Appunti Tecnologie e certificazione ambientale UNIBA PDF

Title Appunti Tecnologie e certificazione ambientale UNIBA
Course Sociologia dei processi culturali e comunicativi
Institution Università degli Studi di Trento
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Appunti Tecnologie e certificazione ambientale UNIBA prof. Di Gioia e Paiano, lezioni da integrarsi con il materiale fornito dai docenti....


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Tecnologie e certificazione ambientale - Appunti Prof. Lagioia Università degli studi di Bari Anno Accademico 20/21 Lezione 2, 29/09/20

AGRICOLTURA BIOLOGICA AGRICOLTURA CONVENZIONALE La figura del nuovo imprenditore agricolo biologico. La domanda di prodotti biologici e a km0 è crescente. L’agricoltura convenzionale sta svanendo. tecniche di difesa (lotta biologica ai parassiti) nel bio: innesto di una specie antagonista nell’agricoltura convenzionale spreca risorse idriche fase istruttoria Organismi di controllo italiani (20 riconosciuti): Bioagricoop, CCPB, QC&I, Ecocert, Ecosystem CONSUMATORE TIPO DI PRODOTTI BIOLOGICI Classe sociale medio-alta 25-50 anni Residenti in aree urbane del centro-nord Reddito medio-alto Persone single o famiglie con bambini Consumatori attenti all’ambiente Consumatori salutisti La spesa media per famiglia → 60€ (20% prodotti alimentari) Caso Salento → Xylella (perdita paesaggistica); uso massiccio di pesticidi per trattare il batterio MARCHI COMUNITARI DOP = Denominazione di origine protetta Produzione – trasformazione – elaborazione che avvengono nell’area geografica delimitata Legame stretto con la zona geografica da cui provengono. Materia prima → può derivare anche da altr IGP = Indicazione geografica protetta Legame fra le caratteristiche del prodotto ed il luogo dove avviene la produzione Il legame è meno stretto È sufficiente che solo una fase della produzione avvenga nella zona geografica alla quale il prodotto si riferisce. AS o STG Applicazione di una determinata “ricetta” di produzione indipendentemente dal luogo in cui avviene. in Italia → pizza e mozzarella di bufala 1

DISCIPLINARI PRODUTTIVI Sito politiche agricole → Rapporto Ismea 2018 (2019) 1. nome del prodotto agroalimentare Qualità - pagina del Ministero delle politiche agricole Disciplinari di produzione prodotti DOP, IGP e STG - Ministero politiche agricole SETTORE DOP IGP STG ITALIA → 15,2 mld € contraffazione di prodotti italiani 60 mld € nel mondo e 22 mdl € in Europa “Italian sounding” 05/10/20 Certificazioni per le strutture ricettive: ECOLABEL Contraddistingue prodotti e servizi (in questo caso turistici) che hanno elevati standard, durante tutto il ciclo di vita. Marchio volontario, basato su criteri scientifici. Ministero dell’ambiente 1992 dal Regolamento dell’Unione Europea. 2010 modifica importante, estensione ai servizi di ricettività turistica. Life Cycle Assessment (LCA) → misura gli impatti di un servizio dall’inizio alla fine. Criterio oggettivo che ci permette di misurare quanto un prodotto è rispettoso dell’ambiente. es. computer → riferimento alla gamma della stessa categoria (dispendio energia in standby…) consumi di acqua, di energia, uso di sostanze pericolose o chimiche… criteri minimi o di soglia il rispetto dei criteri viene verificato da un organismo terzo indipendente Ecolabel - pagina del Ministero dell'ambiente Comitato presso il Ministero dell’ambiente Linee guida per l’utilizzo del marchio. Grandezza del marchio, contrasto, …. Alcune aziende utilizzano questo strumento per fare marketing e intercettare quei segmenti sensibili alla tematica ambientale. Il settore chimico e dei prodotti casalinghi è stato uno dei primi ad ottenere la certificazione. I criteri vengono stabiliti ascoltando le parti interessate Contraffazione del logo DECISIONE (UE) 2017/175 DELLA COMMISSIONE (Ricordare l’anno)

