Breve storia del mondo Riassunto Fatto DA ME PDF

Title Breve storia del mondo Riassunto Fatto DA ME
Author Ilaria Caracciolo
Course Didattica della storia (se
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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Summary

Riassunto relativo alla didattica della storia...


Description

BREVE STORI A DELMONDO –GOMBRI CH I nser i r enell avor ol emi econsi der azi onisul l abasedel l e spi egazi oni, dunqueundi scor soper sonal esul l econcl usi oniche hot r at t or i guar dol adi dat t i cadiGombr i chequel l achedovr ebbe esser eadot t at a. C’ERA UNA VOLTA –CAPITOLO 1 BREVE STORIA Nel primo capitolo si parla dei ricordi e dell’importanza che questi abbiano per illuminare il passato. Il passato può essere rivisto tramite testimonianze di quelli più vecchi di noi, o tramite testimonianze di coloro che sono già morti,attraverso le loro lettere. Ad esempio, negli archivi si possono trovare lettere che sono state scritte centinaia di anni fa. Si fa riferimento all’epoca preistorica, nella quale non c’erano ancora gli esseri umani , in cui le montagne non erano fatte come oggi,alcune erano più alte e adesso le stesse sono colline. Altre invece sono cresciute lentamente da sotto il mare con il passare di milioni di anni. Prima ancora che nascessero le montagne c’era degli animali,diversi da quelli attuali,simili a draghi. Andando ancora più indietro di parecchi miliardi di anni, c’erano solo lumache e molluschi e andando più indietro nemmeno le piante,la Terra era deserta e non c’era nulla, né alberi,né cespugli,né erbe né fiori ,né verde. Solamente deserto ,rocce e mare senza pesci ,senza molluschi e senza alghe. Inoltre viene detto che la Terra molto probabilmente non era che una nuvola di gas addensata che ha girato per milioni di anni attorno al Sole, senza acqua e senza vita. Prima ancora non c’era nemmeno il Sole,c’erano solamente stelle giganti e corpi celesti che turbinavano tra le nuvole di gas nello spazio incommensurabile dell’infinito. Infine Gombrich ritiene ragionevole che ci si facciano domande sulla storia, ci si chieda quando un fatto sia successo e cosa sia successo di preciso,insomma,che non si dimentichi mai la storia, considerata immensamente infinita ( paragone con il pozzo  del passato) e grandiosa ( da mettere le vertigini). CAPITOLO 2 : I PIU’ GRANDI INVENTORI DI TUTTI I TEMPI Nel secondo capitolo Gombrich parla dell’uomo preistorico. In particolare,inizialmente fa riferimento ad una cittadina tedesca chiamata Heidelberg ,nella quale afferma che alcuni abbiano trovato in profondità alcune ossa, o meglio, una mandibola umana. In un’altra zona della Germania ,nella valle di Neanderthal,hanno trovato la scatola cranica di un uomo, le cui ossa Gombrich afferma non esistano più. Successivamente descrive la fronte tipica dell’uomo primitivo, con una specie di protuberanza al di sopra delle sopracciglia. Ipotizza che ,avendo una fronte così bassa, forse pensava meno. Gombrich afferma che non si sa nulla di certo sugli uomini preistorici , in quanto non hanno lasciato testimonianze scritte. Gli uomini primitivi, i nostri antenati ,sono vissuti nel periodo prima della storia , la preistoria. Nonostante ciò lacune cose sugli uomini primitivi si sanno ; ad esempio che siano stati abili ad accendere il fuoco con due legnetti,sfregandolo l’uno con l’altro finchè non diventassero così caldi da infiammarsi. Inoltre gli uomini primitivi hanno inventato utensili,strumenti di lavoro,i quali sono stati realizzati attraverso lo scheggiamento delle pietre. Siccome all’epoca tutti gli utensili erano fattdi i pietra si parla di Età della pietra. Ai tempi non c’erano le case e gli uomini erano fortunati se trovavano delle caverne dove ripararsi dal freddo , difatti erano chiamati uomini delle caverne. Gombrich continua la descrizione dell’uomo preistorico

