Storytelling e pubblicità PDF

Title Storytelling e pubblicità
Author Pietro Chesta
Course Storytelling
Institution Università degli Studi di Torino
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Summary

In questi appunti si studiano le basi della narrativa per poi capire come possono essere applicate nelle pubblicità sia commerciali che sociali....


Description

NARRAZIONE E STORIA • •

Storia: rappresentazione vera o immaginata di una serie di eventi connessi Narrazione: rappresentazione vera o immaginata di una serie di eventi connessi vissuti da dei personaggi;

ELEMENTI FONDAMENTALI DI UNA NARRAZIONE Personaggio, azione, ostacolo, obbiettivo NARRATOLOGIA È la disciplina che studia come sono fatte le narrazioni a prescindere da ciò che contengono. RAPPORTO STORIA REALTA’ • • •

Storia reale che vuole sembrare reale: Non fiction Storia inventata che vuole sembrare reale: Para Fiction Storia inventata che sembra inventata: Fiction

RENDERE UN RACCONTO VERO PIÙ INTERESSANTE Cambiare l’ordine cronologico dei fatti in modo da suscitare interesse (Ferro di Levi) VLADIMIR PROP È uno strutturalista che ha cercato di trovare una struttura che accomuna tutti i testi in base ai generi. Le fiabe hanno tutte la stessa struttura COS’È UN MOTIVO? È un microracconto (unità minimale) INTRECCIO E FABULA • •

Fabula: è l’ordine cronologico dei fatti, ed è quella che si crea nella mente dello scrittore prima di scrivere un romanzo; Intreccio: Quando i fatti narrati non sono presentati in ordine cronologico (crea più interesse della fabula)

DECODIFICA E INTERPRETAZIONE •



Decodifica: in un semaforo il rosso e il verde si decodificano, ovvero: quando vedi rosso capisci che devi fermarti e quando vedi verde capisci che devi partire. È certo Interpretazione: il giallo invece si può interpretare infatti c’è chi lo vede come: “passo ancora” e chi come “mi devo fermare”.

IL PROTAGONISTA Spesso viene presentato prima di tutti perché la nostra mente tende ad affezionarsi ai personaggi in base a come glieli si presenta.

BISOGNI E DESIDERI • •

Bisogno: è una necessità fondamentale come mangiare che l’uomo colma con le sue azioni e non può farne a meno; Desiderio: quando un bisogno si fa meno stringente ovvero ad esempio per pararmi dal freddo posso usare un piumino del mercato o desiderare un Moncler

RUOLI NARRATIVI (ATTANTI) • • • • • •

Protagonista (soggetto) Antagonista (opponente) Oggetto del desiderio Destinante (crea il desiderio) Aiutante del protagonista Aiutante dell’antagonista

OGGETTO DEL DESIDERIO • • • •

Oggetto prezioso (oro, diamanti e denaro) Oggetto con un valore soggettivo (foto, libro) Posizione di potere Un sapere (segreto confessione)

STRUTTURA DEL RACCONTO • • •

Inizio Sviluppo Fine

DIEGESI E MIMESI • •

Diegesi: discorso indiretto Mimesi: discorso diretto (dialoghi)

DIEGESI E MIMESI SU INSTAGRAM La diegesi viene fatta dalle scritte e la mimesi viene fatta dalle immagini, questo per far capire il messaggio anche senza audio NARRATORE INTRADIEGETICO (NEL RACCONTO) •

Non onnisciente (non conosce tutti i fatti) o Omodiegetico (uno dei personaggi): Sherlock Holmes o Autodiegetico (protagonista): Divina Commedia • Somigliante all’autore (i pensieri del narratore coincidono con quelli dell’autore) • Contrastante con l’autore (Autore uomo che usa una narratrice donna)

EXTRADIEGETICO (AL DI FUORI DEL RACCONTO) •

Onnisciente (conosce tutto)

o o

Personificato (da dei giudizi e dialoga con il lettore): Promessi sposi Impersonale (non interviene nel racconto) ▪ Narrazione a vicenda compiuta (il narratore racconta al passato) ▪ Narrazione in un punto qualsiasi della vicenda (flashback per arrivare al presente)

