Riassunto l editoria un industria dell artigianato enrico mistretta PDF

Title Riassunto l editoria un industria dell artigianato enrico mistretta
Course Giornalismo
Institution Università degli Studi Roma Tre
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riassunto e appunto del libro enrico mistretta, editoria, un'industria dell'artigianato per esame di editoria libraria,specialistico...


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L’EDITORIA UN’INDUSTRIA DELL’ARTIGIANATO INDICE I. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. II. 1. 2. 3. 4. III. 1. 2. 3. IV. 1. 2. 3. V. 1. 2. 3. 4. VI. 1. 2.

L’EDITORE E IL SUO MESTIERE (pag. 2) Il libro: una merce atipica Un universo multiforme Completando il panorama editoriale Il mestiere di editore Le collane I formati e i prezzi di copertina Chi è l’editore di cultura? Le idee editoriali L’ORGANIZZAZIONE (pag. 8) Struttura organizzativa di una casa editrice Il reperimento delle informazioni Il diritto d’autore L’opzione LA REDAZIONE (pag. 14) Caratteri, corpi, interlinee e giustezze Il grafico e l’illustratore Il redattore editoriale DALL’ARTIGIANATO ALL’INDUSTRIA (pag. 20) L’ufficio stampa e marketing Tirature e prezzi Il “lancio” e la distribuzione LA TIPOGRAFIA (pag. 23) Gutenberg e dintorni Martin Lutero e Roma La prima svolta L’avvento dell’offset IL COMPUTER E IL FUTURO (pag. 27) Dopo la rivoluzione informatica Panorama attuale e possibili sviluppi

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I.

L’EDITORE E IL SUO MESTIERE

1. Il libro: una merce atipica L’editoria si differenzia da tutte o quasi tutte le altre attività manifatturiere, infatti: 1) I prodotti dell’editoria hanno un prezzo “imposto”, stampato sul prodotto stesso o sul catalogo dell’editore, e nessuno può variarlo. [L’unico mercato libero è quello dei negozi di libri d’antiquariato, quello dei negozi di libri usati e quello dei libri ormai fuori catalogo, esauriti e svenduti in blocco.] Questo è normale per i generi di monopolio (prerogativa dello Stato), ma nel mercato libero delle merci ha solo un altro caso analogo, quello degli articoli dell’industria farmaceutica. → Il libro, come il farmaco, è una merce particolare: ha un particolare valore sociale, di altissima utilità collettiva, e tale quindi da dover essere il più possibile salvaguardato, nonché protetto dalle distorsioni che il libero mercato puro e semplice potrebbe provocare a danno della sua funzione. Se non si adottasse una politica di imposizione del prezzo (nella terminologia editoriale: prezzo di copertina del libro), i cosiddetti “supermercati del libro, potendo contare su una numerosa clientela e quindi su un rapido smercio, potrebbero permettersi di concedere prezzi di copertina così bassi da mettere in difficoltà le medie e piccole librerie. Inoltre l’Unione Europea ha incentivato la diminuzione dei prezzi medi, limitando l’IVA sul libro al solo 4%. 2) Tutte le industrie producono annualmente un certo limitato numero di prodotti, destinati ad anni, se non a decenni di produzione. Per l’editoria è esattamente il contrario: produce ogni anno un numero enorme di prodotti diversi, ma mediamente in quantità limitate (qualche migliaio, se non addirittura qualche centinaio di unità). Es. l’industria editoriale italiana produce fra saggistica e narrativa circa 45.000 titoli l’anno; di questi solo il 11.700 circa sono proposte di libri già prima pubblicati (= ristampe) e poco meno di 2.750 sono libri già prima editi, ma ripubblicati con aggiornamenti, varianti, ampliamenti (= nuove edizioni); tutti gli altri, circa 30.310 titoli, sono assolutamente inediti. Insomma, solo l’editoria è una fucina incessante e quotidiana di nuovi prodotti. 3) Per giunta, a differenza delle altre industrie di trasformazione, non ha una materia prima concreta; perché se nell’editoria esiste una materia prima, essa è immateriale: la parola.

