Comunità DI Pratica - Wenger PDF

Title Comunità DI Pratica - Wenger
Author Carola Trevisan
Course Psicologia del lavoro
Institution Università degli Studi di Torino
Pages 42
File Size 1.1 MB
File Type PDF
Total Downloads 20
Total Views 137

Summary

Riassunto del libro, capitolo per capitolo...


Description

COMUNITÀ DI PRATICA APPRENDIMENTO, SIGNIFICATO E IDENTITÀ ETIENNE WENGER Prologo. I contesti INTRODUZIONE - Una teoria sociale dell’apprendimento I problemi sull’apprendimento si basano sull’assunto che esso sia un processo individuale, con un inizio e una fine, separato col resto delle nostre attività, prodotto dell’insegnamento. Così predisponiamo aule dove gli studenti, liberi dalle distrazioni esterne, possono seguire un docente. Usciamo dalla scuola con l’idea che l’apprendimento sia un processo noioso e difficile. Proviamo ad adottare una prospettiva diversa: apprendimento inserito nella nostra esperienza concreta, nella nostra vita reale. Imparare fa parte della nostra natura umana, come mangiare e dormire.

UNA PROSPETTIVA CONCETTUALE: TEORIA E PRATICA Esistono tanti tipi di teorie sull’apprendimento, ognuno di essi enfatizza diversi aspetti di questo processo (comportamentismo, costruttivismo, cognitivismo…). La teoria sociale dell’apprendimento di Wenger non vuole sostituirsi alle altre, ma ha una sua focalizzazione precisa. Parte da quattro premesse: 1. Siamo esseri sociali 2. La conoscenza (knowledge) è un fatto di competenza per una serie di attività socialmente apprezzate 3. Conoscere (knowing) vuol dire partecipare al proseguimento di queste attività socialmente apprezzate, cioè assumere un ruolo attivo nel mondo 4. Il significato è ciò che alla fine l’apprendimento è chiamato a generare Sulla base di questi assunti, la teoria si basa sull’apprendimento come partecipazione sociale: essere partecipanti attivi nelle pratiche di comunità sociali e nella costruzione di identità in relazione a queste comunità. Questa partecipazione influenza ciò che facciamo e ciò che siamo. Una teoria sociale dell’apprendimento deve integrare quattro componenti, che legano la partecipazione sociale all’apprendere e al conoscere 1. Significato: evoca la nostra capacità di sperimentare la vita e il mondo come qualcosa di significativo 2. Pratica: rimanda alle risorse storiche sociali, agli schemi di riferimento e alle prospettive comuni che possono sostenere il reciproco coinvolgimento nell’azione 3. Comunità: rinvia alle configurazioni sociali in cui le nostre attività sono definite meritevoli di essere perseguite e dove la nostra partecipazione è riconoscibile come competenza 4. Identità: dice come l'apprendimento modifica chi siamo noi e crea delle storie personali in divenire nel contesto delle nostre comunità Le comunità di pratica sono dappertutto Tutti noi apparteniamo a delle comunità di pratica, che cambiano nel corso della vita (famiglia, scuola, lavoro, hobby…). le comunità di pratica fanno parte integrante della nostra vita quotidiana sono così informali e così pervasive da entrare raramente nel mirino di un'analisi esplicita, ma per quelle stesse ragioni sono anche del tutto familiari. Ripensare l’apprendimento La partecipazione a vaste implicazioni in termini di ciò che occorre per capire e sostenere l'apprendimento. - Per gli individui, significa che l'apprendimento presuppone il coinvolgimento nelle, e il contributo alle, pratiche delle rispettive comunità - Per le comunità, significa che l'apprendimento comporta l'affinamento delle rispettive pratiche e lo sviluppo di nuove generazioni di membri - Per le organizzazioni, significa che l'apprendimento comporta il sostegno alle interconnesse comunità di pratica attraverso le quali un'organizzazione sa quello che sa e così diventa riconosciuta e apprezzabile in quanto organizzazione

