Censorship. Lexia. Rivista di Semiotica PDF

Title Censorship. Lexia. Rivista di Semiotica
Author Nicole Scavarda
Course Semiotica B
Institution Università degli Studi di Torino
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Summary

Riassunto completo del libro in vista dell'esame....


Description

CENSORSHIP TEORIE DELLA CENSURA Il punto principale di una semiotica della censura è la comprensione degli effetti comunicativi di ogni censura. La censura interpella la semiotica nel suo atteggiamento di isolare i singoli testi e pensarli come prodotti di un singolo percorso generativo autonomo. La presenza della censura influenza il sistema della comunicazione. La censura agisce modificando l'intera semiosfera. La semiotica che se ne occupa deve avere gli strumenti per parlare della forma della semiosfera e dei suoi generi, non solo dei singoli testi. La censura proviene dall'esterno dei confini del testo censurato e anche quando quest'ultimo è autorizzato, la censura cambia sistematicamente l'organizzazione. Censura e Paressia La censura, in una forma o in un'altra, esiste in ogni società anche in quelle che tutelano la libertà di espressione. Questa libertà è limitata su alcuni punti: • Il buon costume. • Il diritto alla riservatezza o privacy. • I segreti (di stato,professionale etc). • L'onore e la reputazione delle persone. In passato questi erano limiti naturali, oggi non è sempre così. In sistemi dittatoriali,ideologici,teocratici la tutela della libertà di espressione diminuisce ancora di più o si annullacompletamente. In questi casi l'eccezione non è la proibizione,ma il permesso. Bisogna tener conto che la libertà di parola, che per noi sembra un principio basilare è stato spesso negato in linea di principio. Ad esempio lo statuto albertino che proclamava questa libertà ne sottraeva i libri religiosi. “La stampa sarà libera, ma i catechismi, i libri liturgici e di preghiere non possono essere stampati senza il permesso del vescovo” Due temi: 1. ISEGORIA: dimensione del diritto politico generale alla parola libera nel dibattito pubblico. 2. PARESSIA: responsabilità del discorso, ovvero della responsabilità rispatto alla sua opportunità e ai suoi effetti che investe il locutore. Può designare la franchezza di chi non teme di esprimere le proprie opinioni, anche di fronte a chi non le gradisce, quanto la sfrontatezza o il parlare a vanvera. Prima di una censura sui contenuti c'è sempre una barriera di Tersite, ovvero una censura che agisce a livello dell'enunciazione, tagliando fuori intere categorie di interlocutori all'accesso alla parola e bloccando contemporaneamente il loro discorso dall'ingresso nella sfera pubblica. Queste barriere si sono spostate con il passaggio dal dominio di tecnologia broadcasting a quella a rete. L'ampliamento di coloro che hanno accesso alle tecnologie della comunicazione costituisce la premessa per il superamento di questa “barriera” e anche della censura. Molti sostengono che la libertà di parola offerta dal web sia solo un'apparenza.

Il tema della libertà di parola ha una duplice dimensione: 1. POLITICA 2. MORALE • •

Etica della Convinzione → rivendicare il diritto di dire ciò che si pensa o si desidera. Etica della Responsabilità → il discorso non è solo trasmissione di contenuti, ma produce “effetti”; mettere in conto la dimensione di atto linguistico inseparabile da ogni presa di parola.