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Relativamente al settore della ricettività Art. 1 – Produzione di energia elettrica Costi economici e ambientali Marchio volontario per tutti i tipi di strutture ricettive e servizi accessori. I servizi di campeggio sono stati inseriti in un secondo momento dalla formulazione dell’Ecolabel. Codice delle strutture ricettive 051. Allegato che comprende tutti i criteri che vengono aggiornati ogni tot anni (ampio lasso temporale, non meno di 5-6 anni). Parlare dei criteri di gestione e ricordare la finalità . I criteri facoltativi concorrono alla somma per il punteggio complessivo. La struttura deve ottenere almeno 20 punti Attuare una politica ambientale per identificare gli aspetti ambientali salienti → energia, acqua e rifiuti Processo di valutazione interna (audit interno) con cadenza annuale per valutare le prestazioni della struttura. Condizionamento dell’aria – Classe di efficienza energetica Incentivare le micro-imprese ad a adottare la certficazione. In Italia sono 188 le licenze Ecolabel → 9.000 prodotti e servizi Le strutture ricettive come servizio sono quelle che hanno ottenuto il maggior numero di certificazione Ecolabel. Ripartizione geografica → il 65% delle certificazioni sono nel Nord, il 21% Centro e il 13% Sud. Lezione 12/10/20 Per permettere la comprensione delle criticità e soprattutto degli effetti negativi sull’ambiente naturale che lo svolgimento di tutte le attività economiche comporta è necessario chiarire alcuni concetti. MERCE = bene vendibile sul mercato ad un prezzo che rispetta le dinamiche di domanda e offerta e soddisfa i bisogni della domanda (utilità). Es. legno e tavolo. Il beneficio del tavolo per gli utilizzi che ne facciamo viene dalla trasformazione della materia prima. Pertanto, alla luce di questo esempio, noi possiamo definire la merce come una struttura organizzata di materiali capace di soddisfare un bisogno, dal quale deriva il suo valore d’uso. Un oggetto non è soltanto definito dal valore monetario indicato dal prezzo di vendita, ma anche dal suo valore d'uso, che ne evidenzia l'utilità (capacità di soddisfare il bisogno) e identificarne gli impieghi. MERCE  PRODOTTO Il prodotto identifica un oggetto per il suo valore economico, cioè focalizza l'attenzione sul valore monetario. La merce, invece, ha come tratto caratteristico il valore d’uso e gli impieghi di un bene o 3

servizio. La disciplina a cui appartiene è la merceologia, il cui oggetto di analisi è il valore d’uso, la produzione, le caratteristiche (aspetti qualitativi) e gli impieghi delle merci. Es. qualità di lane per la fabbricazione di indumenti per ripararsi dal freddo. Avendo definito la merce come una struttura organizzata di materiali capaci di soddisfare un bisogno, emerge come sia centrale l’identificazione della utilità. Valore d'uso e valore monetario sono paralleli? Cioè quella merce che ha un più elevato valore d'uso ha sistematicamente e necessariamente un valore monetario più elevato oppure no? La risposta è no, non è detto che il valore monetario elevato corrisponda ad un valore d'uso elevato. Per illustrare meglio questo concetto è utile spiegare il paradosso dell’acqua e del diamante.

Valore d’uso Valore monetario

ACQUA Alto (agricoltura, industria, elettricità…) Basso (irrisorio)

