Appunti su labiatae - Botanica Farmaceutica a.a. 2014/2015 PDF

Title Appunti su labiatae - Botanica Farmaceutica a.a. 2014/2015
Course Botanica Farmaceutica
Institution Università degli Studi di Parma
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LABIATAE La famiglia delle Labiatae/Lamiaceae annovera oltre 3200 specie e presenta il suo massimo centro di biodiversità all'interno del bacino del Mediterraneo. Si tratta di piante erbacee o suffruticose, più raramente arboree. I fusti hanno spesso, soprattutto nelle specie erbacee, sezione quadrangolare caratteristica, con fasci di collenchima in corrispondenza degli spigoli. Caratteristica la presenza di peli secretori contenenti oli essenziali, che ne determina l'impiego come spezie ed erbe aromatiche (Menta, Rosmarino, Melissa, Lavanda, Salvia, Timo, ecc.). I peli possono essere sia unicellulari che multicellulari, anche in un medesimo individuo. Le foglie sono opposte, spesso decussate e prive di stipole. Le infiorescenze sono più comunemente spicastri o vericillastri terminali e sono costituite da fiori pentameri marcatamente zigomorfi, con calice gamosepalo persistente. I petali sono connati (corolla gamopetala) e formano una corolla bilabiata caratteristica. Gli stami sono 2 o 4, didinami e disposti in modo tale da favorire l'impollinazione da parte degli insetti. Il labbro superiore, formato da due petali, generalmente protegge gli stami e lo stigma di forma arcuata che si curvano a toccare l'addome dell'impollinatore. Il labbro inferiore, invece, è formato da tre petali saldati tra loro e costituisce la parte più vistosa, oltre che fungere da piattaforma di atterraggio. L'ovario è supero e lo stilo diviso apicalmente. Caratterizzante la famiglia è la presenza di 2 carpelli conati, ciascuno portante 2 ovuli saldati lateralmente ad un falso setto che rende i carpelli solo apparentemente tetraloculari. Altrettanto caratteristico (e distintivo rispetto ad es. alla famiglia delle Verbenacee) è lo stilo ginobasico, ovvero apparentemente inserito alla base dell'ovario. Il frutto è un tetrachenio, privo o quasi di endosperma. Alcuni generi della famiglia (Lavanda, menta) presentano una forte tendenza all'ibridazione, che ha favorito la creazione di colture ad altra resa o dotate di caratteristiche colturali ottimizzate (altezza di taglio, crescita, resistenza, ecc.) .

Lavandula angustifolia Medicus Aspetti Botanici. Pianta fruticosa o suffruticosa sempreverde a fusto quadrangolare, grigio-verdastro (1m). Foglie opposte, lanceolate o lineari, revolute, coriacee e vellutate. Fiori in lunghi spicastri odorosi, nei quali ogni fiore è all'ascella di una brattea triangolare bruno-rossastra. Le infiorescenze portate su lunghi steli privi di foglie. Calice blu-violaceo quasi regolare, gamopetalo a 4 stami. Origine e diffusione: Pianta rustica dell'area Mediterranea, propria di terreni calcarei e collinari ben drenati. Grande variabilità inter e infraspecifica: L. spica, L. stoechas, L. officinalis, L. latifolia. Ibridi (maggiore resa in olio, meccanizzazione, stelo fiorale ramificato.). Ornamentale. Usi tradizionali : Come antispasmodico, nella cura della tosse, antinevralgico come diaforetico. Antiparassitario. Usi commerciali: in profumeria, nell'industria dei detergenti. In cosmesi come decongestionante ed antisettico (foruncoli, dermatiti, scottature) e seboregolatore. Parti usate: Le sommità fiorite, colte dai fiori non ancora del tutto dischiusi (giugno) Principi attivi: Olio essenziale, ricco in linalolo e suoi derivati esterei, borneolo. Cineolo e canfora.

Mentha x piperita Aspetti Botanici. Erba perenne a fusto eretto con rizomi stoloniferi; scapi fiorali di colore rosso violaceo (menta nera) oppure verde scuro (menta bianca). Foglie opposte, brevemente picciolate, ovate oblunghe, acute all'apice e arrotondate alla base, margine irregolarmente seghettato, con peli ghiandolari (peltati e capitati) e non ghiandolari (di protezione). Fiori in spicastri terminali, con calice persistente, corolla imbutiforme, campanulata, con 4 lobi quasi uguali di colore bianco o violetto. Il frutto è tetrachenio. Origine e diffusione: Ibrido sterile ottenuto da M. spicata e M acquatica. In Italia coltivata soprattutto in Piemonte e Liguria. Ibridazione spontanea. Propagazione per stoloni, impiantati in autunno. La specie tende assai facilmente ad ibridare e risulta, tassonomicamente, una delle piante più difficili da riconoscere correttamente. Usi tradizionali : Antispasmodico (gastriti, intestino), antisettico, antispasmodico, decongestionante delle vie respiratorie. Azione rinfrescante (a basse dosi) e balsamica. Usi commerciali: Nell'industria alimentare e degli aromi. In liquoristeria. Parti usate: foglie (poco prima dell'antesi) soprattutto ma anche sommità fiorite. Dopo la raccolta si sottopongono ad essiccazione (non oltre 45°C). In commercio sono presenti diverse specie Mentha ed un gran numero di ibridi. Principi attivi: Mentolo (50% ca), jasmone, mentofurano. Flavonoidi e tannini.

Rosmarinus officinalis L. Aspetti Botanici. Suffrutice o arbusto cespuglioso sempreverde (1-2m circa). Foglie intere, lineari, coriacee, revolute al margine, di colore verde scuro sulla pag. sup., chiare su quella inf., sessili, opposte, lunghe 3-5cm e larghe 2-4mm, con peli ramificati di rivestimento sulla pag. inf., che conferiscono un colore grigiastro. Sono presenti

anche peli secretori tipici delle Labiate, con testa uni- o octa-cellulare in cui è presente olio essenziale. Fiori piuttosto grandi ed aperti, con 2 soli stami; zigomorfi, di colore azzurro violetto, riuniti in spicastri ascellari. Il frutto è un tetrachenio. Origine e diffusione: comune in tutta l'area mediterranea. Usi tradizionali ed impieghi : stimolante, antispasmodico, stomachico, carminativo, coleretico, febbrifugo. Per uso esterno come antiparassitario e cicatrizzante, lieve anestetico (dolori reumatici) e blando revulsivo. Comunemente usato anche in culinaria. Antiossidante. In cosmesi come dermopurificante, deodorante, seboregolatore. Parti usate: Foglie. Principi attivi: Olio essenziale (borneolo, canfora); Ac. rosmarinico ed altri acidi fenolici (estratto acquoso)...


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