PUNTI DI VISTA DEL NARRATORE EXTRADIEGETICO • •

Narratore esterno: eventi descritti come se fossero visti dall’altro senza filtrarli attraverso la sensibilità del personaggio Narratore interno: quando gli eventi sono visti come se il narratore li guardasse con gli occhi di uno o più personaggi o Riportare il punto di vista di un personaggio (a Maria le case sembravano minuscole) o Adottare il punto di vista del personaggio (“Muli. Razza maledetta” non è il narratore che lo pensa ma il personaggio)

FOCALIZZAZIONE INTERNA DEL NARRATORE • • •

Fissa: guarda l’intera vicenda con il punto di vista di un solo personaggio Variabile: i vari episodi sono visti con vari punti di vista dei personaggi Multipla: lo stesso episodio è visto da più punti di vista

MONDO POSSIBILE È il mondo rappresentato in ogni romanzo, infatti ci sarà sempre un qualcosa di possibile e non di reale (un personaggio, un nome di un luogo, eccetera…). È un mondo che potrebbe essere reale ma che non essendo documentato potrebbe anche non esserlo. TIPI DI MONDO POSSIBILE • •

Realistici: dove vigono le stesse regole del mondo reale e del tempo nel quale si colloca la storia (promessi sposi, Robinson Crusoe e la coscienza di Zeno) Non realistici (fantastici): dove vigono regole diverse dal mondo reale ma ce ne sono anche alcune del mondo reale (paperino, Zombie eccetera…)

CONTRATTO DI VERIDIZIONE Accordo che si stabilisce tra narratore e lettore in virtù del quale quest’ultimo sospende l’incredulità (non ci stupiamo se vediamo Topolino, che è un topo, che porta a spasso Pluto, che è un cane) TEATRO DI NARRAZIONE Non ci sono costumi e scenografie, e c’è un solo attore che interpreta tutti i personaggi. L’attore narra una storia e tramite: la voce, la spazialità (muoversi nello spazio) e la gestualità; fa vedere quello che intanto racconta STRAGE DEL VAJONT Strage del Vajont di Marco Paolini Andato in onda nel 1997 e condotto da Marco Paolini

MISTERO BUFFO Anni 70, Dario Fo crea l’antenato del teatro di narrazione ma usava poco il corpo. BONIFACIO VIII Bonifacio VIII Dario Fo Capitolo di Mistero Buffo dove c’è la processione del Papa e quella di Gesù che si conclude con Gesù che tira un calcio al Papa MARCO BALIANI Nel 1989 dà vita al teatro di narrazione con Kohlnaas, iniziò raccontando le fiabe ai bambini negli ospedali. L’AUBERGE (ALBERGO) Scritto da Guy de Maupassant in cui si vedono i tre livelli di narrazione. Gli eroi sono tre, l’oggetto del desiderio è la sopravvivenza e gli antagonisti sono: il freddo, l’oppressione e la solitudine; alla fine muoiono tutti e tre LIVELLI DELLA NARRAZIONE • • •

Fondamentale (programmi narrativi) Tematico (astratto) Figurativo (concreto)

OSSIMORO Figura retorica consistente nell'accostare, nella medesima locuzione, parole che esprimono concetti contrari. Nel testo dice “una mobile e profonda e leggera nuvola di spuma bianca si abbatte sopra di essi” Questa figura retorica viene usata per rappresentare l’oppressione SINESTESIA Figura retorica, in particolare un tipo di metafora, che prevede l'accostamento di due parole appartenenti a due sfere sensoriali diverse. Il freddo viene descritto attraverso la durezza e la scabrosità, quindi accostando il senso di freddo con il senso della durezza che si percepisce con il tatto. CLIMAX Figura retorica che consiste nel disporre più elementi del discorso secondo un ordine basato sulla crescente intensità del loro significato (climax ascendente) per creare un effetto di progressione che potenzia l'espressività del discorso. Se l'intensità è decrescente si parla invece di anticlimax o di climax discendente. “chiusi, bloccati, sepolti” climax ascendente

FREEDOM WRITERS E STORYTELLING Scheda del film Nel film la professoressa utilizza lo storytelling per capire il passato dei ragazzi, e allo stesso tempo serve ai ragazzi per sfogarsi (medicina narrativa). MEDICINA NARRATIVA un diverso modo di impostare il rapporto curante-paziente. GIOCO DELLA LINEA Estratto del film "Freedom writers" I ragazzi con questo gioco capiscono che anche se appartengono a gang e culture diverse le loro vite sono simili. COLLEGAMENTO TRA IL DR. HOUSE E SHERLOK HOLMES • • •

