Cinema nuovo anno PDF

Title Cinema nuovo anno
Author Chiara Rancati
Course Storia ed Estetica del Cinema
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
Pages 80
File Size 862.6 KB
File Type PDF
Total Downloads 77
Total Views 152

Summary

storia del cinema ...


Description

L’INVENZIONE E I PRIMI ANNI DEL CINEMA (1880-1904)

Il Kinetoscopio fu inventato da Thomas Edison e da Dickson; Quest’ultimo tagliò la pellicola di Eastman Kodak in nastri larghi un pollice e fece quattro perforazioni sui lati di ogni fotogramma in modo che le ruote dentate potessero trascinare la pellicola attraverso la macchina da presa e il Kinetoscopio. La pellicola 35mm con quattro perforazioni laterali è il modello usato tutt’ora. I due costruirono un piccolo teatro di posa, il Black Maria e nel 1893 iniziarono a proiettare film di soli 20 secondi, brevi estratti da numeri eseguiti da personaggi famosi. Il primo locale fu aperto a New York nel 1894 e gli spettatori pagavano un nickelino. I fratelli Lumière idearono una piccola macchina da presa, il cinématographe, che utilizzava la pellicola 35mm e un meccanismo a intermittenza. I due giravano i loro film alla velocità di sedici fotogrammi al secondo e questa misura divenne la velocità media standard dei film. Il primo film realizzato con questo sistema fu “L’uscita dalle fabbriche Lumière”, mentre nel 1895, in una delle sale del Grand Café di Parigi, ebbe luogo una delle più famose proiezioni della storia: i clienti pagarono un franco per assistere ad uno spettacolo di 25 minuti in cui furono proiettati 10 film. Nel Regno Unito Robert Paul e Birt Acres costruirono una macchina simile al Kinetoscopio e di facile utilizzo. Il loro film “Rough Sea at Dover” divenne uno dei film più famosi del Cinema delle Origini. Negli Stati Uniti, tre importanti gruppi rivali si facevano concorrenza per introdurre sul mercato uno standard che potesse riscuotere un successo commerciale: 1) Woodville Latham studiò la possibilità di aggiungere alla macchina da presa un ricciolo in grado di allentare la tensione della pellicola e di permettere la realizzazione di film più lunghi; 2) Jenskins e Armat presentarono il loro phantoscope nel 1985, ma in seguito si separarono e Armat perfezionò il suo vitascope, il quale venne però commercializzato da Edison; 3) Hernan Casler brevettò il mutoscope nel 1894, (peepshow) una macchinetta automatica messa in moto da un gettone che mostra uno spettacolino visibile da un solo spettatore, fatto da fotogrammi rotanti. Nel 1897 l’American Mutoscope era la società cinematografica più famosa degli Stati Uniti. Nel 1987 i principali sistemi erano 2: il peepshow per le proiezioni individuali e la proiezione per un vasto pubblico. I proiettori usavano la pellicola 35mm con perforazioni laterali della stessa dimensione e posizione. La maggior parte dei film delle origini era composta da una sola inquadratura. La macchina da presa rimaneva sempre nella stessa posizione e l’azione si svolgeva in un’unica ripresa. I film venivano proiettati in varie parti del mondo, ma la loro realizzazione avveniva principalmente nei Paesi in cui era stata inventata la macchina da presa: Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Francia. I fratelli Lumière credevano che il cinema fosse una moda passeggera. Inizialmente mandarono degli operatori in giro per il mondo a proiettare i loro film in Saloni e Caffè presi in affitto, i quali giravano nuove scene di vedute e panorami. Eugène Promio introdusse nel 1986 il movimento in una ripresa di Venezia, posizionando il treppiede su una gondola, anticipando così la carrellata. I fratelli trasformarono il cinema in un fenomeno internazionale e iniziarono a vendere il loro cinématographe nel 1897, continuando a produrre film, ma venendo gradualmente esclusi dal mercato dai rivali. Nel panorama

