Capitolo 7 Politica Microeconomica PDF

Title Capitolo 7 Politica Microeconomica
Author Giacomo Ingrasciotta
Course Politica economica
Institution Università degli Studi di Palermo
Pages 5
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Summary

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Description

CAPITOLO 7 – L’INTERVENTO DELLO STATO Stiamo per analizzare il ruolo economico dello stato attuando delle semplificazioni per comprendere al meglio la costruzione di un modello economico. Partendo dall’esempio più semplice, ovvero lo scambio volontario di beni tra cacciatore ed agricoltore, l’atto avrà luogo solo se si trovano in uno stato che garantisca i Poteri minimi: (STATO MINIMALE) • Diritto di Proprietà sui beni cacciati o coltivati • Amministrazione della giustizia • Esercizio della difesa Lo scambio si trova nel CORE, un equilibrio che può non rispettare un criterio condiviso di equità. Questo porta lo stato ad intervenire oltre i poteri minimi per distribuire le risorse alla collettività. Saranno poi introdotte scelte più complesse quando i soggetti avranno a loro favore varie strategia che potrebbero penalizzare controparte. ( Dilemma del Prigioniero , Battaglia tra i Sessi ). Si ha quindi una maggiore esigenza dell’intervento di un’autorità esterna ( lo stato ) per evitare soluzioni dannose. Lo stato può fare ciò tramite leggi, premi e sanzioni che portano le parti al coordinamento delle strategie. LO STATO è il soggetto ideale per fare ciò perché sopravvive nel tempo e ciò genera le ISTITUZIONI PUBBLICHE.

Quindi lo stato passa da STATO MINIMALE a doversi occupare anche di : ➢ ➢ ➢ ➢ ➢

Distribuzione della ricchezza Gestione delle leggi Sanzioni Convenzioni Istituzioni più complesse

CAPITOLO 7 – L’INTERVENTO DELLO STATO Queste azioni che lo stato può fare saranno raggruppati in 3 BUREAU; il problema diventa quindi le diverse modalità d’intervento di queste funzioni: ➢ Diretto o Indiretto ➢ Regole fisse oppure Osserva e Reagisci ➢ Azione Indipendente dei Bureau o in Coordinamento

Ultimo tema che sarà trattato è il DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO, Ovvero divisione dei poteri dei Bureau tra autorità statali che può essere: ➢ ORIZZONTALE ➢ VERTICALE Infine ci soffermeremo SULL’ECONOMIA DEI COSTI DI TRANSAZIONE

CAPITOLO 7 – L’INTERVENTO DELLO STATO LO STATO MINIMALE Il compito fondamentale non è quello di perseguire forme di eguaglianza sostanziale, ma di limitarsi unicamente a quelle di eguaglianza formale. Ne consegue l'idea di un apparato alleggerito, incentrato sulla tutela di pochi diritti essenziali e in grado di lasciare la massima libertà all'iniziativa dei singoli. Lo Stato minimo dovrebbe quindi, garantire i servizi relativi alla giustizia, al diritto di proprietà e alla protezione. Tra gli economisti vi sono pareri contrastanti sulla necessità dell'intervento dello Stato nelle decisioni private. Alcuni sottolineano che esso è necessario per assicurare o correggere l'operare del mercato, altri invece vorrebbero limitare al massimo le funzioni dello Stato poiché prestano più fede al mercato piuttosto che all'autorità di un governo. Tutti comunque concordano su due funzioni minime che uno Stato dovrebbe svolgere e che configurano lo Stato minimale: • Garantire l'esercizio della proprietà; • Assicurare il funzionamento del mercato. Coloro che sostengono lo Stato minimale argomentano questa conclusione con due motivazioni, una classica e l'altra moderna. L'argomentazione classica è quella dei più convinti sostenitori delle virtù del mercato, il cui funzionamento appare loro scevro da inefficienza o da importanti imperfezioni. Motivazioni utili per sostenere l'inutilità delle correzioni da parte dello stesso. L'argomentazione moderna ammette che il mercato produce imperfezioni che comportano costi sociali, ma si sostiene che anche l'autorità stessa dello Stato non è scevra da imperfezioni. Una motivazione che sostiene quindi l'inefficienza delle correzioni da parte dello stato che avrebbero un costo maggiore rispetto a lasciare le cose del mercato. Inutilità o inefficienza dell'autorità comportano entrambe che lo Stato minimale si limiti ai compiti minimi: • Attribuzione dei diritti • Amministrazione della giustizia • Esercizio della difesa ESEMPIO DEL DILEMMA DEL PRIGIONIERO, CONFRONTANDO LE DUE FUNZIONI DI UTILITA’ SI DIMOSTRA CHE SEGUENDO L’EQUILIBRIO DELLA RISPOSTA MIGLIORE DATA DALLE COMBINAZIONE DELLE STRATEGIE DOMINANTI (IN SENSO DEBOLE) AD ENTRAMBI CONVIENE SEMPRE ACCETTARE LO SCAMBIO SENZA COSTRIZIONI. QUINDI TUTTO CIO’ CHE GLI SERVE E’ AVERE E DIMOSTRARE IL POSSESSO SUL BENE. CON TUTTP CIO’ SI E’ DIMOSTRATO CHE IL MERCATO E’ EFFICIENTE E NON NECESSITA’ DI AUTORITA’ MA ESISTE E FUNZIONA SOLO SE C’E’ UN’ AUTORITA’ PUBBLICA CHE GARANTISCE CERTI DIRITTI, QUESTA E’ LA STRUTTURA DELLO STATO MINIMO. (1° RAGIONE DI INTERVENTO DELLO STATO )

