Semiotica DELL\'ARTE PDF

Title Semiotica DELL\'ARTE
Course Semiotica
Institution Istituto Europeo di Design
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Chiara Monateri

Semiotica dell’arte Esame: test scritto + elaborato fotografico Bibliografia: Introduzione all’analisi dell’immagine; Semiotics, the basics. Perché si parla di Semiotica? Interpretare la cultura per creare nuovi desideri. Uno degli aspetti più incisivi del design risiede nella sua abilità di creare nuovi mercati, ovvero nuovi desideri. Il design genera, formula, confeziona storie, crea bellezza, amplifica arricchendola e mettendola in discussione- la nostra percezione del mondo. Per percepire il mondo ognuno di noi parte da un concetto più ampio che è quello di cultura. Che cosa è la cultura? La cultura è la capacità dell’essere umano di classificare e rappresentare esperienze in modo creativo. A-Z of dance - i-D and Diesel (scelto in modo altamente semiotico, video pieno di simboli: lettere, del corpo). Che cos’è la semiotica? La semiotica è la disciplina che studia i segni e il modo in cui questi abbiano un senso. Lo studio dei segni e del loro significato. Considerato che il segno è in generale qualcosa che rinvia a qualcos’altro, possiamo dire che la semiotica è la disciplina che studia i fenomeni di significazione. Quindi la semiotica è lo studio dei segni e del loro significato (immagini, azioni, odori, parole, segnali, gesti, suoni). Ciò che sta per qualcosa di altro è un segno. Semiotica diverso da Semiologia Semiotica: origine americana, termine che denomina la semiotica come filosofia dei linguaggi. Semiologia: origine europea, inteso come studio di linguaggi particolari (visuale, gestuale, teatrale, …) A cosa serve la semiotica? • analizzare la cultura • individuare e prevedere tendenze socio-comportamentali • comprendere il design • creare nuovi significati • guidarci nell’interpretazione di testi (visivi, testuali) • arricchire il nostro linguaggio Com’è possibile? La semiotica mostra l’impalcatura dei testi svelando le parti che li costituiscono: i segni.

Chiara Monateri

Tutto questo ha inizio nei primi del 900 con Ferdinand de Saussure. Il segno secondo Saussure è composto da significato (concetto di gatto) e significante (espressione vocale di gatto). Il significato è la rappresentazione mentale. Il significante è la emissione vocale, la parola. Entrambi sono da identificarsi con i due aspetti di una medesima entità, il segno, che costituisce l’unità di base di un linguaggio (il segno si riferisce ad entrambi). La relazione tra significante e significato è del tutto arbitraria: non vi è alcun rapporto naturale fra i due. Uno stesso concetto viene indicato tra popoli differenti con significanti del tutto diversi. Una volta stabilizzato il loro uso corrente, l’arbitrarietà delle parole si sedimenta in un codice riconosciuto, in cui ogni significante denoterà un significato determinato. Video Tattoos Con ciò rimane però ancora aperta la questione relativa all’esistenza di termini intraducibili o difficilmente traducibili, fatto che testimonia di un secondo genere di arbitrarietà, da riferirsi questa volta alla scelta dei significati. Charles Peirce Secondo Peirce tutto può essere segno, non appena posso dedurre da esso un significato. La lingua, relativizzata, entra quindi in una prospettiva più ampia e libera (ogni parola è fatta non solo di quello che significa ma anche di suoni, per esempio). —> “qualcosa che sta in luogo di qualcosa per qualcuno, sotto qualche rapporto o a qualche titolo.” Rapporto solidale tra 3 poli: Se interpretante (ciò che esso significa), oggetto o referente (ciò che esso rappresenta), e significante (la faccia percettibile del segno). —> tutto può essere segno non appena posso dedurre da esso un significato, che dipende tanto dalla mia cultura quanto dal contesto di apparizione del segno.

