Appunti Sociologia Economica UNI PDF

Title Appunti Sociologia Economica UNI
Author Navigata Chic
Course Sociologia Economica
Institution Università degli Studi di Pavia
Pages 26
File Size 341.3 KB
File Type PDF
Total Downloads 9
Total Views 147

Summary

Appunti di lezione online ...


Description

APPUNTI SOCIOLOGIA ECONOMICA Parlavamo nella scorsa lezione dell'approccio della politica economy comparata al fenomeno dell’inflazione + disoccupazione tipico degli anni 70’ e 80’. L’altro approccio del fenomeno della STAGFLAZIONE che era l'approccio delle teorie neoutilitarie. Adesso invece cerchiamo di vedere come la sociologia economica o meglio la politica economy comparata rientra dentro la sociologia economia ha affrontata il problema della stagflazione. A differenza dei due approcci della POLITICAL ECONOMY COMPARATA e quello della PUBLIC CHOICE (della scelta pubblica), li potremmo definire entrambi come complementari. L’inflazione viene considerata d sociologici economici come l’espressione monetaria di un conflitto distributivo tra capitale e lavoro, perché?? –> perché nella fine anni 70 ci sono condizioni di piena occupazione e poi c'è lo sviluppo dello stato sociale (welfare state), e ovviamente questo porta ad un rafforzamento della posizione del lavoratore che è sempre sostenuto dallo stato sociale sia nella sua vita che nella sua vita lavorativa. Per cui queste due cose migliorano nell’equilibrio di potere la posizione del lavoratore, soprattutto dei sindacati. E questo fa sì che il lavoratore cerca di risalire della situazione di svantaggio precedente e comincia a fare più richieste allo stato sociale , per chiedere una migliora normativa del lavoratore, e dall’altro lato è cambiato il modo di vedere la società, mentre fino alla WW2 si vedevano le disuguaglianze come qualcosa di naturale adesso con i diversi cambiamenti culturali del dopoguerra, succede che queste squilibrio di status vengono visti come illegittimi. Che doveva essere una redistribuzione del reddito più giusta, che se uno era povero non era colpa sua e che se uno era ricco non era stato un merito suo. (una ideologia prima diffusa). Il tipo di pensare comune ritiene che sia giusto riequilibrare le differenze di reddito e di status, e questo libera ancora di più la libertà del lavoratore, i sindacati diventano più aggressivi, portando una pressione al datore di lavoro che devono concedere degli aumenti salariali. Questi aumenti salariali spesso danno luogo a una diminuzione dei profitti, allora i capitalisti cosa fanno?? aumentano i prezzi (non sempre è possibile farlo), naturalmente questo può generare delle aspettativi inflative e questo fa sì che l’inflazione non porti ad una diminuzione della disoccupazione e si trova così in una situazione di STAGFLAZIONE (prezzi alti + disoccupazione). Dopo un po’___0 il lavoratore capisce che il suo aumento di salario verrà colpito anche degli aumenti dei prezzi e richiede di nuovo un aumento, e così si fa un circolo generando un conflitto distributivo. E così l’inflazione non è altri che il risultato monetario visibile del conflitto distributivo tra un lavoro che è diventato più forte e un capitale che è diventato più debole. ovviamente dopo un po’ che questo conflitto va avanti anche la posizione del capitale tende a rafforzarsi, perché?? perché dopo un po’ l’aumento dei costi e la diminuzione di competitività diminuisce l’occupazione.