parlando dell’importanza del linguaggio,inventato dagli uomini preistorici, cioè la capacità di dirsi delle cose usando le parole.Gli uomini preistorici furono i primi a inventare parole per chiamare le cose. Inoltre gli uomini preistorici furono i primi a disegnare ed incidere ; secondo Gombrich molto probabilmente ciò che li spingeva a farlo non era un questione estetica,dunque di abbellimento delle grotte,quanto un fine di magia : pensavano che ,disegnando gli animali,questi sarebbero arrivati davvero,ed erano il loro bottino di caccia. Durante le Ere glaciali furono messe a punto tutte queste innovazioni. Terminate le Ere graciali sulla Terra iniziò a fare più caldo, e gli uomini impararono,ad esempio, a coltivare alcune erbe delle steppe e a costruirsi dei ripari, oltre che addomesticare animali selvatici. Inoltre costruirono le palafitte e a cuocere l’argilla nei forni,ottenendone la terracotta ,con la quale realizzavano bei vasi decorati. Inoltre grazie alla scoperta del metallo inventarono un modo più comodo per inventare gli utensili. Dapprima scoprirono il rame ,poi si accorsero che aggiungendo alla fusione un metallo piuttosto raro questo diventava più resistente,dunque lo stagno e dalla lega di rame e stagno si otteneva il bronzo; l’epoca fu definita età del ronzo. CAPITOLO 3 Nel terzo capitolo si parla dell’Antico Egitto ed in particolare si fa riferimento al faraone Menes che governò 3100 anni prima di Cristo. Poi prosegue con la descrizione dell’Egitto,descritto come un Paese molto caldo ricco di zone desertiche ,zona nella quale è presente il Nilo che all’epoca degli antichi Egizi,quando straripava,lasciava del fango nutriente una volta ritirato. Il Nilo era considerato come un Dio,perché dava ricchezza alla loro terra. Prosegue parlando dei faraoni, facendo riferimento al re Cheope ,il quale governò circa 2500 anni prima di Cristo e ordinò la costruzione della piramide di Cheope,alla cui costruzione partecipavano uomini,non macchine,uomini che credevano che il faraone fosse figli del Dio Sole,motivo per il quale avevano paura di lui e subivano tutte quelle fatiche. Citando il re Sole dice che la religione degli antichi egizi erano politeista. Gli egizi realizzavano templi per i loro dei davanti ai quali ponevano obelischi. Alcuni animali erano sacri,come i gatti. Persino alcuni dei venivano raffigurati come animali. Per quanto riguarda la religione degli Egizi Gombrich dice che vi era la credenza che quando una persona moriva l’anima non riusciva a staccarsi dal corpo,dunque avevano l’usanza di ungere i corpi di creme e olii e li avvolgevano in lunghe strisce di stoffa,che diventava una mummia. Le mummie al giorno d’oggi sono ancora intatte. Le mummie di molti antichi egizi sono state trovate nelle loro tombe,tombe organizzate con cibo, mobili e vestiti e molti affreschi che illustrano momenti della vita del morto. Grazie a grandi statue di pietra e dipinti dai bellissimi colori vivaci è possibile vedere oggi tutto ciò che gli egizi facevano e come vivevano. Oltre alle figure si trovano anche minuscoli disegnini , i cosiddetti geroglifici,la scrittura degli antichi Egizi. Erano talmente orgogliosi della loro scrittura che la professione dello scriba erano considerata qualcosa di sacro. Al giorno d’oggi è possibile risalire alle scritture degli egizi grazie al ritrovamento di una pietra sulla quale era inciso lo stesso testo in greco antico ed in geroglifici. Gli Egizi avevano anche dei libri chiamati papiri ,lunghe strisce di papiro che si arrotolavano su se stesse,delle quali al giorno d’oggi si sono conservati tanti mucchi. Infine Gombrich conclude la descrizione del regno Egizio dicendo che il regno degli Egizi è sopravvissuto per quasi 3000 anni, nei quali conservarono gli stessi usi e costumi oltre che i corpi. Furono solo due le occasioni nelle quali si verificano occasioni di ribellione : una volta ,verso il 2100 prima di Cristo, i sudditi cercarono di

