Appunti - L\'orzo - Coltivazioni Erbacee PDF

Title Appunti - L\'orzo - Coltivazioni Erbacee
Course Coltivazioni Erbacee
Institution Università degli Studi di Padova
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Appunti sull'ORZO. Prof. Teofilo Vamerali....


Description

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L’ORZO

CARATTERISTICHE BOTANICHE L’orzo è una pianta della famiglia delle Graminaceae e della tribù delle Ordeae, con nome botanico Hordeum vulgare. Distinguiamo anche Hordeum disticum e l’Hordeum irregulare. La pianta è simile al frumento, ma la distinguiamo per auricole lunghe e glabre e per le cariossidi vestite (racchiuse in glumelle). Distinguiamo due forme di orzo: • Distico: si manifesta con cariossidi grosse dove lo sviluppo interessa solo la spighetta centrale. In poche parole questo lo si riconosce perché vedremo due file contrapposte di cariossidi. • Polistici: si manifesta con cariossidi fini dove lo sviluppo è omogeneo a tutte e 3 le spighette. Possono avere una spiga a croce (tetrastici) o alternata (esatici). Riconosciamo questo tipo di orzo perché osserveremo 6 file di cariossidi su una sola spiga.

UTILIZZI E ORIGINE DELL’ORZO L’orzo è la principale fonte alimentare per molte popolazioni delle zone fredde e semifredde. La granella è utilizzata per l’alimentazione del bestiame. Si usa anche per la produzione di malto o come alimento torrefatto. Per quanto concerne le sue origini, sembra che sia stato il primo cereale cresciuto e coltivato. In Italia la sua produzione di 1,2 tonnellate occupa circa 307 mila ettari. L’orzo è un cereale vestito, ovvero le glumette rimangono attaccate alla cariosside, ma esistono anche varietà di orzo nudo, utilizzato per la preparazione di alimenti come decotti, minestre e fiocchi. Ha un valore nutrizionale superiore, ricco di glucani e tocoli. Nell’alimentazione umana, l’orzo viene utilizzato per minestre, come surrogato del caffè e come farina (mescolata al frumento). Nell’alimentazione animale, l’orzo è considerato come una misura alimentare (UF=1kg di orzo; UFL= 1700 Kcal, UFC=1820 Kcal, UFM=2170 Kcal.). Ha un valore alimentare leggermente più basso rispetto al mais, ma il seme può essere usato per tutti gli animali. Il prodotto può essere anche insilato. MORFOLOGIA-CULMO Il culmo è cilindrico, con midollo assente. Si osservano internodi, anch’essi internamente cavi e di solito variano da 5 a 8. La sua lunghezza varia da 15 cm a 150 in alcune cultivar. Ovviamente per ogni pianta si formano diversi culmi di accestimento. MORFOLOGIA-FOGLIE Come accennato nell’introduzione, le foglie rappresentano una delle caratteristiche distintive dei cereali. Nel caso dell’orzo notiamo la presenza di grandi auricole che abbracciano il culmo e una ligula poco appariscente/ridotta. La lamina fogliare è liscia nella pagina inferiore mentre sono presenti delle scanalature in quella superiore. La foglia terminale è piccola e generalmente contiene la spiga al suo interno, osservabile con la fase di botticella.

MORFOLOGIA-INFIORESCENZA L’infiorescenza si presenta come una spiga compatta con rachide a zig zag dotata di 10-30 nodi; ad ogni nodo sono inserite 3 spighette unifiore fertili, sia nelle forme esastiche che tetrastiche. Nel caso degli orzi distici, solo il fiore centrale è fertile.

Dal lemma fuoriesce l’arista (tranne per gli orzi mutici), mentre la palea racchiude il fiore. Entrambe aderiscono alla cariosside, per questo è un cereale vestito (tranne che per alcune varietà). La fioritura inizia con le spighette centrali e nelle forme polistiche fioriscono prima le spighette della fila mediana. Dalla fioritura alla maturazione possono passare 20-30 giorni. MORFOLOGIA-CARIOSSIDE

Il frutto è una cariosside dove il seme è saldato con il pericarpo riconoscibile per la presenza di un solco ventrale ed un’appendice pelosa, detta rachilla. La cariosside ha un colore che varia dal giallo-bianco al rosso-nero. Lungo 8-12 mm, largo 3-4 mm e spesso 2-3 mm. 1000 semi vestiti corrispondono a circa 50 g.

CONFRONTO CON FRUMENTO

1) 2) 3) 4)

Fecondazione cleistogama. Vernalizzazione e fotoperiodo per fiore, è una specie longidiurna. Minore resistenza al gelo, consigliata la semina primaverile. Maggiore accestimento che la rende più suscettibile all’allettamento. Consigliate attenzioni all’azoto.