CAPITOLO 7 – L’INTERVENTO DELLO STATO Teoremi dell’economia del benessere Per trovare le regioni dell’intervento dello stato sul mercato dobbiamo far riferimento alle scelte che la società può fare. Per questo ci leghiamo alle nozioni dell’economia del benessere e usiamo la SCATOLA DI EDGEWORTH: La scatola di Edgeworth è uno strumento grafico per analizzare la distribuzione e lo scambio delle quantità di due beni tra due soggetti economici e le condizioni di equilibrio in un'economia di puro scambio. H = DOTAZIONE INIZIALE E= DOTAZIONE FINALE DOPO GLI SCAMBI SUL MERCATO UNA COPPIA DI PANIERI E DETTA ALLOCAZIONE LINEE AZZURRE SONO LE CURVE D’INDIFFERENZA LA SCELTA PARETO-EFFICIENTE E’ QUANDO ENTRAMBI GLI AGENTI NON POSSONO PIU’ MIGLIORARE LA LORO SITUAZIONE PERCHE’ UN CAMBIAMENTO COMPORTERA’ IL MIGLIORAMENTO PER UNO MA LO SVANTAGGIO PER UN ALTRO. (CURVE DI INDIFFERENZA DEI DUE AGENTI TANGENTI) L’AREA CHE SI TROVA TRA LE DUE CURVE TRATTEGIATE AZZURRE PRENDE IL NOME DI CORE (AREA DOVE TROVARE I PANIERI OTTIMALI). IN CONCORRENZA PERFETTA LE QUANTITA’ CHE UNO VUOLE VENDERE SONO LE STESSE CHE L’ALTRO VUOLE COMPRARE GRAZIE OVVIAMENTE ALLA SCATOLA DI EDGE E AI PANIERI OTTIMALI. 1° TEOREMA DELL’ECONOMIA DL BENESSERE 2° TEOREMA DELL’ECONOMIA DL BENESSERE

CAPITOLO 7 – L’INTERVENTO DELLO STATO INTERVENTO DELLO STATO CON SCHEMA COMPLESSO Se i due oltre a scambiare possono anche rubare le strategie dei due cambierebbero rendendo più complesso il sistema che andrebbe ad avere delle perdite a livello sociale visto che nell’atto di rubare alcuni beni possono andare distrutti. Se i soggetti pensassero razionalmente entrambi cadrebbero sulla scelta di rubare perché sarebbe la scelta favorevole considerando il confronto se l’altro ruba o meno. Ma tutto ciò porterebbe a far scegliere la cosa più svantaggiosa per entrambi ed è proprio per questo che l’unico che potrebbe cambiare la situazione è un’agente esterno, LO STATO, l’unico capace di far passare la scelta dalla cella meno profittevole a quella pereto-efficiente. Altro sistema in cui deve intervenire LO STATO è quando non c’è coordinazione o collaborazione tra le parti (BATTAGLIA TRA I SESSI); esempio quando non riescono a decidere il luogo dove incontrarsi anche se sanno che incontrarsi porta vantaggio ad entrambi. LO STATO quindi privilegia uno dei due favorendo l’incontro nel luogo del favorito e lo scambio si farà perché entrambi avevano intenzione e sapevano che era meglio per tutti. BASTEREBBE UNA SEMPLICE REGOLA DI COORDINAMENTO (es: chiamata caduta e nessuno richiama perché aspetta l’altro).

LEGGI, SANZIONI, PREMI, CONVENZIONI Lo stato quindi utilizza questi strumenti affinchè vengano eliminate dai giochi tutte le situazioni asimmetriche facendo scegliere i panieri ottimali. ➢ Mettere delle leggi per cui si può o solo scambiare oppure se uno ruba allora ruba anche l’altro. ➢ Mettere sanzioni per chi ruba in modo tale da scoraggiare chi ha intenzione di farlo. ➢ Premi per chi collabora in modo da farli cooperare. LO STATO quindi cerca di far raggiungere i pay-off migliori o punendo i cattivi o premiando i buoni. L’intervento dello stato quindi è necessario ed evidenzia quanto sia importante l’intervento esterno sul mercato....


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