COS'E' LA CENSURA? Deriva dal latino censeo (annuncio) applicata inizialmente in riferimento all'ufficio del censore, il funzionario incaricato di eseguire il censimento, ma anche di vigilare sulla pubblica moralità. La censura connota valutazioni di ordine morale e punizioni. CENSURA: “Esame da parte dell'autorità pubblica o dell'autorità ecclesiastica, degli scritti o giornali, dei manifesti o avvisi da affliggere in pubblico, delle opere teatrali o pellicole che ha lo scopo di permetterne o vietarne la pubblicazione secondo che rispondano o no alle leggi ed altre prescrizioni.” ma anche “Riprensione severa della condotta o delle azioni altrui o delle opere dell'ingegno.” Con la parola censura non si definisce solo una semplice operazione tecnica e neppure della proibizione di comunicare in certe circostanze. Quando parliamo di censura si tratta di contenuti vietati piuttosto che di mezzi o enunciazioni. La censura pretende di reprimere i “discorsi sbagliati” in quanto immorali o criminali, antisociali o pericolosi per l'interesse del pubblico. Questo però la mette a portata di un giudizio su un piano etico-politico. Ci si chiede se la censura sia moralmente giustificata, a quali condizioni e su quali temi. Semioetica E' la dimensione naturale della costruzione di un pensiero semiotico sulla censura e su ogni singolo atto censorio. Intesa come teoria morale del comportamento comunicativo deve essere basata sull'idea di un ambiente comunicativo che impegna la responsabilità collettiva e individuale. Ogni partecipante ha una responsabilità rispetto ad una “sfera discorsiva”. Se vogliono conservarla devono rispettare le sue regole, positive e implicite relative all'enunciazione e alla possibilità di parola di cui godono i partecipanti e dunque anche alla censura o alla sua assenza. La vita di questa sfera funziona solo se produce decisioni: • Sfera Didattica → dipende dalla capacità di trasmettere conoscenza ed educazione. • Sfera Informativa → affidabilità delle sue informazioni (giornalismo). Questi ambiti possono essere “inquinati” da discorsi che tradiscono il loro scopo o lo inflazionino come il giornalismo moderno o Internet. Le semiosfere non sono oggetti statici, costruiti o progettati da qualcuno,sono complessi dinamici di interazioni complesse e autoregolate risultato dell'azione di soggetti diversi paragonabili a popolazioni o a porzioni di territorio su cui ci sono queste popolazioni.

La censura ha un effetto restrittivo sulle semiosfere: • Limita la possibilità di accesso di chi la abita all'informazione • Cancella certe parti della semiosfera. • Modifica l'aspetto. Al giorno d'oggi si sono sviluppate tecniche di comunicazioni reticolare che rendono difficile la censura. È cresciuta l'idea che sia il singolo individuo a decidere stili di vita, consumi e produzione comunicativa. L'intervento pubblico è visto come illeggittimo. Oltre ai meccanismi censori ci sono altre forme di controllo: 1. Spirale del Silenzio → usato per il pensiero dissenziente. 2. Panopticon informatico → rende posizioni, opinioni, esperienze, biografie personali visibili a poteri politici ed economici in prospettiva a chiunque. Quello che preoccupa di più non è l'opacita della semiosfera, ma il suo funzionamento interno tanto nell'accumulo di materiali che rendono difficile l'affermazione di discorsi non sostenuti da poteri economici e politici, e sopratutto l'effetto di trasparenza e di persistenza del web che produce un'accessibiliotà universale e duratura di ogni traccia. Quesi effetti pongono il problema di una semioetica che può assumere forme diverse, ma deve essere basata sulla consapevolezza degli “effetti” della comunicazione, su chi la produce, gli interlocutori e sulla semiosfera. È un'etica della responsabilità comunicativa.

ARTI E CENSURA “L'Oiseau dans l'espace” è classificato come prodotto manufatturiero di metallo invece di essere ricondotto al paragrafo che prevede l'esenzione dalla tassazione per le opere d'arte. Il paragrafo del Tariff Act prevede quattro principi per riconoscere un'opera d'arte: 1. ORIGINALITA'. 2. Eseguita da uno SCULTORE PROFESSIONISTA. 3. NON DEVE essere UN OGGETTO UTILITARIO. 4. Deve essere il frutto di un PROCESSO MANUALE, deve essere UNICA. Lo scopo di questo atto non è definire cosa è e cosa non è arte, ma impedire che oggetti di uso comune entrino negli Stati Uniti senza essere tassati. Premessa: New York, galleria d'arte Brummer. Mostra dell'artista romeno Brancusi. L'ispettore della dogana classifa la sua sculura come articolo o oggetto manufatto. Non gli riconosce lo status di opera d'arte e ciò comporta una tassazione al 40% del suo prezzo di acquisto. Segue un dibattito pubblico e successivamente si apre un processo in cui avvocati e giudice sono chiamati ad espriemersi sui concetti di originalità e autenticità di un'opera. Gli avvocati dell'artista cercano di dimostrare come la sculura rientri perfettamente nell'ambito del paragrafo del Tariff Act in cui si definisce le qualità che un oggetto deve possedere per essere considerato opera d'arte. Il processo si chiude con esisto positivo per l'artista.

