Appunti - Chimica industriale - Occupazione - a.a. 2015/2016 PDF

Title Appunti - Chimica industriale - Occupazione - a.a. 2015/2016
Course Chimica industriale 
Institution Università degli Studi di Salerno
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Appunti - Chimica industriale - Occupazione - a.a. 2015/2016...


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Nella chimica un’occupazione di qualità Addetti nell’industria chimica e farmaceutica

Chimica Chimica e farmaceutica

migliaia

quota sull’Europa

115 180

10% 10%

Assunzioni per tipologia di contratto A tempo A tempo indeterminato determinato Inserimento

(% assunzioni)

Andamento dell’occupazione in Italia e in Europa (indici 2000=100)

Apprendistato

Chimica e farmaceutica

46

48

2

4

Totale industria

41

50

2

7

105

Trasformazioni a tempo indeterminato

100

(% assunzioni a tempo non indeterminato)

95

Italia -10%

Chimica e farmaceutica

48

Totale industria

41

90

UE -12% Note: media 2007-2009

85

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: Federchimica, Confindustria, 2010

Fonte: Federchimica, Cefic, 2010



In Italia la chimica impiega circa 115 mila lavoratori pari all’10% dell’occupazione settoriale europea. Tra il 2000 e il 2009 l’occupazione è calata del 10%, in parte a causa dell’esternalizzazione di alcune attività.



Nel settore chimico non si assiste alla precarizzazione del rapporto di lavoro. Infatti il 95% degli addetti ha un contratto a tempo indeterminato e il 72% delle assunzioni è “stabile” in quanto il 46% avviene direttamente con contratto a tempo indeterminato e un ulteriore 26%, inizialmente con contratto a termine, viene poi trasformato in contratto a tempo indeterminato.



Il settore chimico presenta un sistema di relazioni industriali basato su partecipazione e responsabilità sociale con un forte orientamento all’innovazione. Nel panorama industriale è il primo settore ad avere istituito due fondi settoriali, uno per la previdenza integrativa (Fonchim) e l’altro per l’assistenza sanitaria (FASCHIM). La quota di dipendenti iscritti, rispettivamente pari all’81% e al 47%, è tra le più alte nell’ambito dei fondi settoriali dell’industria. A FASCHIM sono iscritti anche 27 mila familiari di dipendenti.

Adesione ai fondi di assistenza sanitaria e previdenza integrativa del settore chimico e farmaceutico

numero di iscritti (migliaia)

quota di iscritti (%)

FASCHIM

117

47%

Fonchim

160

81%

Note: gli iscritti a FASCHIM includono 90 mila dipendenti e 27 mila familiari quota % di iscritti calcolata solo sui dipendenti Fonte: Fonchim, FASCHIM, 2009

23

Struttura dell’occupazione per qualifica (%)

36

Incidenza dei laureati sugli addetti e sulle nuove assunzioni

35 30 28 20 17 17

17

2005

Chimica

Totale industria

Chimica europea

18% 25% 14%

7% 9% n.d

26%

Laureati/addetti Laureati/assunzioni - di cui laureati scientifici/assunzioni

n.d. n.d.

2008 Note: si considerano neo assunti coloro che hanno meno di 30 anni, media anni 2004-2006 Fonte: Federchimica, Istat, Unioncamere, 2007

Quadri e direttivi

Impiegati

Operai specializzati

Operai

Fonte: Federchimica, 2009







Il mix professionale nel settore chimico si sta spostando verso qualifiche più elevate: la quota di direttivi e quadri sul totale degli addetti è cresciuta di 3 punti percentuali tra il 2005 e il 2008. Inoltre, a fronte di un calo di 2 punti percentuali degli operai non specializzati, l’impiego di operai specializzati è rimasto stabile. Al fine di innalzare il suo patrimonio di conoscenze e il contenuto tecnologico dei prodotti, la chimica si rivolge sempre di più ai laureati. La loro incidenza sulle nuove assunzioni (25%) è infatti superiore a quella sul totale degli addetti (18%). La presenza di laureati è decisamente maggiore che nel totale dell’industria, ma risulta inferiore rispetto alla chimica europea di 8 punti percentuali. La chimica è fortemente orientata verso i giovani: il 47% degli assunti ha meno di 30 anni e il 53% non ha avuto precedenti esperienze lavorative. Il settore attiva circa 2000 stage. Ogni anno accoglie giovani tirocinanti la maggioranza delle imprese con più di 250 addetti (78%) ma anche una quota rilevante di PMI (38%).

