Didattica individualizzata e personalizzata per alunni con DSA PDF

Title Didattica individualizzata e personalizzata per alunni con DSA
Author Maria Rosa Piccolo
Course Psicologia dei processi sociali
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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preparazione esame 2020/21 materia psicologia dei processi sociali...


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Didattica individualizzata e personalizzata per alunni con DSA DSA : misure dispensative e strumenti compensativi Premessa E’ opportuno osservare che la Legge 170/2010 insiste più volte sul tema della didattica individualizzata e personalizzata come strumento di garanzia del diritto allo studio, con ciò lasciando intendere la centralità delle metodologie didattiche, e non solo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative, per il raggiungimento del successo formativo degli alunni con DSA. “Individualizzato” è l’intervento calibrato sul singolo, anziché sull’intera classe o sul piccolo gruppo, che diviene “personalizzato” quando è rivolto ad un particolare discente. Più in generale – contestualizzandola nella situazione didattica dell’insegnamento in classe – l’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe, ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo, comportando quindi attenzione alle differenze individuali in rapporto ad una pluralità di dimensioni. L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e, quindi, può porsi obiettivi diversi per ciascun discente, essendo strettamente legata a quella specifica ed unica persona dello studente a cui ci rivolgiamo. Si possono quindi proporre le seguenti definizioni. La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche nell’ambito delle strategie compensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente. La didattica personalizzata, invece, anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così, l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue ‘preferenze’ e del suo talento. Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo. La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. _______________________________________________________________________________________

Viene tracciata per la prima volta una differenziazione tra la didattica individualizzata e la didattica personalizzata con la legge 170 del 2010. Mentre l’intervento didattico individualizzato è una macro-azione del docente, quello personalizzato è una micro-azione del docente. Se la didattica individualizzata permette di perseguire, nel lavoro specialistico, gli stessi obiettivi del gruppo classe, portandoli avanti con metodologie pensate in funzione delle peculiarità dei singoli alunni, la didattica personalizzata consente di scegliere obiettivi differenziati a seconda degli alunni. Il docente specializzato applicherà sia interventi didattici individualizzati, sia interventi didattici personalizzati. Nella didattica individualizzata assumono rilevanza i tempi di attenzione, il livello cognitivo e il ritmo di apprendimento note come caratteristiche di tipo quantitativo. Nella didattica personalizzata, in cui gli obiettivi sono calibrati in relazione alle caratteristiche del singolo soggetto, assumono rilevanza gli stili di apprendimento e gli stili cognitivi, la sollecitazione delle differenti forme di intelligenza, la capacità e i talenti personali, note come caratteristiche di tipo qualitativo. La scelta delle metodologie didattiche e delle strategie educative personalizzate presuppone dunque innanzitutto, da parte del docente, una conoscenza degli stili di apprendimento e cognitivi dell’alunno. L’apprendimento si basa sul contatto tra elementi biologici e fattori ambientali. Viene definito come mutamento del comportamento in seguito a un’interazione con l’ambiente; si tratta di un processo che è il risultato di esperienze, le quali portano a sviluppare nuovi “schemi di risposta” agli stimoli esterni. A livello concreto l’insegnante può adottare, in presenza di determinati stili di apprendimento cognitivi, una serie di comportamenti grazie agli stimoli che riceve dall’ambiente. Se l’alunno predilige lo stile di tipo verbale con preferenza per le attività di lettura e scrittura, l’insegnante lo incoraggerà a riassumere, fare elenchi scritti, usare didascalie di accompagnamento a grafici, diagrammi. Se invece l’alunno predilige nell’apprendimento il canale visivo con riferimento alle immagini, i disegni, le fotografie, si chiederà all’alunno di utilizzare questo canale inserendo, per esempio, parole chiave all’interno di immagini. Altre strategie da sfruttare in questi casi possono essere quella di far usare colori diversi per evidenziare le parole chiave delle mappe concettuali, oppure quella di portare l’attenzione dell’alunno sulle immagini presenti nei libri di testo. Se l’alunno tende a privilegiare nell’apprendimento il canale uditivo, preferendo l’ascolto di narrazioni, sia da parte dell’insegnante sia da parte dei compagni all’interno di gruppi di lavoro, si cercherà di puntare sull’attenzione alle lezioni o ai momenti in cui, per esempio nel corso di un’interrogazione, vengono ricapitolati oralmente i contenuti delle lezioni; inoltre si utilizzerà il lavoro collaborativo e cooperativo. Se l’alunno è incline ad una modalità di apprendimento cinestetica, ossia partecipando a esperienze pratiche, applicative, in cui vengono messi in gioco l’aspetto motorio e della comunicazione, saranno ideali le attività di laboratorio, nonché il lavoro con metodologie specifiche come il Total psychical response. L’insegnante deve adottare diverse strategie per valorizzare i diversi stili cognitivi degli alunni. Nel caso di uno stile globale, che si focalizza prima sulla visione d’insieme di un certo argomento e poi sugli aspetti più specifici, converrà spiegare un argomento privilegiandone l’idea generale, la macrostruttura e le macrolezioni. Nel caso di uno stile analitico si partirà invece dai dettagli di un argomento, esponendoli uno alla volta, e si suggeriranno percorsi volti a stimolare processi di tipo induttivo. In presenza di uno stile sistematico, proprio di chi analizza le variabili una per volta, si cercherà di spiegare un argomento sottolineandone i passaggi principali e i collegamenti. In presenza di uno stile intuitivo, proprio di chi formula subito un’ipotesi, si spiegherà l’argomento principale nelle linee generali e poi, in base agli input provenienti dagli