DIAMANTE Basso (gioielleria e oggetti da taglio) Molto alto

N.B. Il prezzo irrisorio della risorsa naturale acqua non è da confondersi con il costo dei servizi connessi al suo approvvigionamento (imbottigliamento, trasporto, purificazione, acquedotti…). Tipicamente, nelle voci di costo non troveremo mai la remunerazione del venditore dell'acqua, perché è considerato un bene comune. Questo esempio rende evidente come il valore monetario può essere molto basso a fronte invece di un valore d'uso molto elevato (acqua) e viceversa un valore d'uso basso a fronte invece di un valore monetario molto elevato (diamante), dovuto questo anche dalla difficoltà di reperimento del diamante, e quindi una scarsa fornitura. MERCE  SERVIZIO → Un aspetto questo molto importante per descrivere le caratteristiche del sistema economico e quindi più la comprensione del perché è necessario modificare la gestione delle attività economiche e gli obiettivi che la ispirano. Quando noi parliamo di merce è innegabile che si faccia riferimento ad un qualcosa di tangibile. Però è anche vero che la finalità ultima di questi oggetti è la soddisfazione del bisogno (utilità), che si può raggiungere anche attraverso un servizio. Quindi è come se la merce fornisse il servizio di soddisfacimento di un bisogno, che nel caso delle attività economiche di erogazione di servizi ciò è ulteriormente chiaro. Bisogna dunque tenere a mente che la differenza tra merce e servizi non sta nel fatto che l’output è differente, ma nel mezzo che consente di avere il servizio. Nel caso di un bene, esso deve essere prodotto, mentre nel caso di un servizio, esso deve essere erogato per il comune obiettivo di soddisfare un bisogno. In entrambi i casi si arriva dunque al soddisfacimento di un bisogno e di fornitura di un servizio. Quindi anche le merci a rigore non fanno altro che fornire un servizio. Da questa argomentazione si arriva alla descrizione del sistema economico e della sua relazione con l'ambiente naturale. La produzione di merci o l’erogazione dei servizi non hanno particolari differenze nel senso che tutte le attività che producono merci o che producono servizi devono essere analizzate allo stesso modo. Questo perché sono tutte responsabili di effetti sull'ambiente naturale , per cui è necessario che tutte le attività economiche siano oggetto di una diversa gestione ispirata all’obiettivo di tutela anche dall' ambiente naturale. 4

Ad esempio, in passato si pensava che la principale responsabile dell’inquinamento fosse l’industria. Ora, invece, è diventato più chiaro che anche le altre attività economiche hanno un impatto ambientale. Diventa dunque evidente la necessità, per tutte le attività economiche, di impostare una diversa organizzazione e di implementare anche la cosiddetta variabile ambientale, che tiene conto delle problematiche ambientali derivanti da un’attività economica. L’organizzazione aziendale dovrà quindi tenere conto di questi aspetti attraverso il monitoraggio e il controllo della variabile ambientale. Cosa accade quando il valore d'uso di una merce sparisce o si azzera? Si produce un deterioramento (es. usura) e la merce diventa rifiuto, scarto, residuo materiale. Questo rende evidente che dopo la fase di consumo le problematiche del sistema economico non sono terminate, ma continuano con la gestione dei rifiuti. Il dibattito sulla gestione dei rifiuti in ambito economico è recente; in passato, nei testi scientifici che descrivevano il sistema economico, questo veniva fatto terminare con la fase di consumo. Da alcuni decenni la merce è oggetto di analisi anche quando, al termine della sua utilità, diventa residuo da gestire e da smaltire. In alcuni casi, il rifiuto non ha alcuna utilità, in altri ha utilità diverse o peggio ancora, un’utilità negativa (danno ambientale o materiale inquinante). CONSUMO= consumare una merce non significa che il supporto materiale della merce stessa è svanito nel nulla ma semplicemente che ha perso la caratteristica di produrre il servizio, di soddisfare il bisogno quindi non ha più un valore d'uso, ma il supporto materiale resta e deve essere gestito, non solo perché non ha un valore d'uso ma soprattutto perché può essere responsabile di un danno. MATERIA PRIMA= Sostanza prelevata dalla natura, oppure un oggetto che ha già subito un processo di trasformazione (attività produttiva). Es. impianto produzione di patatine. Materie prime: patate + elettricità. Per questo processo produttivo l’elettricità è una materia prima, ma di fatto è una merce risultato del processo di trasformazione industriale che, partendo da altri tipi di materie prime, ha fabbricato l'elettricità. Il valore d’uso delle materie prime si concretizza nella loro capacità di essere trasformati in oggetti utili. RISORSA NATURALE= tutte le fonti alimentari, minerarie, idriche ed energetiche disponibili sulla Terra per l’uomo e a lui utili. Per risorsa naturale si intende tutto ciò che la natura ci mette a disposizione far funzionare il sistema economico o con oggetti che possiamo già definire come delle merci (capacità di soddisfare un bisogno diretto) oppure la potenzialità di essere trasformati in merci. Questo concetto evidenzia già come il più l'ambiente naturale sia un importante elemento di funzionamento del sistema economico, riflesso anche di un’evoluzione del modo in cui l'ambiente naturale è considerato. Fino ad alcuni decenni fa, l’ambiente naturale era considerato come un elemento esterno al sistema economico. Oggi, invece, l’ambiente naturale è stato elevato al rango di capitale naturale quale uno degli elementi necessari a far funzionare il sistema economico (insieme a capitale finanziario, umano, etc.). Questa è una conseguenza positiva della teoria della sostenibilità, sempre più presente nel dibattito collettivo. L’insieme delle risorse naturali si può suddividere in due grandi categorie, quelle rinnovabili (virtualmente inesauribili) e quelle non rinnovabili (quantità finite): 2. R.N. RINNOVABILI: energia geotermica, solare, onde del mare, vento e acque correnti, prodotti dei terreni agricoli, forestali e della pesca. 3. R.N. NON RINNOVABILI: minerali, carboni fossili, petrolio, gas naturale.