Ma quello che mette in luce il sociologo economico è che l’inflazione non è altro che il conflitto sociale tra le parti. PER AUMENTARE I PREZZI, i prezzi si possono aumentare solo se circola monete a sufficienza, io posso aumentare i prezzi dei prodotti (a conseguenza di una richiesta di aumento salariale), solo se lo stato stampa monete, aumenta il debito pubblico, ecc., allora c'è abbastanza denaro in circolazione per aumentare i prezzi. (c'è una complicità dello stato). Per non è sempre detto che sia così, ci sono alcuni stati dove i lavoratori hanno una politica meno aggressiva, e anche lo stato non aiuta tanto a questo circolo vizioso di aumentare i prezzi. questo perché?? perché hanno una relazione diversa con il datore di lavoro. Normalmente tutte le relazioni che ci sono tra lavoratori organizzati e imprenditori organizzati assume il nome di RELAZIONI INDUSTRIALI (vuol dire che studia i rapporti tra i sindacati di tutti tipi e gli imprenditori di tutti i tipi). Le relazioni industriali di alcuni paesi sono meno conflittuali, invece altri paesi hanno un rapporto più conflittuale di diffidenza reciproca. Quindi per evitare questo CIRCOLO DELLA SFIDUCIA c'è bisogno di un sistema di relazioni industriali fortemente istituzionalizzato, dove circola consenso, che si basa su una cooperazione mutualmente benefica. In Francia, usa, Italia e Inghilterra negli anni 80’, queste condizioni di fiducia reciproca non ci sono, e ce un conflitto nelle relazioni industriali e come lo stato non sa come fare, stampa moneta per far sì che non si blocchi l’economia. In Germania, svizzera e paesi scandinavi c’è un sistema di relazioni industriali più consensuale e questo permette ai lavoratori di chiedere salari meno alti perché sanno che i prezzi non aumentano. Lo stato poi diventa garante di questo, perché dice agli imprenditori che si loro aumentano troppo i prezzi lo stato non stampa più moneta. E questo perché??? perché la banca centrale è autonoma e non fa aumentare i prezzi. Quindi nei paesi dove la banca è autonoma e lo stato svolge un ruolo di vigilanza, cosa succede?? che sia imprenditori che lavoratori saranno più d'accordo a collaborare tra loro, ma si vuole più fiducia. Questo accadrà in Italia solo nella seconda metà degli anni 80’, dopo che sarà stata abolita la SCALA MOBILE (meccanismo che aumenta i prezzi e i salari in modo automatico), viene abolita e quindi si stabilisce un minimo di fiducia e così l’entrata dell’euro sarà possibile, perché il sistema di relazioni industriali diventerà più operativo (lo stato non risolve il conflitto stampando moneta). FASE DEL FORDISMO Usciamo dalla macroeconomia, della considerazione del sistema sociale come in tutto. Adesso andiamo a quello che viene definita la microeconomia, all'azienda a come l'azienda definisce i lavori, e parliamo del FORDISMO. Cos’è un’impresa fordista?? è un’impresa che integra la produzione, viene chiamata Ford perché fu introdotto da HENRY FORD negli USA dopo la WW1 nella produzione di automobile.

Questo sistema si è diffuso un po’ in tutto il mondo, anche nell’URSS. (FORDISMO TAYLORISMO Taylor colui che inventa la catena di montaggio) Il capitalismo prima di arrivare alla grande guerra era basato su imprese piccole medie, perché nasce l’impresa integrata verticalmente (Ford)?? , ad esempio, in un'azienda di macchina comprende nella produzione tutti i componenti che sono necessari nel far un'automobile, che sono prodotte sempre all’interno della stessa impresa o di altri che sono di proprietà. Questo viene fatto? in parte perché ci sono i risparmi in termini di economia di scala, in parte per evitare di trovarsi in una posizione di svantaggio dei venditori di materie prime ad esempio. In un clima di competizione, una produzione verticale può comportare sia dei vantaggi in termini economici o di controllo del mercato. Vediamo che l’impresa non si vede dei fornitori a monte e non si fida dei fornitori a valle, quindi vuole controllare tutto per mantenere una fetta massima di profitti, più produci minore è il costo unitario. Cosa comporta il fordismo all’interno dell’azienda?? All’interno dell’azienda ci sono moltissimo volume di produzione, quindi per produrre tante cose devono essere standardizzate, permettendo di produrre tante ad esempio macchine, mantenendo i costi bassi. Per fare questo, mantenendo i prezzi a costi bassi, bisogna di suddividere le mansioni, quindi il lavoratore che è alla catena di montaggio svolge soltanto alcune mansioni delimitate e semplice (quindi non è più un lavoratore specializzato), in più la catena ha delle parti automatizzate cioè che ci sono alcune operazioni fatte dalle macchine (operazioni semplice ad un ritmo altissimo). Allora vuol dire che il lavoratore diventa un ingranaggio e le macchine sono altamente standardizzate, permettendo di aumentare il volume cioè la quantità e di tenere i costi bassi. (questo lo fa Ford perché voleva anche vendere le automobili ai lavoratori e quindi per renderlo accessibile anche a loro). Nel fordismo i lavoratori diventano degli ingranaggi però hanno un settore un po’ più alto, perché normalmente queste aziende sono monopoliste e quindi possono permettersi di dare un salario un po’___0 più alto. L’ultimo elemento del fordismo, che l’ultima fase quello della concezione del prodotto è completamente separato dal momento della produzione (gli ingegneri immaginano delle macchine a livello di progettazione, ma i tecnici di basso livello non rientrano in questo processo diventando solo esecutori). questi modello funziona soprattutto in USA, solo che i beni fatti in questo modo sono molto simili come nel caso delle automobili. Così questo sistema funziona benissimo fino agli anni 70’ ma poi entrerà in crisi. Così si immagina che il capitalismo deva andare verso l’impresa fordista, perché è quella che elimina la concorrenza, i capitalisti sono di meno ma sono più potenti perché producono ma con un’economia di scala, per cui il capitalismo meglio è quello fordista (si crede così dalla fine della WW2 fino agli anni 70 ‘ quando entra in crisi il fordismo).