Assunzioni di giovani (% assunzioni)

Con meno di 30 anni

Senza esperienza lavorativa

Chimica

46,8

52,8

Chimica e farmaceutica

44,6

51,4

Totale industria

37,4

34,3

Note:media anni 2007-2009 Fonte:Excelsior, anno 2009

Imprese che ospitano stage per classi di addetti PMI 250 addetti e oltre Totale chimica

38% 78% 43%

Note:media anni 2005-2008 Fonte: Federchimica, 2009

24

L’importanza dei giovani talenti chimici Rapporto tra gli studenti delle scuole medie e superiori e le materie scientifiche (% di studenti)

Immatricolazioni in discipline chimiche (lauree triennali)

Differenza Italia

Media OCSE

Punteggio sufficiente in scienze

79,4

80,0

0,6

- di cui maschi

77,7

79,7

2,0

80,2

-0,9

- di cui femmine

81,1

- di cui regione best performer (Valle d’Aosta)

89,2

- di cui regione worst performer (Calabria)

64,9

Studenti che si attendono una carriera legata alle scienze

31,6

Frequenza corsi di chimica (obbligatoria o facoltativa)

IT-OCSE

5000

Ingegneria chimica

4000 3000

Scienze chimiche

2000 1000

47,3

0

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 20072008 2009

28,2

66,5

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

2008 2009

Ingegneria ch.1444 1250 1151 994 967 975 821 836 943 990 1074 1218 1326 1348 1431 Scienze ch. 2857 2304 1923 1569 13581240 1466 1503 1869 2347 2794 3058 3092 2897 2609 Totale 4301 3554 3074 2563 23252215 2287 2339 2812 3337 3868 42764418 4245 4040 Note: dato depurato attraverso una stima di coloro che si iscrivono per il primo anno a chimica per aggirare il numero chiuso a medicina

Fonte: OCSE, PISA 2009







L’industria chimica ha bisogno di giovani ben formati nelle materie scientifiche. Il 79% degli studenti italiani delle scuole medie e superiori ha ottenuto un punteggio sufficiente nel test PISA svolto dall’OCSE, riducendo il divario con la media OCSE rispetto al 2006. Solo il 47% degli studenti italiani ha frequentato un corso di chimica contro il 67% della media dei paesi OCSE. Il 32% degli studenti italiani si attende però una carriera legata alle scienze, riconoscendone dunque l’importanza. Dal 2001 le immatricolazioni a corsi di laurea attinenti la chimica sono in ripresa. La riforma ha aumentato il numero dei corsi, caratterizzati talvolta da percorsi didattici molto specifici. Spesso tali corsi rispondono a particolari esigenze territoriali ma, in caso contrario, si rischia di complicare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. La riduzione dei laureati quinquennali, causata dal calo delle immatricolazioni a cavallo del 2000, è stata solo in parte compensata dai laureati triennali, tenuto conto che la maggioranza prosegue con il biennio di specializzazione. Ciò non sembra causare una carenza di laureati chimici a livello nazionale, ma rende ancora più importante la rispondenza della loro formazione alle esigenze delle imprese.

Fonte: elaborazioni su Miur, 2010

Laureati in discipline chimiche Lauree quinquennali

3000 2500

2500

2000

2000

1500

1500

1000

1000

500

Lauree triennali

500 0

0 1990 ‘92

‘94

‘96

‘98

2000

Ingegneria chimica

‘02

‘04

‘08 ‘09

‘06

2004

2006

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Triennali

-

-

2008 ‘09

Scienze chimiche

-

-

-

47 251

2008 2009

637 1013 1237 1569 1802 1799 2136

Quinquennali 20782307 2393 2468 2485 2556 2313 2154 2001 1797 1787 1471 1458 1449 - Ingegneria ch. 593 648 754 775 777 828 783 723 655 785 921 697 715 685 -Scienze ch. 14851659 1639 1693 1708 1728 1530 1431 1346 1012 866 774 743 764 Note: si stima che mediamente l’81% dei laureati triennali in chimica prosegua gli studi Fonte: Miur, 2010

