Concetti base - prova in itinere PDF

Title Concetti base - prova in itinere
Course Geografia
Institution Università degli Studi di Palermo
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Summary

concetti di base e tutto il necessario per lo svolgimento della prova in itinere con i concetti della geografia ...


Description

Geografia 29/09/20 Saper identificare tempo e spazio degli eventi. Prova in itinere: esame scritto per le conoscenze di base (comprensione dell’atlante, costruzione e lettura di grafici e carte); quattro domande in 30 minuti con l’uso dell’atlante. Prova scritta (gennaio): due grandi temi  cartografia come rappresentazione cartografica e geografica del mondo (cosa ha significato costruire il mondo, come leggere la carta e in che modo) e geografia urbana; 2 piccoli saggi* in 2 ore. Testi consigliati : *il saggio scritto verte sui testi letti. Cartografia e rappresentazione geografica: Harley: “Deconstructing the map” Sloterdijk: “L’ultima sfera. Breve storia filosofica della globalizzazione”; filosofo che parla della globalizzazione tenendo presente che per la civiltà occidentale è una dimensione che parte dal mondo antico attraverso esplorazioni e modelli matematici antichi fino ad oggi. Farinelli: “L’invenzione della terra” dove ci si chiede in che maniera reinventare questo racconto della terra attraverso quali logiche e quali modelli. Geografia urbana: Rossi e Vanolo: ”Geografia politica urbana”, capire in che modo la geografia urbana attraverso la politica cambia la città stessa. Tre parti: 1. politiche come rappresentazione (cambiamenti economici che influenzano l’immagine strategica delle città – aspetti economici e culturali); 2. politica come governo (neoliberismo- sistema capitalistico sempre più feroce e le conseguenze sulla città, urbicidio); 3. politica come contestazione (movimenti di giustizia urbana che richiedono diritti, sia globalmente che nel particolare, soprattutto nel tema dei riconoscimenti – migranti, orientamento sessuale - ) De Spuches: “ça marche. Creare uno spazio collettivo camminando per Palermo”; “Le esposizioni universali: spazialità e politiche di rappresentazione” (come i grandi eventi cambino le città) Sabatini: “Lo spazio pubblico nel post-sisma 2016-2017: mercificazione turistica e tentativi di riappropriazione dei luoghi nel caso di Amatrice”.

01/10/20 Geografie e cartografie, ne esistono più di una. Gli strumenti geografici per la rappresentazione della geografia sono il globo e la carta, il primo è poco funzionale e viene usato di meno; è importante però perché tra i pittori è stata quella più usata simbolicamente per indicare la Terra. L’Erdapfel (terra+mela) del 1492 a Norimberga di Martin Behaim è un globo che rappresenta la Terra prima della scoperta dell’America di Cristoforo Colombo. Il globo serve per rappresentare la Terra con la figura del geoide, la cui superficie in ogni suo punto è perpendicolare alla verticale passante per il centro della gravità terrestre. La carta geografica è una rappresentazione approssimata ridotta e simbolica della Terra o

di una parte di essa. La carta geografica è una rappresentazione soggettiva o oggettiva?