La relazione tra il titolo e l'opera gioca un ruolo importante nel dimostrare che la scultura non è un'opera d'arte. [Il titolo viene tradotto “Bird” anche se sarebbe “Bird in Flight”.] Se si considera il contenuto descrittivo della titolazione in senso prescrittivo (il titolo suggerisce ciò

che possiamo vederci)e se non si trova la corrispondenza tra i tratti figuartivi dell'opera e il suo contenuto individuato dalla titolazione, ha come esito quello di screditare le qualità estetiche dell'opera stessa. Ci sono due punti di vista: 1. Titolo interpretato come complemento dell'opera, suggerisce alcuni percorsi semantici e figuaritivi con funzione di togliere ambiguità. 2. L'immagine è subordinata al linguaggio, la scultura deve raffigurare ciò che viene detto nel titolo. Per sancire l'artisticità di un'opera non importa sapere chi l'ha eseguita. Se l'opera possiede determinate qualità estetiche non può essere stato nessun altro se non un artista ad eseguirla. La “Bellezza” è il canone estetico che serve ad attribuire l'artisticità all'opera. Bellezza ed emozione sono usati come parametri per definire le qualità estetiche di un'opera. Il TITOLO funziona come elemento attraverso il quale includere un parametro escluso dalla legislazione. Nella sentenza finale il giudice, nonostante trovi grosse difficoltà nel riconoscere nella scultura un uccello, per cui serve immaginazione,e quindi evidenziando la scarsa corrispondenza tra titolo e opera si esprime a favore dell'artista. “la definizione di cosa possa essere considerato sculura non può ignorare l'influenza delle moderne scuole d'arte.” L'originalità, la bellezza dell'opera, l'essere piacevole allo sguardo sono i parametri in base al quale il giudice dichiara la sculura inclusa nel Tariff Act.

La difesa sostiene che non imitando un oggetto naturale la scultura non poteva essere considerata opera d'arte.

STORIA E CENSURA *Molto importante, scritto proprio dal professore* “TOO MUCH INFORMATION” → ustata per stigmatizzare coloro che hanno violato una norma implicita della comunicazione esprimendo più contenuto di quello che si supponeva fosse ammissibile rivelare in quella circostanza. Molte di queste norme sono parte del senso comune condiviso di una società, assorbito tramite contatto con il suo ambiente comunicativo. L'incomprensione interculturale avviene quando outsider rivelano troppa o troppo poca informazione, se misurata secondo i criteri degli insider. Parlare delle proprie opinione politiche è uno dei passatempi nazionali preferiti al punto che per essere perfettamente integrati nella società italiana significa anche essere capaci di criticare ripetutamente il governo in carica. In altri paesi o società rivelare così apertamente le propire opinione politiche è considerato rude e earrogante.

