Domande più frequenti dell\'esame di economia politica PDF

Title Domande più frequenti dell\'esame di economia politica
Author Giorgia Sangion
Course Economia politica
Institution Università degli Studi di Milano
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Summary

1 moltiplicatore Keynesiano Il moltiplicatore dice quanto il livello del prodotto varierà a seguito di uno spostamento della spesa aggregata. Il moltiplicatore è il rapporto tra la variazione del reddito e la variazione della componente autonoma della spesa che ha indotto il cambiamento nel reddito....


Description

1.Il moltiplicatore Keynesiano! Il moltiplicatore dice quanto il livello del prodotto varierà a seguito di uno spostamento della spesa aggregata. Il moltiplicatore è il rapporto tra la variazione del reddito e la variazione della componente autonoma della spesa che ha indotto il cambiamento nel reddito. Il moltiplicatore è maggiore di 1 perché, per ogni variazione delle componenti autonome della spesa, le variazioni finali della spesa aggregata saranno sempre superiori. Quindi: moltiplicatore=1/(1-c); quanto è maggiore la propensione marginale al consumo (PMgC) tanto minore risulterà (1-c). ! 2.Elasticità al prezzo! L’elasticità rispetto al prezzo di un bene è un indicatore della sensibilità della quantità domandata di tale bene alle variazioni del prezzo dello stesso. È definita come la variazione percentuale che si registra nella domanda di un bene in risposta a una variazione dell’1% del suo prezzo. Per calcolare l’elasticità della domanda rispetto al prezzo= variazione % della q domandata/ variazione % del prezzo. L’elasticità della domanda al prezzo sarà sempre negativa o pari a zero. La domanda di un bene si dice elastica rispetto al prezzo se la sua elasticità in valore assoluto è maggiore di 1; si dice anelastica se la sua elasticità in valore assoluto è minore di 1. Infine, si dice unitaria se la sua elasticità in valore assoluto è pari a 1.! Le determinanti dell’elasticità della domanda rispetto al prezzo: possibilità di sostituzione - se l’importo di un bene scelto aumenta e si trova un bene che soddisfi le stesse esigenze ad un prezzo inferiore, il consumatore tende a cambiare bene; la quota destinata a quel bene all’interno del bilancio tanto più sarà alta la quota destinata a quel bene, tanto + il consumatore sarà incentivato a trovare un sostituto se il prezzo di quel bene aumentasse; il tempo - poiché per il consumatore serve tempo per sostituire il bene e/o servizio. L’elasticità si calcola con E=ΔQ/Q fratto ΔP/P — elasticità in qualsiasi punto. Per poter, poi, calcolare l’elasticità in un punto preciso: E=P/

Q x 1/pend (prend=intercetta vert/ orizz). +grafico ! Ci sono, poi, 2 casi particolari, in cui l’elasticità è perfettamente elastica, ovvero quando l’elasticità è=∞ e quando è perfettamente anelastica e l’elasticità è=0. +grafico!

persona decide di comprare un certo bene se il beneficio atteso supera il costo sostenuto. Il beneficio è il prezzo di riserva del compratore, ovvio l’importo massimo che egli è disposto a pagare per acquistare un bene. +grafico!

3.Curva di domanda in un mercato di concorrenza perfetta! In un’industria perfettamente concorrenziale, la curva di domanda per una singola impresa è perfettamente elastica rispetto al prezzo di mercato. La curva di domanda è una retta orizzontale; la curva di domanda è, appunto, orizzontale, a indicare una perfetta elasticità rispetto al prezzo. La curva di ricavo marginale (si ottiene aumentando le vendite) (MR) coincide con la curva di domanda, poiché il prezzo del bene è costante. Il ricavo medio (AR) è uguale al prezzo e, dunque, anch’esso coincide con la curva di domanda. Il ricavo totale (TR) è una linea retta inclinata positivamente con pendenza costante, è la quantità di denaro ricevuta per la vendita di un bene. + grafico. !

