Riassunto dell\' Emilio PDF

Title Riassunto dell\' Emilio
Course antropologia ed etica delle relazioni familiari
Institution Libera Università Maria Santissima Assunta
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Riassunto dettagliato dell'Emilio...


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Emilio o dell'educazione di Jean-Jacques Rousseau I LIBRO “Tutto è bene quando esce dalle mani del creatore delle cose: tutto degenera nelle mani dell’uomo”. Si tratta di una frase che contiene i temi fondamentali di un’opera che è un trattato sull’ educazione. Ma se l’uomo naturale è buono, mentre l’uomo sociale è corrotto, che senso ha parlare di azione educativa, di un’attività che è sociale per definizione? Non sarebbe più coerente rinunciare ad ogni intervento dell’uomo? Le istituzioni sociali privano l’uomo della sua esistenza assoluta per fornirgliene una relativa e trasferire il suo IO nell’ unità comune; l’uomo isolato è un tutto, l’uomo sociale è la parte di un tutto. È un’utopia ormai perduta, ma un uomo privato di qualsiasi forma di educazione sarebbe ancora più incompleto di quanto non lo sia essendo educato. Per essere utile, l’educazione deve fornire tutte le potenzialità che possono presentarsi in un uomo. Non deve quindi solamente porsi come obbiettivo la formazione di uno stato sciale perfetto (gli antichi non esitavano a sacrificare le esigenze personali a quelle collettive, prendiamo come esempio Attilio Regolo e Catone). La vera educazione è quella che ci insegna a vivere e ad adattarci a qualsiasi situazione, a sopportare le fortune e le avversità della vita. L’uomo quindi deve essere esposto a tutti i casi della vita umana; come si potrebbe pensare di proteggerlo facendogli evitare i rischi che potrebbero presentarsi in una situazione diversa, considerato lo spirito irrequieto e l’instabilità di un secolo che sconvolge tutto? Nell’ educazione di un bambino non bisogna dunque esser e né assenti, né essere troppo premurosi nei loro confronti, sperando di metterlo a riparo dalle leggi di natura, proteggerlo dalle situazioni spiacevoli senza rendersi conto che, evitandogli il fastidio di un momento, rende incerto il suo futuro. Teti immerge il figlio nello Stige per renderlo invulnerabile, così, tuffando i figli nelle mollezze, si rendono permeabili ai mali, predisposti alle sofferenze. Occorre insegnali ad affrontare le avversità della sorte: non a impedirgli di morire ma farlo vivere e per vivere non bisogna respirare ma agire. L’ uomo però nasce vive e muore in schiavitù, incatenato dalle istituzioni. Il difetto dei trattati sull’educazione è quello di proporre esempi validi di educazione ma irrealizzabili dal punto di vista pratico. Rousseau dunque, per non commetter quest’errore, si assegnava un allievo immaginario: Emilio, per seguire i processi dalla nascita fino a quando non avrà più bisogno del suo aiuto. L’educazione infatti comincia con la vita e fin dalla nascita il bambino è già discepolo. Nasciamo capaci di apprendere ma senza sapere:” Vive ed è inconsapevole egli stesso della vita”. Qual è il motivo della scelta del nome Emilio? Probabilmente Rousseau fa riferimento ad Emilio Paolo di “Vite parallele” di Plutarco, in cui si afferma che il vero scopo dell’uomo del governo è l’educazione del cittadino. Emilio è orfano (no genitori che lo intralciano), è di nobili origini ed è sano. Bisogna evitare che assuma abitudini, l’unica abitudine che può avere è non averne alcuna. I bambini non sono in grado di affrontare il loro bisogni, dunque si servono del piano B per manifestarli.

Il bambino rappresenta quindi una preghiera, ma bisogna stare attenti a non permettere al bambino di trasformarla in un ordine (se esprime un capriccio bisogna rimanere indifferenti). Successivamente cominciano a comparire i denti e il bambino inizia a parlare, ha inoltre imparato nella prima fase anche a mangiare, a camminare; si conclude così il primo processo durante il quale il bambino acquista la consapevolezza di sé stesso.