cambiare le cose,s ribellarono al re ,uccisero le guardie e buttarono fuori le mummie dalle loro tombe. In una seconda occasione fu un faraone di nome Ehknaton a cambiare le cose : uomo particolare che visse attorno al 1370 a. C , il quale predicò l’esistenza di un solo Dio, il re Sole .Fu innovativo : i tempii antichi furono chiusi, il re si trasferì con sua moglie in un nuovo palazzo. Dopo la sua morte,.dato che la gente comune non era d’accordo con le novità,decise di tornare alle vecchie abitudini e alla vecchia arte ,e tutto rimase uguale fino all’esistenza del Regno d’Egitto. CAPITOLO 4 : In questo capitolo Gombrich parla dei popoli della Mesopotamia,descritta quale terra tra il Tigri e l’Eufrate,”terra tra i due fiumi”.Questa terra fu abitata da molti popoli ,tra cui sumeri,babilonesi ed assiri. I sumeri si sono dimostrati più avanzati degli egizi,al contrario di come si pensava : grazie ad alcuni scavi sotto cumuli di macerie emerse che questi popoli fossero capaci di modellare mattoni con l’argilla e di costruire con quelli case e templi. Sotto uno dei cumuli è stata rinvenuta la città di Ur e un gran numero di tombe risalenti alla stessa epoca della piramide di Cheope in Egitto. Sotto i cumuli di macerie sono stati trovate anche pietre rotonde che servivano da impronta per i sigilli e tavolette d’argilla con iscrizioni. La scrittura era quella cuneiforme . I Mesopotamici scrivevano sull’argilla fresca che poi veniva cotta in forno e si induriva. Attraverso queste tavolette è possibile risalire alle avventure raccontate dell’eroe Gilgamesh,delle gesta dei re o anche resoconti di commercianti, contratti ed inventari ed altro. Dunque si intuisce come gli assiri fossero un popolo di grandi commercianti. Del re babilonese Hammurabi si ricorda il codice di Hammurabi ,le cui leggi erano serie,severe e giuste,come il popolo dei babilonesi,il quale era severo e laborioso . Questi nelle loro statue e dipinti rappresentavano il re che va a caccia,il re con i prigionieri che gli si inginocchiano davanti ed altro. I babilonesi pregavano Sole, Luna e stelle come fossero dei. Osservarono per secoli il corso delle stelle,le quali ritenevano dapprima solo fisse e poi in movimento. Inoltre pensavano che la Terra fosse piatta. Erano convinti che le stelle fossero entità potenti che influissero sul destino degli uomini,dunque dalla posizione delle stelle potevano prevedere il futuro,e da qui la credenza chiamata astrologia. Per quanto riguarda i pianeti,ritenevano che dietro di questi si nascondesse una qualche magia e ad ognuno di loro era associato un giorno. Dunque Gombrich dice che è dalla Luna,dal Sole e dai Pianeti che nacque la settimana : Lunedì dalla Luna, Martedì da Marte, Mercoledì da Mercurio, Giovedì da Giove, Venerdì da Venere. Al giorno d’oggi nei giorni di sabato e domenica si riconosce il nome di altre lingue : Saturday , è il giorno di Saturno e Sunday è il giorno del Sole. Infine conclude il discorso dapprima facendo riferimento all’importanza attribuita dai babilonesi alla predizione del destino attraverso la lettura delle stelle,che faceva affluire molta gente dal sacerdote , che risiedeva nel tempio in cima alla Ziggurat,piramide a gradoni costruita con l’intento di essere più vicini alle stelle e poterle vedere meglio; successivamente cita Nabucodonosor ,che visse nel 600 avanti Cristo famoso per le spedizioni di guerra ma anche per la grande costruzione di immensi canali e serbatori d’acqua che fece canalizzare per rendere fertile la Terra. CAPITOLO 5 In questo capitolo si parla del popolo ebreo. Di questo popolo viene detto anzitutto la sa natura monoteista, il fatto dunque che adorassero un solo dio ,considerato migliore di tutti gli altri dèi pagani e il quale credevano che li proteggesse in modo particolare. Quel Dio era considerato colui che creò il cielo,la Terra,

