molto più popolata sia a causa del Colonialismo (arrivi dall'Europa) che dalla presenza di città con funzioni di potere. Nell'America settentrionale le luci si concentrano su delle linee parallele tra loro, corrispondenti alle linee ferroviarie, e lungo queste linee si sono sviluppate le città. I grandi nodi verso l'esterno rappresentano le grandi città Storia del pensiero geografico La geografia nasce con la specie umana in quanto una necessità immediata la conoscenza dello “spazio” in cui si vive. Inizialmente si sviluppa intorno alla domanda “come”, “perché in quel luogo”? Strumenti del geografo - carta geografica (rappresentazione mai esaustiva e selettiva del territorio, oggi realizzate col GIS che lavora con dei dati numerici). Rapporto specie umana- natura La geografia studia l'ambiente, il clima, gli elementi biologici e la pressione antropica a cui l'ecosistema è sottoposto; è dall'ambiente che la società umana trae le risorse di cui ha bisogno. La pressione antropica è la pressione che gli esseri umani portano in uno spazio con la loro presenza e le loro azioni (es: sfruttamento risorse). La geografia s'occupa anche di “sviluppo sostenibile, i cui investimenti sono stati ignorati perché non portano guadagni ma tendono a preservare una situazione con i sui peggioramenti, anziché cercare di moderare il sfruttamento eccessivo delle risorse. Le attività degli esseri umani possono concorrere nell'alterare il funzionamento dell'ecosistema creando effetti negativi per l'umanità stessa. Fra questi menzioniamo i cambiamenti climatici (riscaldamento globale, desertificazione, erosione delle coste, innalzamento dei mari). La desertificazione è l'impoverimento progressivo del suolo, che smette d'essere produttivo, sia per l'uomo che per i normali cicli naturali. Cercare di porvi rimedio usando i fertilizzanti aggrava invece la situazione, creando una rottura d'equilibrio e dando vita a uno nuovo..

La popolazione La mobilità della popolazione può essere “verticale”, cioè cronologica, o “orizzontale”, cioè spaziale, seguite dallo sviluppo tecnologico. I bisogni sono necessità che spingono l'uomo ad interagire con l'ambiente, connessi a loro volta alla cultura e alla tecnica. Ogni società ha prodotto un uso del suolo diverso e peculiare (cambiando i bisogni), quindi un uso del suolo porta a risultati diversi a seconda della popolazione che pratica quella determinata attività produttiva. La generazione di una paesaggio è legata a l tipo di popolazione e alle tecniche impiegate. I bisogni, oltre ad essere indotti naturalmente, possono essere creati o modificati tramite l'informazione (bene/merce), correlati alla tecnologica e alle modalità di soluzione al problema del bisogno. “Natura- capitale- lavoro” sono un tutt'uno, sono fattori che condizionano la produttività, la quantità prodotta da un lavoratore. Più s'investe capitale più aumenterà la produttività. Città Essa si modifica in base al rapporto fra l'uomo e i bisogni; questi ultimi si soddisfacevano perlopiù con i prodotti agricoli lavorati in campagna, adesso sono cambiati e la campagna non è più necessariamente quella che la circonda. Viaggio Prende spazio qua il tema del viaggio, elemento di innovazione molto importante nel periodo in cui non esisteva la trasmissione scritta delle conoscenze. In passato esso era un mito, una ricerca, per effettuarlo si doveva avere delle conoscenze di certe tecniche. Si viaggiava per scoprire cose diverse e per permettere, magari, un maggiore sviluppo di altre società con motivazioni prettamente economiche. Per conoscere un territorio occorre anzitutto governarlo, conquistarlo, difenderlo e sfruttarne le risorse, e pertanto la conoscenza geografica era utile sotto questo punto di vista. Per trasmettere informazioni, renderle “trasmissibili” e “cumulabili”, inizialmente trasmesse per via scritta o simbolica. Si viaggiava soprattutto via mare perché più veloce, per mancanza di strada e a causa di concentrazione di centri abitati sulle coste, oltre che più facile era trasportare materiali. Navigazione di cabotaggio: spostamento lungo le coste, utile per orientarsi meglio e per comunicare meglio coi centri abitati (usato tutt'oggi per lo spostamento di navi commerciali da porti adatti). Conoscenze