francese troviamo la Star Film di George Mélies, il regista più significativo del cinema delle origini, e la Pathé, creata da Charles Pathé e che dal 1901 si concentrò principalmente sulla produzione di film e in pochi anni divenne la più grande società cinematografica del mondo. Regno Unito. All’inizio, la maggior parte dei film inglesi si basava su soggetti molto semplici come “attualità” e “vedute”. Divenne popolare il phantom ride (viaggio fantasma), nato per dare allo spettatore l’illusione di viaggiare. Cecil Hepworth cominciò a girare film ricchi di trucchi ed effetti e divenne il produttore più importante nel periodo tra il 1905 e il 1914. George Albert Smith e James Williamson furono i capiscuola della “Scuola di Brighton”. Con “The Big Swallow” crearono un buon esempio della loro ingegnosità: L’inquadratura iniziale ritrae un uomo che non vuole essere ripreso, il quale cammina in avanti avvicinandosi alla macchina da presa e spalanca la bocca come se volesse ingoiarla. L’operatore e la cinepresa cadere nel vuoto. - “Mary Jane’s Mishap” è una commedia grottesca di Smith che usa il montaggio in maniera sofisticata per mostrare una sciatta domestica alternata a mezze figure che mostrano divertenti espressioni del suo viso. Si nota il tentativo di creare una certa continuità narrativa attraverso l’uso di inquadrature ravvicinate per guidare l’attenzione del pubblico. Stati Uniti. Rappresentavano il più grande mercato del mondo per il cinema, avendo più sale procapite di ogni altro Paese. Dopo la prima presentazione del vitascope di Edison a New York nel 1896, le proiezioni di film si diffusero rapidamente in tutto il paese. I film non erano sottoposti al regime del diritto d’autore e le copie erano vendute invece di essere noleggiate, favorendone la duplicazione. Il gestore della sala poteva acquistare solo alcune delle inquadrature oppure tutte e combinarle. Edwin S. Porter: Per fronteggiare la concorrenza, Edison realizzò film più lunghi assieme ad uno dei più importanti registi americani del periodo, Porter. A lui sono state attribuite tutte le innovazioni del periodo antecedente al 1908, incluso il primo film narrativo e il perfezionamento del montaggio così come lo concepiamo oggi. A partire dal 1902 molti dei suoi film erano composti da più inquadrature che comportavano notevoli sforzi in sede di montaggio per creare collegamenti spazio-temporali coerenti. Il film più importante è “La grande rapina al treno” del 1903, in cui in 14 inquadrature è narrata la storia di una banda di ladri che assale un treno. Un telegrafista riesce a dare l’allarme e gli uomini della contea tendono un imboscata ai ladri. Nel film era inclusa anche un’inquadratura in cui uno dei ladri viene ripreso in piano ravvicinato mentre spara un colpo verso l’obiettivo della macchina da presa. “The Kleptomaniac” - 1905 è una critica sociale che metteva a confronto la situazione di due donne che commettevano furti. La povera donna viene condannata, mentre la ricca è lasciata libera. L’ESPANSIONE DEL CINEMA (1905-1912) Francia. - La Pathé è stata una delle prime società a basarsi su un sistema di concentrazione verticale che comportava il controllo della produzione, della distribuzione e dell’esercizio; Costruiva macchine da presa e proiettori, produceva film e fabbricava la pellicola su cui stampare le copie da distribuire. Nel 1903-04 creò un sistema elaborato di colorazione meccanica del sopporto (stencil): le aree da colorare erano ritagliate su copie matrici che venivano successivamente appoggiate sulle copie positive; ciascuna tinta era applicata sul film attraverso le sagome così ottenute, mediante pennelli o tamponi intrisi di colore. Oltre alla concentrazione verticale, la Pathé ricorreva anche a quella orizzontale, allargando la produzione in Italia, Stati Uniti e Russia.

