Articolo 21; spiegazione ed esempi PDF

Title Articolo 21; spiegazione ed esempi
Course Diritto costituzionale
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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gli appunti sono stati presi a lezione durante il primo anno accademico....


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Articolo 21 L’articolo 21 può essere suddiviso in due parti:  Primo e ultimo comma  diritto di manifestare il proprio pensiero + limite posto allo stesso diritto  Parte centrale (secondo al quinto comma)  dedicata alla stampa

Primo comma “tutti”  non è un diritto riservato ad alcuni come, ad esempio, ai giornalisti ma invece è di tutti e quindi delle persone fisiche e delle persone giuridiche Esempio: una società può esprime il suo pensiero Sul piano oggettivo “manifestare il proprio pensiero” significa manifestare la propria opinione ma significa anche informare. Perciò è ricompreso il diritto di cronaca e narrare gli eventi di quale rilievo. Ancora, è ricompreso il diritto di satira. Nell’articolo 21 è ricompreso anche il pensiero che incita alla azione, cioè quando io manifesto il mio pensiero non su un piano astratto ma per far sì che altre persone agiscano in una certa direzione.  (“occupate il congresso perché mi hanno tolto la vittoria elettorale con la frode”, riferimento Trump) Esempio se dico che un terzo è un ladro, quando ho detto rientra nell’articolo 21 ma questo non significa che questo sia lecito. L’articolo 21 infatti esprime la libertà di pensiero che tuttavia possiede dei limiti che possono essere superati. L’unica forma di comunicazione che la Corte Costituzionale ha escluso dall’articolo 21 è la pubblicità e quindi ha meno protezione. Perciò il limite del buon costume: è un limite introdotto dal costituente preoccupato che attraverso la stampa e attraverso il cinema o altre forme di spettacolo, vi fosse una diffusione di immagini di tipo pornografico ecc. che all’epoca erano bandite. Questo concetto, tuttavia, è un concetto molto elastico. L’idea di buon costume cambia con il cambiamento della società. Ciò che era contrario al buon costume 70 anni fa, oggi non lo è più. Quindi l’interpretazione e il concetto di buon costume è variata nel tempo. Oggi se volessimo date un concetto di buon costume possiamo dirlo in 2 prospettive diverse:  

Cose legate al sesso  il limite del buon costume si ha quando un soggetto si trova contro la sua volontà investito di immagini, filmati ecc. che urtano contro la sua sensibilità. Principio della dignità della persona  alcune immagini sono definite illecite che furono pubblicate da alcuni giornali relative a corpi straziati dopo un omicidio. Il caso specifico riguarda Aldo Moro 1. È una foto di interesse pubblico e in cui il cadavere di Moro è posto in situazione decente. Tuttavia, a Moro fu fatta l’autopsia e un fotografo fece una foto il cadavere nudo. Ci fu una causa e il tribunale disse che quel tipo di immagine ledeva la dignità della persona.

1 Ucciso dalle brigate rosse nel’78

Norme dedicate alla stampa Ci sono una serie di norme che sono garanzie per evitare interventi preventivi da parte dei pubblici poteri che possano limitare la diffusione delle informazioni. Allora, il secondo comma afferma che la stampa non può essere soggetta ad autorizzazione o censure  Le autorizzazioni sono uno strumento del diritto amministrativo per il quale prima di iniziare un’attività è necessario il permesso dello stato. L’autorizzazione non può essere prevista per la stampa. Uno può stampare qualsiasi pubblicazione senza autorizzazione. Questo era tipico del regime fascista che aveva sottoposto la stampa al regime. Solo chi era in linea al regime poteva stampare.  La censura è il controllo preventivo del potere pubblico sui contenuti di un determinato scritto. I regimi che prevedono una cesura impongono prima della stampa e della diffusione del giornale, che questo passi attraverso una commissione che verifichi la liceità. Per la stampa non è possibile prevenire ma si può solo reprimere successivamente.  Il sequestro è uno strumento preventivo previsto dal codice di procedura penale che serve per prevenire l’ulteriore diffusione di un reato, sequestrando ad esempio un libro che contiene informazione illecite. È uno strumento molto utile da un lato per evitare che quelle informazioni circolino ma da un lato molto pericoloso in quanto mettono a tacere. Il sequestro non è vietato come la cesura ma la costituzione afferma che solo un giudice terzo può praticare il sequestro e solo in caso di delitti che sono espressamente indicati dalla legge (propaganda fascista, stampati contrari al buon costume, lesione del diritto di autore). Per la diffamazione che è il reato compiuto più comunemente non è possibile il sequestro Ancora il sequestro è previsto ancora quando vi è la violazione delle norme che la legge stessa presciva per l’indicazione dei responsabili. Il sequestro quindi, che è uno strumento preventi, è molto limitato. La Costituzione parla di stampa. La stampa all’epoca era uno dei mezzi principalmente usati per la diffusione del pensiero. Oggi la stampa è diventato uno strumento di informazione importante un può marginale e probabilmente è destinata a diventare sempre più secondario. Allora questa garanzia viene a svilirsi e quindi non è più protetto dalla norma. Cosa bisogna intendere oggi come stampa? Giurisprudenza, Corte di Cassazione (sentenza del 2015) la stampa non deve essere intesa solo in senso oggettivo ma bisogna intendere come stampa i siti registrati a contenuti informatici (es. repubblica.it) e quindi l’equivalente dei giornali Altri limiti alla libertà di stampa:  

REPUTAZIONE PRIVACY

Diritto di cronaca (o diritto di critica) e diritto di reputazione. La legge non dice nulla ma è la giurisprudenza a dire come si risolve. Se si diffonde una informazione che lede la reputazione di un soggetto lo posso fare a tre condizioni: 1. Quella informazione sia vera 2. Quella informazione sia di interesse pubblica e quindi riguardi la vita pubblica del soggetto 3. Quella informazione deve essere espressa in modo civile Se ci sono queste tre condizioni il diritto di cronaca prevale sul diritto alla reputazione.

Diritto di cronica e tutela dati personali In questo caso non c’è un giudizio negativo o qualcosa che conduca ad un giudizio negativo, ma invece si danno dati utili/ caratteristiche di una persona (nome, cognome, dati relativi allo stato di salute). Ciò è lecito quando il dato che si diffonde è essenziale per comprendere un qualcosa di interesse pubblico, io giornalista posso difforndere quel dato anche senza il consenso dell’interessato. Il diritto alla privacy è un nuovo diritto che deriva dall’articolo 2....


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