Piante da tubero - Coltivazioni erbacee PDF

Title Piante da tubero - Coltivazioni erbacee
Course Coltivazioni erbacee
Institution Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria
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Coltivazioni erbacee...


Description

Patata (Solanum tuberosum) È compresa nelle colture alimentari da tubero che sono piante capaci di accumulare sostanze amidacee di riserva in organi sotterranei di propagazione (tuberi o rizomi). L’utilizzazione può essere per l’alimentazione umana, animale o per uso industriale è un alimento molto energetico. I limiti di queste colture sono l’elevata acquosità (7580%) degli organi di accumulo che comportano una scarsa conservazione e le difficoltà di trasporto. L’importanza economica è massima soprattutto laddove le condizioni ambientali sono poco favorevoli ai cereali. Nel mondo, queste colture occupano circa 50 mln di ha. Distinguiamo la patata che appartiene alla famiglia delle solanacee, gen. Solanum, specie solanum tuberosum con 19 mln di ha e rese di 18 t/ha. La patata manioca che appartiene alla famiglia delle euforbiacee, gen, maniot, specie maniot esculente, la troviamo nella fascia equatoriale. La batata (patata dolce) appartiene alla famiglia delle convolvulacee. Gen. Ipomea specie ipomea batatos, la troviamo principalmente in Cina. La ignama (YAM) appartiene alla famiglia delle discoreacee, specie discorea batatos, si trova maggiormente in Nigeria. Il genere solanum raggruppa circa 170 specie tuberigene, della specie solanum tuberosum abbiamo 2 sottospecie: la tuberosum è la più coltivata, e l’andigena. È tetraploide con 2n=48. È stata introdotta in Europa nel 1500 inizialmente come ornamentale per poi diffondersi la coltivazione nel 1700 soprattutto in Polonia e Germania. Nel 18° secolo ebbe grande diffusione in Irlanda, Germani, Olanda ecc. Ma nel 1845-47 un fungo provocò in Irlanda la distruzione della patata in coltura, per attacco della peronospora, seguirono gravi carestie. In Italia la superficie è di circa 50 mila ha con 1,3 mln di t a livello mondiale la troviamo principalmente in Asia, Europa, America nord e sud, Africa e Oceania ma le rese maggiori le abbiamo in America del nord e oceania. Il consumo pro capite si attesta attorno ai 90 kg annui. A livello Europeo dominano Russia e Ucraina, l’Italia è al 12° posto. Le tipologie di coltivazione vedono la patata comune che viene piantata da febbraio e raccolta a giugno ed ottobre (34 mila ha in Italia); La patata extraregionale precoce piantata da novembre e raccolta da marzo (16 mila ha in Italia; patata extraregionale bisestile, conosciuta come patata novella, è di importanza marginale. La patata comune la ritroviamo in Emilia, Abbruzzo, Campania e Calabria; la patata precoce (o primaticcia) in Sicilia, Campania, Pugla e Sardegna. Le novelle vengono raccolte premature, con l’epidermide che si stacca facilmente dalla buccia. In calabria la primaticcia viene coltivata nelle zone di pianura, costiere e di bassa collina; La tipologia comune viene impiantata in Sila a maggio per via della temperatura, maggiore è l’altitudine più tardi si pianterà. La patata silana ha riconoscimento IGP con disciplinare di produzione: deve presentare forma tonda-ovale, calibro tra i 28 e 42 mm, buccia consistente dopo lo sfregamento, polpa consistente, sostanza secca 1

minimo 19%. Riguardo le caratteristiche botaniche l’apparato radicale presenta radici ramificate e stoloni che all’estremità s’ingrossano sino a formare un tubero che costituisce il prodotto utile della patata; Sul tubero sono presenti gemme (occhi), ogni occhio è costituito da un asse raccorciato che porta 2-3 gemme. L’apparato radicale è per l’80% nei primi 30 cm e non cresce oltre la fioritura; Il numero e la lunghezza degli stoloni varia in funzione della varietà, condizioni ambientali e tecniche colturali. I tuberi possono essere giovani con epidermide sottile o maturi con epidermide sostituita dal periderma (o buccia) ovvero strati di cellule suberosi cosparsi di lenticelle. Il tessuto corticale è ricco di proteine e povero di amido, le cellule presentano sostanze coloranti. Abbiamo l’anello vascolare (midollo) che è quello che si vede tagliando la patata, è la sede di accumulo dell’amido; La testa opposta all’ombelico è quella a maggiore concentrazione di gemme; L’ombelico è il punto di inserzione dello stolone. Se i tuberi sono esposti alla luce si inverdiscono per la formazione di clorofilla e si arricchiscono di solanina (alcaloide amaro e basico), la solanina si forma nella buccia del tubero ed è eliminata gran parte con la sbucciatura. Oggi ci sono varietà a basso contenuto di alcaloidi. I tipi di patata più diffusi in Europa sono: 1) A pasta bianca, la polpa è farinosa e si spappola facilmente in cottura è indicata per purè, crocchette, gnocchi ecc. 2) A pasta gialla, la polpa è compatta ideale per frittura, insalate e cottura in forno; La colorazione gialla è data dal carotene presente nella parte corticale. 3) A buccia rossa, polpa soda, recentemente introdotta nel mercato. Riguardo la parte aerea della pianta gli steli sono 2 o più, a seconda del n° di gemme sul tubero, sono argillosi e ingrossati ai nodi, lievemente pubescenti a portamento eretto con h=30 c- 1m. Le foglie da 3 a 9 sono imparipennate, bollose e leggermente tomentose. L’infiorescenza è un corimbo con lunghi peduncoli; Il fiore è vistoso (bianco o rosato) e campanulato, l’androceo ha stami saldati. Alcune varietà non fioriscono, in altre cadono, i boccioli fiorali, altre portano a maturazione i frutti con 150-300 semi. Riguardo il ciclo della pianta vediamo che in natura si comporta da perenne, per la coltivazione è annuale con piante di origine agamica (100-150gg) e gamica (180-200gg), il periodo di dormienza delle gemme è 50-60 gg. Le fasi vegetative vedono germogliamento (8-10 °C in coltura), emergenza, accrescimento vegetativo, fioritura (50-60gg) ingrossamento dei tuberi (la formazione dei tuberi inizia poco prima della formazione dei bocci fiorali), maturazione e raccolta. La fase di maturazione è caratterizzata dal graduale dal graduale ingiallimento delle foglie e dei fusti e dal cambiamento del colore nelle bacche. La buccia del tubero tende a staccarsi difficilmente con la maturazione. Le esigenze ambientali riguardano zone climatiche temperato-fredde, in Italia è a ciclo primaverile estivo al Nord, al Sud anche autunno-primaverile. Le esigenze 2