5.Curva di offerta! È un grafico che mostra la quantità di un bene che i venditori desiderano vendere in corrispondenza dei diversi possibili prezzi. I fornitori saranno disposti a vendere ulteriori unità di prodotto finché il prezzo praticato è sufficiente a coprire i costi opportunità. La curva di offerta ha pendenza positiva rispetto al prezzo, ciò può essere visto come conseguenza del principio del frutto più accessibile; in base a tale principio, nel momento di espandere la produzione dovremmo rivolgerci prima a coloro per i quali i costi opportunità sono + bassi e poi, in seguito, a chi ha il costo opportunità + elevato. Il prezzo di riserva del venditore per la vendita di un’unità in + di un bene equivale al costo marginale associato alla produzione del suddetto bene. Si tratta dell’importo monetario minimo, per il quale vendere un’unità aggiuntiva di prodotti non risulterebbe finanziariamente svantaggioso. +grafico!

4.Curva di domanda ! È un grafico che mostra la quantità di un bene che i compratori sono disposti ad acquistare per ogni prezzo. La curva di domanda ha pendenza negativa rispetto al prezzo e mostra che al diminuire del prezzo i consumatori acquistano più unità di beni. La curva di domanda è inclinata negativamente per varie ragioni, alcune dovute alle reazioni del singolo consumatore alle variazioni del prezzo. Ad esempio, se il prezzo di un bene aumentasse e il consumatore trovasse un altro bene che soddisfi le sue esigenze ad un prezzo inferiore, sceglierebbe di sostituire il bene che era solito acquistare (effetto sostituzione). Inoltre, un incremento del prezzo fa scendere la quantità domandata perché riduce il potere d’acquisto da parte dei consumatori (effetto reddito). L’esistenza di differenze di reddito e di gusti tra i consumatori crea differenze anche per quanto riguarda il prezzo che essi sono disposti a pagare per un bene. In base al principio costi-benefici, una

6.Concorrenza perfetta ed efficienza ?! Le posizioni di equilibrio di un lungo periodo per tutte le imprese che erano in un mercato di concorrenza perfetta, avranno le stesse caratteristiche in termini di efficenza, a prescindere dal fatto che i costi di produzione siano costanti o crescenti. Il prezzo si stabilizzerà al livello di uguaglianza con il costo ? Costo marginale interseca la curva di costo medio totale nel suo punto minimo, si avrà anche l’uguaglianza tra la curva del costo marginale e quella del costo medio totale, ovvero MC=livello minimo di ATC. In corrispondenza dell’equilibrio di lungo periodo si verificherà un’uguaglianza multipla: P(e MR)=MC=minimo di ATC. L’uguaglianza tra questi 3 termini suggerisce alcune conclusioni di notevole importanza per quanto

attiene all’efficienza di un’economia che opera in regime di concorrenza perfetta. Le economie di mercato con concorrenza perfetta generano sia efficienza produttiva sia allocativa. L’efficienza produttiva richiede che i beni vengano prodotti al livello minimo dei costi medi totali e che vengano venduti ad un prezzo appena sufficiente a coprire quei costi. I consumatori traggono beneficio pagando il minor prezzo possibile, le imprese percepiscono solo un profitto normale. P=ATC minimo. L’efficienza allocativa è realizzata quando è impossibile modificare la combinazione di beni o servizi prodotti e ottenere un vantaggio netto per la società. P=MC. +grafico! 7.Funzione IS! Mostra le differenti combinazioni tra reddito e tasso d’interesse per le quali la spesa aggregata è uguale al prodotto e, dunque, vi è equilibrio nel mercato dei beni e servizi o mercato reale. Il mercato dei beni e dei servizi di trova in equilibrio quando la spesa aggregata e il reddito sono uguali. La funzione IS ha pendenza negativa, questa dipende dalla reattività della spesa aggregata ai tassi di interesse. I movimenti lungo la funzione IS mostrano come il tasso d’interesse influenzi la spesa aggregata e il reddito di equilibrio. + grafico. I cambiamenti del tasso d’interesse fanno spostare l’equilibrio del mercato dei beni e servizi lungo la funzione IS. Qualsiasi altro elemento che influenzi la domanda aggregata si riflette in uno spostamento della funzione IS.! 8.Modello di bilancio! La struttura del modello è basata su 4 aspetti: il reddito del consumatore, i prezzi ai quali i beni possono essere acquistati, le preferenze del consumatore, la massima soddisfazione del consumatore. ! 9.Vincolo di bilancio ! Definito dal reddito del consumatore e i prezzi di mercato. Vincolo di bilancio di un consumatore è l’insieme dei panieri, beni e servizi che quest’ultimo è in grado di acquistare. È rappresentato graficamente dalla linea di bilancio. La pendenza della linea di bilancio