Così il fordismo diventa la modernità del capitalismo che permette più salari e anche il consumo di massa. Il consumo di massa si fa a livello fordista, modello di successo, controllo di mercato, alto volume di produzione, meno concorrenza, più profitti e più salari (era il modo secondo quale MARX pensava si sarebbe sviluppato il capitalismo).

Comunque nonostante si svilupperà il fordismo in alcuni settori, ci sono alcuni settori dove non si può sviluppare, perché?? perché si producono dei beni differenziati per via delle esigenze del mercato. (settori dove la differenziazione del modello è cruciale come il settore dell’abbigliamento). Pag. 184 in basso Così le piccole o medie imprese rimangono o nella produzione delle macchine utenti che usano poi le imprese fordiste oppure in altri settori, per cui non è che scompare la piccola o media impresa. C’è uno sviluppo del capitalismo nel senso della grande impresa. Lo sviluppo va avanti su due binari cioè piccola impresa e grande impresa. naturalmente fino alla metà degli anni 70 quando si ferma, comportando che i lavoratori aumentano e tutti concentrati su una grande impresa e questo rafforzando i sindacati.ci sono pochi imprenditori ma tanti sindacati. In Italia in quel periodo si può dire che sono mezzi risolti dal fascismo nel senso che vengono eliminati i sindacati. La figura del lavoratore specializzato come leader sindacale che più prestigiose, tende a scomparire non totalmente ma rafforzando un sindacalismo di massa, così poi negli anni 70’ il conflitto industriale in tutto il mondo sarà spinto dall’operaio massa fordista che chiederà un aumento di salari, andando avanti questa situazione fino alla metà degli anni 70’. (modo in cui si sviluppa il capitalismo nei primi ¾ del Novecento). Poi entra in crisi il modello del fordismo per diversi motivi: pag. 188 a. I mercati di massa si saturano b. I redditi diventano più alti per cui la gente vuole prodotti più differenziati (così con l’aumento dei redditi fra apprezzare alla gente ciò che è vario, volendo qualcosa di diverso) c. A livello tecnologico cominciano ad emergere delle tecnologie che permettono bassi costi e una maggior variazione. La tecnologia permette di produrre a costi bassi anche serie di produzioni minore, comportando così alla crisi del fordismo, la gente non vuole più comprare prodotti uguale, anche nel terzo mondo cominciano a produrre secondo il modello fordista per cui c’è più concorrenza. d. Il consumatore ha un reddito più alto, comincia a volere prodotti differenziati Quindi se entra in crisi il fordismo anche le grandi masse di operai occupate nelle aziende entrano in crisi, perché cominciarono a licenziati gli operai. molte imprese fordiste chiudono e tante rimangono senza lavoro.

