Diritto costituzionale PDF

Title Diritto costituzionale
Author Giorgia Molteni
Course Diritto Costituzionale Italiano Ed Europeo
Institution Università Commerciale Luigi Bocconi
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Appunti completi di tutte le lezioni del corso....


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Lezione introduttiva Il Costituzionalismo è una delle aspirazioni più importanti dell'uomo. È una teoria giuridica che cerca di limitare l’esercizio del potere poiché si propone di trovare forme per cui l'esercizio del potere possa essere governato e non usato in modo da non limitare i diritti e le libertà dei singoli. Il principio democratico e i diritti risultano strettamente connessi. L’architettura costituzionale garantisce diritti e libertà. Il Costituzionalismo nacque con la rivoluzione inglese nel '600 ed in seguito si sviluppò con la rivoluzione francese nell'800. Definizione di alcuni concetti giuridici fondamentali: Diritto: insieme delle regole giuridiche che aspirano a disciplinare sia i rapporti tra individui, che quelli tra Stato ed individui. Quello appena esPresidenteso è un concetto di diritto in senso oggettivo, finalizzato a tre funzioni principali:



1. Repubblicarimere comportamenti che devono essere posti in condizioni di non nuocere alla convivenza sociale diritto penale; 2. Allocare beni e servizi, dettare regole di distribuzione diritto privato: stabilisce, ad esempio, sulla base di quali titoli Tizio possa assumere un diritto di proprietà; 3. Istituire e assegnare i pubblici poteri diritto pubblico – costituzionale: istituire organi che detengono dei poteri, nel fare ciò risulta fondamentale ciò che dice la Costituzione; Norma giuridica: norme a contenuto particolare. Presidenteentano tre caratteristiche principali, sono:  Astratte;  Generali;  Esteriori;  Novità: rinnovano cioè l’ordinamento giuridico, pongono elementi di novità;



Tali aspetti contraddistinguono la norma giuridica da norme sociali od altri tipi di norme. Le norme costituzionali e le regole di condotta costituzionali hanno, invece, una caratteristica particolare ulteriore: non sono derogabili dalle altre norme giuridiche . Hanno cioè lo status particolare di essere regole fondamentali non modificabili da una qualunque norma giuridica. Ordinamento: complesso delle regole di condotta che insistono su un determinato gruppo di persone. Non indica soltanto il complesso delle norme di condotta vigenti in Italia, ma si scompone in vari ordinamenti giuridici. La convivenza della pluralità degli ordinamenti giuridici è definita dal diritto costituzionale. Gli ordinamenti possono essere variatamente classificati sulla base del vincolo che lega i soggettoetti parte dell'ordinamento. Tale vincolo associativo può essere originario, volontario o necessario. Infatti un vincolo potrebbe sussistere in virtù di una libera adesione dell'individuo a quell'ordinamento oppure essere un’adesione obbligatoria. Esempio: se Diritto Costituzionale 