1

Ci sono momenti nella vita in cui l’apprendimento si intensifica, altri in cui ci viene richiesto un approccio più attivo, altri in cui l’apprendimento si consolida. L’apprendimento è parte integrante della vita quotidiana, rientra nella nostra partecipazione alle comunità e alle organizzazioni. Anche se l’apprendimento si può considerare un processo automatico, le società moderne sviluppano programmi scolastici, piani formativi aziendali, sistemi educativi, perché si vuole indurre l’apprendimento, assumerne il controllo, indirizzarlo. Ma forse più dell’apprendimento in sé, è la nostra comunicazione di apprendimento che ha bisogno di attenzione quando decidiamo di occuparcene. È fondamentale, nei nostri tentativi di organizzare l’apprendimento, diventare riflessivi per quanto riguarda i nostri discorsi su esso. La praticità della teoria Se pensiamo che la conoscenza consista in una serie di informazione archiviate nel cervello, ha senso riunire i destinatari di tali informazioni in luoghi separati da distrazione, dove vengono fornite loro le informazioni in modo chiaro e semplice. Se invece pensiamo che queste informazioni siano solo una parte del conoscere, e che il conoscere implichi una partecipazione attiva alle comunità sociali, allora il modello tradizione non è adatto. Stesso discorso vale nelle organizzazioni (partecipazione creativa dei lavoratori e meno prescrizioni). In questo senso le nostre teorie sono estremamente pratiche, perché ispirano le modalità con cui agiamo e le modalità con cui giustifichiamo le nostre azioni. Perciò, una teoria sociale sull’apprendimento non è un argomento solo accademico. Un nuovo schema concettuale per riflettere sull’apprendimento è utile non solo per gli studiosi, ma anche per tutti coloro che devono intraprendere delle azioni per promuovere l’apprendimento nelle relazioni, comunità e organizzazioni.

CONTESTO INTELLETTUALE Questa teoria dell’apprendimento coinvolge una serie di discipline, tra cui l’antropologia, la sociologia, la psicologia, la teoria e pratica organizzativa ed educativa. La tradizione principale in cui si colloca questo lavoro è la teoria sociale, che si colloca tra la filosofia, le scienze sociali e umane. In questo contesto, una teoria sociale dell'apprendimento si colloca all'intersezione delle tradizioni intellettuali su due assi principali

L’asse verticale della teoria sociale riflette la tensione tra le teorie che attribuiscono il primato alla struttura sociale e quelle che lo attribuiscono all’azione - Le teorie della struttura sociale attribuiscono il primato alle istituzioni, alle norme e alle regole. Enfatizzano i sistemi culturali, i discorsi e la storia. Ricercano delle strutture esplicative sottostanti che spieghino i modelli sociali e tendano a vedere nell’azione la mera realizzazione di queste strutture in circostanze specifiche. Le più estreme tra esse negano l'autonomia dell'azione o ll’autonomia della conoscenza agli attori individuali - Le teorie dell’esperienza situata attribuiscono il primato alle dinamiche dell’esistenza quotidiana, all'improvvisazione, al coordinamento e alla coreografia interazionale. Enfatizzano l’autonomia operativa e le intenzioni. Studiano principalmente le relazioni interattive tra le persone e il loro ambiente e si concentrano sulle esperienze e sulla costruzione locale di eventi individuali o interpersonali come le attività e le conversazioni. Le più estreme ignorano completamente la struttura. L’apprendimento inteso come partecipazione si colloca a metà strada: coinvolgimento in azioni e interazioni, ma inserito nella cultura e nella storia.