II LIBRO: “LASCIATE MATURARE L ‘INFANZIA NEI BAMBINI”: Rousseau propone una educazione negativa, chiamata cosi perché non prevede interventi né dal punto di vista morale né da quello intellettuale, concedendo libertà al bambino. Questo non è tempo perduto, anzi, è quello meglio impiegato, altrimenti, se cominciassimo ad agire prima di conoscere bene le propensioni naturali del bambino, agiremmo a casaccio. Si tratta in realtà di una libertà apparente, Emilio infatti è prigioniero di un raffinato tranello: si sente libero e non lo è, infatti, mille costrizioni invisibili ne determinano il comportamento. Rousseau crede che nell’umanità ci sia un ordine nelle cose: Uomo nell’uomo, il bambino nel bambino. Ed è in questo modo che il bambino matura in sé l’infanzia. Per questo un bambino non si può rendere infelice con mille castighi, pianti, tormenti per un avvenire incerto, per una felicità futura della quale non è detto che possano gioire. Si tratta di un’infausta previdenza renderlo infelice oggi per vederlo felice domani. Non bisogna privarlo di un godimento tanto effimero e fugace quale è quello della giovinezza. Per far sì che un bambino dunque gioisca della sua fanciullezza è compito dell’educatore non soddisfarlo sempre perché equivarrebbe a renderlo infelice in quanto i suoi desideri crescono con la stessa velocità con cui vengono soddisfatti. E come si penserà, arrivati ad un certo punto, di accontentarlo? E per questo motivo lo renderemmo infelice (piangerà perché è stato abituato ad avere sempre tutto). Se lo soddisfiamo, lo renderemmo anche fragile in quanto, entrando nel mondo adulto, dovrà affrontare continue resistenze e non potendo tutto (in quanto è incapace perché stato abituato a chi soddisfa i suoi bisogni al suo posto), crede di non potere nulla. L’educatore inoltre deve far sì che il suo allievo trovi un equilibrio tra potere e volontà. Un uomo diventa debole quando vuole innalzarsi al di sopra della sua condizione. Gli animali dispongono delle facoltà necessarie per la loro conservazione, l’uomo ne ha di superflue ed è proprio questo superfluo lo strumento della nostra rovina: è a forza di cercare di essere più felici che ci ritroviamo più disgraziati. Per quanto riguarda l’apprendimento, Rousseau propone una educazione negativa: ritiene che la motivazione ad apprendere non può riferirsi ad un bene futuro in quanto il bambino è ancorato al presente; Rousseau infatti abolisce tutti i libri, i quali, rappresentano un tormento per il bambino in quanto non riesce a capirne l’utilità, ritenendo che apprendimento deve avvenire attraverso l’osservazione e la scoperta. A questo punto il bambino sarà meno dotato di memoria che di giudizio e se legge meno, leggerà meglio nel libro della natura. Il primo studio che Emilio affronterà sarà quello basato sui sensi: la vista (imparerà a stimare le distanze, i pesi, le misure, non attraverso teoremi che comportano l’uso dei libri, ma dal vero), l’udito, l’olfatto e il gusto. Emilio dovrà avere gusti semplici: dovrà mangiare la frutta, i latticini e le verdure. Non dovrà mangiare la carne perché questa rende l’uomo crudele: Plutarco scriveva che

non bisognava domandarsi come si avrebbe potuto non mangiare carne, ma con quale coraggio l’uomo avvicinò la sua bocca alla carne tumefatta e spezzò le ossa di una bestia che prima belava, muggiva, camminava e correva…; Inizialmente l’uomo non disponeva dei mezzi per lavorare la terra (e quindi non poteva vivere se non con la carne), ma ora (scrive Plutarco), chi obbliga a spargere sangue? Chiamiamo bestie le pantere, i leoni che sono costretti a seguire il loro istinto ma noi siamo più feroci di loro. Conclusa questa età Emilio ne ha raggiunto la perfezione e ci diremmo “ha goduto almeno della sua infanzia”.

