Disegno a mano libera - Semplici e dettagliati appunti sulle regole da seguire per realizzare un corretto PDF

Title Disegno a mano libera - Semplici e dettagliati appunti sulle regole da seguire per realizzare un corretto
Author Ferdinando Leonello
Course Disegno dell'architettura
Institution Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria
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Summary

Semplici e dettagliati appunti sulle regole da seguire per realizzare un corretto disegno a mano libera....


Description

1 – IL DISEGNO A MANO LIBERA La prima esperienza che proponiamo ha per tema il disegno a mano libera. Abbiamo già sottolineato l’importanza del disegno nella formazione di un architetto e nella pratica dell’architettura. Come abbiamo detto la settimana scorsa, l’architetto non costruisce: l’architetto disegna. Tutto il percorso che va dalla idea iniziale alla stesura del progetto definitivo passa attraverso il disegno. Nel percorso dall’idea all’’architettura, il disegno è innanzitutto sintesi (schizzo), poi è ricerca, infine è rappresentazione (rendering) [07].

E, se riflettiamo con attenzione quanto è successo con la cosiddetta “rivoluzione informatica” (che ha interessato in pieno anche il disegno di architettura), notiamo che lo schizzo è l’unica forma grafica ad aver mantenuto intatto, nel tempo, il suo valore teorico ma anche operativo e comunicativo.

Il disegno a mano libera è il tipo di disegno più semplice e immediato. Lo è solo apparentemente; anche uno schizzo eseguito rapidamente rappresenta un vero e proprio progetto, in quanto tende a mostrare, a noi stessi e agli altri, la sintesi dei nostri pensieri. Si può definire a mano libera qualunque disegno realizzato senza l’uso di strumenti che guidino la traiettoria della mano mentre traccia il segno. Dal punto di vista concettuale, però, i disegni a mano libera possono appartenere a categorie molto diverse fra loro. Si può disegnare a mano libera per visualizzare un’idea progettuale, per sciogliere la mano, combattere la noia o ingannare un’attesa, per ricordare ciò che si è visto durante un viaggio, oppure per spiegare ai costruttori i modi in cui realizzare un edificio.

L’architetto pensa attraverso il disegno, ma non lo fa traducendo le idee in segni: è disegnando che le idee prendono forma [08]. In questo senso, lo schizzo a mano libera riproduce nel modo più fedele l’idea di architettura; e, come afferma Nelson Goodman, lo schizzo è uno “schema denso”: non si può copiare, non si può imitare e ogni singolo segno ha un preciso significato che non può essere riprodotto ma ha valore solo in relazione al gesto che lo ha tracciato [09]. Una prima distinzione fra i disegni a mano libera è quella fra schizzo e schema. Lo schizzo è un disegno autografo, cioè destinato unicamente alla persona che lo ha realizzato [10]. È una riflessione intima, personale. Non corre il rischio di essere mal interpretato, non necessita di regole e, quindi, può utilizzare codici grafici non codificati. Lo schema, invece, è un disegno allografo, rivolto a persone diverse dall’autore [11] (collaboratori, tecnici, amministratori, studenti, insegnanti, amici, passanti, ecc.). Serve a comunicare un’idea in modo conciso, icastico. Per questo motivo si basa su segni schematici, dal forte significato simbolico, in grado di essere facilmente compresi.

Anche se queste considerazioni valgono prevalentemente per gli schizzi di progetto, il disegno a mano libera è un formidabile strumento per capire l’architettura, controllare la forma degli oggetti, capire le qualità dello spazio, esercitare l’occhio e la mano sono i due strumenti più importanti di un architetto.

Ricordiamo alcune regole generali, da osservare quando si disegna a mano libera (ricordiamo anche che le regole, se necessario, devono essere derogate): - non cancellare mai, ma ridelineare. Se non è possibile ridelineare, cambiare foglio; - guardare sempre l’oggetto più che il foglio; - riempire il foglio; - stare a proprio agio: postura comoda, musica, ecc; - disegnare prima le forme più grandi e poi quelle più piccole; - guardare socchiudendo gli occhi: Semplifica gli oggetti e li rende più gestibili; - disegnare quello che si vede, non quello che si sa; - usare la matita per verificare gli allineamenti e per misurare le proporzioni fra le varie parti. Riportiamo anche l’attrezzatura minima per lavorare: - portamine da mm 2 con mine 3H, HB, 2B; - scotch di carta; - puntine da disegno; - una tavoletta di compensato cm 35 x 50 circa; - compasso; - squadrette; - temperamine a campana. E, infine, alcune condizioni che devono essere sempre ben chiare; - individuare un tema del disegno, ossia decidere quale è il soggetto da raccontare; - stabilire il modo in cui si vuole articolare il racconto, ossia costruire la sceneggiatura; - costruire una inquadratura formalmente ben composta, immaginando che il disegno sia una fotografia; - iniziare a disegnare costruendo lo spazio prospettico, individuando i volumi di massima, verificando le dimensioni con la matita e distendendo bene il braccio; In un libro intitolato Le chiavi del disegno, Bert Dodson fornisce otto suggerimenti da ricordare sempre quando si realizza un disegno a mano libera.

1. Sovrapporre le forme

2. Scorciare le dimensioni

3. Ricercare linee convergenti

4. Sfumare i contorni

5. Disegnare in trasparenza

6. Riflettere sulla struttura degli oggetti

7. Scegliere la posizione della linea d’orizzonte

8a. Scegliere il tipo di prospettiva: centrale…

8b. Scegliere il tipo di prospettiva: accidentale…

8c. Scegliere il tipo di prospettiva: a quadro inclinato...


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