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appartengo ad una associazione sportiva, caratterizzata da determinate regole di condotta, il vincolo che mi lega all’associazione è un vincolo volontario in quanto decido di tesserarmi, di partecipare ad una associazione parte, a sua volta, di una federazione. Mentre il vincolo con lo Stato di cui siamo cittadini è necessario, non si sceglie, infatti, di aderire alle regole appartenenti ad esso. All'interno della pluralità degli ordinamenti giuridici lo Stato è un ordinamento necessario. Gli ordinamenti si distinguono sulla base che siano o meno territorializzati, ovvero che coincidano o meno con un 1) territorio. L’associazione sportiva, prima considerata a tiolo di esempio, non è territoriale, ma riguarda il praticare, o meno, quella determinata disciplina. Lo Stato, invece, è territoriale, ha definiti confini in cui si applicano le regole. Risulta difficile che la norma giuridica prodotta da uno Stato superi i confini di quello Stato. Gli ordinamenti, inoltre, si distinguono sulla base del 2) fine essenziale che l'ordinamento giuridico si pone. Il fine, nel caso dell'associazione sportiva, è quello di organizzare tornei, oppure promuovere la pratica della disciplina, ecc.. Il fine dello Stato è molteplice, ha cioè molti fini. Si individua una pluralità di fini in virtù della quale si afferma che lo Stato è un ordinamento a fini generali. La differenza tra uno Stato ed ente diverso consiste nel carattere generale dell'orizzonte ampio dei fini che si propone di perseguire. Uno stato democratico, in particolare, si pone l’obiettivo di garantire la volontà esPresidentesa dal popolo. Esempio: il popolo può decidere che un suo fine sia sterminare una certa popolazione? La Costituzione afferma che tutti i fini generali sono ammissibili, ma vi sono delle regole fondamentali che non si cambiano. La tutela della dignità umana è incontrastabile, a tal fine esiste la Costituzione, che limita il potere per rispettare i diritti. L'ordinamento giuridico è a fini generali, ma non tutti i fini generali sono ammessi. N.B: Gli altri diritti raccontano ciò che l'uomo può fare, i contratti che può concludere, le regole poste a fondamento dei rapporti di proprietà ecc., invece la Costituzione afferma ciò che l’uomo non può fare. Il diritto costituzionale dà il senso della realtà, gli altri danno il senso delle possibilità. A tal punto, risulta interessante comprendere con quale legittimazione può la Costituzione tutelare i poteri. La caratteristica dello Stato è di essere un ordinamento indipendente, vi sono infatti ordinamenti derivati, indipendenti ed originari. L’associazione sportiva è un ordinamento originario o derivato? Deriva dall'adesione di più soggettoetti, pertanto è derivativa, come l'Unione Europea, esistente in virtù della partecipazione degli stati europei. Lo Stato è un ordinamento originario, ha una determinata formazione ed una nascita che lo porta ad avere una determinata formazione. Il carattere originario, o derivativo, individua come l’ordinamento venga ad esistenza e definisce il rapporto con gli altri ordinamenti.

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Lo Stato Lo stato è un ordinamento sovrano (originario), necessario, territoriale e a fini generali. L'ordinamento statale non nasce poiché si manifesta improvvisamente nella storia, ma trae origine da un ordinamento patrimoniale di epoca feudale, detto ordinamento Presidentetatale. In tale epoca, infatti, non avvenne la formazione di stati nazionali, che sarebbe avvenuta tra il 1500 ed il 1600, ma vi sono ordinamenti giuridici organizzati su di un feudo, ovvero un territorio che ha a comando un feudatario, un sovrano, che gode di diversi rapporti di subordinazione con altri soggettoetti autorizzati ad utilizzare le sue terre. In tale momento si affermò l'idea di un soggettoetto che ha potere di imperio, ovvero di esercizio del potere ed esercizio della forza. Tuttavia il legame tra un soggettoetto, il potere che esercita e le persone assoggettoettate a quel potere appare diverso da quello che caratterizza gli stati attuali. Le organizzazioni feudali sono infatti organizzazioni frammentate e che hanno un contenuto differente dall’epoca attuale. Si rilevano pertanto embrioni di formazione statuale in epoca feudale. La rottura dell’assetto feudale si fa risalire alla pace di Vestfalia, momento in cui si instaura un ordine internazionale rimasto ininterrotto sino a poco tempo fa. La pace di Vestfalia è ritenuta essere un momento di passaggio dall’origine pre-statuale alla moderna configurazione degli stati nazionali, la cui formazione si stabilisce con il confronto in guerra, confronto che determina i poteri statuali. Si assiste così alla formazione di ordinamenti giuridici che coprono un certo territorio, e che spesso sono esito di guerre, che sono originari. Guerre volte a determinare e a definire i confini territoriali. Ordinamenti che, a loro volta, pretendono di garantire e far rispettare l’ordine interno, che pretendono cioè di esercitare l'imperio. Lo stato moderno Presidenteenta caratteri essenziali senza i quali non potremmo affermare di essere in Presidenteenza di un’organizzazione statuale. Caratteri che derivano da elementi costitutivi degli ordinamenti giuridici in generale, sono tre: 1. Territorio; 2. Sovranità; 3. Popolo; Infatti, se non si è in grado di esercitare poteri su di un territorio e su dei soggettoetti, non siamo in Presidenteenza di uno stato. Sono appartenenti ad uno Stato le persone che sono soggettoette all’esercizio del potere sovrano all'interno di un determinato territorio. 1. Territorio: è formato dalla 1) terraferma, ovvero dai confini geografici di quel