III LIBRO: In questo libro ci troviamo all’ultima fase dell’infanzia: un periodo brevissimo e quanto più breve, tanto più prezioso. Ci troviamo nella fase in cui le forze dell’adolescente sono superiori ai bisogni, dunque Rousseau vuole che Emilio proietti questo superfluo dello stato presente al futuro (Parleremo infatti della scelta delle attività lavorative). In questa condizione (di superiorità di forze), l’istinto di ogni essere umano è quello di migliorare il proprio essere, c’è dunque una tendenza al proprio benessere. Il movente di questo istinto è la curiosità in quanto attraverso di essa si acquisiscono delle conoscenze, ed è attraverso le conoscenze che si mette in moto il ragionamento, attraverso cui siamo in grado di fare delle scelte, di distinguere ciò che è bene da ciò che è male, di capire in cosa consiste la nostra felicità, di capire che questa è data dalla libertà, dalla salute (benessere) e dal puro necessario. Rousseau per far capire il concetto di necessità ad Emilio, vuole che Emilio legga un libro (l’unico libro che Emilio deve leggere) è “ROBINSON CRUSOE” che parla di un uomo che si ritrova a vivere in un’isola sperduta, da solo e senza mezzi per poter sopravvivere. Rousseau vuole che Emilio si immedesimi in Robinson, fingendo di trovarsi nella stessa situazione ed occupandosi solo di ciò che è utile. In questo modo Emilio saprà valutare i vari mestieri dell’uomo, comprendendo che il ferro è più prezioso dell’oro, che il vetro è più prezioso dei diamanti e considererà fannulloni che si divertono con cose inutili coloro che si occupano della lavorazione del ferro, dell’oro…. Emilio dunque dovrà aspirare ad attività indispensabili per la sopravvivenza, che siano utili, non ad attività importanti perché chi ci garantisce che vivremo sempre nella stessa situazione? Chi ci garantisce che non si verificheranno dei sovvertimenti della sorte? E allora, cosa farà chi caduto nella miseria, non sa vivere se non nell’oro? Cosa riuscirà a fare chi è sempre vissuto nella ricchezza? Per questo motivo Rousseau vuole che Emilio capisca che deve abbandonare la società che lo abbandona, in quanto gli dà false speranze, facendogli credere che può tutto, facendolo innalzare al di sopra della propria condizione attraverso l’adulazione, il compiacimento, facendogli perdere la sua naturale bontà e la sua naturale schiettezza. Da ciò deriva malessere e disagio: ecco perché la società è considerata l’origine del male. Per quanto riguarda la scelta del mestiere, Emilio sceglierà sicuramente un’attività che sarebbe risultata utile a Robinson. Emilio sarà falegname, in quanto possiede tutte le caratteristiche, comprese quelle corporee, che si addicono a questa attività (Emilio infatti è forte, è in grado di sopportare a lungo uno sforzo ed è molto abile). A questo punto Emilio possiede tutte le virtù per sé stesso. È giunto il momento che conosca anche quelle sociali.

