Appunti sociologia su Auguste Comte PDF

Title Appunti sociologia su Auguste Comte
Course Sociologia
Institution Università degli Studi di Padova
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Appunti del corso di Sociologia riferiti ad Auguste Comte...


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Auguste Comte (1798-1857) È il fondatore del positivismo, lemma da lui utilizzato per la prima volta nell'opera Cours de philosophie positive. Possiamo trovare la sua statua davanti alla Sorbona di Parigi, mentre la sua tomba è in quella stessa città, al cimitero Père-Lachaise (dove riposa anche Jim Morrison), e ogni anno una loggia massonica brasiliana ricorda ancora l'anniversario della sua morte (nella bandiera del brasile di legge "ordem & progressum", e queste parole più tardi ritorneranno...). I tre stati Comte sviluppò la legge dei tre stati, che descrive il modo in cui la conoscenza si evolve nel progresso umano (infatti è anche detta legge del progresso umano). I tre stadi sono: stadio teologico o fittizio; metafisico o astratto; scientifico o positivo. Stato teologico Nel primo stadio, la realtà viene spiegata in termini teologici: per spiegare il reale, si ricorre a ciò che lo trascende, si utilizza ciò che non si vede per definire ciò che si vede. Esso contiene tre fasi: la fase feticista, quella politeista e quella monoteista. Nella prima si adorano degli oggetti, nella seconda una molteplicità di dei e, nella terza, un solo Dio. A seconda di che divinità adorano gli uomini, la stessa società è portata a strutturarsi in maniera differente. Nella nostra cultura occidentale, il monoteismo è il livello più alto nell'ambito religioso. Come mai nessuno venera più Zeus? Proprio perché egli non viene più venerato, si potrebbe dire con una spiegazione tautologica. La stessa Bibbia mostra il passaggio dalla fase feticista - il vello d'oro - a quella monoteista. Una persona è libera di adorare il proprio Dio comunque esso si manifesti, anche se, per scelta, se ne adorerà solo uno. Questo comporta ben più della tolleranza della diversità, ma ammettere la possiblità di un percorso che porta a un altro Dio, mettendo così in luce un pluralismo religioso e culturale. Ora poniamoci una domanda: se fossimo un presidente con poteri assoluti, inseriremmo l'istruzione, la sanità e un sistema giudiziario nel nostro territorio? E la religione? E su questo torneremo più avanti... Stato metafisico Il secondo stadio, quello metafisico o astratto, fa sì che la spiegazione di cosa accada nella realtà non venga più attribuita ad una divinità, bensì a dei principi astratti e soggettivi pensati dalla mente umana, dei principi filosofici, elementi astratti che si rifanno alla capacità cognitiva e di riflessione del soggetto. Stato scientifico o positivo Nel terzo stadio, chiamato scientifico o positivo (dal latino positum, "ciò che è posto"), non si utilizza una spiegazione deduttiva, bensì una induttiva tipica del sapere scientifico. Si ricorre alla ricerca nella società per spiegare il reale, si crede che lo stesso ordine sociale sia costruito secondo leggi e lo si ricerca con criteri empirici, agendo allo stesso modo con cui ricercheremmo leggi della fisica o della biologia. Il grande sogno positivistico, infatti, era quello di poter studiare tutto in termini scientifici, mentre oggi sappiamo che le stesse realtà scientifiche non sono certe, ma solo altamente probabili; ogni teoria può e deve essere discussa, perché la scienza non ha dogmi. Il metodo scientifico Il secondo punto sul quale si focalizzava Comte era il metodo di ricerca, che doveva esser quello scientifico, con il succedersi di ipotesi, esperimenti e, infine, la formulazione di una teoria. Applicarla