l’acqua,le piante,gli animali ed infine l’uomo. I canti delle gesta degli Ebrei sono l’Antico Testamento. Nella Bibbia vi sono anche leggi di Hammurabi e la torre di Babele ( Babele è Babilonia). Nella Bibbia si legge che un discendente di Abramo, Giuseppe, figlio di Giacobbe, il quale,durante una carestia, si preoccupò di comprare frumento nell’Antico Egitto. I figli di Giacobbe e i loro bambini si trasferirono in Egitto e lì dovettero faticare per il faraone. Alla fine Mosé li condusse nel deserto, via dall’Egitto. Da lì cercarono si riconquistare la Terra Promessa,la terra abitata dai loro antenati prima di Abramo. Ci riuscirono ed ebbero finalmente un piccolo regno con Gerusalemme come capitale. Il primo re fu Saul,che combatté contro i filistei, e a lui seguirono il re Davide e Salomone. Il saggio re Salomone eresse il primo tempio ,grande come quello di egizi e babilonesi,all’interno dei quali non vi era alcuna immagine del Dio,in quanto considerato fatto vietato,anzi c’erano solo le tavole della legge con i dieci comandamenti. Era in loro che si manifestava l’immagine di Dio. Dopo il regno di Salomone il loro regno si divise in due : regno di Israele e regno di Giuda. Il regno di Israele fu conquistato nel 722 dagli Assiri,che lo annientarono. C’erano alcuni uomini detti profeti che tutte le sofferenze del popolo ebraico erano centrate sul punirlo e per metterlo alla prova, e che un giorno sarebbe venuto un Messia, un salvatore che avrebbero reso il popolo felice incommensurabilmente. Nabuconosor fu un potente re e guerriero che ,durante la sua spedizione in guerra verso l’Egitto, attraversò la Terra Promessa distruggendo Gerusalemme nel 586 a. C conducendo a Babilonia gli ebrei in schiavitù. Lì rimasero per circa cinquant’anni fino a quando il regno babilonese non fu distrutto nel 538 a. C dai vicini persiani. Un volta rientrati in patria,gli ebrei erano cambiati,erano diventati diversi da tutti i popoli che li circondavano e si isolarono dagli altri perché gli altri erano visti come idolatri che non riconoscevano l’unico dio. La cosa è reciproca,anche gli altri popoli vedevano gli ebrei come strani tanto per il fatto di seguire un solo dio quanto per il seguire leggi rigidissime e complicatissime. CAPITOLO 6 –L’ALFABETO In questo capitolo si parla del popolo dei fenici,quale popolo che inventò l’alfabeto. Si trattò di un’invenzione di chi doveva scrivere molto,tanto testi e canti sacri quanto lettere,contratti e ricevute. I Fenici erano commercianti che remavano in lungo e in largo per il mare e compravano e rivendevano le merci di ogni paese contrattando con grande abilità. Le conquiste le facevano in modo meno bellicoso : veleggiavano attraverso il mare fino a raggiungere coste sconosciute dove fondavano porti d’appoggio per le navi di passaggio. Scambiavano con i popoli che abitavano lì utensili,recipienti,stoffe colorate in cambio di pellicce e pietre preziose. La merce che li rese più famosi ,in quanto artigiani,furono le stoffe colorate,specie quelle coro porpora. Alcuni di loro si fermavano in quegli scali commerciali sulle coste straniere e costruivano delle città. Durante gli spostamenti non si sentivano mai lontani da casa perché potevano scrivere lettere ad amici di Tiro e Sidone. LE ARMI E GLI EROI CAPITOLO 7 All’inizio del capitolo si parla di Schliemann , l’uomo che ebbe il desiderio di scoprire tutti i luoghi meravigliosi descritti nei poemi di Omero,e di poter tenere in mano le splendide armi con le quali combatterono i suoi eroi. Schliemann si recò in Grecia e assoldò degli scavatori ( non appena accumulò denaro) affinchè cercassero sotto terra tutte le città che comparivano nei poemi di Omero. Trovò la città di Micene e anche Troia. Per quanto riguarda i palazzi di Micene e le tombe trovate ,in questi non c’erano indicazioni sulla datazione. Successivamente il capitolo tratta del popolo greco, popolo di navigatori che