02/10/20 La descrizione della rappresentazione è neutrale? Geografia: geo=terra grafeien=scrittura e disegno – scrittura geometrica con conoscenza geografica + strategica. Nello scrivere geograficamente si naturalizza il mondo (nel dire “è normale che il confine dell’Italia sia nelle Alpi perché le montagne sono un confine naturale, ma non è così in quanto non nascono come confini ma lo diventano dopo guerre ecc). Tutte le descrizioni sono filtrate attraverso lo sguardo quindi sono soggettive e non neutrali, il grande inganno dell’oggettività è quello di nascondere il soggetto (es: nel dire che la terra è rotonda io nascondo un “secondo me” per cui i terrapiattisti possono intervenire). La carta si dice approssimata perché una sfera non si può mai dispiegare totalmente senza alterare qualcosa, avendo 3 dimensioni rispetto alla carta che ne ha 2. Quindi le proiezioni sono equivalenti quando si trasformano angoli e distanze, e servono a guardare molto da vicino la realtà (es: mappa catastale); Sono proiezioni isogone o conformi quando hanno gli angoli che corrispondono alla realtà. Questo tipo di carte, isogone, sono soprattutto usate per il mondo nautico perché la dimensione non è rilevante e neppure la distanza ma ha importanza gli angoli perché aiutano a muoversi sul mare; Le proiezioni equidistanti mantengono la distanza su carta con quelle reali. Si dice ridotta perché si usa lo strumento della scala rapporto tra misura lineare sulla carta e quella sulla superficie terrestre. Le scale possono essere grafiche (rappresentate da un tratto rettilineo diviso da segmenti costanti /_-_-_/ ) o numeriche (1:50.000 dove una unità di misura della carta è uguale a 50.000 unità di misura della realtà). Si dice simbolica perché nella carta geografica ci sono dei simboli convenzionali. Nel dire, per esempio, “il mare è segnalato col simbolo blu” è sbagliata per metà perché il simbolo blu indica le acque sia salate che dolci e le tonalità di blu (dall’azzurro al blu scuro) indica la profondità delle acque. Carte tematiche: quantitative (si riconoscono perché nella leggenda c’è una quantità che differenzia un fenomeno da un altro, come la densità di popolazione) e qualitative (spiegano dove si trova un fenomeno, come quella delle religioni –blu scuro cattolica, celeste protestante ecc- per capire quale sia la religione prevalente nel Paese)

08/10/20 (rapporto tra geografia e cartografia) Deconstructiong the map – Harvey – anni 1980  Moltissimi cambiamenti e modi di vedere la geografia profondamente diversi dal passato. Nel Placito capuano (marzo 960) attraverso la scrittura, rappresentazione del mondo di

tipo lineare, si ha una linea di confine sul territorio ma questa nella realta è immaginaria, frutto di guerre/trattati di pace. Il confine pone un problema filosofico-concettuale perché al contrario degli altri simboli disegnati su carta, questo non esiste nella realtà. La muraglia cinese è il confine più evidente del mondo. La “Bedolina map”, graffito rupestre del 1400 a.c. in valcamonica (Brescia) e rappresenta l’organizzazione dei territori di quella parte del mondo. L’area vede localizzate numerose rocce con rappresentazioni topografiche scolpite. Nel 1400 a.c. è necessario tracciare quella idea del mondo della valle, molto realistica ed utile, perché alcuni studiosi pensavano fosse legata alle tasse, cioè per avere l’idea di chi abita lì e cosa produce quindi come tassarli; La scoperta dell’America di Cristoforo Colombo nel 1492 è una prospettiva fortemente occidentale, in quanto l’area esisteva già prima della scoperta da parte di Colombo, lui ha solo cambiato il nome in America. Questo significa naturalizzare il mondo, si dà per scontato un punto di vista. 09/10/20 Deconstruction the map. In chi fa le carte c’è una scelta interpretativa. Ci sono due modelli, Michel Foucault e Jacques Derrida, il primo molto più utilizzato e influenza di più Harvey. L’analisi del discorso per Foucault. Lui si chiede perché ci siano determinate parole ed enunciati e non altri e quali siano i risultati anche nelle varie epoche storiche. Mette in luce tutte quelle procedure che includono o escludolo, prodotti di una volontà di verità che anima il costruirsi di discipline (in modo generico), istituzioni, ruoli e pratiche a ciò connesse. Ciò si può trovare nel discorso sulla follia e i cambiamenti nel tempo “Storia della follia nell’età classica” (1961). Nell’epoca medievale chi era considerato folle veniva allontanato dalla città e non aveva diritto di cittadinanza; Foucault nota come a partire dall’epoca industriale (fine 700 inizio 800) i folli si moltiplicano e ci si chiede il motivo. Si assiste ad un tipo di rottura società-ambiente, il problema è chi definisce la follia e quali sono le lacune. Inizia la fase dell’internamento, nonostante nell’800 ci siano pionieri della psichiatria. ma si propongono delle forme di manicomi che spostano il folle dalla società al di fuori. L’idea è che il malato posto fuori dallo stress della vita, in un ambiente tranquillo e sereno, possa recuperare la lucidità. Il momento della furia diventa pericoloso per sé e per gli altri per cui ci sono strumenti di contenimento fino agli anni ’60 quando vengono poi sostituiti con gli psicofarmaci. Ciò si studia attraverso l’analisi del discorso che si fa per la follia. Stesso discorso per le prigioni, il prigioniero prima veniva posto fuori e in mostra, dopo viene internato e recluso nelle prigioni. Gran parte dell’esercito viene creato in un periodo in cui la maggior parte della popolazione lavorava la terra, quindi l’incurvatura della schiena per 10 ore giornaliere ecc., rende il concetto del corpo (in generale della moltitudine) istituisce un modo di pensare e di agire; stesso concetto si crea per la sessualità. Tutto un discorso per riuscire a controllare la società. Questo modo di leggere tutte le varie istituzioni ci fa capire come si creano e come influenzano tutta la società. Allora Harvey si chiede se un concetto come la cartografia possa sfuggire a questo concetto, quindi attua l’analisi del discorso anche su questo.

