Cinema educatore - Riassunto capitoli: 1-2-4 del libro PDF

Title Cinema educatore - Riassunto capitoli: 1-2-4 del libro
Course STORIA CONTEMPORANEA
Institution Università degli Studi di Sassari
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Riassunto capitoli: 1-2-4 del libro...


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Storia Contemporanea (L’istituto luce dal fascismo alla liberazione 1924-1945) Capitolo 1, Come nasce la “Luce”  Alla vigilia della Grande guerra il cinematografo è uno dei simboli più potenti della modernità che viene brevettato in Francia nel febbraio del 1895 dai fratelli Lumiére ma che ben presto arriva in Italia dove già all’inizio del 900 cominciano le prime proiezioni, diventando così oggetto di specifiche norme legislative fra il 1907-1908 anni in cui Giolitti emana due delibere in merito alla sicurezza di attrezzi e apparecchiature, ma soprattutto dettano regole precise anche sulle trame e sui soggetti che non dovranno impressionare il pubblico. All’indomani della Grande Guerra la crisi economica travolge però anche la cinematografia nazionale tant’è che la società Unione cinematografica italiana (UCI) cercò di puntare sulla quantità dei film da produrre e acquistare senza curarsi della qualità delle pellicole, dei costi eccessivi delle parcelle di divi e dive e ancora della concorrenza straniera soprattutto tedesca e americana, saranno questi infatti i principali punti deboli della società motivo per il quale l’UCI chiuderà i battenti nel 1926. Tempo prima nel 1919 viene istituita la Compagnia Italiana per i traffici con l’Oriente (CITO) hanno in cui la Cito cinema stipula un contratto con l’UCI che la impegna ad acquistare per 3 anni tutta la produzione di questa con lo scopo di contrastare la concorrenza dei film americani e rilanciare il mercato cinematografico italiano aprendo un canale privilegiato con l’Oriente al fine di acquisire i diritti di utilizzo in Italia di pellicole straniere prodotte nei mercati orientali, anche questa però così come l’UCI puntava più sulla quantità che sulla qualità delle pellicole, infatti fallirà anche questa; l’esperienza della CITO cinema, fallimentare dal punto di vista della politica aziendale è però decisiva per la maturazione professionale di Luciano de Feo, il quale decide di investire l’indennità ricevuta con la liquidazione della sezione cinematografica della CITO in un progetto di gran lunga più ambizioso fondando così il Sindacato d’istruzione cinematografica (SIC) che gli consentirà di usare il cinema come strumento di educazione popolare. Qualche anno più tardi De Feo durante un incontro con un suo antico compagno di studi (Giacomo Paolucci) gli farà cenno delle difficoltà economiche della sua società lasciando allo stesso un catalogo-repertorio che raccoglieva le principali pellicole educative prodotte in Francia, Germania e Inghilterra, con la speranza che un giorno Mussolini potesse dargli il suo appoggio sulla produzione di film educativi. Nello stesso periodo il clima politico si aggrava a causa dell’assassinio Matteotti, Mussolini cede quindi il ministero dell’interno e per la prima volta dopo la marcia su Roma il consenso popolare verso il fascismo oscilla mentre l’opposizione guadagna credibilità popolare attraverso una protesta antifascista. Nel mentre De Feo torna a trovare Paolucci esponendo lui il suo nuovo programma che consisteva nell’introdurre alla cinematografia didattica nelle scuole l’inserimento di film che illustrino le forze del regime e della patria, momento in cui Paolucci illustrerà tale programma (del SIC) al capo del Governo; fin da subito gli sforzi del fondatore del SIC sono rivolti verso una doppia strategia: la produzione di documentari di stampo di didattico e quella di filmati agiografico-propagandistici, tanto che nel Settembre del 1924 dopo un colloquio con Paolucci e De Michelis viene esposto nel dettaglio il programma del SIC a Mussolini che autorizza la partecipazione finanziaria al SIC, che prenderà l’acronimo LUCE. Con la nascita della società anonima LUCE inizia una nuova fase per la cinematografia nazionale avutasi in anticipo rispetto a tutti i paesi europei occidentali, rivelandosi un organismo versatile e articolato che opera nei diversi campi dell’informazione giornalistica e della divulgazione scientifica e culturale proponendosi fra l’altro il compito di rappresentare con le immagini la vita quotidiana degli italiani. Fra la fine del 1925 e il novembre 1926 con l’approvazione delle leggi eccezionali si compie definitivamente il passaggio dallo stato liberale alla dittatura fascista, periodo in cui si ha la nascita delle organizzazione di massa prime fra tutte l’Opera nazionale dopolavoro (OND) e l’Opera nazionale balilla (ONB) nate rispettivamente nel 1925 e nel 1926, fino ai Gruppi universitari fascisti (GUF) e alla gioventù italiana del littorio (GIL); L’educazione cinematografica del LUCE la cui idea originaria era stata l’utopia liberaldemocratica di Luciano de Feo è destinata presto a scontrarsi con questa realtà, motivo per il quale prima di essere rimosso dalla carica di direttore gli viene