idriche sono elevate, stress idrico in fioritura determina l’arresto della tuberizzazione così come piogge tardive portano a una nuova tuberizzazione con tuberi malformati. Sono ideali i terreni subacidi, sciolti e permeabili; Non idonei quelli argillosi, umido e alcalini. Riguardo l’avvicendamento è una coltura da rinnovo, la presenza di nematodi (dorato e galligeno) costringe inoltre a rotazioni lunghe 4-5 anni senza solanacee in rotazione. Rimedi potrebbero essere piante trappola, estirpando le loro radici infette, o piante biocide (es. brassicacee). Per la scelta della varietà bisogna considerare se si tratta di coltura comune, precoce o bisestile; Tra le varietà più usate in Calabria: Spunta, Desirè, Viola di Calabria (antociani nella parte corticale). Desirè è presente insieme anche a Nicola, Marabel e Agria nel disciplinare di produzione della Sila. Le lavorazioni devono essere profonde 40 cm con lavori complementari, sono importanti lavori consecutivi come sarchiatura e rincalzatura, quest’ultima fornisce il radicamento, la tuberificazione, evita che i tuberi che si formano in superficie inverdiscono. La concimazione è abbondante, sia organica che minerale, se possibile 3-4 t/ha di letame. È importante la scelta di tuberi-seme certificati che garantiscono piante sane e vigorose, è necessario stabilire la categoria più idonea da utilizzare considerando che tuberi più grandi daranno steli numerosi e molti tuberi piccoli, tuberi più piccoli daranno pochi steli e pochi tuberi ma grandi. Se abbiamo molte gemme dobbiamo tagliare i tuberi in senso longitudinale e aspettare che il taglio suberifichi prima della messa a dimora. Utile è la pregerminazione: serve per verificare che le gemme del tubero siano vitali; I tuberi vanno disposti a strati a luce diffusa e T 14-16°C fino ad avere germogli i 2 cm max. L’Italia è importatrice di tuberi-seme ed esportatrice di patate primaticce. I tuberi seme vengono prodotti in luoghi con assenza di afidi, vettori di virus ecc. quindi in montagna con clima freddo e senza alternanza di periodi di pioggia e siccità. La densità di semina vede 3-4 p m2 in coltura normale e 6 p m2 per la primaticcia anche se è meglio palare di steli a m2, dunque 15-20 semi m2. Distanza tra le file 60-75 cm sulle file 25-35 cm. È importante irrigare durante la tuberizzazione, al Sud è fondamentale, in montagna la coltura è in asciutta, il fabbisogno idrico è 400-500 mm e l’irrigazione più comune per aspersione. La pianta è molto sensibile alla flora infestante che viene controllata con sarchiatura e rincalzatura o con l’ausilio di prodotti chimici come il pendimetalin in pre-emergenza e rinsulfuron in post-emergenza. Tra le principali avversità della coltura troviamo la peronospora e la dorifora. La raccolta viene effettuata in seguito all’appassimento della parte aerea con i tuberi facilmente staccabili dagli stoloni e la buccia che non si rinnova con la pressione delle dita. Viene fatto anche trattamento con i disseccanti. La raccolta può essere meccanizzata (macchine escavatrici) o manuale, è necessario che nel periodo di raccolta il terreno sia asciutto. Il tubero è composto al 75-83% da acqua, 17-22% sostanza secca di cui 80-85% estratti 3

inazotati, 1-3,5% proteine oltre a minerali, sostanze grasse, alcaloidi, cellulosa e vitamine, La conservazione avviene in magazzini idonei a temperatura di 5-6°C, temperature inferiori stimolano gli zuccheri solubili; se la conservazione si prolunga per oltre 2-3 mesi si interviene con prodotto antigerminello, i magazzini devono essere bene ventilati e con poca luce, I tuberi al 17-19% di sostanza secca sono adatti al consumo in insalate, quelli al 22-25% sono indicati per purè gnocchi oltre il 25% sono destinati alla zootecnia. Per le caratteristiche del prodotto è importante la consistenza e la resistenza a cuocere in acqua e quindi la resistenza allo spappolamento. Per la patata da friggere è importante la quantità di glucosio e fruttosio, se troppo basso colore chiaro, se troppo alto colore bruno. Le patate da foraggio hanno tuberi grassi, quelle da industria devono avere maggiore percentuale in amido.

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