FENOLOGIA

È praticamente uguale a quelle del frumento, ovvero in linea generale germinazione, accestimento, levata, fioritura e maturazione. Si osserva che la crescita in levata è più rapida nel frumento e con maggiore assorbimento di sostanze nutritive. Esistono anche varietà precoci ed autunnali. In linea generale comunque, il ciclo biologico è più breve rispetto al frumento. ESIGENZE AMBIENTALI

È una pianta che tollera la siccità, resiste alla salinità ed è sensibile alle crittogame. Per questo sono consigliate o meglio adatte anche zone nordiche, in zone al di sopra dei 250 mm di pioggia, zone costiere, ma sconsigliate zone umide e calde (per le crittogame). COLTIVAZIONE

È una pianta con maggiore suscettibilità a malattie ed allettamento soprattutto se viene concimata poco e seminata meno densamente. Tollera poco il freddo, difatti nelle zone del Nord sono consigliate cultivar alternative. Il ciclo colturale è breve, si raccoglie 10 giorni prima del frumento tenero dando la possibilità di considerare un secondo raccolto, ad esempio di mais. !

COLTIVAZIONE-SEMINA

La quantità di seme varia in zona e zona, anche se in linea generale è leggermente inferiore al frumento. Varia da 125-150 kg per ettaro considerando che ci possono essere differenze nella grandezza del seme tra varietà e varietà e se è vestito o meno. È comunemente utilizzata una seminatrice universale e semente conciata con fungicidi. Nelle colture di orzo distico per malto, ha significato infittire la semina in quanto le piante accestiscono meno e per la produzione di malto l’accestimento non va bene in quanto non si ha omogeneità di fenologia, fattore indispensabile per la produzione. SI piantano quindi sulle 300-350 piante per m2. La semina dell’orzo, in coltura autunnale, precede quella del frumento id circa una settimana considerando che non bisogna anticipare prima sennò possono nascere casi di afidi che favoriscono la diffusione del virus del nanismo giallo. VARIETÀ

Abbiamo accennato a cv distiche e polistiche. Ricordiamo ad esempio BIDO, OTTER, CARINA, DELISA per distiche e AGER, PERGA, ASTRIX per le poslistiche. Esistono anche ibridi di orzo, come Tatoo e Volume o Quench e Shuffle per la produzione di birra. Rispetto alle cv, la resa gli ibridi è pressoché simile, sia a livello di quintali di cariossidi che di proteina. Quindi a livello genetico cosa bisogna migliorare? • Precocità. • Resistenza all’alettamento. • Resistenza fitopatie. • Resistenza freddo. • Riduzione perdite granella. • Aumento produttività. AVVERSITÀ

Molto pericolose sono le virosi, in particolare il virus del nanismo giallo BYDV, e le malattie fungine, come septoriosi, ruggini e oidi.

AVVICENDAMENTO

Con la sua raccolta a giugno l’orzo permette un secondo raccolto con mais da trinciato, una perfetta combinazione a livello zootecnico per gli elevati livelli di UF/UFL. RACCOLTA

Si procede con la raccolta quando si raggiunge un’umidità del 12-24%. Si tende a raccogliere a livelli elevati di umidità in quanto, mano a mano che il prodotto si secca, si possono verificare delle perdite per caduta di semi o rottura della pianta. L’operazione deve essere eseguita con molta cura, soprattutto per le colture da malto in quanto le specie usate sgranano di più. Sono preferite dunque varietà a taglie più basse ed a fusto rigido. RESE DI PRODOTTO

La resa mondiale si aggira sui 2,68 t/ha, in Italia si raggiungono le 3,5 t/ha. Nel nord osserviamo 2,3-2,8 t/ha. Il rapporto granella/paglia oscilla tra 0,7-1, con un HI di 0,4-0,5. Se vogliamo produrre trinciato, è consigliata una raccolta a maturazione cerosa con 25-75% di umidità con rese sui 25-35 t/ha sul tal quale. Bisogna considerare che la resa della granella vede un 60% di carboidrati, un 10% di proteina, un 3% di oli e. un 5 % di fibra nella cariosside. Per il contenuto di proteina, la granella è sconsigliata per i monogastrici, soprattutto per il basso contenuto di lisina. REQUISITI PRODUZIONE MALTO

Dalla germinazione della cariosside d’orzo si ottiene il malto. Sono da preferire le cultivar distiche in quanto la cariosside è ricca di carboidrati e povera di proteine. Il seme destinato alle materie deve avere una germinabilità del 95%. I requisiti per le materie sono: • Elevate dimensioni della cariosside per elevate rese in malto (>2,5 mm). • Elevato peso unitario del seme (35-40 g). • Elevata germinabilità (95%). • Elevata attività amilasica (falling time < 10’’). Dalla produzione di malto, si ottiene come secondo prodotto una radichetta. Le radichette si ottengono dalla produzione di malto, dopo la germinazione e la torrefazione. Sono molto appetite da tutti gli animali ed hanno un elevato valore nutritivo, con una digeribilità superiore dell’80% e un contenuto proteico del 25-35%.! Vanno mescolate e dosate con cautela con altri alimenti. Un altro sottoprodotto della birra è la trebbia, ovvero degli involucri di malto, proteine e residui che vengono usate come alimento per bestiame; viene venduto secco o fre...


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