2. Un universo multiforme Esiste una varietà enorme di case editrici e ognuna, si potrebbe dire, fa un mestiere diverso. Ci sono vari tipi di editori secondo Valentino Bompiani: 1) Editore ideologico: sceglie i libri come tessere di un mosaico a ornare la volta della sua “chiesa”. 2) Editore letterario: non sceglie i libri, ma aggettivi; la sua fortuna può essere ritardata, ma è assicurata dalla qualità. 3) Editore Barnum: gli occorrono i best-sellers e gli altri possono bruciare nel rogo. 4) Editore tipografo: la cui statura è misurata dalle ore di impiego delle sue macchine. 5) Editore libraio: che un giorno si è lasciato tentare pubblicando le poesie del direttore della scuola oppure una guida della città. 6) Editore erede: stilé e malinconico, inevitabilmente portato, se vuole salvarsi, a essere infedele agli antenati. 7) Editore enciclopedico: che ha del mondo un’idea da officina di prefabbricati. 8) Editore popolare: che deve avere consonanze elementari con la “saggezza” dei proverbi. 9) Editore di pronto intervento: non è ancora spento nella cronaca l’”incendio”, che esce il libro documentario. 10) Editore protagonista: la fiducia che precede il libro, quell’affidarsi all’intuizione invece che al marketing sono i suoi punti di forza e insieme di debolezza. Una prima biforcazione: 1) L’editore di varia (editore di cultura, di saggistica o di narrativa) ha un’organizzazione, una cadenza di produzione e un meccanismo di vendita completamento 2) Diverso dall’editore scolastico (editore che pubblica libri per le scuole).

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Differenze editore di varia / editore scolastico: a) L’editore di varia = editoria di cultura  Può pubblicare i suoi libri durante tutto il corso dell’anno  Pubblicizza i suoi prodotti cercando di raggiungere tutta la popolazione nazionale  Azzarda una tiratura secondo la propria perspicacia  Distribuisce i suoi libri su tutto il territorio  Spera di riuscire a esaurire la tiratura che ha deciso di stampare, evitando che gli tornino indietro libri invenduti (= rese), o magari spera addirittura in una ristampa. b) L’editore scolastico  Pubblica tutta la sua produzione annuale in un sono momento dell’anno, tra febbraio e marzo  Pubblicizza i suoi libri ai soli docenti delle materie interessate  Regala loro una copia del libro in modo che possano esaminarne la qualità  Attende l’esito di questa campagna di offerta sino a quando, in estate, l’editore riceverà l’elenco dei docenti, delle sezioni e delle classi che utilizzeranno il suo libro (= elenco delle adozioni)  A quel momento stamperà una tiratura commisurata alle adozioni ottenute  Distribuirà i suoi libri solo alle librerie scolastiche vicine alle scuole in cui sa che i suoi libri saranno utilizzati 3) Case editrici rateali  I cui prodotti non si trovano in libreria  Spesso si tratta di opere di alta o altissima qualità  La vendita è fatta dai rappresentanti a singoli clienti, che a volte vengono contattati e poi visitati personalmente, o che si rivolgono alle agenzie presenti nelle grandi città (la UTET, ad esempio), oppure usano il telefono o la posta/email per fare i loro ordinativi  Meccanismo: l’editore prepara un programma che potrebbe realizzarsi nell’arco di alcuni anni, e il cliente acquista un prodotto che spesso non è stato ancora interamente pubblicato, o non è stato pubblicato affatto, ed è solo presentato in un opuscolo con alcuni stralci campione  Il contratto di acquisto prevede il pagamento di una quota mensile: una rata appunto.  Questo tipo di produzione va spesso sotto il nome di Grandi opere  Indubbiamente centrale, nel panorama italiano dell’editoria rateale, è l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, ideata da Giovanni gentile e Giovanni Treccani.  Analoghe opere di consultazione o reference books, di minor mole, vengono spesso prodotte dagli editori di varia non rateali  Lavoro editoriale: - Fissata la dimensione dell’opera e il suo sviluppo in pagine, si passa alla - Fase dell’individuazione dell’elenco di tutti i termini che devono essere necessariamente presenti nell’opera e adeguatamente trattati (= lemmario); ogni lemma potrà avere dei sottolemmi (= lemmi subordinati ai lemmi principali) - Ad ogni lemma e sottolemma si assegna poi una diversa dimensione della trattazione a seconda della sua importanza e complessità (= voce); - Infine si compilano o si fanno compilare le varie voci → La denominazione di Grandi opere non è univoca né strettamente tecnica: con lo stesso nome si designa anche tutta quella produzione degli editori di varia che inonda le librerie soprattutto nei mesi di ottobre e novembre (autunno), idealmente destinata ai regali natalizi (= le strenne), che hanno un’importanza decisiva nel bilancio di un editore. 4) Editoria bancaria  Caratteristica tipica del nostro paese e pressoché sconosciuta altrove  La vicenda cominciò quando Raffaele Mattioli, grande banchiere della Banca commerciale italiana, si fece editore: nel 1951 lanciò una prestigiosa collana, “La letteratura italiana. Storia e testi”, presso la Ricciardi, una piccola casa editrice napoletana → l’iniziativa diventò presto celebre e ancora oggi la si ricorda come la “Ricciardiana”  Oggi questo tipo di attività è diventato comunissimo, e quasi tutti gli istituti di credito, oltre alle grandi aziende o ai grandi enti, commissionano e sponsorizzano delle opere spesso splendide, purtroppo sono