conferita la tessera del Partito Nazionale Fascista (PNF), in maniera tale che potesse proseguire il suo programma con l’aggiunta di un nuovo progetto che consisteva:  nell’allestire degli autocinema ben muniti che si potessero spostare da un paese all’altro;  creare delle strutture cinematografiche organizzate per temi (la Cinemateca agricola che si occuperà di propaganda rurale e di istruzione, la Cinemateca industriale, la Cinemateca di arte sacre e istruzione religiosa, la Cinemateca di cultura Nazionale);  l’organizzazione di un reparto fotografico che consenta all’Istituto LUCE di diventare il principale produttore e fornitore di immagini della vita nazionale. Fra la primavera e l’estate del 1928, De Feo si trova al centro di una controversa vicenda data dall’intesa commerciale fra l’istituto LUCE e la società di produzione cinematografica tedesca UFA, ma l’intesa sarebbe stata tutta a vantaggio dei tedeschi che obbligavano l’istituto LUCE a distribuire in Italia i film della potente UFA, tale operazione avrebbe dovuto far decollare la cinematografia di Stato italiano ma finì per fallire. In tale periodo matura il proposito di dar vita a un’istituzione internazionale sul cinema educativo infatti sempre nel 1928 il governo italiano delibera la fondazione dell’Istituto internazionale della cinematografia educativa (ICE) apprezzato per i suoi legami internazionali e per la sua consolidata esperienza nel campo del cinema educativo, ad assumere la direzione dell’organizzazione sarà De Feo che proporrà la stesura di una grande enciclopedia del cinema ma che rimarrà incompiuta.