alunni, si modificherà il modo di procedere nella spiegazione; lo stile intuitivo favorisce dunque la negoziazione dei saperi. Lo stile verbale porterà l’insegnante a far uso prevalentemente del codice verbale, orale o scritto. Lo stile visuale renderà opportuna l’enfasi sugli aspetti iconici, l’utilizzazione di disegni, schemi, lavagna interattiva multimediale, cartelloni, ecc. Nel caso dello stile impulsivo si insisterà sul rispetto dei turni di parola e sulle regole da rispettare all’interno del gruppo; al tempo stesso si cercherà di valorizzare le caratteristiche dell’alunno nei casi in cui si mostra in grado di dare risposte corrette in tempi brevi. Nel caso dello stile riflessivo, se la risposta è fornita in modo eccessivamente lento è bene che il docente accompagni la riflessione dell’alunno sollecitandolo a dare la risposta. Lo stile dipendente dal campo, in cui l’apprendimento dell’alunno è maggiormente legato all’ambiente di apprendimento, l’insegnante cerca di lavorare in funzione di una maggiore autonomia del soggetto, valorizzandone i punti di forza. Nel caso dello stile indipendente dal campo si possono assegnare all’alunno ruoli come quello di leader o quello di tutor, facendo tuttavia attenzione che ciò non generi eccessi individualistici. In presenza dello stile convergente converrà proporre all’alunno percorsi finalizzati al raggiungimento di obiettivi prestabiliti. In presenza dello stile divergente l’insegnante raccoglierà gli input provenienti dall’alunno utilizzandoli per innestare espansioni di senso nel processo di insegnamento apprendimento. Oltre agli stili di apprendimento e agli stili cognitivi, per i docenti chiamati a elaborare una didattica individualizzata e personalizzata è utile conoscere la teoria delle intelligenze multiple formulata da Gardner nel 1983. Secondo questa teoria, ciascun soggetto possiede tutte le intelligenze (oltre a quelle linguistica e logico-matematica, Gardner individua quella spaziale, quella sociale, quella introspettiva, quella corporeo-cinestetica e quella musicale); non è possibile etichettare un allievo attribuendogli una particolare intelligenza. Ciò perché le attitudini di ciascuno di noi sono in continua evoluzione e inoltre risultano modificabili dalla pratica formativa, per tutto il corso della vita: l’esperienza, infatti, modifica il cervello costruendo nuove connessioni. In altre parole, le esperienze che ciascuno vive possono modificare la qualità del suo pensiero. Individuare i profili intellettivi dei discenti costituisce dunque un ausilio ai fini della personalizzazione degli interventi didattici. Consente di «riconoscere le potenzialità degli studenti, diversificare l’azione formativa e garantire a ognuno opportunità di successo». La teoria delle intelligenze multiple è insomma considerata uno strumento utile a promuovere la cultura della personalizzazione. E’ dunque comprensibile che la didattica individualizzata e personalizzata richiede un lavoro di adattamento curricolare che dura per tutto il corso dell’anno scolastico: si tratta di un lavoro congiunto, portato avanti sia dal docente curricolare sia dal docente di sostegno. A livello concreto, le tappe del lavoro di adattamento curricolare constano di una prima fase di progettazione delle attività didattiche, seguita da una seconda fase che riguarda le modifiche da compiere in itinere, sulla base dei cambiamenti che si riscontrano negli alunni per poi procedere con l’ulteriore fase finale delle prove di verifica intermedie e finali. Tra gli strumenti che possono essere utilizzati nella didattica personalizzata, un posto importante è occupato dai mediatori didattici, come le mappe mentali. Queste sono adoperate anche nella didattica curricolare: possono essere utili per presentare i contenuti di una lezione prima del suo svolgimento o, successivamente, come strumento di sistematizzazione. Con i DSA, e in generale con i BES, possono essere impiegate come strumento compensativo per il recupero a casa delle attività affrontate a scuola, oppure in fase di verifica. Le mappe mentali consistono nell’’espressione grafica della struttura di una lezione o di una serie di lezioni, realizzata in modo da assecondare i meccanismi coi quali il cervello umano apprende, Le mappe mentali nascono, infatti, dalle più recenti acquisizioni delle neuroscienze. Presentano una struttura formata