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pressoché irreperibili e raramente compaiono nelle librerie (essendo degli omaggi, non recano neanche un prezzo di copertina) La tradizione di questo tipo di editoria aveva già prima della Ricciardiana, una lunga storia: all’inizio del ‘900 Benedetto croce aveva varato con l’editore Giovanni Laterza di Bari, la collana degli “Scrittori d’Italia”, con un vasto programma di pubblicazione dei testi della maggiore letteratura italiana in edizione critica

Splendide collane di classici hanno continuato poi questa tradizione: 1) “l libri della Spiga” della Garzanti 2) i “Classici” (della letteratura contemporanea) della Bompiani 3) i “Meridiani” della Mondadori (stampati su carta india e con una lussuosa rilegatura in pelle con cofanetto) 4) i “Millenni” della Einaudi, affiancata dalla “Pléiade Einaudi” 5) la serie (= sezione di una collana) “Scrittori tradotti da scrittori”, inserita nella collana dei “Tascabili” Ma in libreria possiamo trovare un’ampia varietà di collane di classici anche in formato tascabile, o comunque molto economici: 1) la BUR → hanno una serie dedicata ai “Classici moderni” e ai “Classici latini e greci” (a volte con i testi originali a fronte); per alcuni di questi ultimi, la BUR ha ideato una serie speciale, la “Pantheon”, particolarmente curata ed elegantemente rilegata. 2) gli Oscar 3) “I grandi libri” della Garzanti, altra celebre collana di classici, in formato veramente tascabile 4) “Universale economica: i classici” della Feltrinelli, con copertina in cartoncino morbido, non tascabili ma certamente abbastanza economici La vastità e la varietà delle collane di classici è certo in parte dovuta al fatto che si tratta di tutte opere per le quali sono scaduti i diritti d’autore e che quindi sono entrate nel pubblico dominio. 2.1. La traduzione a) Traduzione libri di narrativa: Sulla traduzione e i suoi criteri si sono sostenute e si continueranno a sostenere le tesi più disparate: deve accontentarsi di essere la sorella minore dell’originale, o può ambire ad essere altrettanto, se non più attraente della sorella maggiore? Dal solo confronto fra testi italiani, si possono desumere notevoli differenze di atmosfera, di ambientazione, di cromatismo e vivacità terminologica. → L’editore dovrà scegliere fra tutte le varie tesi e opzioni alternative, trovare gli studiosi che concordino con le sue decisioni, e definire così insieme a loro una precisa scelta cultura che diventerà anche un preciso segnale al pubblico cui la sua collana intende rivolgersi. Quasi un quarto dell’intera produzione annuale di varia è rappresentato da libri tradotti, in primo luogo dalla lingua inglese, poi, nell’ordine, dal francese, dal tedesco, dallo spagnolo, dalle lingue slave ecc. b) Traduzioni dei libri di saggistica: Più difficile e delicata è l’interpretazione corretta dell’originale, e la capacità di rendere fedelmente il pensiero dell’autore con scorrevolezza e trasparenza. In genere, ciò comporta la necessità non solo di conoscere la lingua da cui si traduce e ancor meglio la nostra lingua, ma anche di avere un discreto livello di competenza nella disciplina trattata dal libro. Ogni disciplina ha una propria terminologia tecnica e gli equivalenti terminologici nelle varie lingue non sono dettati dai dizionari, ma da una tradizione più o meno consolidata nell’ambito delle comunità scientifiche dei vari Paesi.