2

L’asse orizzontale ha come sfondo quello verticale e media tra i suoi due poli - Le teorie della pratica sociale riguardano la produzione e la riproduzione di modalità specifiche di relazione con il mondo. Studiano l’attività quotidiana e dei contesti reali, ma con un’enfasi particolare sui sistemi sociali di risorse condivise tramite i quali gruppi organizzano e coordinano le attività, le relazioni reciproche e le interpretazioni del mondo - Le teorie dell’identità studiano la formazione sociale della persona, l'interpretazione culturale del corpo e la creazione e l'utilizzo di indicatori di appartenenza (//riti di passaggio). Affrontano problemi di genere, età, etnia, e altre forme di categorizzazione. Anche qui l’apprendimento si colloca a metà strada: è il veicolo per l’evoluzione delle pratiche, e per l’inclusione dei nuovi arrivati, ma anche per lo sviluppo e la trasformazione dell’identità. Weger ha aggiunto due assi diagonali per fornire altre quattro dimensioni della teoria sociale. Uno degli assi diagonali colloca le collettività sociali tra la struttura sociale e la pratica, e la soggettività individuale tra l'identità e l'esperienza situata. - Le teorie della collettività studiano la formazione di configurazioni sociali di vari tipi, da locali a globali. Cercano anche di descrivere i meccanismi di coesione sociale mediante i quali le predette configurazioni vengono prodotte, mantenute e riprodotte nel tempo - Le teorie della soggettività studiano la natura dell’individualità come esperienza di azione autonoma. Invece di dare per scontata una nozione di autonomia operativa associata all' individuo come entità a sé stante, cercano di spiegare come l'esperienza della soggettività nasca dal coinvolgimento nel mondo sociale L’altro asse diagonale colloca il potere tra la struttura sociale e l’identità, e il significato tra la pratica e l’esperienza. - Teorie del potere. Il problema è trovare concettualizzazioni che evitino prospettive conflittuali (il potere come dominazione, violenza) e modelli consensuali (il potere come allineamento contrattuale o come accordo collettivo) - Le teorie del significato tentano di spiegare le modalità con cui le persone producono dei loro significati.

I CASI ILLUSTRATIVI I due casi descrivono una comunità di pratica. Nel 1989-1990 Wenger ha condotto una ricerca etnografica su un centro di liquidazione di indennizzi per le spese mediche, gestito da una grande compagnia di assicurazioni statunitense, che viene chiamata Alinsu. I liquidatori gestivano le consuete richieste di rimborso garantite da una polizza, inviate da persone coperte da un piano sanitario acquistato dal loro datore di lavoro. Caso illustrativo 1. Benvenuti nel centro di liquidazione dei rimborsi assicurativi! È il resoconto, piuttosto dettagliato, della giornata lavorativa di un liquidatore. Intende mostrare l’attività di una comunità di pratica, vista da un’addetta ai lavori. Ariel, così chiamata, rappresenta i liquidatori ma è un personaggio composito. La giornata è l’esemplificazione di una giornata lavorativa reale e racconta degli eventi reali, non osservati tutti lo stesso giorno. Caso illustrativo 2. La faccenda della C, della F e della J. Descrive l’utilizzo di una scheda di lavoro creata dall’Alinsu per facilitare il calcolo dell’indennizzo dovuto. Questo caso illustra la tipologia dei problemi che possono insorgere quando si chiede agli operatori di svolgere delle attività proceduralizzate senza fornire loro un quadro sufficientemente preciso dell’oggetto e della finalità di tali attività.

CODA 0 – Capire il processo Parole come “comprensione” richiedono una certa cautela, perché possono facilmente riflettere l'assunto implicito che vi sia uno standard universale del conoscibile. In astratto, tutto può essere conosciuto e il resto è ignoranza. Ma in un mondo complesso nel quale dobbiamo trovare un’identità vivibile, l'ignoranza non è mai semplicemente ignoranza e il sapere non si riduce alle informazioni. Nella realtà pratica, la comprensione oscilla sempre a metà strada tra il noto e l'ignoto, in una lieve danza dal sé. È un equilibrio delicato. Chiunque noi siamo, qualunque cosa facciamo, la comprensione in un contesto reale è l'arte di scegliere cosa sapere e cosa ignorare per procedere nella nostra vita.

3

Parte prima. Pratica INTRODUZIONE – Il concetto di pratica La nostra condizione di esseri umani implica un impegno costante in attività i tutti i generi, dalla mera sopravvivenza fisica alla ricerca dei piaceri più elevati. Quando esercitiamo queste attività, quando interagiamo tra noi e con il mondo, apprendiamo. Questo apprendimento collettivo, con il tempo, si in pratiche che riflettono sia l’esercizio delle nostre attività, sia le relazioni sociali che vi si accompagnano. Tali pratiche sono patrimonio di una sorta di comunità, creata dallo svolgimento continuativo di un’attività comune. È corretto definire tali aggregati come comunità di pratica.