- La Gaumont, guidata da Alice Guy-Blanché, fu una delle rivali della Pathé. Fauillade divenne uno degli artisti più importanti del cinema muto e la sua fortuna procedette parallela con quella della Gaumont fino agli anni Venti. Italia. L’Italia si sviluppò rapidamente sulla base del modello francese, chiedendo in prestito alcuni artisti dalla Francia stessa. Tra le principali troviamo la Ambrosio Film, la Cines e la Itala Film. Il cinema fu considerato come una nuova forma d’arte: i produttori si cimentarono nella realizzazione dei “film d’arte”. Nel 1910 l’Italia era seconda solo alla Francia per numero di film esportati e i produttori furono fra i primi a realizzare film di più di un rullo. Nel 1909 i produttori ricominciarono a imitare i francesi realizzando serie comiche e la Itala chiese alla Pathé André Deed, il quale rinunciò al personaggio di Boireau per diventare Cretinetti. Danimarca. Svolse un ruolo importante grazie all’imprenditore Ole Olsen che nel 1906 fondò la casa di produzione Nordisk, famosa in tutto il mondo per l’eccellente recitazione e specializzata nel poliziesco, nel dramma, in opere melodrammatiche e per la capacità di condensare una trama ricca di colpi di scena e di situazioni fortemente emotive in pochi rulli. Uno tra i più originali ed eccentrici registi dell’epoca del muto fu Benjamin Christensen, che nel 1922 girò “La stregoneria attraverso i secoli”, il quale riscontrò una forte censura. L’industria danese fu fiorente fino allo scoppio della prima guerra mondiale, quando vide progressivamente chiudere i mercati internazionali, mentre i suoi registi trovarono lavoro all’estero. Industria Cinematografica Americana. Fino alla prima guerra mondiale, le società americane si concentravano sulla domanda interna, in rapida e costante crescita, facendosi concorrenza per conquistare il potere della nuova industria. Tra il 1905 e il 1907 si verificò un aumento delle sale, generalmente magazzini che contenevano meno di 200 posti a sedere e la cui entrata costava un nickel. I Nickelodeons si diffusero quando i produttori cominciarono a cedere i film a noleggio e andare al cinema divenne una fora di intrattenimento regolare, in quando la programmazione dei film poteva variare notevolmente. Permisero a un pubblico di massa, formato sostanzialmente da immigrati, di assistere agli spettacoli, in quanto con un programma di tre film che cambiava tre volte alla settimana, noleggiava 450 titoli all’anno. I Fratelli Warner, Carl Laemmle (Universal) e Louis B. Mayer (MGM) contribuirono a creare la struttura base dello studio system hollywoodiano negli anni Dieci. La rivalità fra la AM&B e la Edison si inasprì nel 1908 e il mercato cinematografico si trovò presto nel caos; crearono una nuova società che, possedendo tutti i brevetti esistenti, avrebbe controllato tute le altre e riscosso la tassa dovuta per produrre film, la Motion Picture Patents Company (MPPC). La MPP sperava di controllare tutte le 3 fasi dell’industria: la produzione, la distribuzione e l’esercizio. Solamente le società autorizzate potevano produrre e distribuire i film e tutte le sale che volevano prendere a noleggio i film realizzati dai suoi membri dovevano pagare una tassa settimanale. I membri dell’oligopolio della MPPC cercarono di eliminare tutte le altre case di produzione minacciando di citarle in giudizio per violazione della legge sui brevetti. Non tutti accettarono di pagare la tassa e circa 2000 cinema senza licenza costituivano una parte del mercato che i produttori e distributori ribelli potevano rifornire (gli indipendenti). Tra gli indipendenti troviamo la Universal, la quale si riforniva di film dalle società Europee escluse dall’accordo MPPC. Nel 1912 il governo americano intentò un processo contro la MPPC, in quanto essa si configurava come trust e la sentenza di condanna fu emessa nel 1915. Da quel momento