25

Distribuzione geografica dell’offerta di laureati chimici e dell’occupazione nell’industria chimica (%) Laureati chimici Nord di cui Nord Ovest

55,6 32,4

74,3 50,5

Centro

16,6

13,1

Sud e isole di cui Campania

Impiego dei laureati chimici nel settore privato (%)

Occupazione chimica

Meccanica e mezzi di trasporto 12% Servizi 29%

Tessile e abbigliamento 8% Altri settori industriali 32%

12,6 2,4

27,8 11,6

Note: laureati in chimica, chimica industriale e ingegneria chimica nel 2009 Fonte: Miur, Istat, anno 2010

Metalli 14%

Carta e stampa 5%

(% delle assunzioni previste nel 2009)

Costruzioni 34%

63% 37%

Altri 12%

Fonte: Excelsior, anno 2009

Necessità di maggiore formazione nelle diverse aree aziendali di un’impresa chimica (% imprese) Area laboratori Area produzione Area vendite e marketing

Gomma e plastica 9%

Minerali non metall. 5%

Preferenza per laureati triennali o quinquennali nelle imprese chimiche Laureati quinquennali Laureati triennali

Alimentare 6%

Più cultura di base

Più conoscenze specialistiche

24 24 26

65 54 50

Fonte: Federchimica, Indagine sui fabbisogni formativi nell’industria chimica, 2004



Significativi disequilibri esistono tra l’offerta e la domanda di laureati chimici per area geografica, che diventano un problema se i laureati presentano una scarsa mobilità sul territorio.



Il 63% delle imprese assume laureati quinquennali. Tra le imprese che mostrano un interesse per le nuove lauree brevi (37%) figurano soprattutto aziende di piccole dimensioni.



I laureati in discipline chimiche, oltre alle possibilità di impiego nel settore chimico e farmaceutico (dove lavora il 39% del totale), vengono richiesti dagli altri settori industriali, utilizzatori di chimica (32%). Una quota significativa (29%) lavora nei servizi (gestione ambientale e degli impianti) e nel settore pubblico (Università, scuole, ASL, ARPA).



Le opportunità professionali sono migliori che per molti altri corsi di studi: a 3 anni dalla laurea l’86% dei laureati chimici lavora. Inoltre, è molto più elevata della media la quota di coloro che svolgono un lavoro per il quale è richiesto il titolo di studio conseguito (86% contro 69%).

Chimica e farmaceutica 39% Note: laureati in chimica, chimica industriale e ingegneria chimica L’esclusione dei laureati in CTF e farmacia consente di evitare che la domanda imputata alla chimica e farmaceutica sia in effetti soprattutto espressa da quest’ultima Si stima che un ulteriore terzo sia impiegato nel settore pubblico (scuola, università, Pubblica Amministrazione) Fonte: elaborazioni su Unioncamere-Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2006

Situazione occupazionale dei laureati in corsi lunghi per gruppo di corsi

Medico Chimico-farmaceutico Totale discipline chimiche Ingegneria Architettura Geo-biologico Agraria Scientifico Giuridico TOTALE Educazione fisica Economico-statistico Letterario Insegnamento Psicologico Linguistico Politico-sociale

Tasso di occupazione (% occupati o AFR su forza lavoro)

Quota % di occupati con laurea richiesta per il lavoro svolto

95,8 90,4 86,4 95,6 91,5 78,6 83,6 86,2 67,9 84,7 85,3 88,6 82,0 86,0 76,1 84,6 85,2

98,7 94,1 86,3 82,2 79,3 79,2 78,9 73,7 70,7 68,9 64,9 63,4 63,4 62,5 58,3 55,6 46,5

Note: il tasso di occupazione è calcolato come il numero di laureati in corsi lunghi dell’anno 2004 che risultano occupati o con un’ Attività Formativa Retribuita nel 2007 sulla forza lavoro (laureati del 2004 esclusi coloro che non cercano lavoro e non sono impegnati in Attività Formativa Retribuita) Fonte: Inserimento professionale dei laureati, Istat, 2009

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