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La conoscenza di questi elementi è importante per ispirare la conduzione aziendale e la definizione di strategie e di politiche governative. Il criterio che permette di distinguere risorse rinnovabili da risorse non rinnovabili è il confronto tra il tempo di formazione di una risorsa e il suo tempo di utilizzo. Nel caso delle rinnovabili è breve, mentre per le non rinnovabili è enormemente lungo, anche milioni di anni (es. petrolio). A fronte dei tempi di formazione di una risorsa naturale, il processo di consumo dell’uomo è diventato estremamente rapido. Es. Si calcola che metà del petrolio che la natura formato negli ultimi 300-400 milioni di anni è stato utilizzato in 200 anni. Per questo motivo, le risorse naturali non rinnovabili vengono considerate come uno stock, un deposito destinato a esaurirsi. Lezione 8, 19/10/20 PROCESSO PRODUTTIVO= attività o insieme attività che consente di modificare materie prime per ottenere prodotti finiti, nel caso dei servizi che utilizzano degli input per produrre utilità. Conversione di materia prima in beni utili. Input= ciò che viene introdotto. Output= ciò che viene prodotto al termine dell’attività economica. Ci concentreremo su tutti gli output di un processo produttivo, quindi anche dei rifiuti e alla loro gestione. Rappresentare il processo produttivo Input → PROCESSO PRODUTTIVO → Output Se ho degli input che non pago, questi non vengono contabilizzati e quindi monitorati. Questo avviene perché in passato si tenevano in considerazione gli input e gli output derivanti da delle transazioni monetarie. Lo svolgimento di una qualsiasi attività economica ha la propria base materiale. Il sistema economico è basato ampiamente su una base materiale. Possiamo identificare diversi tipi di input: 4. Input primari: base materiale oggetto di trasformazione (es. legno) 5. Input secondari: permette il funzionamento del processo produttivo (es. elettricità) Tipi di output (in base all’utilità): 6. Output principali, hanno un valore d’uso utile sul mercato 7. Output secondari, hanno utilità nulla o negativa Leggi che dimostrano che la presenza degli output secondari è costantemente presente. In un’impresa di servizi, l’output principale è intangibile; pertanto, gli output materiali generati dall’erogazione di un servizio sono esclusivamente secondari. Progressiva riduzione della base materiale del sistema economico. Si perde di vista la materialità. Il concetto ulteriore “l’economia ha sempre meno bisogno di risorse materiali e quindi materie prime

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naturali”, concetto che non risponde alla realtà. Questo perché ogni attività economica necessità di risorse per svolgere la sua attività. Il rettangolo del processo produttivo identifica lo stabilimento dell’attività economica. Al suo interno, possiamo svolgere un’ulteriore differenziazione. 8. Input diretti: materiali che vengono introdotti nel sistema produttivo (P1) 9. Input indiretti: materie prime che sono oggetto di precedenti processi produttivi (P 2) Qui si pone un problema di analisi del confine. Se analizziamo la base materiale del processo P1, quali input sono da prendere in considerazione? I confini non sono semplici da definire per via dei numerosi intrecci dei processi produttivi del nostro sistema economico. Output principale: deriva dall’input principale e che concorre ad altre fasi produttive (F2) Alla fine delle fasi, otteniamo una merce. Es. produzione di patatine fritte. Patate raccolte → lavaggio