I LIQUIDATORI ASSICURATIVI: UNA COMUNITÀ DI PRATICA Ariel e i suoi colleghi non sono entrati in Alinsu per formare una comunità di pratica, ma per guadagnarsi da vivere. Spinti dal bisogno di lavorare, vogliono raggiungere la loro quota individuale in produzione. Vogliono guadagnare per vivere decorosamente la loro vita, che ritengono si volga in prevalenza fuori dall’ufficio. Si concentrano sul loro lavoro, ma continuano a guardare l’orologio in attesa del momento in cui saranno liberi di andarsene. Mentre lavorano vorrebbero essere a fare qualcos’altro. Questo lo sanno tutti, lavoratori e datori. Ma quel desiderio di andare a casa che contraddistingue i liquidatori è anche il fattore che li accomuna, il fattore che li unisce. Lavorare con altre persone che condividono il medesimo stato d’animo è un fattore centrale nella definizione dell’attività in cui sono impegnati. È la costruzione collettiva di una pratica locale a rendere possibile la soddisfazione delle esigenze dell’istruzione. In quanto costituiscono una comunità di pratica i liquidatori dei rimborsi assicurativi riescono a fare il loro lavoro inventando e mantenendo in essere soluzioni per adattare le esigenze istituzionali alla mutevole realtà delle situazioni effettive. La loro pratica: - fornisce soluzioni ai conflitti di origine istituzionale, come le contraddizioni tra i parametri di misurazione e attività di lavoro - promuove una memoria comune che consente ai singoli operatori di svolgere il loro lavoro di sapere tutto - aiuta i neoassunti a inserirsi nella comunità mediante la partecipazione alla sua pratica operativa - genera prospettive e termini specifici per consentire l’effettuazione dei compiti da svolgere - rende accettabile il lavoro creando un’atmosfera in cui gli aspetti monotoni e privi di significato della mansione si intrecciano con i rituali, le abitudini, i ritmi della vita comunitaria Anche se danno l’impressione di lavorare individualmente, e i loro compiti sono definiti e organizzati in una logica prevalentemente individuale, i liquidatori diventano importanti l’uno per l’altro. Sono consapevoli della loro interdipendenza ai fini dell’efficienza operativa e del clima organizzativo. Fungono vicendevolmente da risorse scambiandosi informazioni, interpretando le situazioni, condividendo idee e facendosi compagnia.

PRATICA SOCIALE Questi liquidatori hanno dunque sviluppato una pratica, per riuscire a svolgere il loro lavoro e per ricavare una certa soddisfazione dall’esperienza lavorativa. È in questo senso che costituiscono una comunità di pratica. È il fare in un contesto storico e sociale che dà struttura e significato alla nostra attività. In questo senso la pratica è sempre pratica sociale. Questo concetto di pratica include sia l’esplicito che il tacito. Include linguaggio, strumenti, documenti, ruoli, ma anche relazioni implicite, allusioni, intese, visioni del mondo. Il tacito è ciò che diamo per scontato, che tende a rimanere sullo sfondo. Il concetto di pratica mette in evidenza il carattere sociale e negoziato che rivestono sia l’implicito che l’esplicito della nostra vita. Il processo di coinvolgimento nella pratica riguarda sempre la persona nella sua totalità, in quanto soggetto che agisce e conosce nello stesso tempo. Il termine pratica non riflette una dicotomia tra teoretico e pratico, tra ideali e realtà, o tra il dire e il fare; le comunità di pratica includono tutti questi aspetti, la relazione tra pratica e teoria è complessa e interattiva.