all'ambiente sociale, però, è complicato e lo si vedrà meglio dal seguente esempio: ipotizziamo che, se ci recassimo a lezione di sociologia passando per via del Santo vedremmo più persone che indossano la cravatta rispetto ad arrivarci passando per ponte Corvo, in quanto attraverseremmo una via dove s'affacciano più facoltà e potremmo pensare che chi frequenti l'università - professori in testa - si vesta elegante. Dopo aver verificato l'ipotesi e aver verificato che effettivamente sì, passando per via dal Santo si vede più gente vestita con la cravatta, rimarrebbe comunque complicato formulare una teoria, in quanto potrebbe essere che il gran numero di cravatte non derivi dall'università, bensì da un negozio dove vendono abiti eleganti situato proprio in via del Santo. Il grande problema dell'applicare il metodo scientifico alla sociologia è che il corpo sociale è composto da persone dotate di una, seppur limitata, libertà... Dinamicità della società Il terzo punto di Comte riguarda la staticità e la dinamicità della società. Per Comte, ogni società si compone di ordine e di progresso, di stabilità e di cambiamento, ed entrambi i lati sono essenziali per mantenerla. Una società totalmente dinamica, in perenne rivoluzione, sarebbe impossibile (e la rivoluzione permanente, per quanto decantata, non è mai stata davvero tale). "Ordine e progresso", come accennato in precedenza, è la scitta che si legge sulla bandiera del Brasile, da dove arriva la setta che celebra Comte e la sua religione positiva. In ogni sistema sociale ci sono elementi destinati a mantenere l'ordine e altri che portano al progresso; ogni società ha alcune istituzioni che preservano la stabilità e dei movimenti che promuovono il cambiamento. Secondo l'approccio di Comte, la società viene prima dell'individuo, gli è superiore, ed è proprio questo elemento che garantisce la stabilità sociale (come vedremo in seguito, Weber la pensa in maniera opposta). Per lui l'unità fondamentale di ogni società è la famiglia, che, per quanto si trasformi nelle diverse epoche, rimane sempre l'unità di base dei sistema sociale. Altri tratti sempre presenti in ogni società umana sono la cooperazione, la fiducia reciproca tra i suoi membri, la gerarchia e la divisione del lavoro, che porta a cooperare in quanto si hanno specificità diverse. Più una società diventa complessa, più si estende la divisione del lavoro, che porta all'interdipendenza dei soggetti che ne fanno parte. Essa, però, non porta alla divisione, ma piuttosto ad essere più uniti, in quanto tutti sono essenziali. In una società primitiva, dove tutti sanno mungere le vacche, la morte di una contadino non è un grosso problema in quanto lo si può rimpiazzare facilmente; già più complicato sarebbe oggi, visto che si utilizzano macchinari più complessi, e ancor più difficile sarebbe sostituire un chirurgo specializzato in trapianti cardiaci. Anche Durkheim sottolineerà la cooperazione e la solidarità reciproca, senza le quali vivremmo nel caos. Certo, però, va notato come il nostro mondo stia sempre più diventando il mondo del controllo e non della fiducia, basti pensare alle telecamere ecc.... Ancor più importante della famiglia nel tener assieme un tessuto sociale, però, è la religione, che può anche essere una religione positiva. Comte poneva la società alla stregua di un corpo umano, il funzionalismo si riferisce al fatto che ogni istituzione ha una sua specifica funzione, e, come il corpo umano è rivestito dalla pelle, così la società ha bisogno di un legame invisibile costituito dal carattere spirituale (ossia, nella stragrande maggioranza dei casi, dalla religione). La religione ci permette di superare l'individualismo per far prevalere la cooperazione. Le società che perdono i valori spirituali, affrontano delle situazioni drammatiche in quanto sono costrette a ricostruire da capo il tessuto etico che le tiene unite, devono spiegare da capo come mai non si deve rubare, perché bisogna essere onesti ecc.. La religione, quindi, è fondamentale per legittimare gli imperativi dell'autorità, insegna a rispettarla e a ubbidirle. Nel momento in cui "il re è nudo", si fatica ad attribuire una qualche legittimità alla sua autorità, in quanto nessun potere temporale si puà basare esclusivamente sulla forza, ma necessità di una legittimazione di carattere spirituale che, nel 99% dei casi, viene fornita dalla religione.

L'impostazione di Comte è fortemente deterministica, ma ci si deve chiedere se possa essere plausibile che la società sia così prioritaria rispetto all'individuo, se si può dire che essa impone i suoi schemi e ci si può interrogare sui margini di libertà che restano all'attore sociale in rapporto al contesto in cui vive. Oggi i soggetti hanno libertà di parola, di espressione, di critica, possono addirittura proporsi di cambiare il contesto sociale, rendendosi sempre più autonomi rispetto alla cornice, ma tutti questi temi saranno affrontati meglio più avanti....


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