rappresenta il tasso di scambio tra i due beni e dipende dal prezzo relativo dei due beni. La pendenza è data da: -px/py. +grafico. A e F sono i panieri d’angolo, ossia le combinazioni massime acquistabili composte solo da uno dei due beni; B,C,D e E sono i panieri composti da entrambi i beni; G rappresenta il paniere non acquistabile; K rappresenta il paniere acquistabile con una spesa inferiore al reddito disponibile.! 10.Funzione LM! La funzione LM mostra le combinazioni tra tasso d’interesse e reddito nazionale che garantiscono un equilibrio nel mercato monetario. Si tratta della funzione i cui punti rappresentano l’uguaglianza tra la domanda reale di moneta e l’offerta reale di moneta. La domanda reale di moneta aumenta con il reddito y ma diminuisce con il tasso di interesse r. Se c’è equilibrio nel mercato della moneta, la domanda reale di moneta coincide con l’offerta reale di moneta. La pendenza della funzione LM è positiva. Qualunque aumento o diminuzione del reddito provoca un forte aumento o diminuzione del tasso di interesse e ciò può incidere sulla ripidità della funzione. Più pendente è la funzione LM, più aggressiva si dice la politica monetaria volta a stabilizzare il PIL. I movimenti lungo la funzione indicano i cambiamenti del tasso di interesse per adattare la politica esistente al cambiamento della politica monetaria. Uno spostamento verso l’alto della funzione, riflette una politica monetaria restrittiva. + grafico! 11.Tasso di sostituzione marginale tra 2 beni! È il rapporto nel quale un consumatore è disposto a rinunciare a una certa quantità di un bene in cambio di un’unità addizionale dell’altro, senza che questa sostituzione modifichi la sua utilità. Le preferenze del consumatore mostrano un tasso marginale di sostituzione decrescente se il consumatore è disposto a sacrificare quantità via via minori di un bene, in cambio di un’unità addizionale di un altro bene. +grafico. Il tasso

marginale di sostituzione tra i 2 beni di consumo diminuisce passando dalla combinazione A a B e da B a C.! 12.Paradosso della parsimonia! Una volta gli italiani erano intenzionalmente riconosciuti come grandi risparmiatori che “mettevano da parte” buona parte del loro reddito per far fronte alle necessità future. Oggi la realtà è cambiata. La propensione al risparmio è diminuita a livello italiano e internazionale. La crisi porta all’indebitamento e coloro che se lo possono ancora permettere, ritornano a un auto risparmio. Il paradosso sta nel fatto che l’aumento della propensione marginale al risparmio non induce, se non bilanciata da un aumento dell’investimento, a un aumento del reddito di equilibrio. Un aumento della propensione marginale al risparmio induce uno spostamento da s a s’ e da AD a AD’ per la riduzione della propensione marginale al consumo. Il reddito di equilibrio si riduce da y* a y1. Il paradosso mostra che una riduzione del desiderio di risparmiare aumenterà la spesa e aumenterà il livello del reddito di equilibrio. Nel lungo periodo, un sistema economico potrebbe beneficiare di un aumento del desiderio di risparmiare. L’investimento aumenterà e sia lo stock di capitale a disposizione del sistema ma, sia il prodotto di piena occupazione potrebbe crescere + rapidamente. +! 13.Mercato dei bidoni! G.Akerlof con il modello dei bidoni faceva riferimento alle auto usate di qualità scadente che non potevano essere riconosciute da un acquirente. Il proprietario di un'auto, differenza del potenziale acquirente, e invece in grado di giudicare la qualità del bene in vendita.il problema risiede negli incentivi economici creati dall'informazione a simmetrica.questi suggeriscono che la selezione di auto usate di qualsiasi età offerte sul mercato sarà di qualità peggiore della media della popolazione totale delle auto usate nella stessa età.gli acquirenti sanno che le auto usate in vendita sono dei bidoni con una probabilità maggiore rispetto a quelle non in vendita. questa