geografiche Fondamentali per il commercio e le innovazioni, sono trasmesse oralmente, per via scritta e simbolica (preferita per l'immediatezza e per la capacità di mettere in riferimento le informazioni tra loro). Le prime rappresentazioni spaziali potrebbero risalire a diecimila anni fa. Geografo = cartografia, le due discipline vanno di pari passo. Prime rappresentazioni spaziali Petroglifi (su pietra) che rappresentano delimitazioni di aree provenienti dalla Valcamonica. Assiri e Babilonesi osservano gli astri registrando osservazioni su delle tavolette (astri- scadenza dell'agricoltura etc). I greci ricercano l'ordine delle cose attraverso la cosmologia e l'astronomia, lasciandoci non rappresentazioni, ma descrizioni geografiche. Anassimandro è il primo autore a cui viene attribuita una carta su un pezzo di metallo

Ma com'è fatto il luogo in cui mi trovo? Più la dimensione è prossima a quella percepita più la risposta è esatta; la conoscenza è più approfondita quanto più la scala di riferimento è prossima al soggetto poiché si riconoscono i riferimenti. Sistemi di riferimento Eratostene (III sec a.C.) effettua uno dei primi studi per la creazione di un sistema di riferimento da applicare alla terre emerse. paralleli: circonferenze di lunghezza diversa tra loro, creati da intersezioni della terra con l'asse ortogonale; equatore : circonferenza massima che divide la terra in due emisferi ed equidistante dai poli. La circonferenza si riduce a un punto ai poli; meridiani: circonferenze uguali tra loro determinate dall'intersezione tra il globo e dei piani, tutti passanti per l'asse terrestre. Le due parti della circonferenza, divise dai poli, si dividono tra “meridiani” e “antimeridiani”; meridiano di Greenwich/0°: scelto per convenzione, passa per l'osservatorio di Greenwich. Meridiani e paralleli servono per determinare le coordinate geografiche di un punto (sistema di riferimento). Latitudine: distanza angolare (corrispondente all'arco di parallelo) che separa un punto dall'equatore. Ogni punto sull'equatore ha latitudine 0°; longitudine: distanza angolare (corrispondente all'arco di meridiano) che separa un punto dal meridiano 0°. altitudine: distanza, misurata sulla perpendicolare, tra un punto e il livello del mare. *isoipse. La latitudine è importante per il clima e per l'ambiente mentre la longitudine per il fuso orario. STORIA DELLA CARTOGRAFIA - Eratostene da Cirene (273-192 a.C.), direttore della biblioteca d'Alessandria, riuscì a calcolare la circonferenza della Terra (40.000 km = 250.000 stadi). Realizzò una rappresentazione dell'Ecumene (terre emerse abitate) grazie ad un sistema di proiezione piana con un reticolo di meridiani e paralleli ortogonali. Si accorse che in un certo giorno dell'anno in cui il Sole era perpendicolare a Siene i pozzi erano illuminati fino in fondo, cosa che non avveniva ad Alessandria; se la Terra fosse stata piana i pozzi sarebbero stato illuminati ovunque allo stesso modo. La Terra quindi era curva! - Claudio Tolomeo (90-168 d.C.), vissuto ad Alessandria d'Egitto diede impulso allo sviluppo teorico delle rappresentazioni geografiche attraverso proiezioni e attraverso la costruzione di un reticolato geometrico. Nel manuale “Geografia” spiega come fare carte e proiezioni. Sebbene poi le sue conoscenze furono perdute, nel 1300 il suo lavoro venne riscoperto grazie ad un monaco bizantino, consistente non in carte ma in indicazioni per realizzarle. L' Almagesto era un testo astronomico che riassume le conoscenze cosmologiche della cultura classica attraverso la realizzazione di un modello dell'universo a carattere geocentrico. - “Forma Urbis” di Roma ( 200 d.C.) su marmo. È una rappresentazione planimetrica dettagliata dello sviluppo umano, derivata forse dalla mappe catastali, antenato del disegno tecnico. - “Tabula Peutingeriana” (Konrad Peutinger, XVI sec) Copia d'epoca medievale di una originale risalente al IV sec; raffigura i tre continenti conosciuti. Erano rappresentate le maggiori strade, le “stazioni di posta” e le distanze tra le diverse località, con funzione quindi orientativo per gli spostamenti via terra. Nelle vecchie carte l'EST era in alto (carte ruotate) in quanto era importante per l'orientamento (il Sole nasce ad Est).