Capitolo 2, L’arma più forte All’inizio del 1929 in forza della legge fascistissima n°100 del 31 Gennaio 1926 l’Istituto LUCE viene dichiarato ente autonomo parastatale e fra le sue finalità è contemplata la diffusione della cultura popolare e dell’istruzione generale per mezzo di visioni cinematografiche e di riproduzioni fotografiche per formare le nuove generazioni secondo i principi dell’ideologia nazionalistica. Nell’Italia degli anni 30 quando si parla di cinema ci si riferisce a 3 diverse tipologie di film: il cinema didattico o scolastico che dovrà servire di supporto all’insegnamento, quello educativo destinato ad assumere i lineamenti della propaganda di regime e il cinema a intreccio o a soggetto il cui compito principale è divertire la gente. Con largo anticipo rispetto alla nascita ufficiale della televisione, di cui sono già iniziate le prime trasmissioni in Gran Bretagna e in Germania, anche nel nostro paese sono in corso le prime sperimentazioni, periodo in cui l’istituto LUCE dovrà diventare per Mussolini un’arma formidabile contro i circoli dell’Azione Cattolica che competono con l’Opera nazionale balilla in relazione alla formazione dei giovani, infatti già dalla metà degli anni 20 erano iniziate in segreto le trattative con la Santa Sede per definire le reciproche competenze sul tema della formazione dei giovani che si conclusero l’11 Febbraio 1929 con la storica firma dei Patti Lateranensi in cui lo Stato Italiano riconosce le organizzazioni dell’azione cattolica purché si tengano lontane dalla politica e concentrando le loro attività nell’ambito esclusivo della catechesi, tale concordato tra la Chiesa e lo Stato durerà ben poco perché il 29 Maggio 1931 Mussolini scioglierà con un decreto tutti i circoli giovanili cattolici e tutte le federazioni universitarie. Alle elezioni del 24 marzo 1929, la lista fascista ebbe la meglio con il 98% dei voti, e fra gli eletti c’è anche il nuovo presidente dell’Istituto LUCE Alessandro Sardi che aveva rilanciato in primo luogo la diffusione di documentari agiografici sulle opere del regime che diventano a tutti gli effetti una fonte visiva di straordinario valore per ricostruire la storia sociale, artistica e culturale del nostro paese. Inoltre, a Sardi va riconosciuto il merito di aver portato le questioni della cinematografia educativa in sede di dibattito parlamentare, tanto che con la nuova legge sul cinema, chiunque voglia far cinema dovrà informare il ministero delle Corporazioni depositando una scheda dettagliata sui soggetti, sull’ambientazione e sul personale tecnico e artistico. Nel Gennaio del 1933 Sardi viene sostituito dal commissario Ezio Maria Gray, per illeciti amministrativi quali corruzione, frode fiscale e illeciti nella stipula di contratti con enti e società. Per il nuovo presidente Gray è senz’altro opportuno insistere sull’influenza morale e spirituale del cinematografo, ossia il mezzo più adatto per trasmettere al popolo italiano i trionfi del regime. Dopo pochi mesi Gray lascerà la presidenza del LUCE a Paolucci che insieme all’ex direttore Luciano de

Feo organizzeranno le seconda edizione della mostra del cinema di Venezia, che attribuisce due prestigiose coppe ai due migliori film selezionati fra quelli italiani e stranieri in concorso oltre a medaglie d’oro e coppe artistiche destinate alla fotografia e ai migliori attori/attrici, anche l’Istituto LUCE istituisce un premio denominato appunto coppa LUCE che nel 1934 viene attribuito ad Andor von Barsy per migliore fotografia del film; a sua volta l’istituto LUCE riceverà la medaglia d’oro per il miglior documentario di attualità con Manovre navali, che raffigura la potenza e l’attrezzatura tecnologica delle navi da guerra italiane.

Capitolo 4, Dalla catastrofe della guerra alla nuova LUCEAll’inizio del 1940 Paolucci nominato ambasciatore a Bruxelles lascia la presidenza del Luce e a prendere il suo posto sarà Augusto Fantechi. Con l’uscita di scena di Paolucci finisce la fase di espansione e riorganizzazione del LUCE e sfiorisce così anche il ruolo di principale organo tecnico, cinematografico e fotografico statale che l’istituto ha ricoperto negli ambiti dell’informazione e della propaganda, della cinematografia educativa, della documentazione audiovisiva del patrimonio artistico e paesaggistico nazionale. Con Fantechi, l’Istituto LUCE passa nelle mani di un nuovo organismo, l’Ente nazionale acquisti importazioni pellicole straniere (ENAIPE) che si concentrerà soprattutto nel giornalismo di guerra e di propaganda sulla realtà della guerra italiana. Negli anni della guerra italiana, oltre ai cortometraggi dedicati alle azioni belliche, il LUCE continua a produrre i suoi cinegiornali sotto la direzione di Fantechi che trasforma i giornali Luce in veri e propri giornali di cronaca e di costume, promuovendo una nuova testata che dovrà concentrarsi su motivi ideologici-propagandistici destinati alla formazione delle giovani generazioni. Inoltre, alla funzione politica-propagandistica subentra quella della documentazione sociale e culturale attraverso i documentari d’autore, tra questi il cinema educatore che illustra e rappresenta lo scenario naturale, sociale e culturale del nostro paese....


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