la situazione cambiò e un certo numero di società indipendenti si associò con i distributori nazionali, scegliendo di puntare sul lungometraggio. Nel marzo del 1909, un gruppo di cittadini newyorchesi formò il Board of Censorship, un’organizzazione privata che mirava a migliorare il contenuto dei film. Sia i membri della MPPC sia i produttori indipendenti cercarono di migliorare l’immagine pubblica del cinema distribuendo film che miravano ad attirare spettatori delle classi medio-alte. I film divennero così più lunghi e complessi dal punto di vista narrativo, con storie tratte dalla letteratura o che descrivevano importanti eventi storici. Le sale migliorarono e il prezzo dei biglietti crebbe. Il termine Feature definiva semplicemente un film insolito segnalato in evidenza nel cartellone pubblicitario, ma poi cominciò a essere associato a film più importanti o lunghi. Le società cominciarono a vendere film con il proprio marchio, in modo che il pubblico li dividesse per produzione. Nel 1910 alcune case di produzione cominciarono a sfruttare i loro attori famosi, fino ad allora sconosciuti, a fini pubblicitari. (Star System). Nei primi anni Dieci l’area intorno a Los Angeles si impose come il principale centro di produzione degli Stati Uniti. I vantaggi erano il suo clima assolato e asciutto, che permetteva riprese in esterni per la maggior parte dell’anno, e la grande varietà di paesaggi. Il problema della chiarezza narrativa. A partire dal 1904 il cinema commerciale americano si orientò sempre più verso la narrazione: le storie divennero più lunghe e furono raccontate ricorrendo a un numero consistente di inquadrature. Dal 1918 si era codificato un sistema di regole formali ricorrenti in tutto il cinema americano, poi chiamato cinema hollywoodiano classico. Il principale problema che i registi dovettero affrontare fu quello di rendere comprensibili al pubblico i rapporti di causa-effetto, spazio e tempo del film; infatti, si resero conto che l’attenzione dello spettatore andava guidata e che era dunque necessario chiarire ogni aspetto della storia. Tutti gli elementi del cinema muto - profondità di campo, didascalie, posizione della macchina da presa e recitazione, colore, scenografia, illuminazione e montaggio - furono posti al servizio della chiarezza narrativa. Fin dai primi anni i registi avevano scelto di riprendere l’azione in profondità di campo. Nelle scene in esterno, un particolare sviluppo della trama poteva essere sottolineato dall’avvicinamento dell’attore alla macchina da presa, ma a partire dal 1906 i registi cominciarono a conferire maggiore profondità anche alle scene riprese in interno, facendo in modo che la costruzione di profondità potesse guidare l’occhio dello spettatore verso gli elementi più importanti dell’azione. Prima del 1905 la maggior parte dei film non aveva Didascalie. Queste ultime erano di due tipi: - Descrittivo: il testo era redatto di solito in terza persona e riassumeva l’azione che stava per iniziare o semplicemente la presentava; - Narrativo: le informazioni sembravano provenire direttamente dall’azione, per esempio attraverso i dialoghi. Questo tipo di didascalie poteva suggerire i pensieri del personaggio in maniera più precisa di quanto non potessero fare i gesti. La posizione della macchina da presa era importante perché l’azione fosse comprensibile allo spettatore. La cornice faceva in modo che fosse più facile notare gli oggetti e le figure posti al centro dell’inquadratura. A partire dal 1908 le tecniche per inquadrare l’azione cambiarono e i registi cominciarono a collocare la macchina da presa più vicino agli attori, in modo che la loro mimica facciale fosse più evidente; poco dopo venne introdotta la linea dei 9 piedi di distanza dalla macchina da presa, situata a soli 2,7 metri dal personaggio (piano americano). Un’altra tecnica di ripresa che cambiò fu l’uso delle angolazioni della macchina da presa dall’alto e dal basso: a partire dal 1911 i registi cominciarono occasionalmente a inquadrare l’azione da sopra o sotto il livello convenzionale, presentando così la scena da un punto di vista più efficace. Le macchine da presa furono corredate di teste girevoli per eseguire panoramiche e seguire meglio l’azione.

