Caspar David Friedrich - Il viandante su un mare di nebbia PDF

Title Caspar David Friedrich - Il viandante su un mare di nebbia
Course Storia dell'Arte Contemporanea
Institution Università degli Studi di Padova
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Summary

Breve biografia di Caspar David Friedrich e analisi dell'opera Il Viandante su un mare di nebbia...


Description

CASPAR DAVID FRIEDRICH “Chi altri, meglio di lui, avrebbe potuto guardarsi negli occhi e velare uno sguardo cupo, due occhi curiosi che scrutavano, afferrandola quasi soffocandola fra le mani, quella luminosa e opalescente realtà che avrebbe poi trasformato in un sogno romantico. Un grandissimo pittore, appartenente a quel Romanticismo che tendeva verso l’infinito: come la sua vita, un romanzo e come i suoi quadri, malinconiche favole dipinte”

Caspar David Friedrich nasce in Pomerania nel 1774 dove vive una vita sofferta e irrefrenabile: perde l’intera famiglia nel giro di pochi anni e la morte diventerà un elemento di rassegnazione che ispirerà molte sue opere. A vent’anni studia arte con interesse e passione e si trasferisce a Copenaghen per studiare all’Accademia d’Arte. Dopo qualche anno ritorna in Germania per studiare all’Accademia d’Arte nazionale dove dipinge i quadri più famosi ed emozionanti ispirandosi alla natura e alla sua bellezza. La sua vita è segnata da importanti amicizie con artisti di diverse nazionalità, dal matrimonio e dalla nascita delle sue due figlie. Una malattia, sconosciuta ancora tutt’oggi lo insegue per sempre, fino a morire di infarto nel 1840 a Dresda, dove qualche anno prima rifiutò la cattedrale Accademica. Oggi è considerato uno dei massimi esponenti del romanticismo tedesco. La Germania, infatti, ebbe un ruolo fondamentale nella definizione delle teorie romantiche, sia grazie ai movimenti letterali lo “Sturm and Drung” sia grazie ad alcuni pensatori e filosofi. In particolare, Friedrich è interessato soprattutto al lato mistico della natura: i suoi paesaggi sono uno spettacolo naturale che servono a misurare la piccolezza dell’uomo in confronto alla vastità degli orizzonti. Dipinge i suoi quadri aderendo alla tecnica estetica del sublime, che come aveva detto Kant, è un sentimento misto di sgomento e di piacere che è determinato dall’irrefrenabile grandezza dell’infinito rispetto alla piccolezza dell’uomo. Il sentimento panico è la principale caratteristica della sua poetica: nel cercare Dio è molto più originale rispetto ad altri esponenti romantici. Ritratto di Caspar David Friedrich

“La sua arte resta una suadente testimonianza di uno spirito romantico che muore e giunge al simbolismo, che atterrisce per una dolcezza insospettabile, che tocca il cuore, la cosa più importante e il punto di partenza di tutto, visibile e invisibile, sensibile e intangibile, amabile e pungente.”

IL VIANDANTE SU UN MARE DI NEBBIA “Il pittore non deve soltanto dipingere ciò che vede davanti a sé, ma anche ciò che vede in sé. Se però in sé non vede nulla, tralasci pure di dipingere ciò che vede davanti a sé.”

Titolo: “Il Viandante su un mare di nebbia” Autore: Caspar David Friedrich Datazione: 1818 Tecnica: olio su tela Collocazione: Kunsthalle, Amburgo La poetica del sublime contemplativo è facilmente riscontrabile nell’opera “Il Viandante su un mare di Nebbia” del 1818 di Caspar David Friedrich. Un uomo, raffigurato di spalle, scruta l’orizzonte sfuocato ed indefinito che gli si apre davanti dalla sommità di una roccia di origine vulcanica: nell’opera non c’è vegetazione, le rocce spigolose sono nere e inospitali ed emergono dalla nebbia che sembra il vapore sprigionato dalla terra. Il Viandante è colui che viaggia, che vaga senza meta Dipinto de il “Viandante su un mare di nebbia” solo per il gusto di viaggiare: è pervaso dal sentimento di ricerca ed insoddisfazione senza una precisa meta da raggiungere. L’uomo raffigurato, con piccole dimensioni, in abiti cittadini con i capelli al vento e un bastone, diventa l’elemento fondamentale, una presenza ineludibile che rappresenta la mediazione tra il limite e l’infinito. Anche se domina il paesaggio in primo piano, il suo sguardo si protrae verso l’orizzonte e verso quell’alta montagna dinanzi a lui, come simbolo della ricerca di Dio. Quello dipinto, infatti, è un paesaggio spirituale nel quale l’uomo indica il cammino verso la montagna, verso la luce di Dio: è la metafora contemplativa che permette all’uomo di avvicinarsi al supremo e misericordioso, sia per la propria fede cristiana sia come aspirazione umana che consente di perdersi nell’infinita natura e nell’immensità del divino. Lo stile è altamente innovativo: l’artista sgombera la tela da tutto ciò che ritiene superfluo e inutile dipingendo elementi semplici e suggestivi come una roccia ripida, una sagoma umana e un paesaggio nebbioso. Il Viandante che assapora lo spettacolo della natura fa emergere il confronto tra la vastità dell’universo e la piccolezza dell’uomo, raffigurato di spalle proprio perché l’intento dell’artista è quello di coinvolgere lo spettatore nello stesso punto di vista del viandante e del suo stato d’animo: di colui che percepisce il sentimento del sublime e prova meraviglia e sgomento di fronte all’infinito, fino a perdersi di fronte alla sua stupefacente grandiosità....


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