Breve sintesi del Canto I dell\'Inferno (Versi 1-90) PDF

Title Breve sintesi del Canto I dell\'Inferno (Versi 1-90)
Author Sara Legittimo
Course Italiano anno 3
Institution Liceo (Italia)
Pages 2
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Summary

sintesi Inferno...


Description

Sintesi: Inferno, CANTO I Dante si smarrisce nella selva (versi 1-30) La notte del 7 aprile (o 24 marzo) dell’anno 1300 (che era l’anno del giubileo), a metà del cammino della sua vita, cioè a trentacinque anni di età (l’età media dell’uomo era di circa 70 anni), Dante si perde in una selva oscura (simbolo del peccato), impossibile da descrivere tanto è angosciosa. Lui stesso non sa dire come ci sia finito, poiché era pieno di sonno quando ha perso la giusta strada (cioè la strada del bene): a un tratto però si ritrova ai piedi di un colle, da cui vede spuntare i primi raggi del sole. Questo, oltre al fatto che è primavera, gli ridà speranza e lo spinge a tentare la scalata del colle, dopo essersi riposato per qualche istante e aver ripensato al pericolo appena corso (come un naufrago che guarda le acque in tempesta dalle quali si è appena salvato). Il poeta inizia quindi a salire sul colle, ma con grande fatica e incertezza. Compaiono le tre fiere (animali feroci) (versi 31-60) Mentre sta salendo il colle, gli appare improvvisamente davanti una lonza dal pelo maculato, agile e snella (simbolo della lussuria), che lo spinge più volte a tornare indietro. Subito dopo compare un leone (simbolo di superbia), che gli viene incontro affamato e poi una lupa famelica, magrissima (simbolo di avarizia). La lupa fa molta paura a Dante, che lentamente, scende verso il basso, nella zona non illuminata dal sole.

Presentazione di Virgilio (versi 61-90) Dante sta tornando verso la selva, quando intravede una figura nell’ombra, Dante ha paura, supplica lo sconosciuto di avere pietà di lui e gli chiede se sia un uomo in carne ed ossa oppure l’anima di un defunto. L’altro risponde di non essere più in vita, ma di avere avuto i genitori lombardi e di essere originario di Mantova. Si presenta come VIRGILIO, il poeta latino vissuto al tempo di Cesare e Augusto e che ha narrato le imprese di Enea. Virgilio rimprovera Dante, perché sta scivolando verso il male della selva, mentre dovrebbe scalare il colle che porta alla felicità. Dante risponde con ammirazione, dicendo a Virgilio che lui è il più grande poeta mai vissuto. Si giustifica dicendo a Virgilio che la lupa gli sbarra la strada e lo prega di aiutarlo a superarla....


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