Il colore invece poteva fornire informazioni utili alla narrazione e quindi rendere la storia più comprensibile. Famose due tecniche per colorare le copie: - Imbibizione, che consisteva nell’immergere una pellicola già sviluppata nella tinta che colorava le parti più chiare delle immagini, mentre le più scure rimanevano nere; - Viraggio, la pellicola già sviluppata veniva immersa in una soluzione chimica che saturava le zone scure del fotogramma, mentre quelle più chiare rimanevano più o meno bianche. Tra il 1905 e il 1912 alcune case di produzione costruirono studi più grandi al posto dei teatri di posa all’aria aperta o dei piccoli studi al chiuso. L’illuminazione era prevalentemente uniforme e piatta, sia che provenisse dal sole sia da una serie di luci elettriche. Poiché il montaggio unisce una serie di inquadrature, la chiarezza narrativa dipende dal fatto che lo spettatore comprenda il rapporto spaziale e temporale fra di esse. Esistono 3 fondamentali per unire le sequenze: - Montaggio Alternato: Prima del 1906 nei film narrativi non ci si spostava fra azioni che avvenivano in luoghi diversi; al contrario, nella maggior parte dei casi, un’azione continua sosteneva l’intera storia. Nel cinema delle origini il montaggio alternato veniva utilizzato per altri tipi di azioni oltre alle sequenze di salvataggio di un personaggio in pericolo. D.W. Griffith è il regista più spesso associato con la tecnica del montaggio alternato e di tutti i registi di quel periodo, fu quello che esplorò le possibilità del montaggio alternato nella maniera più ardita. Nel film “La villa Isolata”, la cui storia narra di un gruppo di ladri che attira un uomo fuori dalla sua casa di campagna isolata con falsi messaggi, Griffith alterna inquadrature dell’uomo, dei ladri e della famiglia all’interno della villa. - Montaggio Analitico: Si riferisce a quel tipo di montaggio che suddivide uno spazio unico in inquadrature diverse. Un modo semplice per ottenerlo era quello di inserire inquadrature ravvicinate di ciò che stava accadendo; in questo modo un campo lungo mostrava l’intero spazio e uno più ravvicinato attribuiva maggior rilievo agli oggetti o alle espressioni del viso. Degli inserti come fotografie o brevi lettere erano girate dal punto di vista del personaggio per rendere l’azione comprensibile allo spettatore. - Montaggio Contiguo: I personaggi uscivano dallo spazio inquadrato per poi riapparire nell’inquadratura successiva. Usato tipicamente negli inseguimenti, quando un personaggio usciva dall’inquadratura da sinistra, rientrava nella successiva da destra, in modo tale da dare l’impressione della continuità del movimento. Un altro modo per indicare che due spazi contigui sono uno vicino all’altro è quello di mostrare un personaggio che guarda in una direzione fuori campo e poi staccare su ciò che il personaggio sta osservando. Uno stacco di questo tipo è definito raccordo di sguardo. Nello stesso periodo i registi cominciarono anche a utilizzare il doppio raccordo di sguardo: un personaggio guarda fuori campo un altro personaggio che, nell’inquadratura successiva, osserva nella direzione opposta rispetto al primo (Campo/Controcampo). E’ usato nei dialoghi, nelle lotte e in tutte le situazioni in cui i personaggi interagiscono tra loro. La Regola dei 180° afferma che se tra i due elementi principali di una scena si istituisce una direttrice immaginaria che li collega dividendo così lo spazio del set in due parti, è necessario che le inquadrature di una stessa scena si mantengano all’interno di una di esse, per non generare effetti di “scavalcamento di campo” con conseguente rovesciamento delle posizioni degli elementi inquadrati. CINEMATOGRAFIE NAZIONALI. CLASSICISMO HOLLYWOODIANO E PRIMA GUERRA MONDIALE (1913-19) Italia. Tra i film più importanti di quel periodo troviamo “Cabiria” che, ambientato nella Cartagine del terzo secolo a.C., si snoda tra rapimenti e sacrifici umani, mentre l’eroe e il suo

schiavo cercano di salvare la protagonista. Un secondo e ben distinto genere del cinema italiano si sviluppò come diretta conseguenza della nascita dello star system. I film appartenenti a questo filone raccontavano storie di passioni e intrighi dell’alta borghesia o dell’aristocrazia, condite con una miscela tragica di erotismo e morte, con grande profusione di costumi esotici e lussureggianti che contribuivano non poco al suo successo. Il genere rimase popolarissimo per tutta la seconda metà degli anni Dieci, per poi declinare nel decennio successivo. L’equivalente maschile della diva era il personaggio forzuto. Questo genere declinò nel 1923 a causa della crisi del cinema italiano, salvo poi riapparire negli anni 50 con film sempre imperniati su Eroi muscolosi chiamato peplum. Francia. All’inizio degli anni Dieci, l’industria francese viveva ancora un periodo di prosperità e la richiesta di film si manteneva elevata. Tra i registi più importanti troviamo: - Perret: realizzò una serie di film che egli stesso inte...


Similar Free PDFs