3. Completando il panorama editoriale 5) Editoria d’arte Editori spesso raffinatissimi anche grazie alle più moderne e sofisticate tecniche di riproduzione digitale delle immagini e alla produzione cartografica. Molti si limitano quasi unicamente a pubblicare i cataloghi delle

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mostre d’arte organizzate da loro stessi (Mazzotta) oppure organizzate da altri (Electa, Giunti). In questi casi la parte principale della tiratura viene destinata alla vendita presso il luogo della mostra e/o presso qualche libreria specializzata. Ma troveremmo una copiosissima produzione di libri d’arte presso tutti i luoghi di conservazione di beni artistici. Editoria musicale, cioè di critica o di storia della musica, o editori di critica o storia del cinema, o di poesia. Editoria per ragazzi Molti editori di varia hanno delle sezioni destinate ai ragazzi. È un mondo a sé perché a parte la tradizionale narrativa classica, produrre nuovi libri per bambini vuol dire coniugare la bravura di artisti disegnatori con quella di talenti narrativi. Quasi tutti gli istituti di ricerca hanno una loro serie di pubblicazioni, a volte prodotta al proprio interno e destinata quindi a una circolazione nel solo ambito istituzionale (cioè non distribuita nelle librerie). Esiste anche il caso della vera e propria collaborazione fra istituto di ricerca ed editore professionale: caso in cui dall’ente promotore viene “commissionato” un libro con una parziale o totale copertura dei costi di produzione. Affine per genere: Editoria di alta divulgazione scientifica (accanto all’editoria strettamente tecnica) La casa editrice Boringhieri nacque nel 1957 da una costola della Einaudi. Editoria specializzata nella manualistica di alto livello Campo in cui primeggiano i manuali Hoepli o della Giuffrè. Editoria religiosa La più importante casa editrice è la casa delle Edizioni Paoline, ma la affiancano altre, dalla Queriniana a Jaca Book ecc. Editori occasionali Pubblicano saltuariamente qualche libro per le più svariate ragioni Editori di consumo Produttori di letteratura per le masse, di instant books messi insieme in gran fretta per sfruttare la popolarità o il clamore di un qualche evento, ovvero romanzetti più o meno maliziosi, sentimentaloidi ecc. Tutta una produzione che spesso viene distribuita soprattutto nelle edicole piuttosto che nelle librerie.

L’elenco dei possibili editori non è ancora terminato, dato che si chiamano editori anche coloro che pubblicano gli elenchi telefonici, i repertori delle varie professioni, così come sono propriamente editori molti enti pubblici, dai comuni alle regioni, dai musei alle due Camere parlamentari, al Poligrafico dello Stato, colosso editoriale di proprietà dello Stato. NOI CI OCCUPIAMO DELL’EDITORIA DI VARIA.

4. Il mestiere di editore Chi è un editore di cultura? È allo stesso tempo recettore delle istanze dei lettori ed educatore dei loro gusti e delle loro esigenze. Il suo mestiere, la funzione e il ruolo che egli si è scelto, le intenzioni e le motivazioni stesse del suo operare, sono tutti “dentro” il suo catalogo. Si può imparare a fare gli editori solo studiando come lo sono stati i grandi editori che hanno operato e che operano, attraverso il continuo confronto con loro. Per capire il mondo dell’editoria non si può far altro che immergersi in una libreria e cominciare a studiare un primo piccolo nucleo di editori, cercando di capire la fisionomia e la personalità di ognuno.