praticava la guerra del commercio,popolo di pirati che accumularono oro e tesori,e questa era l’attività degli aristocratici. I greci apprezzarono i cambiamenti ,dato che nel corso dei loro numerosi saccheggi impararono ad avere una visione aperta del mondo. Successivamente nel capitolo di tratta di Creta ,dove già al tempo di Hammurabi c’erano grandi e sfarzosi palazzi reali , un vero e proprio labirinto. A Creta,ad esempio è riconducibile il mito del feroce Minotauro. Gombrich per quanto riguarda i cretesi dice che molto probabilmente dovevano essere un popolo strano,di cui si sa ancora ben poco,ma si sa di loro che amassero dipingere animali e uomini in rapido movimento. Intorno al 1200 a. C arrivarono dal Nord nuove popolazioni , i greci, e i miti ed i canti venivano cantanti nelle corti dei loro nobili erano i poemi omerici. Quando i Greci arrivarono in Grecia, non erano un popolo unitario ,parlavano dialetti differenti e ubbidivano a capi differenti. Vivevano in singole tribù i cui nomi erano i dori,gli eoli, e altri nomi simili. Questi popoli conoscevano già il ferro. Per quanto riguarda i dori,questi si spinsero nella parte bassa della Grecia,chiamata Peloponneso. Lì sottomisero gli abitanti del luogo e li constrinsero a lavorare nei campi mentre loro si insediarono a Sparta. Alcuni degli ioni,che vennero dopo di loro,si stabilirono nell’Attica ,dove fondarono anche una città tra cui Atene. Gli ateniesi erano grandi navigatori e con il tempo occuparono anche le isole vicine chiamate isole ioniche. In seguito si spinsero verso le coste dell’Asia Minore ed anche più lontano,sul modello dei fenici ,dove fondarono le colonie. CAPITOLO 8 Il capitolo inizia con la descrizione del popolo persiano , il quale un bel giorno sotto Ciro il Grande decisdero di ribellarsi alla dominazione dapprima degli assiri e poi dei babilonesi. Ciro il Grande riuscì a sconfiggere i babilonesi e divenne padrone di un grandissimo regno. La prima cosa che fece fu di liberare le popolazioni tenute in prigionia dai babilonesi e gli ebrei poterono tornare a Gerusalemme. Ciro aveva l’intenzione di estendere il proprio regno verso l’Egitto ; durante la spedizione morì e a farlo ci pensò sui figlio Cambise ,che riuscì a conquistare l’Egitto e a deporre il faraone. Così finì il regno d’Egitto che durò 3000 anni. La Grecia ancora non era stata toccata,ma ci penso Dario, il quale aveva organizzato l’amministrazione dell’immenso regno persiano ,che si estendeva dall’Egitto fino ai confini dell’India, in modo tale che dappertutto potesse accadere solo ciò che lui voleva espressamente. Dario dunque estese il regno verso l’Asia Minore,sulle cui coste si trovavano le colonie della Grecia.Gli abitanti delle colonie greche erano abituati a prendere decisioni in completa autonomia e non avevano alcuna intenzione di farsi comandare da un re persiano. Dunque si ribellarono e scacciarono gli amministratori persiani. I greci della madrepatria li difesero inviando loro delle navi. Al gran re di Persia non erano mai successo che delle colonie si ribellassero a lui,così decise di allestire una flotta con la quale avrebbe dovuto distruggere Atene e conquistare la Grecia. L’impresa fallì perché la flotta fu sorpresa da una tempesta che la sbatté contro una scogliera facendola affondare. Dario dunque decise di spedire ad Atene suo cognato che distrussemolte isole e molte città che avesse trovato sul cammino,fino ad arrivare a Maratona,vicino Atene. Qui l’esercito persiano sbarcò ed era composto da un numero maggiore rispetto agli ateniesi, i quali ,ciò nonostante, erano migliori dal punto di vista tecnico. Gli Ateniesi erano comandati da Milziade e si schierarono nei pressi di Maratona attaccando i persiani e li vinsero. Molti persiani morirono o remarono via.

Milziade comunque aveva intuito la presenza delle navi persiane verso Atene . Dunque Milziade si preoccuò di avvisare gli ateniesi ,e infatti si ricorda la corsa di Maratona,durante la quale un messo ,dopo avere assolto il compito,morì per la fatica. Quando i Persiani si trovarono di fronte la flotta ateniese remarono verso casa e la Grecia intera fu salva. Serse, il successore di Dario, si recò con il suo esercito presso il passo delle Termopili,dove un esercito spartano tentò di fermare il nemico. Comunque sia un traditore greco mostrò ai persiani un sentiero attraverso le montagne e così ci fu il massacro di 300 Spartani e 700 Alleati degli ateniesi; nessuno tentò la fuga ,perché questa era la loro legge. Ad Atene Temistocle decise di far costruire una flotta e fece sgombrare Atene dalla popolazione,che fece trasferire sull’isola di Salamina di fronte ad Atene. La flotta ateniese di dispose vicino a quell’isola,ma all’arrivo dei persiani si spaventarono abbandonando gli ateniesi al loro destino. Allora Temistocle attuò un piano che permise la vittoria dei greci per la seconda volta l’esercito del grande impero persiano,dopo il rientro in patria dei persiani per ordine di Prostrato. Questo accadde nel 480 a. C Comunque sia l’esercito persiano fu sbaragliato a Platea dalle truppe greche alleate. Grazie a questo fatto i persiani non osarono più muove...


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