Capacità motorie condizionali e coordinative PDF

Title Capacità motorie condizionali e coordinative
Author Hiba Abid
Course Pedagogia Speciale e Didattica dell'Attività Motoria Adattata
Institution Università degli Studi di Padova
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Appunti si scienze motorie...


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LE CAPACITÀ’ CONDIZIONALI E COORDINATIVE

Le capacità motorie si trovano alla base della prestazione fisica e sono l’insieme delle caratteristiche fisiche o sportive che un individuo possiede e che permette l’apprendimento e l’esecuzione delle varie azioni motorie. Si dividono in: ∙ capacità condizionali, legate alla condizione fisica e quindi agli aspetti energetici del movimento (aspetto quantitativo del movimento); ∙ capacità coordinative, connesse alla capacità del sistema nervoso centrale di avviare e controllare il movimento (aspetto qualitativo del movimento).

LE CAPACITA’ CONDIZIONALI Le capacità condizionali utilizzano l’energia disponibile nell’ organismo, sono quindi collegate all’età, al sesso, alla statura, alla massa muscolare, al funzionamento degli organi e degli apparati. Tra queste capacità si distinguono: RAPIDITA’ , FORZA E RESISTENZA - LA RAPIDITA’ E’ la capacità di compiere movimenti nel minor tempo possibile. Viene condizionata dalle doti nervose del soggetto ed il suo sviluppo segue quello del SNC. Nello specifico indichiamo come rapidità la capacità di muovere nel più breve tempo possibile una parte del corpo e come velocità lo spostamento dell’intero corpo. Possiamo distinguere 3 tipi di rapidità: a) la rapidità di reazione è la capacità di rispondere ad uno stimolo, prefissato o improvviso, nel minor tempo possibile. E’ vincolata dal patrimonio biologico del soggetto ma è anche condizionata dalle caratteristiche dello stimolo e dalla sua complessità. Risulta bassa fino a 6 anni e raggiunge un buon livello a 10 anni. b) la rapidità d’ esecuzione può essere considerata in relazione alla aciclicità dell’azione (quando interessa un singolo movimento come ad esempio rincorsa, stacco e colpo sulla palla) oppure alla ciclicità dell’azione (quando il movimento viene ripetuto come ad esempio passo, pedalata e remata). Si sviluppa a particolarmente nella fascia dagli 8 ai 12 anni. c) la massima frequenza di movimenti considera il numero di movimenti completi compiuti dell’ unità di tempo, come avviene ad esempio nell’esercizio di SKIPP dove vengono presi in considerazione le “toccate” oppure l’oscillazione delle braccia nell’azione di corsa. Tale capacità risulta scarsa fino ai 7 anni e mostra il massimo incremento dai 9 agli 11

anni. Per migliorare si possono utilizzare modalità dirette (esercitazioni di forza veloce, stretching e mobilità articolare) o modalità indirette (ripetizioni del singolo gesto a velocità massimale con recupero completo, ripetizioni massimali su distanze prefissate o accelerazioni). - LA FORZA E’ la capacità del sistema neuromuscolare di produrre tensioni in opposizione a resistenze esterne. Vi sono 3 modalità di produzione di tensione muscolare: a) forza concentrica (quando le contrazioni muscolari vincono la resistenza esterna e le fibre muscolari lavorano in accorciamento). b) forza eccentrica (quando le contrazioni muscolari cedono alla resistenza esterna e le fibre muscolari lavorano in allungamento). c) forza statica o isometrica (quando la resistenza esterna viene pareggiata e non si ha quindi variazione di lunghezza nelle fibre e nel muscolo in toto). Possiamo avere la seguente classificazione: - forza massimale - forza resistente - forza esplosiva - forza elastica - forza veloce Per migliorare possono essere utilizzate metodiche a carico naturale o a carico artificiale (con resistenza fissa o variabile). - LA RESISTENZA

E’ la capacità di sopportare l’affaticamento o di prolungare un lavoro muscolare. E’ fondamentale per qualsiasi tipo di sport in quanto allenando la resistenza un soggetto impara a sopportare impegni di lavoro via via più elevati e migliora i tempi di recupero.

Dal punto di vista fisiologico risulta condizionata dalla produzione di energia a livello muscolare, tramite i meccanismi aerobici (con utilizzo di ossigeno) ed anaerobici lattacidi (senza l’utilizzo di ossigeno ma con produzione di acido lattico).

Per migliorare si possono effettuare, ad esempio, ripetizioni veloci di breve durata.