4

1. SIGNIFICATO La pratica è un processo mediante il quale possiamo dare significato al mondo e al rapporto che intratteniamo con esso. Non include solo i corpi, né solo i cervelli, ma anche ciò che dà significato ai movimenti dei corpi e ai meccanismi dei cervelli. La pratica riguarda il significato come esperienza della vita quotidiana. Se il tipo di significato che ci interessa è un’esperienza e non è quello che troviamo sul vocabolario, allora dobbiamo chiederci dov’è situato e com’è costituito. a. Il significato risiede all’interno di un processo che Wenger chiama negoziazione di significato b. La negoziazione di significato implica l’interazione di due processi costitutivi, che chiama partecipazione e reificazione c. La partecipazione e la reificazione formano una dualità che è fondamentale per l’esperienza umana del significato, e quindi per la natura della pratica

NEGOZIAZIONE DI SIGNIFICATO Tutto ciò che facciamo e diciamo si riferisce a ciò che abbiamo detto e fatto in passato, eppure ricreiamo una nuova situazione, una nuova impressione, una nuova esperienza: produciamo dei significati che estendono riorientano, contestano, reinterpretano, modificano o confermano - ossia negoziano da capo le storie di significato di cui fanno parte. In questo senso la vita è un processo costante di negoziazioni di significato. Vivere implica necessariamente: 1. un processo attivo di produzioni di significato che è, insieme, dinamico e storico 2. un mondo caratterizzato al tempo stesso da resistenza e malleabilità 3. la capacità di influenzare gli altri e di essere influenzati 4. il coinvolgimento di una pluralità di fattori e prospettive 5. la produzione di una nuova risoluzione per la convergenza di questi fattori e di queste prospettive 6. l'incompletezza di una risoluzione che può essere parziale, provvisoria, effimera e legata a una situazione specifica Il termine negoziazione dovrebbe dare un senso di interruzione continua, di conquista graduale, e di scambio. La negoziazione di significato è un processo produttivo e il significato negoziato è, a un tempo, storico e dinamico, contestuale e unico. Questo processo genera sempre nuove circostanze che promuovono un’ulteriore negoziazione e ulteriori significati. La significatività del nostro coinvolgimento nel mondo non è una situazione statica, ma un processo continuo di rinegoziazione, quindi il significato non esiste né in noi, né nel mondo, ma in quella relazione dinamica che è il vivere nel mondo. Le dinamiche del significato negoziato L’elaborazione di un determinato modulo per il rimborso delle spese mediche da parte di un addetto alla liquidazione come Ariel è un esempio di negoziazione di significato. Avviene in un contesto che combina una quantità di fattori. Ariel contribuisce alla negoziazione di significato partecipando alla comunità e facendo pesare la storia della sua partecipazione alla pratica. Analogamente il modulo contribuisce a questo processo riflettendo gli aspetti della pratica che ha fissato nella sua forma. L’operatore, in quanto membro di una comunità di pratica, incorpora un processo lungo e diversificato di partecipazione. Allo stesso modo, la richiesta di rimborso come prodotto fisico di determinate pratiche incorpora un processo lungo e diversificato di reificazione. La negoziazione di significato ha luogo nella convergenza dei due processi, che avviene tramite il trattamento della richiesta di rimborso. Abbinate, la partecipazione e la reificazione costituiscono una dualità fondamentale per la negoziazione di significato

PARTECIPAZIONE Dal dizionario Webster, la partecipazione è “il possesso o l’acquisizione, insieme ad altri, di una parte o di una quota”. La partecipazione si riferisce etimologicamente al prendere parte, e anche alle relazioni interpersonali che riflettono questo processo. Suggerisce sia l’azione che la connessione. È un processo complesso che combina il fare, il parlare, il pensare, il sentire e l’appartenere. Coinvolge l’intera persona umana, con il corpo, la mente, le emozioni e le relazioni Þ ciò che caratterizza la partecipazione è la possibilità del riconoscimento reciproco. Questa reciprocità non implica uguaglianza o rispetto (genitori-figli, lavoratori-datore).

5

In questa esperienza di reciprocità, la partecipazione è una fonte di identità: possibilità di sviluppare una identità di partecipazione, cioè un’identità costituita tramite relazioni di partecipazione. Chiarimenti sul termine di partecipazione: - Partecipazione non equivale a collaborazione. Essa può coinvolgere relazioni di tutti i tipi, conflittuali e amichevoli, intime e polit...


Similar Free PDFs