Domande digital storytelling TEORIA E DIDATTICA DELL\'IMMAGINE PDF

Title Domande digital storytelling TEORIA E DIDATTICA DELL\'IMMAGINE
Author Valentina Seminara
Course Teoria e didattica dell'immagine
Institution Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
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Risposte alle domande sul DIGITAL STORYTELLING per l'esame di TEORIA E DIDATTICA DELL'IMMAGINE della prof. Contini UNIMORE...


Description

Domande aperte sul digital storytelling 1) In che cosa consiste il digital storytelling? In che modo la realizzazione di attività di digital storytelling permette il combinarsi di una pluralità di linguaggi? Il digital storytelling consiste nell’inventare e raccontare una storia utilizzando il supporto delle tecnologie, che ha lo scopo di sostenere il processo di apprendimento. Ciò avviene sia nell’ambito dell’alfabetizzazione ai media, sia in quello della riflessione critica sull’utilizzo delle tecnologie digitali. Le storie digitali sono brevi video che incorporano immagini, suoni, musica e parole per raccontare una breve storia: questa modalità permette il combinarsi una pluralità di linguaggi, che contribuisce allo sviluppo della competenza linguistica e visuale. Inoltre supporta e facilita l’apprendimento di tutti gli studenti, anche in contesti multiculturali. Storycrafting method: 1)I BB raccontano la storia 2) adulto scrive esattamente la storia “word for word” 3) adulto legge storia ai BB 4) i BB possono correggere/modificare la soria 5)la versione finale della storia viene letta/mostrata al pubblico = si tratta di un processo dinamico. 2) In che senso la realizzazione di un progetto digital storytelling può sostenere il processo educativo? Il DST ha molte potenzialità in quanto collaborare in un’ottica laboratoriale alla realizzazione comune di un progetto permette ai bambini di attribuire significati alle proprie esperienze, permette di affrontare la stessa storia/contenuto con diversi gradi di apprendimento e attenzione e soprattutto facilita l’apprendimento di tutti gli studenti (contesti multiculturali, difficoltà di apprendimento…). IL DST è un mezzo motivante per realizzare un’educazione efficace anche perché offre l’opportunità di sfruttare il cooperative learning e il peer tutoring, valorizzando le competenze e potenzialità di tutti i bambini grazie alla natura multimodale delle narrazioni digitali. Ci sono ben 4 literacy coinvolte nella realizzazione di una DS: digital (utilizzo effettivo, saggio e creativo della tecnologia), art (impiego del proprio senso artistico), oral (utilizzo delle proprie capacità espressive nella comunicazione orale) e writing (capacità di sintesi, scrittura creativa, riflessione personale e organizzazione del testo). Il DST sviluppa quindi diverse abilità cognitive: media literacy (scegliere il mezzo più adeguato per dare un certo messaggio), creatività, competenze sociali, narrative (schema delle storie e metacognizione). 3) In cosa consiste, all’interno di un progetto di digital storytelling, la fase di progettazione? Per quale motivo tale fase si definisce non-prescrittiva? Quando si propone un progetto di DST bisogna progettare l’esperienza nella sua globalità, ovvero ideare e pianificare il percorso didattico che si vuole proporre ai BB. Questa progettazione però non è prescrittiva, nel senso che si tratta solo di una prima ipotesi che serve all’insegnante per orientarne le azioni. Man mano che si procede con l’attività, l’insegnante può ovviamente modificare la sua prima ipotesi progettuale alla luce delle risposte, degli interessi e delle riflessioni che emergono dai BB durante lo svolgimento delle attività. La fase di progettazione si compone di diverse fasi: Inizio: verificare quali sono i materiali a disposizione; modalità di lavoro piccolo gruppo per favorire il coinvolgimento e l’interazione dei BB 1) formulare l’idea della storia; 2) creare uno storyboard 3) raccogliere le immagini; 4) registrare la narrazione; 5) assemblare narrazione e immagine e quindi costruire la storia digitale. Storycrafting method: 1)I BB raccontano la storia 2) adulto scrive esattamente la storia “word for word” 3) adulto legge storia ai BB 4) i BB possono correggere/modificare la soria 5)la versione finale della storia viene letta/mostrata al pubblico = si tratta di un processo dinamico. 4) In cosa consiste uno storyboard? In che modo, nello svolgersi di un progetto di digital storytelling, lo storyboard può essere utilizzato come strumento per facilitare la creazione di una narrazione digitale? Lo storyboard è una sorta di bozzetto, o copione, della storia che si è scelto di narrare. Servono a introdurre i BB al mondo della narrazione perchè aiutano visivamente a organizzare le idee e gli eventi

da raccontare, in modo da creare trame coerenti, presentando e condividendo le idee disegnando e parlando. Gli storyboard consistono in una serie di frame, singoli o consecutivi, contenti un’immagine a cui viene accompagnata una didascalia che narra gli eventi rappresentati. Possono essere di diverse complessità: i bozzetti di una pagina sono semplici e utili per innescare racconti basati su memorie, le bozze di 3 pagine (inizio- svolgimento- fine) servono per creare una trama e definire i personaggi, le tavole più complesse stile fumetto sono adatte ai BB più grandi. 5) In che senso possiamo affermare, nell’ambito dello svolgimento di un progetto di digital storytelling, che l’organizzazione del tempo e degli spazi, oltre che la scelta delle modalità didattiche da adottare possono sostenere lo sviluppo della creatività? La scelta di contesti e materiali che promuovono l’esplorazione e la sperimentazione dei contenuti/temi sui quali si vuole costruire la storia; continuità delle esperienze proposte, tempo esteso e rilassato fa si che i BB abbiano la possibilità di sedimentare le idee, ripensare e revisionare le storie in itinere. Modalità didattiche: attività open ended svolte in piccolo gruppo; incoraggiare l’esplorazione multisensoriale degli spazi e dei materiali, combinando così diversi codici linguistici e simbolici; rispecchiamento verbale (consente di centrare la conversazione sugli allievi, promuove il coinvolgimento cognitivo, crea un clima accettante e di fiducia ed è quindi utile nella gestione delle relazioni e situazioni conflittuali. 6) In base a quali criteri è possibile valutare una narrazione digitale realizzata nell’ambito della scuola dell’infanzia o di scuola primaria? I criteri di controllo sono due: qualità del prodotto (aderenza al progetto; creatività,intesa come rielaborazione di elementi culturali già posseduti per la produzione di qualcosa di nuovo), qualità del processo (collaborazione; consapevolezza, cioè comprensione delle modalità logico operative dello strumento, contrapposta all’uso tecnicistico). Le insegnanti redigono una scheda per ciascun progetto DST divisa in 3 parti: progettazione (della fase iniziale del percorso), descrizione (dello svolgimento dell’attività e della fase conclusiva) e valutazione del percorso. Questionario di autovalutazione delle competenze in media education: utile a raccogliere dati sulle competenze digitali e in media education percepite dagli insegnanti prima e dopo l’attività di DST: si può proporre più volte durante il progetto: prima dell’avvio della sperimentazione, al termine del primo anno, e al termine del secondo anno. 7) In che modo le attività di digital storytelling possono permettere ai bambini di creare connessioni tra l’esperienza del disegno a quella delle tecnologie digitali? 8) In che senso le attività di digital storytelling permettono lo sviluppo di competenze critiche nei confronti delle tecnologie digitali?...


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