5. Le collane L’identità di un editore è la sommatoria dell’identità delle sue collane (= una serie, in genere “aperta”, di libri, di autori diversi e di soggetti diversi, ma accomunati da un progetto unitario che si designa con un titolo, a volte esplicativo e programmatico, a volte di pura fantasia. Es. in libreria è possibile trovare libri che non danno nessuna precisa indicazione, è il caso di: “Il Cameo” della Bompiani, “I Sagittari” della Laterza, “Gli Struzzi” della Einaudi, “Contrappunti” del Mulino, “La memoria” della Sellerio. → Una collana è una sorta di promessa che l’editore fa ai suoi lettori: “Varo questa collana perché in essa voglio offrirvi una serie di libri che avranno queste e queste caratteristiche.” Parametri per valutare la personalità e l’identità di un editore:

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1) La coerenza con cui riesce a mantenere la promessa fatta ai suoi lettori, grazie all’omogeneità, la compattezza, la continuità di nuovi libri e la saldezza del loro livello qualitativo, l’attendibilità e l’autorevolezza degli autori delle sue collane. 2) Gli aspetti che attengono alla qualità per così dire merceologica del libro: dalla qualità della carta all’eleganza dell’impaginazione, dall’estetica della confezione (copertina, sovraccoperta ecc.) alla presenza o meno di apparati di consultazione o di indici, alla cura dei retri di copertina o delle bandelle (= le due parti ripiegate di una sovraccoperta) dove trovare notizie sull’autore, giudizi sul libro, una succinta presentazione dell’opera o qualche breve citazione. 3) Il rapporto pagine/prezzo: dalla sua politica dei prezzi si può desumere la fascia di pubblico che intende raggiungere, il settore di attività in cui intende operare. I costi di un libro bon sono quasi mai uguali a quelli dei suoi simili, quindi anche i prezzi sono destinati a diversificarsi. Questa oscillazioni di costi è abbastanza rilevante da editore; molto meno lo è fra le collane di uno stesso editore, dato che i costi generali di un editore gravano equamente su tutta la produzione.

6. I formati e i prezzi di copertina Formati e tipi di confezione (copertina): 1) LIBRO RILEGATO: Ha in genere un formato di cm 17 x 24 o 14 x 22. → La rilegatura comporta che le segnature (= le pagine ripiegate a mannelli) siano cucite fra loro, protette ai due bordi, superiore e inferiore, da due fettucce leggermente sporgenti di robusta tela (o seta) colorata (= capitelli), e rivestite da una copertina rigida (cartone, cartone e pelle, cartone e stoffa) con o senza una sovraccoperta leggera di protezione, e con o senza un cofanetto capace di contenere a misura il libro. 2) LIBRO BROSSURATO: Ha in genere un formato vicino al cm 14 x 22. → Le segnature sono in genere cucite, il rivestimento è di solo cartoncino leggero e flessibile, e raramente ha una sovraccoperta. 3) LIBRO TASCABILE: Ha in genere un formato di cm 11 x 18 (ripreso dal formato di una delle più famose collane tascabili inglesi, la “Penguin Books”). Possiamo trovare formati ancora più piccoli, oppure anche più grandi: in quest’ultimo caso, la denominazione di tascabile vuole piuttosto alludere all’economicità del prodotto: a volte si parla di collane economiche piuttosto che di tascabili. → Le segnature di una tascabile possono essere cucite (= fogli cuciti tra loro a filo refe) o fresate (= fogli tagliati e incollati in blocco al dorso della copertina, che in genere è in brossura). Sono tutte indicazioni di massima, perché di eccezioni se ne trovano moltissime: es. “Meridiani”, collana in formato tascabile ma con lussuosa rilegature, cofanetto, e presso sostenuto. Gli editori di cultura spesso hanno collane di tutti e tre i tipi principali. Addirittura, molte collane economiche sono destinate a ripubblicare libri che l’editore ha pubblicato in prima istanza in un’edizione maggiore: sono i cosiddetti passaggi di collana, molto frequenti e spesso molto efficaci. Ma esistono anche collane economiche e/o tascabili che nascono come tali, e in cui si pubblicano principalmente delle novità (ad esempio la nuova BUR di Rizzoli o quasi tutta la produzione della palermitana Sellerio). Prezzi di copertina Indicare un prezzo medio per ognuna delle tre categorie di libri è praticamente impossibile. Più ragionevole è confrontare i prezzi di copertina di una singola collana, in rapporto al numero di pagine dei vari libri in essa pubblicati.

7. Chi è l’editore di cultura? = È un mediatore di cultura, cerca di diffondere ciò che ha peso e spessore, un catalizzatore di idee e di lavoro perché qualcuno scriva i libri che rit...


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