IV LIBRO: In questo libro viene descritta la fase della pubertà che attraversa Emilio. In questa fase nascono le passioni. Le passioni sono naturali? Solamente la loro sorgente, la loro origine, ovvero l’amor proprio che è una passione innata e per questo è naturale. Ci sono però mille ruscelli che trasformano questa passione innata come ad esempio l’amicizia oppure l’amore in quanto questi due sentimenti derivano da un’insufficienza verso sé stessi scaturendo così la necessità di colmare questa mancanza in qualcun altro. È arrivato il momento in cui Emilio sappia che cosa sia la PIETA’. Il sentimento di pietà si comprende nel momento in cui capiamo che ci sono esseri simili a noi che sopportano i nostri stessi mali. Rousseau vuole che Emilio comprenda il concetto di pietà attraverso TRE MASSIME: 1) è proprio dell’essere umano compatire chi è più infelice, 2) l’essere umano commisera solo i mali che gli appartengono, 3) l’essere umano prova pietà solamente se esso è consapevole della sua sofferenza (da ciò deriva l’insensibilità nei confronti degli animali, poiché pensiamo che essi non soffrano) Emilio, prima di entrare nel mezzo della società, deve necessariamente conoscerla, guardandola da lontano senza che vi partecipi. Rousseau allora crede che un modo per conoscere la società sia la STORIA, ma questa può presentare dei pericoli in quanto non rappresenta la realtà vera dei fatti dato che è soggetta a distorsioni da parte dello scrittore che vuole rendere piacevole la lettura del libro (Rousseau infatti la paragona ai romanzi) ed inoltre la storia descrive l’uomo nella sua sfera pubblica, non interiore. Così Rousseau fa riferimento alle BIOGRAFIE dei grandi personaggi storici. Più esattamente alle biografie di Plutarco il quale dice che la fisionomia di un personaggio non deriva dalle grandi azioni. Fino a questo punto Emilio è vissuto senza sapere cosa sia la religione in quanto Rousseau ha sempre basato la sua impostazione educativa su fatti reali e concreti. Rousseau per parlare di religione descrive il discorso di un Vicario Savoiardo, il quale spiega le sue professioni di fede, dicendo che non bisogna perseguire la religione positiva in quanto è fatta liturgie e libri sacri. La religione che deve essere professata è quella naturale, infatti Rousseau dice “lo metteremo (Emilio) in grado di scegliere la religione che la sua ragione gli indicherà”. Sicuramente la religione che Emilio seguirà sarà proprio quella naturale, dato che ha ricevuto da sempre una educazione naturale.

V LIBRO: Questo libro può essere diviso in due parti: la prima riguarda l’educazione della donna, la seconda invece riguarda il completamento dell’educazione di Emilio attraverso i viaggi. Nella prima parte, Rousseau ci dice che l’uomo e la donna sono complementari tra loro, le loro facoltà si compensano ma questa mutua dipendenza è diversa in quanto gli uomini dipendono dalle donne in base ai loro desideri verso di esse, mentre le donne dipendono dagli uomini sia per i loro desideri nei loro confronti, sia per i loro bisogni in quanto le donne sono più deboli rispetto agli uomini i quali invece sono dotati di maggior forza. Essendo diversi, uomini e donne, non possono ricevere la stessa educazione: sin da bambini infatti hanno gusti diversi i quanto i bambini ricercano il movimento, il rumore, mentre le bambine preferiscono occuparsi di ciò che colpisce la vista e che può fungere da ornamento come per esempio gli specchi, i gioielli, oppure le bambole. Ornare le bambole è un’attività che predice quella che sarà la loro predisposizione naturale: piac ere all’uomo; essa infatti sarà sottomessa all’opinione. Le donne devono seguire una educazione la cui finalità è quella di formarle come esseri docili in quanto sono costrette ad essere sottomesse al giudizio degli uomini. Devono inoltre essere anche