Fu mandato in crisi il fordismo anche grazie all'aumento dei costi di petrolio che producono l’elettricità. l’impresa fordista è gigantesca e quindi anche i costi. Per cui si comincia a parlare inizi anni 80’ del modello produttivo non più fordismo, ma della specializzazione flessibile, che vuol dire grazie alle nuove tecnologie e operai specializzati è possibile creare una serie corti di beni, flessibile perché?? perché la stessa azienda può produrre una maggiore varietà di prodotti. La specializzazione flessibile si sviluppa o nelle grandi imprese fordiste che cambiano un po’ pelle e introducono questo nuovo modello, oppure nelle piccole medie imprese che introducono questo modello (modo in cui si sviluppa il capitalismo a partire dalle crisi del fordismo), migliorare la varietà, migliorare la qualità. Ovviamente diminuiscono le imprese fordiste ma spesso vanno cuore dell’Europa, dove funziona ancora perché i costi di lavoro e di capitale sono più bassi, però diciamo che la modernità è la specializzazione flessibile e non è più la modalità fordista. CI CONCENTRIAMO SULLA PICCOLA IMPRESA Che cosa si nota?? si vede a partire degli anni 80’ una ripresa della piccola media impresa, poi pro le nuove tecnologie permettono alle piccole medie imprese di espandersi e di diventare più competitive. In Altri sistemi fuori dall’Italia la piccola media impresa è stata sostituita dal fordismo molti anni, ma ci sono dei sistemi come l’Italia dove la piccola media impresa è stata più importante. lì dove si è sviluppata di più la piccola media impresa è stata il settore industriale, cioè la concentrazione di piccole medie imprese in una determinata località. Di che cosa si occupano le piccole medie imprese?? -> abbigliamento, ceramiche ecc., ma ci sono anche le piccole imprese che si occupano di un settore più moderno, ad esempio, la Ferrari che ha dei fornitori più piccoli, quindi sia per produrre delle macchine. Nella meccanica la piccola impresa è importante per le diverse fasi, anche in settore come l’informatica. Quindi vediamo che le piccole imprese o rimangono o trovano un nuovo sviluppo di specializzazione flessibile. Perché abbiamo parlato di sistema di piccole imprese??? la piccola imprese dove il circolo produttivo può essere scomponibile in diverse fasi di produzione. Frammentabili del ciclo a livello di componenti e a livello di fasi, quindi dove il ciclo è frammentabile è possibile creare delle piccole imprese specializzate in alcune fasi, ad esempio progettare un telefono mobile, fase di creazione e poi di produzione, e perché conviene fare alcuni fasi fuori?? perché ci sono alcuni vantaggi in termini economici e anche in termini di efficienza (ad esempio ci sono diverse imprese specializzate nella stessa fase e quindi si fanno concorrenza tra di loro e quindi in una costante concorrenza i prodotti migliorano). La specializzazione per fasi e per componenti delle piccole imprese e poi la impresa principale che fa l’assemblaggio. Il distretto industriale cose?? E perché le piccole imprese si aggregano al distretto industriale?? questo perché nel distretto industriale si concentrano le diverse imprese che