Gli argomenti possono essere collocati lungo uno spettro: LIBERALE All'estremità più liberale si trovano temi rispetto ai quali la conversazione sociale gode di uno svolgimento senza limiti. Se questi temi sono senza freni anche in più culture allora sono perfetti per la conversazione interculturale. Es: Tempo atmosferico → argomento che non urta la sensibilità di nessuno. È così perchè un argomento in cui si discute di fenomeni che non sono controllati dall'agentività umana. Non appena l'agentività umana viene introdotta possono nascere dispute. Cibo → argomento di conversazione trasversale a diverse culture. Non appena si comincia a discutere su quali animali si dovrebbero mangiare e quali no nasce una disputa. All'altro capo dello spettro non c'è nessun argomento che sia destinato a generare immediata frizione. Ogni soggetto può diventare oggetto di conversazione educata diplomatica e rispettosa se se ne danno le appropriate condizioni contestuali. Tuttavia queste condizioni sono destiante a essere fragili che è molto probabile che la conversazione si trasformi in rissa. Denaro → se si discute in contesti interculturali vi è un disagio poiché ogni società regola l'argoemnto di conversazione a modo suo. L'analista culturale deve cartografare la sensibilità semantica delle comunità. Comprendere quali sono gli argomenti la conversazione è priva di restrizioni e quale invece è assolutamente tabù. Ciò che regola la quantità e la qualità delle info che gli individui e i gruppi fanno circolare rispetta ad un argomento non sono solo le norme implicite, ma a volte è esplicitamente codificato e imposto da un sistema statale di leggi e sanzioni. Ogni società fissa un certo standard rispetto al quale la libera conversazione pubblica è considerata legittima e al contrario bandisce come moralmente o legalmente inaccettabile condividere contenuti al di la di tali limiti. La propaganda per la taciturnità dalla Seconda Guerra Mondiale 30 Giugno 1941 i cineteatri proiettano il “Giornale Luce” Preceduto da una colonna sonora solenne appre sullo schermo un'orecchio gigante affiancato da una mano gigante che lo tende verso gli spettatori. Compare una scritta in bianco sopra l'iimagine: «Tacete! Il nemico vi ascolta.» Era parte di una serie di quattro cortometraggi. Gli italiani dovevano essere persuasi a tacere su tutto. La conversazione era una possibile fonte d'informazione per il nemico ed eliminare la parola pubblica era il modo migliore per prevenire ogni dissidenza interna. La natura semiotica di questa propaganda è paradossale. C'erano molti messaggi, media e supporti

al fine d'inculcare nella popolazione l'ideologia di non-comunicazione, ma non era una peculiarità della propaganda fascista. L'iconografia del silenzio fu usata in diversi regimi dittatoriali, ma anche nelle democrazie. Ideologie del Silenzio Tutte le società impongono limiti alla libera circolazione di conoscenza, informazione e altri contenuti semantici. Alcuni di questi limiti sono introdotti per ragioni economiche come ad esmpio il copyright. Si devono rispettare le leggi sul diritto d'autore e le sue prescrizioni. Altri limiti sono imposti per ragioni morali come ad esempio la pornografia che è soggetta a limiti di diffusione. La conversazione può essere anche limitata per ragioni politiche, ad esempio quando un paese è in guerra con un altro. Proteggere la libertà di parola VS Difendere gli interessi dello stato. Lo statoirrigimenta la conversazione pubblica mentre monitora quella privata. Le leggi mirano a insinuare nei cittadini un'ideologia della parola. I cittadini mostrano una tendenza a interiorizzare gli standard, le leggi e le restrizioni. Sviluppano abiti comunicativi e smettono di interrogarsi rispetto ai fondamenti di queste limitazioni. È la società che deve regolare la quantità e la qualità delle informazioni che lascia circolare liberamente nella semiosfera. Lo studio semiotico delle “ideologie della taciturnità” deve sottolineare i ruoli dei governi nel promuovere implicitamente o esplicitamente la segretezza e la taciturnità; Indicare i modi in cui questa retorica e propaganda del segreto è strumentale a gruppi di interesse. La semiotica può aiutare a mettere il luce le attuali ideologie retoriche e pubbliche della taciturnità.

MEDIA E CENSURA THE BODIES OF MOTHERS 6 febbraio 2015 Facebook censura le foto della fotografa Jade Beall specializzata nella maternià e auiytrice di book fotografici che mirano alla valorizzazione del corpo femminile durante e dopo la gravidanza. La censura è stata causata dalla nudità delle mamme prsenti nelle foto. Questo tipo di censura è una censura dal basso, che parte dai commenti negativi degli utenti sui social network, costringendo la fotografa a modificare le immagini oscurando le parti considerate oscene. La fotografia fa parte di un progetto in cui si desidera dare uno sguardo sul momento più importante della vita di una donna come la gravidanza,che inevitabilmente, cambia il corpo della donna. L'attenzione deve focalizzarsi sul corpo vero, autentico con le sue mutazioni e non solo su corpi perfetti. Ma la foto di nudo di una mamma che tiene in braccio il suo bambino non viene accettata e ci si chiede il motivo per cui questo tipo di nudo non venga considerato equivalente a quello di un calendario ad esempio. Dal punto di vista semiotico: a) la messa a nudo di un corpo e della sua imperfezione comunica qualcosa di “negativo” che non corrisponde ai canoni di bellezza. Opera un perturbamento emotivo sul pubblico abituato a nascondere le imperfezioni.