LE CAPACITA’ COORDINATIVE La coordinazione può essere definita la capacità di organizzare, regolare e controllare il movimento del corpo nello spazio e nel tempo per raggiungere un obiettivo. Lo sviluppo delle capacità coordinative dipende direttamente dal sistema nervoso. Si possono suddividere in: GENERALI E SPECIALI - CAPACITA’ COORDINATIVE GENERALI Si distinguo in: a) capacità di direzione e controllo del movimento Portano a controllare il movimento secondo lo scopo previsto, in modo tale da farlo corrispondere al programma d’azione. Queste capacità incominciano a migliorare intorno ai 5 anni, aumentano notevolmente verso i 7 e 10 anni.

b) capacità di adattamento motorio Relative alla possibilità di cambiare, trasformare e adattare il programma motorio alla modificazione improvvisa del situazione o delle condizioni esterne ed interne. c) capacità di apprendimento motorio Permettono di costruire, precisare e stabilizzare i programmi motori in rapporto alla continua esercitazione. Si sviluppano particolarmente tra i 9 e i 10 anni.

- CAPACITA’ COORDINATIVE SPECIALI Le capacità coordinative speciali sono 7: 1) capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti E’ la capacità che consente di integrare efficacemente in un’unica struttura motoria movimenti parziali e segmentari. Ad esempio: azione di rincorsa- battuta-stacco-schiacciata, nella pallavolo. Per migliorare si possono eseguire attività, gesti ed esercizi inusuali, variare le condizione spaziali e temporali.

2) capacità differenziazione cinestetica E’ la presa di coscienza del tono muscolare e la relativa capacità di dosarlo al fine di coordinare il giusto grado di tensione negli interventi segmentari o parziali. Ad esempio: per controllare uno skateboard occorre saper regolare la pressione dei piedi sulla tavola per realizzare le evoluzioni desiderate. Per migliorare possono essere fatte esperienze di descrizione della posizione del corpo ad occhi chiusi od esecuzioni di attività ad occhi chiusi. 3) capacità di equilibrio E’ la capacità che ci permette, attraverso aggiustamenti riflessi, automatizzati o volontari, di mantenere una posizione statica o di eseguire un movimento senza cadere anticipando o reagendo prontamente ai possibili fattori di squilibrio. Si classica in: - equilibrio statico - equilibrio dinamico - equilibrio del corpo in volo Per migliorare si può creare un’instabilità sulla base d’appoggio o ridurre la base d’appoggio o le parti del corpo.

4) capacità di orientamento spazio-temporale E’ la capacità che ci permette di organizzare i movimenti nello spazio e nel tempo. Ad esempio: nel pattinaggio è necessario saper riprendere la giusta direzione dopo aver eseguito più rotazioni su se stessi. Per migliorare si possono svolgere attività per la presa di coscienza ed il consolidamento dei concetti spazio-temporali, semplici e complessi (distanza,durata,velocità e traiettoria).

5) capacità di ritmo E’ la capacità che ci consente di organizzare le sequenze e le successioni di un determinato movimento. A esempio: adattarsi ad una musica durante una danza o riprodurre un ritmo durante una corsa ad ostacoli. Per migliorare si possono eseguire esercizi di scoperta-ascolto-riproduzione di cadenze

esterne come orologio o metronomo. Oppure esercizi di associazione del movimento a cadenze differenti per velocità, durata e periodicità.

6) capacità di reazione E’ la capacità che ci consente, dato uno stimolo (acustico, visivo, tattile), di reagire motoriamente ad esso il più velocemente possibile. Ad esempio: reazione di uno velocista in partenza allo sparo dello starter. Si classifica in: - tempo di reazione semplice - tempo di reazione complesso o discriminante di scelta Si possono avere modalità di miglioramento diretto allenando i tempi di reazioni semplici basati su stimoli visivi, uditivi e tattili o allenando i tempi di reazione di scelta con situazioni di imprevedibilità progressivamente crescenti. Oppure si possono avere modalità di miglioramento indiretto quando c’è un miglioramento nel grado di automatizzazione del movimento.

7) capacità di trasformazione del movimento E’ la capacità che ci permette di modificare un’azione motoria in atto in funzione dell’evoluzione delle situazioni in modo che ne risulti un’azione più appropriata ed efficace. Ad esempio: nel calcio eseguire il gesto tecnico quando il pallone viene deviato o il fondo diventa improvvisamente sdrucciolevole. Si classifica in: - trasformazione parziale - trasformazione globale Per migliorare ci può esercitare con andature con variazione di orientamento e direzione o con variazioni di ritmo, durata e velocità. Sono utili anche esercitazioni e traslocazioni su terreni variati come salite, discese o terreno accidentato....


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