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Nike Middle East hijabs ad Victoria’s Secret social media epic fail Durex adv Steve Kraitt “Designer drugs” Differenti tipi di segni: Considerato che un segno è un testo, astratto o tangibile, che dà luogo a un significato; la differenza sta nel modo in cui il significato è attribuito al segno (semiosi). —> relazione tra il significante (faccia percettibile) e il referente (il rappresentato, l’oggetto) e non il significato. In questa prospettiva ci sono tre grandi tipi di segni secondo Peirce: icona, indice e simbolo. Icona: il significante intrattiene una relazione di analogia con ciò che rappresenta, cioè con il suo referente. Il significante somiglia al significato. Indice: segni che trattengono con ciò che rappresentano una relazione causale di contiguità fisica, naturale —> “segni naturali” (pallore per sgomento, fumo per fuoco, nuvola per pioggia, …) Simbolo: segno che ha col proprio referente un rapporto convenzionale —> “simboli classici” (colomba pace, bandiere per paesi, …) La Moda è un linguaggio dove segni, simboli e icone comunicano non verbalmente significati che appartengono a gruppi e ad individui. Un icona può diventare un simbolo. Es: banana per Andy Warhol Diversi modi di significare: denotazione e connotazione Denotazione: significato elementare/ letterale/ diretto. (cosa indossiamo) Connotazione: significato culturale/ che conduce a un secondo significato. (come lo indossiamo) Quando analizziamo un testo possiamo dunque identificare: • segni • in ogni segno: significante e significato e interpretante • diverse relazioni interne al segno: simbolica, indicale o iconica • diverse relazioni esterne, quindi diversi significati: denotazione, il significato letterale, e connotazione, il significato culturale. Possiamo dunque vedere come un testo ci racconta una storia molto complessa.

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Lezione 2 Cosa vuol dire comunicare? Quando noi comunichiamo diffondiamo informazioni a noi e al mondo su noi stessi, come se ci presentassimo al mondo, aspettandoci che il nostro aspetto venga interpretato. In semiotica comunicare significa avere un senso, significare. Comunicazione: Emittente —> Messaggio —> Destinatario Significazione: Messaggio L’immagine non è solamente un’icona ma un segno iconico. Semiotica visiva La semiotica visiva è quando un’immagine è narrata (Roland Barthes). Ciò che chiamiamo immagine è eterogeneo: nel senso che essa somiglia e coordina, all’interno di un quadro (di un limite), differenti categorie di segni: • segni iconici: analogici • segni plastici: colori, forme, tessitura • segni linguistici: linguaggio verbale C’è una relazione interna, la loro interazione va a produrre un senso che noi abbiamo imparato più o meno consciamente a decifrare. L’importanza dei simboli Come oggetto arbitrario il simbolo rappresenta un’unità comunicativa particolarmente utile a fini creativi/artistici perché da luogo a una comunicazione più complessa e sofisticata giocando su diversi piani di significato. Questo, indicando qualcosa di altro dà inoltre il via alle catene di significato. Segno: significante, significato e interpretante Modi di essere segno: icona, indice, simbolo Modi di significare: denotazione e connotazione

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Prima dell’interpretazione di un immagine viene l’analisi 1- Analisi: significa capire come l’immagine comunica il messaggio 2- Interpretazione: significa sapere cosa comunica l’immagine —> l’analisi segue una tecnica precisa Premesse: - L’autore ha voluto questo? - L’immagine come artistica e quindi è solo emotiva: da non leggere secondo canoni dell’intelletto. —> ovviamente però si analizza in funzione di un progetto L’immagine come linguaggio universale Noi vediamo immagini di ogni tipo dalla preistoria (schemi rappresentativi, archetipi legati all’esperienza comune di tutti gli uomini) e notiamo che c’è differenza tra percezione e interpretazione di un immagine stessa. Riconosco qualcosa ma non è detto che io ne comprenda il significato. Es. Immagini nelle grotte: vedo e riconosco determinati tipi di animali sulle grotte ma non ne so il loro significato preciso e circostanziato. Fondamenti per l’analisi iconografica é necessario identificare: • immagine • autore/emittente dell’immagine • destinatario L’Immagine L’immagine non ha un significato intrinseco; il significato è qualcosa che viene formulato nella mente del destinatario. —> l’immagine è ciò che vediamo. L’Autore L’autore, o emittente, è colui che elabora l’immagine affinché evochi un determinato significato. A volte il significato inteso dall’autore non coincide con quello del destinatario (decodifica aberrante). Il Destinatario Il destinatario è colui che associa il significato alle immagini, tale significato è il significato percepito. Qualcosa significa qualcosa solo se vi è qualcuno che la interpreta. Il Codice L’autore usa determinati segni per condurre il destinatario al significato che lui ha elaborato. Tali segni fanno parte del codice. Il codice è come un dizionario mentale che il destinatario condivide con l’autore dell’immagine. Il suo utilizzo determina il successo della comunicazione.