da linee disposte a raggiera intorno a parole chiave e immagini; si possono anche perfezionare con l’uso dei colori, che contribuiscono a facilitare la memorizzazione. L’aspetto di principale utilità di una mappa mentale è proprio il fatto di consentire la memorizzazione a lungo termine delle informazioni: la sua struttura permette di distinguere con un solo colpo d’occhio, offrendo quindi una visione d’insieme, l’idea principale e quelle secondarie, di individuare i collegamenti tra i concetti e di memorizzarli a lungo termine. I vantaggi della mappa mentale, in particolare nel caso dei DSA, sono quelli di permettere la comprensione dei collegamenti tra i concetti bypassando le difficoltà che gli alunni incontrano nella letto-scrittura. Le mappe mentali sono ideali anche per gli alunni che hanno difficoltà a organizzare in modo logicosequenziale le informazioni e a memorizzarle. La presenza delle immagini, inoltre, si presta allo stile di apprendimento visivo, che è uno degli stili più adottati negli interventi didattici sui DSA. Importante supporto per una didattica individualizzata e personalizzata, lo forniscono gli strumenti compensativi e quelli dispensativi. Gli strumenti compensativi sono dispositivi didattici e tecnologici che si utilizzano al fine di compensare i deficit cognitivi che derivano da uno specifico disturbo dell’apprendimento; permettono, infatti, di dispensare o facilitare l’alunno relativamente alle abilità di cui risulta deficitario, senza tuttavia costituire un vantaggio cognitivo che agevolerebbe il soggetto rispetto al resto della classe. Gli strumenti compensativi possono essere a bassa o alta tecnologia e vanno valutati sulla base delle esigenze personali di ogni studente: La lettura può essere agevolata da: un carattere più grande e ad alta leggibilità, da una spaziatura del testo diversa, da una guida fisica che isola la riga e permette di leggere senza perdere il segno, da schemi creati dai ragazzi insieme agli insegnanti, da strumenti tecnologici come la sintesi vocale, da software per la creazione e l’uso delle mappe concettuali. ▪ La scrittura può essere compensata: con l’uso del registratore che evita allo studente di prendere appunti, con il computer e i programmi di videoscrittura dotati di correttore ortografico o altri editor di testi, dai programmi che riconoscono la voce e la trasformano in testo scritto, dalle penne che traducono i testi in lingua straniera o registrano quello che si scrive. ▪ Il calcolo e lo studio della matematica possono essere agevolati da strumenti come: le linee dei numeri, le tavole pitagoriche, le tabelle e i formulari, le griglie-guida per i calcoli in colonna, da strumenti a più alta tecnologia come la calcolatrice (anche parlante), da fogli di calcolo e software per la scrittura delle operazioni. ▪

Le misure dispensative, come prevede la legge170 del 2010, consentono all’alunno di non svolgere attività che risulterebbero difficili da affrontare e che non sono essenziali ai fini dell’apprendimento. È importante che i genitori degli alunni stringano un’“alleanza educativa” con la scuola soprattutto ai fini dell’orientamento.