producono il bene e anche le imprese di sub fornitori che prevede i componenti del bene, e quindi sta lì vicino a quelli che fanno il prodotto finale. Per cui se sono nello stesso distretto migliora la qualità di quello che viene fatto e diminuisce il prezzo. Quindi è un vantaggio il fatto che le diverse imprese e le diverse fasi siano collegate perché il fatto che siano unite comporta un aumento delle qualità, una maggiore quantità prodotta ad un minor prezzo. Cosa si crea?? Si creano delle aree concentrate dove si produce il bene complesso finale esempio un cellulare, dove ci sono tutti i componenti di fasi, e così si crea una ATMOSFERA INDUSTRIALE e tutti cercano di fare meglio la loro fase e la loro componente, e così continuano a migliorare la produzione. Quindi non è più la stessa impresa che integra tutte le fasi sullo stesso tetto, ma invece sono le piccole imprese specializzate in diverse aree e poi questi si uniscono nei distretti facendo un rapporto di concorrenza ma anche di cooperazione per produrre un prodotto. quindi si crea un rapporto di collaborazione e anche di concorrenza. Sistema gigantesco tra l’assemblatore finale, i componenti di fasi, quelli che si specializzano in diversa fase progettazione, implementazione. quindi vuol dire una concorrenza orientata alla collaborazione, tante imprese finali e tante imprese componenti e tutti sono in una situazione di concorrenza e di cooperazione reciproca. E questo permette avere una variabile immensa perché è un sistema molto flessibile, perché tutta la frammentazione permette di fare una grande qualità ma anche di una grande quantità. (DISTRETTI INDUSTRIALI) L’impresa fordista si può dire che si sviluppa in un sistema che non ha fiducia tra i mercati, quindi ce la concorrenza e non la cooperazione tra la concorrenza, per cui lì in un sistema dove non circola la fiducia. Ma invece il sistema dei distretti è il contrario a questo un rapporto dove in cui ce la concorrenza ma ce un minimo di cooperazione, quindi i distretti funzionano perché c'è una costruzione sociale del mercato. Questo modo alternativo per produrre rispetto al fordismo, questo modo alternativo è un modo alternativo `che è radicato solo in alcuni parti dove c’è sufficiente fiducia tra gli attori. In Italia sono stati scelti alcune zone come il nord est dell’Italia, la Lombardia dell’est, Emilia-Romagna, la toscana (questa è quella che viene definita come la terza Italia). Si sono sviluppati lì e non altrove e almeno all'inizio non nel mezzogiorno, quello che si vede è che quella idea che c'era prima tra sud (sud impresa di stato e di relativo sottosviluppo) e nord ( grande imprese, triangolo industriale Torino, Genova e Milano) , questa è l’idea vecchia perché a partire degli anni 70’ economisti industriali e sociologi economici si rendono conto che metà del prodotto nazionale è prodotto da queste regioni di piccola impresa che viene chiamata TERZA ITALIA (Italia centrale e da Milano verso est) Quindi di ITALIA 1. Italia con le piccole imprese industriale (NORD EST)

SONO

2. la grande Italia Milano verso ovest (NORD OVEST E CENTRO) 3. sud d’Italia (SUD)

TRE:

LEZIONE 14/10/20 Distretti industriali che esistono in diversi paesi, in spagna, in Francia. Dove c'è un certo tessuto commerciale, o di artigiano è probabile che questi entrino nel settore industriale e facciano delle aziende. La grande industria in parte gli ha spazzati via, in parte ha creato dell'occupazione. Molti commercianti mettono su delle piccole imprese, ci sono aree dove non ci sono grossi centri urbani, in Italia tante città di medie dimensioni. quando ce una rete di città media, medio piccoli si trova una specie. Rispetto al sud d’Italia nel centro nord c'è una presenza superiore di contadini autonomi, mezzadri o piccoli proprietari contadini, quindi è più facile che questi passino all'industria oppure ce una grande massa di forza lavoro. L’offerta di manodopera e imprenditorialità della mezzadria o contadini. Il terzo fattore di non trascurare sono i comuni che sono più autonomi a gestire, favorendo i servizi e aree industriale e integrando l’assistenza sociale. Quindi non è colpa del sud d’Italia a trovarsi a vivere in una situazione svantaggiosa, ma questo permette di creare una élite politiche che cerca di favorire lo sviluppo economico ma non dimenticando lo sviluppo sociale. Sono anche importante le cosiddette sub culture territoriale che vuol dire la cultura di una parte del territorio non nel senso di che hanno meno valore. Aree bianche dell’Italia e aree rosse dell’Italia (cultura rossa o cultura bianche). succede che ce un dominio locale delle aree tra comunisti/socialisti o democristiani. Così favorisce la nascita di un certo di consenso nella popolazione perché esistono delle aree politiche, e aiuta ad avere a livello locale certe politiche sociale su una visione del localismo perché ci sono località identificate con un certo pensiero. Fa più facile di trovare delle intese tra imprese e lavoratori, perché adesso si identificano con una cultura, di conseguenza le relazioni industriali sono meno conflittuali, per non danneggiare le imprese, perché se la imprese va male, comporta svantaggi anche ai lavoratori, e così si cre...


Similar Free PDFs