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I codici della moda possono identificare attitudini, valori, ideali delle persone. La competenza sta nell’usare i codici corretti. La competenza riguardo ai codici dipende dal bagaglio culturale che possediamo. Vi sono codici specifici e diversi a seconda del contesto culturale e sociale dove operiamo. Non siamo noi a creare i codici, essi sono già scritti, sono categorie, deduzioni, che passano di generazione in generazione. —> come si interpreta un’immagine? Collegando i segni a possibili significati in possibili codici. (diciamo possibili perché parliamo sempre di probabilità) Davanti ad un’immagine devi: - identificare cosa denota - collegare i segni che vedi ai significati che essi hanno al di fuori dell’immagine stessa Tali significati appartengono a dei codici Come possiamo essere sicuri di usare il giusto codice? Osservando contenuto e contesto dell’immagine. 1. consideriamo tutto quello che c’è fuori dall’immagine (contesto generale) 2. riduciamo il campo al contesto spazio temporale dell’immagine stessa (che momento mostra, che luogo, che tempo storico) 3. consideriamo l’impatto emotivo nel destinatario (emozioni che comunica l’immagine, domande che scatena, reazioni) L’interpretazione funziona così: A significa B per il destinatario X nel contesto Y Quindi il primo paso è contestualizzare l’immagine e l’interpretazione considerando il destinatario ideale e lo scopo dell’immagine.

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ES:

1. scannerizzare il soggetto Cosa vediamo? Auto, volante, donna con capelli al vento, abito, borsa holdall, paesaggio sterminato. Colleghiamo gli elementi a una persona in particolare: una viaggiatrice. Non me lo dice l’immagine, me lo dice il codice. Abbiamo riconosciuto una traveller (significato) sulla base dei particolari significanti (auto in moto, paesaggio, grande borsa). 2. procedimento da significante a significato per ogni segno Insieme di pixel (significante) che indica auto, volante, donna, borsa, deserto (significati). Auto (significante) di viaggio (significato). Mano sul volante (significante) evoca un senso di controllo/abilità (significato). Viso di Michelle Williams, abito, borsa, capelli al vento (significante) che associo all’idea di una donna giovane, sofisticata e empowered (significato). Se alcuni segni non hanno un chiaro significato consideriamo la loro origine. Pensiamo alla road trip, il viaggio in macchina, cosa significava una volta e cosa significa oggi? Viaggiatrice (significante): indipendente ed empowered, dinamica, amante della guida, rad, sensuale, di stile in maniera innata e nonchalance (significati). Perché Louis Vuitton sceglie una viaggiatrice? Perché rafforza le qualità di heritage di brand: pillar del brand. DNA passione per il viaggio e per la scoperta, esclusività, storicità attuale (se non conosciamo il brand andiamo ad approfondire, cerchiamo le origini). Quale codice usa Vuitton? Il viaggio (qui declinato in road trip) come simbolo dei valori del brand. Questo è il codice (espresso anche dal nome della campagna adv The Spirit Of Travel).