dolci: se infatti una donna tradisce, si macchia di una colpa più grave rispetto all’uomo perché, oltre a tradire il marito, tradisce anche i figli. Le donne devono essere anche graziose, cercando di valorizzare la loro persona senza cadere nella vistosità. Nel frattempo Rousseau ci dice che per Emilio è arrivato il momento di incontrare la sua “Sofia”, ovvero la donna che più è congeniale al carattere di Emilio (Rousseau la chiama Sofia perché si rifà ad una esperienza personale) Anche in questo caso Emilio crede di fare una scelta sulla donna che vorrà, quando invece farà una scelta che vuole l’educatore (Emilio è prigioniero di un raffinato tranello) Rousseau descrive il momento di incontro tra Emilio e Sofia, raccontando che, mentre facevano una passeggiata in campagna, si sono persi(è tutto un piano escogitato dall’educatore e dai genitori di Sofia). Dopo essersi persi, cercavano rifugio in una casa che li accolse con molta ospitalità. La casa che li avrebbe accolti, sarebbe stata quella dei genitori di Sofia. Una volta entrati dentro, Emilio racconta della loro avventura e il padre della ragazza, dopo aver ascoltato il discorso di Emilio, dice che il loro arrivo è simile a quello di Telemaco e Mentore nell’isola di Calipso che erano stati gettati su quest’isola da una tempesta. Non appena il padre della giovane nomina il nome “Telemaco”, la figlia arrossisce perché giorni prima si rammaricava del fatto che non trovasse un uomo con le stesse qualità di Telemaco. La madre di Sofia, vedendola imbarazzata, chiamandola per nome, le dice di stare più tranquilla e serena. Non appena Emilio sente il nome “Sofia”, sobbalzò chiedendosi se fosse proprio lei la fanciulla che il suo cuore stava cercando. Emilio dunque si invaghisce di Sofia (fino a questo momento Emilio è stato libero e franco, ora non lo è più perché si è legato a Sofia e nasconde davanti a tutti i suoi sentimenti nei confronti della fanciulla). Quando Emilio sente parlare di Sofia, se ne innamora e sarebbe troppo tardi ormai farlo ornare indietro: quella che fino ad ora è stata un’immagine vagheggiata di Sofia, ora ha assunto la voce e l’aspetto della ragazza. Quando Sofia gli concede la sua mano, Emilio crede di aver raggiunto la felicità, ma l’educatore lo richiama ai suoi doveri di uomo dato che Rousseau vuole che Emilio affronti con consapevolezza i doveri di un padre di famiglia, separandolo da Sofia per viaggiare in due anni. È arrivato il momento di testare le forze di Emilio. Non dipende da noi avere o non avere passioni, ma dipende da noi saperle dominare: l’uomo deve riconoscere i propri limiti, deve prendere consapevolezza della sua caducità; l’uomo virtuoso è quello che sa vincere i vincoli dei propri affetti: sulla terra non vi è nulla che non passi, tutto ciò che amiamo ci sfuggirà prima o poi ma noi vi siamo legati come se dovesse durare in eterno. Dobbiamo dunque imparare a comandare al nostro cuore e saremo virtuosi. Dobbiamo imparare a perdere ciò ci può essere tolto, a distaccare il nostro cuore dagli affetti, ad essere coraggiosi nelle avversità. Solo così saremo felici nonostante la fortuna e saggi nonostante le passioni. Emilio dunque si separa da Sofia per viaggiare al fine di trovare un luogo in cui vivere felice con la sua futura famiglia. Trarrà dai suoi viaggi solide nozioni sul diritto politico e sul corpo sociale. Rousseau considera il corpo sociale come lo Stato ed è chiamato così perché è formato da tanti membri definiti tali in quanto ognuno di essi rappresenta in questo corpo comune, un membro, ovvero la parte indivisibile del tutto. Il concetto di giustizia che caratterizza questo corpo comune deriva dalla simmetria del ruolo esercitato da ogni membro facente parte di esso. Ognuno infatti esercita la propria volontà sull’altro e al tempo stesso subisce la volontà degli altri. Ne consegue che un sovrano, se danneggia un individuo, non può non danneggiarli tutti in quanto equivarrebbe a farsi del male da soli. Poiché i cittadini sono sottomessi al sovrano ed il sovrano rappresenta la volontà generale, allora ogni uomo che obbedisce al sovrano, non obbedisce che a sé stesso.

Allo scadere dei due anni, Emilio ha capito che la vera libertà non è assicurata dalle leggi ma è una condizione interiore. Emilio dunque sceglierà di vivere nel paese in cui è nato, sottomettendosi alla necessità ed accettando come unico limite alla sua libertà, l'amore per Sofia. È ormai tempo di celebrare il loro matrimonio. L’educatore ritiene che il suo compito sia concluso e vive felice della felicità del suo allievo....


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