Lo studente con DSA che deve raggiungere gli obiettivi comuni alla classe ha bisogno anche di essere dispensato dall’eseguire le prestazioni per lui più difficili, oppure di eseguirle per esempio con materiale ridotto o con più tempo a disposizione per portare a termine il compito. Le misure dispensative possono essere: ▪ evitare la lettura ad alta voce ▪ evitare l’uso del corsivo o dello stampato minuscolo o la scrittura della lingua o delle lingue straniere ▪ non prendere appunti scritti a mano, copiare dalla lavagna o scrivere a mano sotto dettatura ▪ non eseguire prove a tempo o avere a disposizione più tempo per eseguire una prova ▪ sostenere solo interrogazioni programmate, in forma orale oppure le verifiche in formato digitale. Non dimentichiamo che un alunno con DSA lo è anche a casa e dovrebbe poter utilizzare gli strumenti compensativi durante l’esecuzione dei compiti ed essere dispensato da alcune attività anche fuori dall’orario scolastico. Gli strumenti compensativi e dispensativi quando vengono utilizzati in modo efficace, personalizzato e strategico, diventano fondamentali per accompagnare i ragazzi in un percorso di autonomia. Con tali strumenti l’alunno ha possibilità maggiori di un successivo apprendimento, può esprimere le proprie potenzialità e raggiungere un buon livello di autostima e autoefficacia personale.

Normativa di riferimento

DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA Legge 170/2010 sui DSA "La presente legge persegue, per le persone con DSA, le seguenti finalità: [...] favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità" (art.2). "Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche [...] garantiscono: a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa ad eguate" (art.5). Decreto Ministeriale 12/07/2011 (Linee Guida della Legge 170) "Le Istituzioni scolastiche, tenendo conto delle indicazioni contenute nelle allegate Linee guida, provvedono ad attuare i ne cessari interventi pedagogico-didattici per il successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, attivando percorsi di didattica individualizzata e personalizzata e ricorrendo a strumenti compensativi e misure dispensative" (art.4, c.1). "La scuola garantisce ed esplicita, nei confronti di alunni es studenti con DSA, interventi didattici individualizzati e pers onalizzati anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato con l'indicazione degli strumenti compensativi e dell e misure dispensative adottate" (art.5). Direttiva Ministeriale 27/12/2012 sui BES "[...] alcune tipologie di disturbi, non esplicitati nella Legge 170/2010, danno diritto ad usufruire delle stesse misure ivi previste in quanto presentano problematiche specifiche in presenza di competenze intellettive nella norma. [...] un approccio educativo, [...] dovrebbe dar modo di individuare strategie e metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali" (p.2).

"[...] si evidenzia, in particolare, la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e stu denti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche rifer ito a tutti i bambini della classe con BES, ma articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famigli e le strategie di intervento programmate" (p.3). Circolare Ministeriale 8 del 6/03/2013 sui BES "La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell'apprendimento. [...] è compito doveroso dei Consigli di classe o dei team dei docenti [...] indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica [...]. Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP) [...]. È necessario che l'attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia deliberata in Consiglio di classe [...] dando luogo al PDP" (p.2). Decreto Interministeriale 297 del 17/04/2013 (Identificazione precoce dei DSA) "La rilevazione delle situazioni di rischio [di DSA] è indispensabile per avviare immediatamente un percorso didattico mirato" (p.5). Nota Ministeriale 2563 del 22/11/2013 "[...] la personalizzazione degli apprendimenti, la valorizzazione delle diversità, nella prospettiva dello sviluppo del le potenzialità di ciascuno sono principi costituzionali del nostro ordinamento scolastico recepiti nel DPR 275/99" (p.1). "[...] nel caso di difficoltà non meglio specificate, soltanto qualora nell'ambito del Consiglio di classe (nelle scuole secondarie) o del Team docenti (nelle scuole primarie) si concordi di valutare l'efficacia di strumenti specifici questo potrà comportare l'adozione e quind i la compilazione di un PDP" (p.2).

MISURE COMPENSATIVE

E DISPENSATIVE

Legge 170/2010 sui DSA...


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