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Quando avete un immagine, come effettuare un analisi iconografica: 1. contestualizzare l’immagine considerando: chi l’ha ideata e perché ? 2. considerare il contesto: dove e quando è stata pubblicata (se rilevante) 3. considerare il contesto spazio-temporale all’interno dell’immagine 4. identificare destinatario ideale dell’immagine 5. identificare il soggetto dell’immagine 6. identificare ogni segno che evoca altre idee che contribuiscono a significato dell’immagine, al messaggio 7. collegare tali idee ad un modo di raccontare: il codice Per avvalorare l’interpretazione: non dire solo ciò che si sa ma come lo si sa e con quale logica. Errori: - interpretazione (significato) senza descrizione dell’immagine (significante) - descrizione (significante) senza interpretazione (significato) - analisi sconnessa: fornire interpretazione e descrizione senza collegarle tra loro Il codice è un insieme di regole per collegare i segni ai loro significati —> il linguaggio usato per veicolare il messaggio Il lifestyle si esprime attraverso segni - nelle culture postmoderne si costruisce l’identità attraverso gli oggetti - essendo la realtà e l’identità fluide come mai prima nella storia si cerca di fissare la propria identità con schemi di rappresentazione caratterizzati da segni precisi —> EXACTITUDES, di Ari Versluis e Ellie Uyttenbroek -un collage di contraddizioni, tra individualità e conformismo -tra studio e realtà -il dubbio tra le strutture culturali e la nostra unicità di individui

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Descrivere un codice vuol dire verbalizzare le associazioni mentali tra i segni presenti nell’immagine e i concetti ai quali essi ci conducono fuori dall’immagine. Verbalizzare vuol dire usare un preciso linguaggio. Il funzionamento significativo di ogni elemento della comunicazione non dipende solo da ciò che lo costituisce ma anche dal suo rapporto con gli elementi che gli sono vicini: - asse sintagmatico: dove i segni acquistano significato a seconda della loro successione/ ordine sequenza - asse paradigmatico: dove i segni acquistano significato sostituendone altri o differenziandosi da essi

Asse sintagmatico

asse paradigmatico

Figure retoriche Nella lettura delle immagini sono modi di significare non letterali 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Similitudine: segni somiglianti Metafora: caratterizzate da segni diversi legati da una qualità condivisa, analoga Metonimia: quando un segno x è associato a un altro segno y, tanto che può sostituire y Sineddoche: quando si utilizza una parte per indicare un intero Iperbole: un’immagine costruita sull’esagerazione voluta Ellissi: quando si omette un segno per renderlo più rilevante Stereotipo: un’idea generalizzata di un concetto

Lezione 4 Funzioni dell’analisi dell’immagine L’immagine, compresa quella artistica, può assolvere diverse funzioni. —> l’analisi può aumentare il godimento estetico e comunicativo delle opere, in quanto: - acuisce il senso dell’osservazione e dello sguardo - aumenta le conoscenze - consente di cogliere un maggior numero di informazioni ed allargare la comprensione dell’opera. Funzione pedagogica: insegna, quindi permette allo spettatore di sfuggire alla manipolazione. Funzione dimostrativa: per la quale l’immagine è un linguaggio specifico ed eterogeneo, che offre un’opportunità di libertà intellettuale.