b) Potere comunicativo del gesto dell'allattamento; Gesto naturale, ma percepito come intimo e personale. L'ESTETICA DEL CORPO IMPERFETTO Il corpo femminile viene mostrato senza filtri né ritocchi. Il corpo imperfetto è messo in primo piano, non viene modificato né nascosto. L'imperfezione appare come una intensificazione. • • • • • • • • • •

Il corpo imperfetto è bello e brutto allo stesso tempo. Si punta sull'imperfezione. Comunicazione al “negativo” che mira a valorizzare quel difetto che impedisce di raggiungere la perfezione. Si da importanza al giudizio personale di chi osserva. L'imperfezione si lega ai concetti di autenticità e naturalità . Mostrarla significa raccontare una storia. Il corpo imperfetto viene usato come mezzo di espressione ed elaborazione dell'esperienza, contrapponendosi alle immagini di perfezione artefatta. Le imperfezioni sono messe in scena come fatti naturali. L'idea classica di bellezza viene “decostruita”. I difetti esistono e vengono valorizzati in quanto tali. Il corpo perfetto viene visto come sinonimo di finzione.

Oggi giorno, nel campo pubblicitario, si assiste sempre di più alla diffusione di campagne in qui le protagoniste sono donne “reali”. Es: Dove Testare una crema rassodante su donne vere, realmente interessate ad usufruire dei vantaggi per cui il prodotto è stato creato. L'obiettivo comune è quello di sensibilizzare sui rischi dell'immagine falsata dei media per restituire rilevanza alla bellezza “autentica”. Es2: Motivi Campagna Made on me, nasce lo slogan “Non sei tu che devi cambiare, ma il vestito!” in cui, diversamente a quanto si faceva prima, si sta dicendo che non deve essere il corpo ad adattarsi alla moda, ma viceversa. In questo modo si sta facendo un patto di autenticità con il lettore. Si comunica l'importanza di mostrare la propria identità senza nasconderla o modificarla per seguire le regole imposte dall'alta moda. Nonostante questo l'imperfezione esibita genera perplessità e si carica spesso di valori negativi. “Se da un lato l'esibizione del difetto esercita un fascino in quanto espressione di verità e autenticità, dall'altro diventa oggetto di repulsione perchè, per quanto reale, non risponde alle regole convenzionali di rappresentazione cui è abituato il pubblico.”

Così facendo, contariamente alle intenzioni dell'emittente, si arriva alla segnalazione dell'immagine come inadeguata e alla sua conseguente censura.

IL POTERE COMUNICATIVO DEL GESTO Il gesto dell'allattamento Le interazioni tra i soggetti si sviluppano in modo significativo sul piano estetico. Il legame madre-figlio si stabilisce attraverso il gesto dell'abbraccio e dell'allattamento ed il fatto che nella foto siano più madri a compiere questo gesto fa si che si crei un regime di intercorporietà. Questi effetti contribuiscono alla proiezione nel testo di un patto emotivo e sensoriale con il destinatario della comunicazione. Sono messi in relazione due universi: 1. L'infanzia dei bambini. 2. L'infanzia del lettore. L'attenzione in questo caso si sofferma: • sui volti sorridenti. • Sul legame madre-figlio. • Sul senso di purezza. Le diverse storie del soggettoperdono senso di fronte al legame affettivo, che supera qualsiasi limite spaziale e temporale. Il gesto è legato al principio della vita di ciascuno e per questo viene sanzionato positivamente. L'obiettivo comune è quello di non nascondere più dietro a costrizioni culturali quello che è un gesto naturale. Su Facebook si segnala l'inadeguatezza di questi scatti, nei quali gli utenti hanno letto una strumentalizzazione del corpo femminile e dell'allattamento. “Mostrare il corpo di una donna che ha appena affronatato un parto vuo...


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