territorio, 2) dalla piattaforma continentale e 3) dal mare territoriale. Il mare territoriale rapPresidenteenta l’estensione costiera, per gli stati che hanno affaccio sul mare, comPresidentea tra fine dalla terra ferma per 12 miglia marine (prima si considerava lo spazio comPresidenteo tra la fine della terra ferma e 3 miglia marine, in quanto 3 miglia rapPresidenteentavano la gittata di un cannone, successivamente si decise di estendere l’area del mare territoriale in virtù di nuove tecnologie, con una disposizione della Convenzione di Montego Bay del 1982). La piattaforma continentale coincide con il mare territoriale, ovvero rapPresidenteenta la porzione di terra che vi è sotto quest’ultima, importante in quanto oggetto di dispute tra vari stati in quanto sede di Diritto Costituzionale

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significative risorse naturali. Il territorio definisce i luoghi in cui lo Stato può esercitare la propria giurisdizione, risulta così difficile che una legge prodotta da uno stato riesca a superarne i confini. La definizione del territorio è utile a capire entro quali limiti si dispiega il potere di imperio di uno stato. Cos’è il potere di imperio? Il potere di imperio rapPresidenteenta il potere del legittimo esercizio della forza, potere per il quale uno stato detta una legge ed cittadini appartenenti a tale stato sono tenuti ad rispettare tale legge. Il potere di imperio è legittimo, ha cioè un’origine legale giuridica. 2. Sovranità: è un concetto che ha origine storiche-filosofiche molto risalenti. La

sovranità indica l’indipendenza esterna, l’idea per cui l'autorità di uno stato non dipende da alcun altro ordinamento giuridico, uno stato è sovrano poiché l'esercizio del potere che lo stato medesimo incarna non ha alcuna origine esterna, ma è indipendente. La sovranità Presidenteenta, tuttavia, anche un'altra accezione, quella della sovranità interna, che indica l’origine legittima dell'esercizio del potere sovrano ed esprime il concetto per cui l'origine legittima dell'esercizio del potere è interna allo Stato. La sovranità, in uno stato democratico, appartiene al popolo. Tale idea deriva dall'Illuminismo francese, ed in particolare da Rousseau, il quale, in realtà, teorizzava una forma di democrazia diretta e non una forma di democrazia rapPresidenteentativa. Nel '700 un'altra corrente riteneva che la sovranità fosse riferita alla nazione, nazione, a sua volta, identifica l'idea per cui vi sia una comunità condivisa all'interno di uno stato che sia in grado di esprimere una volontà. La nazione è un concetto che Presidenteuppone omogeneità culturale, il popolo, invece, non Presidenteenta il medesimo carattere. L'idea che la sovranità appartenga al popolo non Presidenteuppone necessariamente la forma di democrazia diretta, ma anche la forma di democrazia rapPresidenteentativa. Quello di sovranità, come è emerso, è un concetto complesso che identifica sia la sovranità rispetto all'esterno, sia la legittimazione dell'esercizio del potere all'interno dello Stato (Art.1). Nel mondo in cui viviamo si assiste ad una progressiva limitazione di tale sovranità, di provenienza esterna. Se si pensa all'Unione Europea, infatti, emerge la Presidenteenza di obblighi che derivano all'Italia soltanto dall'appartenenza all'Unione Europea. Come afferma l’Art.11 : «L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.». In seguito alla