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Funzione di ricerca o verifica delle cause del buon funzionamento del linguaggio visivo; o al contrario, del cattivo funzionamento (soprattutto pubblicità e marketing: decodifica aberrante adv blanco. Victoria’s secret communication fail). —> analisi semiotica: efficacia e vendibili Roland Barthes Barthes inventa una sua metodologia. Parte dai significati per trovare i significanti. Abbiamo i significati: trovare gli elementi che provocano i significati. A questi significati si assoceranno poi dei significanti. In questo modo si trovano dei segni pieni: concetti. Il concetto è prodotto da diversi tipi di significati: - linguistico: la sonorità dei nomi e delle parole - plastico: colori e forme - iconici: che rappresentano oggetti socio-culturalmente determinati Es. Il caso della Pasta Panzani Concetto di italianità è prodotto da diversi tipi di significanti: - linguistico: la sonorità “italiana” del nome proprio - plastico: il colore, il bianco il rosse e il verde che richiama la bandiera italiana - iconici: oggetti socio-culturalmente determinati, come pacchi di pasta, pomodorini, formaggio… L’insieme di questi segni costituisce una significazione globale e implicita che in questo caso specifico integra: 1- il canto della lingua, 2- l’idea di nazione, 3- l’idea di cucina mediterranea. Scoperta del messaggio implicito Processo inverso: - individuare i significanti •far corrispondere ad essi i significati che essi richiamano per convenzione o uso - interpretazione relativizzata dal contesto di emissione e ricezione - questa guadagnerà in plausibilità se realizzata in gruppo Trovare la natura degli elementi che compongono il messaggio può essere condotta con il procedimento classico della permutazione: - opposizione - segmentazione Per il linguaggio visivo è diverso: la sua segmentazione per l’analisi è più complessa. La lingua non è un linguaggio discreto e discontinuo, ma un linguaggio continuo.

Chiara Monateri

Immagine linguaggio continuo Permutazione: individuare un’unità, un elemento relativamente autonomo, e sostituirlo con un altro—> ciò richiede che io abbia altri elementi simili ma non presenti nel messaggio: elementi sostituibili. (cerchio e non quadrato) Associazione mentale: aiuta a distinguere le classi di elementi —> interpretazione - per quello che sono - per quello che non solo: scelta —> Analisi + scelta La scelta è basata su dati verificabili —> Sì immaginazione e sforzo nella comprensione: No fantasiosa. Si trova il significato di un messaggio visivo grazie a : - presenza di elementi - assenza di elementi: che risultano mentalmente associati a quelli presenti Roland Barthes: La semiotica visiva La semiotica visiva è una branca della semiotica ed è la disciplina che studia da un punto di vista teorico e applicativo i linguaggi e i testi. Il compito della semiotica visiva è fornire gli strumenti per l’analisi delle immagini (fotografie, dipinti, disegni). La semiotica visiva evidenzia come il processo di riconoscimento per cui consideriamo un insieme di linee e colori come rappresentazioni di un oggetto tridimensionale non è così naturale e immediato. Tiene conto anche di una serie di regole che variano da cultura a cultura. Roman Jakobson Schema a 6 poli dei fattori inalienabili della comunicazione:

Ognuno dei 6 fattori dà luogo a una funzione linguistica differente: 1. donotativa o referenziale: concentra il contenuto del messaggio su ciò di cui esso parla (giornalistico o scientifico) 2. emotiva: contrata sul destinatore o emittente —> messaggio sarà più “soggettivo” 3. conativa: manifesta l’implicazione del destinatario nel discorso

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4. fatica: concentra il messaggio sul contatto (es. formule ritualizzate: “pronto?” che servono a mantenere il contatto fisico tra i partecipanti) 5. metalinguistica: ha per oggetto l’esame del codice impiegato 6. poetica: lavora sul messaggio stesso manipolando il suo versante tangibile o percettibile, ad esempio le sonorità o il ritmo per la lingua Per classificare le immagini questo schema è incompleto: le immagini si collocano spesso a metà strada tra queste diverse funzioni. La fotografia di moda naviga tra: - l’espressivo manifesto dallo “stile” del fotografo - il poetico manifestato dai differenti parametri dell’immagine (illuminazione, posa, …) - il conativo l’implicazione dello spettatore La funzione metalinguistica viene a mancare nella lettura di un immagine (a parte rarissime eccezioni). Consiste nel parlare dei propri codici: la lingua può spiegare che cosa sia la costruzione positiva o negativa di una frase. —> l’immagine non può fare questa focalizzazione su se stessa: non può tenere un discorso metalinguistico —> ambiguità di lettura —> anche accompagnati da didascalie verbali esplicative, i tentativi di lettura non possono costringere l’interpretazione né l’imm...


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