consapevolezza li induce ad abbassare il loro prezzo di riserva per un'auto usata.una volta che i prezzi nel mercato delle auto usate sono diminuite, i proprietari delle auto che sono in buone condizioni hanno incentivo ancora più grosso a ritirare le loro.questo fa sì che la qualità media dell'auto in vendita sul mercato delle auto usate si riduca ulteriormente.ciò spiega perché il prezzo delle nuove auto si riduce così fortemente una volta che esse sono vendute.gli economisti utilizzano il modello dei bidoni per spiegare come le asimmetrie informative influenzino la qualità media dei beni usati messi in vendita.! 14.Inefficienza del mercato puro rispetto al mercato di concorrenza perfetta! 15.Massimizzazione del profitto nella concorrenza perfetta BP e LP! Nel BP: un'impresa di concorrenza perfetta è price taker, può massimizzare il profitto economico solo variando le quantità prodotte. Nel BP l'impresa è dotata di un impianto dalla capacità produttiva fissa, implica che sarà possibile modificare il livello produttivo solo modificando l'ammontare di risorse variabili di cui si serve, come materiali e gli impiegati.l'impresa cambia il livello di risorse variabili in modo da ottenere il livello di produzione che le permette di massimizzare il profitto.l'impresa confronta il ricavo marginale (RM) E il costo marginale (MC) di ogni successiva unità di prodotto, ipotizzando che continuare a produrre sia sempre per preferibile all'abbandono dell’attività. Nel BP l’impresa massimizzerà il profitto, attestando la produzione nel livello per cui il RM sia = al CM — RM=CM di conseguenza il prezzo (P) deve eguagliare il CM — RM=CM=P +grafico! Nel LP: lungo periodo, le imprese che già operano una certa industria hanno abbastanza tempo per rispondere o contrarre la propria capacità produttiva.in questo caso il numero di imprese in una data industria potrebbe aumentare o diminuire in ragione delle entrate di

nuove imprese o della cessazione dell'attività da parte di altre imprese già esistenti.l'ingresso o l'uscita è l'unico aggiustamento possibile nel LP per le imprese operanti nella stessa industria presentano curve di costo identiche. L'industria opera costi costanti, vuol dire che l'entrata e l'uscita di impresa non influiscono sui prezzi dei fattori produttivi, né sulla posizione delle curve di costo medio totale di ciascuna impresa. ! 16.Economie e diseconomie di scala! Le la mia di scala sono responsabili della riduzione del costo medio totale della produzione di un bene e si verificano al crescere delle dimensioni dell'impresa e quindi al crescere della produzione nel lungo periodo.al crescere delle dimensioni di un'impresa risulta più facilmente ottenibile e un maggiore livello di specializzazione nell'impiego della forza lavoro, una specializzazione gestionale e livello efficace di dotazione di capitale. La gran parte dei prodotti implica costi di progettazione sviluppo di avviamento che bisognerà sopportar indipendentemente dalle vendite.questi costi tendono a ridursi al crescere del livello produttivo.Le diseconomie di scala sono responsabili dell'incremento del costo medio totale da sostenere per la produzione di un bene al crescere delle dimensioni operative di un'impresa nel LP. Il fattore principale che determina le diseconomie di scala e la difficoltà di controllare coordinare in maniera efficiente le operazioni di impresa ma mano che essa cresce.se nella piccola impresa un'unica persona in grado di prendere tutte le decisioni, il crescere dell'impresa sorge la necessità di delegare.questa espansione della gerarchia gestionale implica il sorgere del problema della comunicazione e coordinamento, questo comporta un'efficienza limitata e un livello crescente dei costi medi totali.la curva del costo medio totale del LP È determinata dalla tecnologia, dalle economie e diseconomie di scala che ne derivano. +grafici! 17.Modello IS-LM!