Rappresentazioni medievali Prevalgono anzitutto le rappresentazioni dell'Ecumene con una forte influenza del simbolismo cristiano nel modello “T in O”, dove “O” sta per Oceano e “T” in cui il braccio verticale è il Mediterraneo e quello orizzontale il Nilo e il Dan (o Mar Nero). Nella simbologia cristiana la T rappresentava anche la croce, il mondo era diviso quindi in tre parti e le popolazioni di questi tre continenti discenderebbero dai tre figli di Noè. A partire dal 1100, con le Crociate, Gerusalemme venne posta al centro delle rappresentazioni. Inoltre, poiché l'Europa non è geograficamente un continente perché non è separata dall'Asia, è chiamata continente eurasiatico. - Mappe Mundi: piccola carta medievale con schema “T in O”, dove Cristo domina il mondo e nella sua mano sinistra ha una sfera “T in O”; Gerusalemme è posta al centro. Sono rappresentati il Sole, gli astri e i venti prevalenti. Il Mar Rosso è rappresentato in rosso, assieme all'estuario del fiume Nilo; nelle terre inesplorate (Africa) sono rappresentati dei mostri (futura base del razzismo). Tutti i toponimi sono prevalenti in Europa mentre nei posti sconosciuti si usa la fantasia inventando! I rilievi non interessavano (alcuna strategia militare serviva, né il turismo), bensì era segnati i valichi i modo molto schematico. - Mappa di Fra' Mauro (1459): Carta di grandi dimensioni conservata a Venezia. Poiché Fra Maura era entrato in contatto con le conoscenze di Tolomeo, conosceva le carte dei porti e delle coste, traendo informazioni anche dagli scritti di Marco Polo. Nella sua carta il Sud è in alto (tradizione araba), i testi sono in veneziano volgare, le coste del mediterraneo sono moto precise e dell'Africa ne viene contestata l'esistenza. L'Oceano Indiano non è più un mare chiuso (come nell'effettiva realtà). Carta geografica E' una rappresentazione della superficie terrestre caratterizzata da: - scala ridotta: rapporto tra misura sulla carta e misura effettiva, scala piccola = vasta area con dettaglio molto basso e viceversa; - approssimata: mai esatta, con deformazioni dovute alla rappresentazione di una sfera su un piano e alla dimensione di ciò che viene rappresentato; - simbolica: gli elementi geografici sono rappresentati attraverso simboli. Proiezioni geografiche Poiché la Terra è sferoidale è impossibile rappresentarla in modo esatto su una superficie piana. Pertanto si ricorre a proiezioni geografiche, cioè procedimenti matematico-geometrici scelti in base alla “superficie considerata”, alla “finalità della carta” e “agli oggetti che devono essere riportati”; già Eratostene e Tolomeo usavano queste proiezioni geografiche. Le proiezioni pure si dividono in: - prospettiche/modificate: centrografica, stereografica, scenografica, ortografica a seconda del punto di vista; - di sviluppo: cilindriche o coniche, sono legate ad un cilindro a ad un cono. Tra meridiani e paralleli si creano angoli di 90° (Carta di Mercatore). Una “carta perfetta” dovrebbe mantenere: - equidistanza: il rapporto di scala deve essere uguale su tutta la carta; - equivalenza: il rapporto tra aree rappresentate e reali deve essere costante; - isogonia: mantenere l'uguaglianza tra gli angoli misurati tra due linee sulla carte e quelli misurati sulla superficie terrestre.