→ acqua sporca (output secondario) → patate lavate (output intermedio) → pelatura…

Video - Produzione di patatine fritte Coefficienti di produzione: permettono di rispondere a delle domande. Ad es., per produrre l’imballaggio, quanti kg di rifiuti o di risorse naturali abbiamo impiegato? Essenziale per la comprensione e quantificazioni degli impatti ambientali. Questi elementi sono fondamentali per l’ottimizzazione o l’innovazione dei processi produttivi per ridurre gli impatti ambientali dal punto di vista del management. Diagramma di flusso, rappresentazione grafica che descrive il flusso di input e output del processo produttivo. Coefficienti di produzione: relazioni quantitative tra input e output. Questi valori quantitativi sono elevati a rango di indicatori di sostenibilità ambientale dei processi produttivi.

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20/10/20

CONCETTI INTRODUTTIVI E CAPITALISMO NATURALE LEGGI ECONOMICHE CHE REGOLANO I PROCESSI PRODUTTIVI Importante conquista teorica → produzione degli output secondari come naturale risultato di un processo produttivo Economista russo Nicholas Georgescu Roegen (https://it.wikipedia.org/wiki/Nicholas_GeorgescuRoegen) Leggi della termodinamica Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il mondo ha vissuto un importante processo di sviluppo industriale, economico, sanitario, demografico. È emerso ben presto però l’effetto negativo dello sviluppo: la produzione di rifiuti a forte impatto ambientale. Studio di una biologa americana Rachel Carson (https://it.wikipedia.org/wiki/Rachel_Carson) DDT → sostanza insetticida utilizzata massivamente nei campi di coltivazione americani ed europei. La biologa americana trovò tracce di DDT nel grasso delle foche antartiche attraverso la catena alimentare. Gli studi condotti negli anni ’60 permisero di comprendere come non fosse possibile immaginare una soluzione tecnologica per la riduzione dell’inquinamento. La soluzione non tecnologica a tutela dell’ambiente è da individuare nella gestione del sistema economico. Da allora, la ricerca si è dunque anche focalizzata sugli aspetti di management aziendale in un’ottica ambientalista. Visione diversa del sistema economico rispetto al passato Individuazione di nuovi indicatori che oggi chiamiamo “di sostenibilità ambientale”. Massiccia implementazione delle informazioni a disposizione di un manager. LEGGI DELLA TERMODINAMICA 1. Calore → Energia meccanica non presenta perdite 2. Passaggio da una forma di energia ad un’altra si “paga” con del consumo di energia. Questo principio è importante perché evidenzia differenza sostanziale nella tipologia di output che otteniamo. Secondo la definizione di Georgescu Roegen, l’output è inferiore rispetto all’input. 3. Non è possibile raggiungere la temperatura di 0° Kelvin

100 → 100 100 → 40 Output utile (principale) + 60 Output non utile (secondario) 0° Kelvin = -273° C “zero assoluto” La scala Kelvin prende a riferimento il moto di oscillazione delle molecole di materia organica e inorganica (movimento → attrito → calore). Lo zero Kelvin è la mancanza assoluta di attrito. 8

Lezione 10, 26/10/20

INQUINAMENTO Capitalismo tradizionale (lineare) → capitalismo naturale (ciclico) Strategie 1. Intervenire sulle tecnologie di produzione

Es. imbottigliamento dell’acqua. Nel caso di uno stabilimento di imbottigliamento, contenere gli sprechi (formazione del personale). Certificazioni EMAS Bio-imitazione Sistema economico dei flussi vs delle proprietà (1:16) Sharing economy Servizi forniti dal capitale naturale. Tutelare e conservare il capitale naturale. Materie plastiche= sostanza sconosciuta alla natura, che non è in grado di neutralizzarla. Foglie= scarto prodotto da un processo naturale (fotosintesi), che viene deteriorato dalla natura. Possiamo parlare di inquinamento antropico (sostanze non naturali) sia di inquinamento naturale (sostanze naturali). Servizi ecosistemici N...


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