Questo modello si considera inizialmente in modo separato le combinazioni di reddito e di tassi di interessi che portano all'equilibrio in ognuno dei due mercati: il mercato dei beni o servizi reale e il mercato unitario.si considera poi l'unica combinazione di reddito e tasso di interesse che garantisca l'equilibrio in entrambi i mercati. Vedi dom 7 e 10.! 18.Effetti della riduzione della spesa aggregata! La spesa aggregata indica l'ammontare complessivo della spesa che le imprese e le famiglie intendono sostenere per acquistare beni esercizi a seconda del livello del reddito. AD=C+I +grafico.! Pendenza della funzione AD dipende solo dalla PmgC. I cambiamenti della spesa autonoma (A+I) provocano spostamenti paralleli della curva.una variazione di una delle componenti autonomi della AD induce una variazione più che proporzionale del reddito di equilibrio.il rapporto tra variazione del reddito e variazione della componente autonoma è detto moltiplicatore=DY/DI>1. +grafico. Quando la domanda dei beni di I si riduce, la funzione AD si sposta da AD a AD’ e il reddito di equilibrio (y) si riduce di un ammontare superiore alla riduzione dell’investimento autonomo. ! 19.Massimizzazione del profitto nel monopolio puro! Un’impresa nel monopolio puro massimizzerà il profitto solo nel BP e lo farà allo stesso modo di tutte le altre imprese, ovvero producendo la quantità in corrispondenza della quale il RM sarà = al CM — RM=CM. Sto periodo, il monopolista puro non si ostinerà a produrre in perdita, e posto di fronte a continue perdite, sposterà le proprie risorse verso industrie che offrono migliori prospettive di profitto. Nel LP, il monopolista deve conseguire un profitto normale, se no fallisce. +grafico.! 20.Funzione del consumo! Mostra l’andamento della spesa per i beni di consumo a seconda del reddito. La funzione del consumo è una linea retta di pendenza positiva. A indica il consumo autonomo o di

sussistenza. La pendenza della funzione del consumo è la PmgC Cy. La funzione del consumo ci indica come arrivare alla domanda o spesa per i beni di consumo partendo dal reddito disponibile. A=costante positiva (consumo autonomo); C=frazione positiva tra 0 e 1 - PmgC. C=A+Cy +grafico.!

21. Funzione del risparmio! La funzione del risparmio mostra il risparmio programmato per ogni livello di reddito. Poiché tutto il reddito è risparmiato o speso per beni di consumo, la funzione del risparmio si può ricavare dalla funzione del consumo e viceversa. È possibile ricavare la funzione del risparmio usando l’equazione Y=C+S, S=Y-C. +grafico.! A reddito 0 il consumo autonomo è pari ad A. Dal momento che la somma dei consumi e dei risparmi corrisponde al reddito, se il reddito Y è pari a 0 i risparmi saranno pari a -A. Inoltre, poiché a ogni unità aggiuntiva di reddito corrisponde un incremento c dei consumi, Data la definizione di risparmio e dal momento che quanto non viene consumato sarà necessariamente risparmiato, vi sarà anche un incremento (1-c) del risparmio. Infine, il risparmio programmato è quella parte del reddito che non viene spesa per beni di consumo. ! 22. Controllo degli affitti! Il controllo degli affitti è l’atto di un organo di governo che esercita il controllo su quanto i proprietari possono aumentare l’affitto. Diverse grandi città degli Stati Uniti hanno il controllo dell’affitto, in particolare New York City, dove il governo della città emana leggi che controllano l’affitto. Ci sono oppositori e sostenitori di questa pratica. Gli oppositori in genere ritengono che il controllo dell’affitto priva i proprietari dei loro diritti come proprietari di proprietà, poiché determina quanto possono addebitare una volta stabilito un inquilino. Suggeriscono anche che le persone che sono nuove in un’area finiscono per pagare un prezzo più alto per gli

affitti, poiché l’affitto per i nuovi inquilini potrebbe non essere controllato. In altre parole, è improbabile che gli inquilini stabiliti si trasferiscano e rinuncino al vantaggio di pagare al di sotto del valore di mercato. Di conseguenza, gli immobili disponibili sono offerti a canoni molto alti. Se il controllo degli affitti fosse abolito, si è sostenuto, allora gli affitti aumenterebbero per alcune persone ma si stabilizzerebbero in modo che i nuovi affittuari non debbano pagare prezzi eccessivamente alti. Gli oppositori sostengono anche che il controllo degli affitti potrebbe in definitiva costare di più ai proprietari e trasformare alcuni in proprietari di baraccopoli per necessità. L’affitto rigorosamente controllato significa che i proprietari potrebbero n...


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