Seconda Guerra Mondiale, l'Europa comprende la necessità di limitare i conflitti tra Francia e Germania. L'idea delle auto - limitazioni di sovranità che lo Stato stesso stabilisce e che consente nasce dopo la Seconda Guerra Mondiale, per evitare il ripetersi degli orrori consumatosi durante quel conflitto. Uno Stato consente che la propria sovranità non possa del tutto esplicarsi al fine di costituire un ordine globale che difenda i principi della pace e dell'armonia delle nazioni. L’Art.11, così, giustifica l'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea. L'Italia, inoltre, modificò l'Art. 81 per rispondere ad un'esigenza manifestata dall'Unione Europea. Un altro elemento collegato alla sovranità è il popolo. Diritto Costituzionale

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3. Popolo: descrive, a livello intuitivo, l'insieme dei soggettoetti legati allo Stato per il

fatto di possedere uno status particolare, lo status di cittadino. La cittadinanza esprime l'idea per cui alcuni soggettoetti hanno un legame originario con lo Stato, e tale legame comporta la titolarità di diritti e di obblighi nei confronti di quello Stato. Esprime cioè l'ascrizione di un soggettoetto ad uno Stato, ascrizione alla giurisdizione, nel nostro caso, dello Stato italiano. Lo Stato ha il dovere di garantire la protezione del proprio cittadino. Vi sono diritti riconosciuti soltanto ai cittadini, come il diritto di voto. La cittadinanza Presidentecrive, pertanto, la titolarità di diritti e di obblighi e l’ascrizione ad uno stato. In via generale vi sono due modi per acquisire la cittadinanza:



Ius sanguinis: la cittadinanza viene trasmessa per il fatto di essere nati da genitori che sono cittadini, o da almeno un genitore cittadino;



Ius soli: la cittadinanza risulta collegata alla nascita in un determinato luogo. Tale modo di acquisto della cittadinanza non è praticamente utilizzato in Europa, soltanto gli Stati Uniti lo adottano e si fondano esclusivamente sullo ius soli, ma non è un modo utilizzato in Europa, che applica regole che fondono quanto previsto dallo ius sanguinis e quanto Presidentecritto dallo ius soli.

Essere cittadini comporta diritti e doveri, ma soprattutto diritti e per tale ragione gli stati non tendono ad allargare troppo le maglie della cittadinanza, in quanto appare un concetto molto impegnativo. La regola dello ius soli per cui cittadinanza si acquista, al di là della provenienza, per il solo fatto di essere nati in un determinato paese, implica che quello stato sia multiculturale. Negli Stati Uniti, quando venne abolita la schiavitù, gli uomini di colore non erano considerati cittadini e pertanto conquistarono la libertà senza conquistare la cittadinanza, in seguito alla guerra civile ed alle spinte di Abramo Lincoln, al fine di assorbire la popolazione di colore che non aveva status di cittadino, introdusse nella Costituzione una norma per cui tutti gli uomini nati in America acquistassero la cittadinanza americana. Hannah Arendt scrisse che il ‘900 ha guardato l'essere umano nudo e non ci ha trovato nulla da proteggere, tale affermazione mostra come ciò che ha consentito i crimini nazisti è stata la privazione della cittadinanza, in primo luogo agli Ebrei, che relegandoli ad uno status di apolidi, li si colpì. La protezione internazionale dei diritti sarebbe incompleta se non comprendesse protezione nazionale e costituzionale. Vi sono solo alcuni diritti che hanno un nesso di principio con lo status di cittadinanza, come i diritti politici, al di là dei quali ogni paese riconosce i diritti fondamentali ad ogni individuo, indipendentemente dalla sua cittadinanza o provenienza. La cittadinanza viene in rilievo soltanto nelle situazioni critiche (caso dei Marò). Esempio: un cittadino italiano non potrebbe essere condannato a morte in uno stato diverso, lo stato avrebbe il dovere di agire al fine di portarlo indietro e di sottoporlo alla giurisdizione italiana.