L'equidistanza è necessaria ai viaggiatori, l'equivalenza serve a chi deve costruire o a fare il catasto, l'isogonia è utile a chi deve navigare. Una carte inoltre non è mai “neutrale”, ma è frutto di scelte effettuate da chi le elabora, si tende a non dubitare mai di quanto le carte riportano; ma una carta non è di per sé vera o oggettiva. - Veduta di Firenze (1500-1520 circa) è una rappresentazione a scala più grande, più precisa e simile ad una “imitazione prospettica”, quasi fotografica dell'originale. Nel '600-'700 erano frequenti rappresentazioni prospettiche delle città più importanti. - Mappa Mundi (1459-1463) molto diversa da quella di Fra' Mauro, raffigurato col modello “T in O”, con sede in un testo di storia universale francese; ii notano l'arca e i tre figli di Noè. Segue il modello tolemaico: l'Oceano Indiano è un mare chiuso, i rilievi sono riportati schematicamente assieme ai venti principali; a lato appaiono delle figure mostruose. - Vosges (1507) per la prima volta è rappresentata l'America!! Intorno alla carta ci sono varie rappresentazioni, in alto c'è Vespucci con in mano un compasso. La carta è fitta di toponimi i quali in America, in Africa e nell'Estremo Oriente sono concentrati quasi del tutto sulle coste. VERSO LA CARTOGRAFIA MODERNA Le nuove scoperte geografiche ed i tanti viaggi comportarono un miglioramento della cartografia, incoraggiando a sua volta altri nuovi viaggi. Se prima sole le coste erano ricche di toponimi ora, risalendo i fiumi, si inizia a definire l'interno dei continenti ('400-'500). Nel '600 in ogni carta si segnalano sempre la “novità” e l'accuratezza, si dovevano aggiornare le carte, non copiarle più. Sono paradossalmente simili a quelle odierne sebbene abbiano ancora diversi motivi simbolici e storici, assieme a delle scritte. La cartografia di allora fu utile per costruire un'immagine di gloria per gli Stati, non a caso venivano raffigurate le grandi città in prospetto intorno alle carte. Geografo e cartografo avevano lo stesso sapere ma non erano ancora due identità professionali distinte. Tra XV e XVIII secolo si ampliano le conoscenze e poco dopo la carta di Vosges l'America è abbastanza precisa e piena di toponimi. La cartografia affina la sua tecnica e cartografo e geografo iniziano a distinguersi; la cartografia dopo dei miglioramenti tecnici, tende a diventare una “scienza esatta” divenendo strumento di potere e conoscenza. *Viaggi di Cook (proiezione cilindrica per navigare). Rappresentazione dei rilievi Inizialmente era visto come una “barriera” di cui ne veniva segnata l'esistenza, non la forma; se ne cercavano pure i passaggi. Dal 1900 conoscere i rilievi e controllarne il paesaggio diventa una necessità strategica. Tra le svariate rappresentazioni troviamo: . tolemaica a “mucchio di talpa” (1630); - tratto forte: creste della montagna come barriere; - spina di pesce: dà un'idea d'inclinazione; - tratteggio: più completo delle precedenti, indicazione progressiva della pendenza del terreno; - sfumo (ombreggiatura): si immagina una fonte di luce che irraggia trasversalmente la carta (17801842); - isoipse: tipo di isolinee (curve di livello uguali, che hanno qualcosa in comune) uniscono punti che si trovano alla stessa altezza; - tinte altimetriche: colori diversi in base all'altitudine (anche per i mari); A partire dall'800 le isoipse vengono introdotte, sono impronte che un rilievo lascerebbe incontrando dei piani equidistanti orizzontali che lo sezionerebbero. Più le isoipse sono vicine tra loro, maggiore è la pendenza.