13/10/20 Per Harvey ogni carta segue delle regole tecniche: concetto positivista (17esimo secolo), rapporto corretto tra carta e territorio; e regole culturali. Ciò che si studia a scuola sono descrizioni oggettive di fatti materiali ecc ma non si spiega il pensiero filosofico che corre in ogni geografo. Si ha una proliferazione di simboli in tutte le carte del mondo antico, meno successivamente, che ci fanno comprendere quale sia la natura del simbolo (passo di Farinelli). Le regole servono a creare l’epistemologia della carta geografia ed anche a creare l’archeologia del sapere di Foucault, cioè dello scavare dietro i fatti per costruire un percorso dell’analisi del discorso e delle pratiche in quanto una parte è celata. Questa parte viene celata perché, per quanto riguarda la rappresentazione, abbiamo bisogno che il testo sia prodotto dalle tecniche del simbolo, misurazione/riduzione, proiezione ecc quindi questi aspetti di fatto nascondono anche i valori e le strutture; inoltre ci sono aspetti che sono parti di soggettività per cui si può avere interesse strategico (es: URSS che falsificò le carte durante la guerra fredda). Etnocentrismo e ordine sociale : per esempio la carta della città di Ferrara (di Bartolino da Novara) riporta edifici religiosi, cioè chiese e cattedrale, con un’importanza elevata rispetto al resto che non è segnato. Ogni traccia di quadrettatura geometrica è assente, per individuare il nord bisogna utilizzare l’atlante e in questo caso, grazie al punto di riferimento del fiume Po, si individuerà il nord in basso.

15/10/20 Come in battaglia navale, anche nell’atlante c’è uno spazio assoluto grazie alla griglia delle coordinate di base. Ad un punto corrisponde una ed una sola informazione. Si hanno latitudine e longitudine. Abbiamo un parallelo massimo: equatore; essendo una sfera i paralleli sono quelle linee immaginarie che percorrono la terra perpendicolari all’asse terrestre. Più ci avviciniamo al polo, più il parallelo è piccolo, ecco perché il parallelo ha un nome e serve come punto di riferimento. L’equatore divide la sfera in due emisferi, quello del Nord ( boreale) e quello del Sud (australe – Australia a sud). I paralleli si differenziano dalla circonferenza più ampia (equatore) a quella più stretta, dipende dalla distanza rispetto ai poli. Abbiamo i meridiani, quello convenzionale che diciamo essere quello zero è il meridiano che passa per Greenwich. I meridiani sono tutti uguali di lunghezza perché paralleli all’asse terrestre. Si hanno latitudine e longitudine.

La latitudine geografica è la distanza dell’angolo di un punto P dall’equatore misurata lungo il meridiano che passa per quel punto. La longitudine è l’angolo tra il meridiano di un punto P e il meridiano fondamentale di Greenwich. Queste due sono le coordinate geografiche. (es: Palermo 38°N latitudine; 13°E longitudine) (vd foglio atlante). L’equatore permette al nord del mondo di essere enfatizzato al contrario del sud che viene sminuito, perché l’equatore non è perfettamente al centro del planisfero, ma spostato molto più in basso. Nella proiezione isogona (deformando angoli e distanze gli angoli corrispondono a quelli sul terreno) di Mercatore (1500) l’equatore è in basso  planisfero autocentrico; Nella proiezione di Petes (’73) si ha quella equivalente (deformando angoli e distanze si hanno proporzioni reali) dove l’equatore è perfettamente al centro  planisfero afrocentrico. Cosa è una carta geografica? Quali segni/tratti incontriamo in tutte le carte geografiche? reticolo geografico, la simbologia, la riduzione in scala...


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