Da Sherlock Ho(l)mes si può notare la scritta case che in inglese si può anche dire House, da qui Dr. House; Entrambi sono dipendenti da delle sostanze, infatti Sherlock è dipendente dalla Morfina e House da un altro oppiaceo; Entrambi svolgono delle investigazioni: Sherlock su degli omicidi e House su delle malattie;

PUBBLICITÀ SOCIALE Anche dette pubblicità progresso, il prodotto è l’aiutante e l’oggetto del desiderio sono i suoi effetti PUBBLICITÀ 5G TIM Pubblicità 5G TIM Questo spot serve a creare emotività e fa vedere come il problema viene risolto grazie al loro prodotto. Il padre è felice per la figlia che si sposa ma vuole anche aiutare i medici in sala operatoria e lo può fare grazie al 5g. Questa pubblicità racconta due storie in 60 secondi che poi collimano APPROCCIO NARRATIVO ALLE ASSOCIAZIONI L’uomo ha sempre avuto bisogno di raccontare storie INSEGNA DI UN NEGOZIO DI FAMIGLIA “Eredi di Amilcare Gallo. Tessuti pregiati dal 1935” se su un’insegna si vede scritto questo è facile capire la storia che c’è dietro a quel negozio. Il resto è raccontato dalla vetrina e dalle foto che si trovano nel negozio INSEGNA DI UN ENTE L’insegna di un ente (INPS) è diversa perché svolge la funzione di logo che serve per essere riconosciuto ma non racconta delle storie.

Anche gli enti però hanno bisogno di racconti che garantiscano al cliente che sono seri e che è durato nel tempo. ENTE COMUNALE La macchina comunale è un organismo difficilmente circoscrivibile, infatti per il cittadino è in gran parte sconosciuto. Per farsi conoscere deve autorappresentarsi tenendo conto di tutti gli elementi da cui è composto AUTORAPPRESENTAZIONE ESTERNA È quella che viene fornita dall’insegna, dal logo, dal biglietto da visita e dalla pubblicità il rischio è quello di fornire un’immagine parziale andando a nascondere il back office (dipendenti). È utile far conoscere il più possibile al cliente per creare fiducia: infatti hanno iniziato a comparire negli spot pubblicitari i capi delle aziende (Giovanni Rana); spesso la fiducia non basta allora nelle pubblicità si fanno vedere anche i dipendenti che sono tutti felici e lavorano in strutture efficientissime, questo è sinonimo di un ambiente di lavoro sano. Far vedere il back office gratifica anche il personale che si sente più parte di una squadra. Far vedere il back office serve anche agli enti che svolgono varie mansioni per farle conoscere ai possibili clienti che magari non sapevano nemmeno della loro esistenza. AUTORAPPRESENTAZIONE INTERNA Si utilizzano gli organigrammi, che servono a simboleggiare il ruolo che ognuno ricopre all’interno dell’azienda (il singolo cede la sua unicità per il collettivo), ovvero fornisce indicazioni sulla struttura, ma è insufficiente. La scarsa autorappresentazione interna si vede in Cromo di Primo Levi infatti il cloruro d’ammonio che aveva aggiunto lui non è mai stato tolto dalle vernici anche se nessuno sapeva a che cosa servisse. È utile quindi far conoscere i dipendenti e i prodotti che si vendono e non prendere per vero quello che viene tramandato da generazioni. NARRAZIONE COME RAPPRESENTAZIONE SOCIALE INFORMARE VS EMOZIONARE Sito Shangri-la Pubblicità Shangri-la “Dal racconto: informare vs emozionare” è un libro dello psicologo Claudio Cortese. Il contenuto del libro lo si può capire facilmente dai due tipi di pubblicità degli hotel Shangri-la dove la pubblicità descrive le emozioni che provano i clienti da loro mentre il sito fornisce le informazioni sulle stanze; nella pubblicità si può notare anche che si parla delle persone (empatia) mentre nel sito no (si parla dei comfort e delle metrature della stanza). COS’È UNA NARRAZIONE? Una storia è il resoconto delle azioni che un personaggio svolge o subisce nel suo tentativo di raggiungere un obiettivo superando ostacoli e confrontandosi con aiutanti e antagonisti.

