Cap. 4 L’ Individuazione DELL’ Autorappresentazione Luhmann PDF

Title Cap. 4 L’ Individuazione DELL’ Autorappresentazione Luhmann
Course L'organizzazione della pubblica amministrazione
Institution Università degli Studi di Catania
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APPUNTI LEZIONE SU LUHMANN...


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CAPITOLO 4 L’INDIVIDUAZIONE DELL’AUTORAPPRESENTAZIONE: DIGNITA’ E LIBERTA’ Ogni società differenziata deve poggiarsi sulla personalità del singolo, cioè sull’autorappresentazione della persona. Infatti, lo sviluppo si dirige verso l’autorappresentazione, verso atteggiamenti più consapevoli. La prima precondizione di una società civilizzata è la centralizzazione delle decisioni sull’impiego della forza fisica, che si può realizzare solo con la centralizzazione della decisione e mai con l’applicazione della forza. Può avere successo solo se si costituisce un’organizzazione statale produttiva di decisioni vincolanti. I diritti fondamentali sono posti per assicurare la libertà contro lo stato, a condizione che sorga una circostanza: che la libertà venga minacciata. L’argomentazione dei diritti fondamentali conserva la struttura “si - ma”, che trova formulazione nell’art. 2.2 Cost. ed è un modello di rappresentazione: l’uomo è sì libero, o meglio ha il diritto alla libertà, ma deve rispettare i diritti degli altri; l’uomo ha sì la proprietà, ma nel suo uso deve accettare i vincoli sociali. Libertà e dignità sono precondizioni per la socializzazione dell’uomo ed indicano i concetti fondamentali per il buon esito della sua autorappresentazione; intesa come personalità individuale. L’uomo acquista la sua individualità come persona, solo nei rapporti sociali, quando si interessa con il consenso o dissenso, alla sua autorappresentazione. L’identità personale costituita nei rapporti sociali non deve essere confusa con l’identità di ruolo, che è connessa alla situazione. Infatti, l’uomo non perde la propria identità se si comporta in modo sbagliato. I concetti di libertà e dignità sono formulati in riferimento a valori che indicano le problematiche interne ed esterne dell’autorappresentazione dell’uomo. La libertà non è un’interruzione del nesso causale attraverso l’impiego di una causa originaria, ma è una questione di attribuzione. L’esperienza di libertà si orienta a seconda che il sistema di azione sia personale o sociale. Quindi la libertà si pone a livello di presentazione simbolica, cioè dei contatti sociali e della comunicazione. X ciò si è potuto affermare che solo un agire libero può essere oggetto di rimprovero. Inoltre l’agire sociale non si esaurisce all’istante, xchè appena viene percepito da altri uomini, ottiene un valore espressivo che trascende il compimento dell’azione. Quando una persona si comporta in modo conforme ai ruoli non si mostra come se stessa. Quindi l’autorappresentazione presuppone la libertà da coercizioni evidenti e dall’esatta riproduzione di aspettative sociali. Oggi libertà significa, appunto, libertà da cause esterne socialmente manifeste, che ostacolano l’autorapresentazione. Le autorappresentazioni non sono minacciate solo dall’esterno, ma anche dall’interno. La minaccia interna dipende dal fatto che su un sistema di azioni e su un uomo sono disponibili + informazioni di quante la rappresentazione di un sistema sia in grado di rilevare. Di conseguenza l’autorappresentazione è sempre una prestazione selettiva e di conseguenza è minacciata da

informazioni inconsistenti e penose. L’uomo rischia la sua dignità in ogni comunicazione. Deve dominarsi in presenza di altri, non può muoversi liberamente. Deve ponderare le sue parole e non rivelare troppo di se. La dignità non è una dotazione naturale, un valore che l’uomo ha e porta con sé, ma è una precondizione alla sua possibilità di socializzazione. La dignità è una qualità dell’uomo e deve essere costituita. È il risultato di rappresentazioni difficili, consce ed inconsce, ed è il risultato di una continua cooperazione sociale, che può essere praticata in modo latente o trasparente, ma mai in modo esplicito xchè finirebbe x essere un errore di rappresentazione. L’autorappresentazione è un processo che fa diventare persona l’uomo che comunica con altri uomini; l’uomo non può usare la personalità se non ha la dignità. La perdita della dignità comporta che l’uomo ritiri la propria personalità dalla circolazione, limiti la sua attività comunicativa a un numero ristretto di persone e cerchi di ricreare la sua dignità in un ambito ristretto e in conformità a determinate condizioni. Egli rinuncia alla libertà di scelta dei contatti e riconduce la sua libertà alla misura della dignità. Poiché l’ordine sociale vuole mantenere personalità capaci di contatti, discredita tutti gli espedienti dell’autorappresentazione, che rendono inabili all’interazione e compensano la perdita di dignità con la rinuncia alla libertà. Libertà e dignità si condizionano reciprocamente. L’uomo può sviluppare un atteggiamento generalizzato e porlo a base del suo comportamento comunicativo nelle diverse situazioni sociali che si vengono a creare, x es. in alcuni casi può comportarsi in modo impersonale, in altri in modo affettuoso, ecc. La funzione dei diritti fondamentali è quella di garantire il mantenimento della differenziazione, che costituisce l’ordine complessivo, nonostante le minacce provenienti dalla separazione dei sistemi. I diritti fondamentali non garantiscono né dignità, né libertà; essi mantengono la differenziazione sociale. La libertà indica l’esigenza di delimitare uno spazio di azione personale, che può essere giuridicamente tutelato da violazioni. Mentre si perde la dignità x implicazioni simboliche del proprio comportamento. Lo Stato totalitario si è subdolamente insinuato nella gestione della dignità; la libertà gestita da latri rappresenta la morte della dignità, xchè induce l’uomo a perdere la sua singolarità x la linea di comportamento richiesta. La dignità si riferisce alle condizioni e ai problemi interni dell’autorappresentazione della persona; la libertà si riferisce alle condizioni e ai problemi esterni. I diritti fondamentali di libertà e dignità devono proteggere la sfera sociale dagli interventi dello Stato, che potrebbero paralizzare l’espressione simbolico – comunicativo della personalità....


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