CARTOGRAFIA CONTEMPORANEA Innovazione incredibile sono i telerilevamenti, compiuti senza un contatto diretto con la superficie misurata, attraverso sensori posti su aeromobili e satelliti. I dati sono raggruppati in dei database usati successivamente da un software per le rappresentazioni. Il GIS (Geographic Information System) = SIT (Sistema Informativo Territoriale) è uno strumento diffuso dagli anni '90 la cui qualità delle rappresentazioni dipende dalla “base dati” utilizzata, pertinente, accurata e aggiornata. I dati memorizzati nel pc sono in due formati: - dati vettori: con riferimento a coordinate come latitudine e longitudine per identificare l'ubicazione di un punto, il percorso di una linea o i confini; - dati raster: usano pixel o celle che contengono le informazioni. Questi ultimi devono essere aggiornati. Quindi lo scopo del GIS è quello di dar vita ad una “raccolta”, “elaborazione”, “archiviazione” e “comunicazione” di informazioni che hanno una collocazione nello spazio secondo un sistema di riferimento. Evoluzione del pensiero geografico Geografia e cartografia si distinguono sempre di più col passare degli anni. Quest'ultima diventa una scienza esatta basata sulle regole della geometria e dell'efficacia della rappresentazione; già nel 1668 il geografo non lavora sul campo, ma è alla ricerca della perfezione. La geografia diventa una scienza esatta attraverso il tentativo di individuare leggi che leghino la società umana ai territori abitati, si cercano il perché agli avvenimenti. Essa tende a diventare nomotetica, intesa a descrivere i vari fenomeni sotto delle leggi universali, in contrapposizione con le discipline specialistiche. In questo periodo l'influsso della natura sull'uomo è decisivo e determinante: la NATURA detta alle comunità le condizioni per l'insediamento, il cosiddetto Determinismo Ambientale (la natura determina risultati, conseguenze). I padri della geografia - Van Humboldt (1769-1859) fu uno dei primi geografi viaggiatori (America centrale, Siberia). Scrisse “Kosmos”, scoprì una corrente fredda e rilevò per prime le isoterme. Il metodo riportato nella sua opera prevede lo schema (osservare- sistematizzare- classificare), concentrandosi sul territorio e richiamando tutte le discipline necessarie per stabilirne le leggi che lo governano di volta in volta. Fortemente convinto dell'importanza dell'effetto del clima e ipotizzò attraverso osservazioni antropologiche, i popolamenti asiatici del Nord America. - Ritter (1779-1859) grande accademico che ricevette pure la prima cattedra di “geografia” in Germania, e prima ancora di “statistica militare”(i militari non hanno avuto il controllo sulla cartografia perché dovevano nascondere alcune basi, caserme...). Per lui la geografia va di apri passo con la statistica in quanto riportare i dati statistici di un territorio è di per sé geografia; scrisse “Erdkunde” (la conoscenza della Terra). Come Humboldt, cerca leggi generali circa lo sviluppo storico di popolazioni e territori momento in cui la centralità dell'uomo sarebbe un progetto divino (determinismo antropico teologico). Nel 1859 muoiono entrambi e Darwin pubblica “L'origine delle specie attraverso la selezione naturale”, attraverso la quale si ha maturazione di un momento culturale che ebbe ripercussioni sulla geografia in quanto definisce centrale il ruolo della natura, come sostenuto dai deterministi. Darwin influenzò molto lo sviluppo del pensiero di Ratzel.

- Ratzel (1844-1904) è ritenuto il fondatore della “geografia umana” e rappresentante del determinismo, proveniente da una formazione naturalistica. Una delle sue opere è “Antropographie” dove analizza la distribuzione dei gruppi umani e delle loro culture, con una forte convinzione dell'influsso della natura sul clima, sul tipo di suolo e sui prodotti che ne scaturiscono; non a caso paragona la vita degli stati a quella delle piante, dove le popolazioni reagiscono a condizioni ambientali. DETERMINISMO AMBIENTALI Leggi che regolano i fenomeni naturali e umani, quelli umani sono causati dalla natura. Erano presenti dei limiti che ipotizzano che le presunte leggi trovato non avessero alcun valore determinante poiché in ambient...


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