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Ogni storia nasce da un personaggio Le storie, essendo percorsi per il conseguimento di un obbiettivo, dichiarano con chiarezza le motivazioni delle persone. Ne “Il comportamento amministrativo” ci viene mostrato come per studiare il comportamento umano nelle organizzazioni bisogna partire dalle decisioni e dalle motivazioni che spesso sono decise secondo una parte irrazionale che può essere rilevata solo attraverso il racconto; Il termine raggiungere ci focalizza sulla valenza dinamica della narrazione; l’organigramma è statico Il percorso per il raggiungimento dell’obbiettivo deve prevedere almeno un ostacolo, infatti in tutti i percorsi lavorativi si incontreranno degli ostacoli. Lo aveva capito la Fiat negli anni 80 che faceva parlare gli operai dei problemi del processo di produzione In una storia ci si confronta con aiutanti e antagonisti e anche nel lavoro è così.

DALL’ASTRATTO AL CONCRETO I VALORI DIVENTANO OGGETTI In una narrazione non esistono valori astratti, o meglio, esistono ma sono incarnati da dei personaggi. Non esiste l’amicizia senza dei personaggi che sono amici. I RACCONTI SI RICORDANO MEGLIO Un racconto favorisce anche la memorizzazione dei passaggi, lo si può vedere in un gruppo di amici: ci saranno sicuramente degli aneddoti che tutti i componenti si ricordano; lo stesso accade in organizzazioni più complesse dove magari un nuovo arrivato ha bisogno di imparare PROBLEMI DEL RACCONTARE ALL’INTERNO DELLE ORGANIZZAZIONI •







Effetto compito in classe: in un’organizzazione gerarchica qualsiasi attività offerta dall’altro viene vista come un test, anche solo il raccontare qualcosa viene visto dal dipendente come una valutazione e quindi tenderà a non raccontare il vero ma a compiacere i superiori Effetto Grande Fratello: un’altra paura è che i superiori utilizzino la narrazione per farsi confidare dai dipendenti dei particolari della loro vita privata (è già successo che le imprese si facessero dare dei dati personali) Effetto tema libero: narrare non è facile infatti il tema libero nelle scuole è quello più difficile, quindi bisogna sempre dare una traccia che nel caso dell’azienda si focalizzi sui problemi e sulle relazioni. È anche importante definire una lunghezza del testo. Effetto superlavoro: i dipendenti hanno paura che questi lavori debbano essere fatti al di fuori dell’orario di lavoro, e se lo si fa durante li lavoro bisogna anche togliere del lavoro alle persone coinvolte.

PRIVILEGIARE IL LAVORO O IL PROCESSO È ovvio che se si parla di pubblicità il prodotto deve anche essere bello, ma in un lavoro all’interno di un gruppo è più importante il processo: se il tema è la sicurezza sul lavoro bisognerà obbligare i soggetti a creare una narrazione che si focalizzi su quel tema e se il tema finale è bello ben venga ma

non è importante; questo è utile chiarirlo prima che tutto inizi in modo da eliminare l’effetto compito in classe. IL RUOLO DEGLI ESPERTI DELLA NARRAZIONE Il ruolo principale è quello di facilitare il processo produttivo, ma poi deve anche: • • • • • • •

Rapportarsi con la dirigenza dell’organizzazione per dare forma all’attività Definire in accordo con la dirigenza il focus dei racconti e i vincoli Presentare il progetto ai dipendenti interessati Far riflettere i dipendenti sulle implicazioni di ogni tappa e sul cammino della narrazione. Aiutare i partecipanti a trovare l’ispirazione Effettuare un editing leggero dei testi alla fine Riordinare i risultati e creare una presentazione per la dirigenza.