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Il Concetto di popolo deve essere mantenuto separato da altri tre concetti, che sono falsi sinonimi:

descrive tutti coloro che abitano in quel paese, a Presidentecindere dal fatto che siano cittadini di quel paese. Quello di popolazione è un concetto che non ha propriamente natura giuridica;

1. Popolazione:

2. Corpo elettorale: non tutti i cittadini, infatti, sono elettori; 3. Nazione: esprime un’identità culturale, una comunanza di storia e tradizione

comune;

La cittadinanza La cittadinanza si acquista secondo una legge del ’92, modificata, l'ultima volta, nel 2009. Tale legge prevede che la cittadinanza di acquisisca o per nascita, o si acquisisce su richiesta, in tale ultimo caso viene concessa in alcuni casi esPresidentesamente previsti dalla legge: risulta possibile procedere alla richiesta soltanto se si è residenti in Italia, per un periodo, mai interrotto, di 10 anni. Chi è nato in Italia, ma non da cittadini italiani, o da almeno uno di cittadini italiani, può chiedere di acquisire la cittadinanza al compimento del 18 anni. La cittadinanza, inoltre, si perde, per due ragioni: 1. Automaticamente: la legge prevede che la cittadinanza si perda automaticamente quando un soggettoetto lavora per un governo straniero, oppure decida di appartenere alle forze militari di un altro paese; 2. Rinuncia: nel caso in cui una cittadina italiana, che possedeva già cittadinanza italiana e francese, sposi il Presidenteidente di uno stato straniero, in tal caso francese, rinuncia alla doppia cittadinanza, ed in particolare a quella italiana. Esiste una norma appartenente al Diritto Internazionale per la quale non risulta possibile obbligare un individuo a rinunciare ad una delle due cittadinanze. Ciò che conduce un individuo a rinunciare alla propria cittadinanza sono, in genere, motivazioni di opportunità oppure ragioni ideologiche. Negli Stati Uniti, nel 2010, si affermarono tendenze favorevoli ad avvicinare il proprio modello a quello europeo, a causa di ingenti flussi immigratori di Messicani che penetravano le frontiere meridionali degli Stati Uniti, riformando le regole della cittadinanza combinando quelle tipiche dello ius soli e dello ius sanguinis. La cittadinanza italiana, inoltre, si affianca a quella europea: i cittadini di un paese di appartenenza all'Europa sono cittadini dell'Unione Europea. In cosa si esprime tale cittadinanza? Nella circolazione libera, nel voto per le elezioni Diritto Costituzionale

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del Parlamento Europeo. Tali diritti sono contenuti nella Carta di Nizza stipulata nel 2010. È importante che la cittadinanza europea non sostituisca le cittadinanze nazionali, ma che si affianchi a queste. Quello con Unione Europea è un legame necessari, in virtù del fatto che l'Italia aderisca all'Unione Europea, ne segue che, se si è cittadini italiani, non si possa rinunciare alla cittadinanza europea.

Le forme di Stato (Argomento importante per la prova intermedia) La forma che attualmente conosciamo come Stato democratico è il risultato di un processo storico, l’approdo di un processo storico, dovuto ad una serie di circostanze che hanno prodotto la forma di stato democratico sociale. Tale storia inizia con il feudalesimo, durante il Medioevo, e prosegue sino ai giorni nostri. Tale modellistica è volta a comprendere meglio lo stato contemporaneo, a contestualizzare la realtà in cui viviamo e a capire come le regole attualmente vigenti derivino da quel determinato percorso storico. La storia è quella della tradizione giuridica occidentale, detta western legal tradition. Con l’esPresidentesione «forma di stato» si descrivono i rapporti che intercorrono tra lo stato ed i soggettoetti sottoposti al suo potere, ovvero il rapporto tra le autorità dotate di potestà d'imperio e la società civile. È cioè un concetto che descrive rapporti tra governanti e governati. La forma di stato descrive da un lato tali rapporti, dall'altro l'insieme dei principi e dei valori che ispirano l'azione di senso di uno stato, ovvero i principi ai quali lo stato si ispira per la sua azione concreta. La forma di governo, invece, si distingue da quello dello stat...


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