DAL RACCONTO AL DIGITAL STORYTELLING L’approccio narrativo non deve per forza essere un testo scritto, abbiamo a disposizione moltissime tecniche digitali per farlo: ad esempio si può girare un breve video in azienda con vari operai che parlano. CAMPAGNA FRANCESE ANTI FUMO Campagna francese anti-fumo Mostra in chiave ironica una dura verità attraverso un approccio basato sul black humor. PUBBLICITÀ RECLUTAMENTO MILITARE Video per il reclutamento militare Utilizza molti vocaboli di quella anti-fumo (fiducia, giovani, motivazione), presenta anche gli stessi schemi comunicativi. SERIALITÀ E PERSUASIONE La serialità c’è sempre stata in narrativa, basti pensare all’Iliade e all’Odissea che è come se fossero due stagioni di una serie moderna: infatti ci sono personaggi ricorrenti, episodi auto conclusi e un unico filo conduttore (il viaggio verso Itaca). EXEMPLA Gli exempla vennero utilizzati spesso come mezzi di cristianizzazione o lotta contro l'eresia. La loro caratteristica principale era quella di ammaestrare e lo faceva perché: a) perché il testo è altamente funzionale alla determinazione di effetti sul destinatario: fare in modo che chi lo ascolta conforma ad esso il proprio comportamenti rendendo palese il legame tra la persuasione e la narrazione; b) perché il testo ha la pretesa di porsi come ʺveroʺ: erano recitati in chiesa e non si presentavano delle metafore come le parabole ma come cronache di un evento reale (universo del vero) che in realtà è inventato; c) perché nel loro uso vi è un dispiegamento di dispositivi tipici della serializzazione quali quello della reiterazione o quello della riproposizione di programmi narrativi sempre identici

(il passaggio del soggetto dalla perdizione alla salvezza) e di stereotipi: per non far sembrare i racconti inventati vengono create delle “brecce” che fanno comunicare il mondo irreale dell’exemplum e quello reale. La televisione fa lo stesso, manda in onda Film di Natale inventati nel periodo di Natale così che sembrino veri, le serie tv invece per sembrare vere portano al loto interno dei personaggi dello sport o dello spettacolo ad interpretare sé stessi. AGIOGRAFIE E SERIE TV MODERNE In entrambe si possono notare stereotipi e temi ricorrenti, con personaggi che non hanno un’evoluzione per tutta la storia e avvenimenti che sono comuni a tutte le altre produzioni. CASTLE Serie tv che in cui più volte recita lo scrittore reale di polizieschi Michael Connely che riveste i panni di sé stesso FAN FICTION opere, solitamente letterarie e paraletterarie, prodotte dai lettori o dagli spettatori rielaborando per ampliamento, innesto o trasformazione i materiali originali dello loro opere preferite. PUBBLICITÀ PERSUASIVA “Fumo Lucky Strike perché sono le migliori” dice negli anni Venti il campione di baseball Harry Helmann, in queste pubblicità non viene imposto nulla al cliente ma è lui che “spontaneamente” vuole imitare, in questo caso l’effetto che dà il prodotto è di assomigliare al testimonial PURE LAINE (100%) EPisodio 1 Edu-fiction canadese che racconta di una famiglia (dove il papà è anche il narratore esterno della storia). Si svolge nel Québec del 2007, la famiglia è composta da tre immigrati che hanno tutti origini diverse: anche la madre che pur essendo nata in Québec ha origini straniere non è accettata. La figlia Ming (cinese) fa domande al padre riguardo il razzismo e l’omosessualità a cui lui risponde creando una vera e propria operazione di social -marketing. SOUL CITY Trailer "Soul city" Serie tv uscita a fine anni 90, ambientata in Sud Africa che parla dei problemi di salute e sociali della gente povera. URBAN STORYTELLING A DETROIT Urban storytelling a Detroit A Detroit è nato il primo dipartimento di storytelling, per riqualificare la città sono state raccolte varie storie dei cittadini che hanno raccontato delle storie vissute nei loro quartieri sfatando l’idea generale che a Detroit c’è molta criminalità.

SORYTELLING PER BARRIERA DI MILANO A TORINO Volantino del progetto Per riqualificare Barriera di Milano è stato chiesto a venti scrittori della zona di scrivere delle storie ispirandosi ai luoghi e soprattutto alle persone che abitano la zona STORYTELLING A MATERA Presentazione del progetto Nel 2019 Matera è stata nominata capitale della cultura, per promuovere l’evento che si è tenuto, è stato aperto un sito in cui sia gli abitanti che i turisti possano raccontare la loro esperienza a Matera e quindi promuovere a loro volta l’evento. LA BOUTIQUE DEL MISTERO Opera di D. Buzzati da cui è tratto il brano Inviti superflui che mostra come le città siano dei racconti. FRAME E SCRIPT •



Frame: quando ci si trova davanti ad una situazione nuova la memoria seleziona un frame, ovvero un ricordo simile per adattarlo alla realtà, se andiamo ad una festa di compleanno il nostro cervello recupererà un ricordo di una festa di compleanno precedente; Script: è una struttura che descrive u...


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