Domande Storia delle relazioni internazionali 1 (Prof. Mechi) [UNIPD] PDF

Title Domande Storia delle relazioni internazionali 1 (Prof. Mechi) [UNIPD]
Author Riccardo Fanton
Course Storia delle Relazioni Internazionali
Institution Università degli Studi di Padova
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Summary

Domande citate durante le lezioni frontali della prima parte del semestre che sono state chieste durante il primo esame parziale e durante gli esami finali con annesse risposte esaustive e corrette dal professore a voce....


Description

Fattori che hanno portato alla prima guerra mondiale Lo scoppio della 1 Guerra Mondiale a seguito dell’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando nell’attentato di Sarajevo nel 1914, deve essere inteso come il risultato di un lungo processo di logoramento tra gli Stati del vecchio continente. I diversi fattori scatenanti possono trovare origine nei processi di che hanno segato la seconda metà dell’Ottocento sfociando nella volontà di revisionismo dei confini tedesco, la crisi dei Balcanica tra Russia e AustriaUngheria, la crisi dell’Impero Ottomano, le pretese francesi per il riottenimento di Alsazia e Lorena, la questione italiana sulle terre irredente e il sentimento di accerchiamento tedesco. La situazione della seconda metà dell’ottocento vede i diversi attori europei caratterizzarsi per la progressiva industrializzazione del territorio, l’attore coinvolto maggiormente in tale processo fu la Germania la quale in poco tempo risultò essere la prima potenza industriale europea cominciando anche ad avere mire espansionistiche; tale elemento era fortemente in contrasto con la politica inglese che voleva invece il mantenimento della propria egemonia sui mari e la “balance of power” in altri termini non avrebbe tollerato la predominanza di uno stato europeo sugli altri. La situazione rimase comunque bilanciata fin tanto che il cancelliere tedesco rimase Bismark il quale trovava nella diplomazia lo strumento per risolvere le questioni internazionali a contrario del suo successore fortemente interventista tanto che seguendo l’idea della “grande Germania” promulgò tra le varie leggi anche una legge navale la quale avrebbe permesso la costituzione di una flotta capace di espandere i domini tedeschi ben oltre il mantenimento del concetto di “balance of power”. Continuando a trattare sempre lo Stato tedesco si deve ricordare la sua importanza nella vicenda delle due crisi marocchine, l’altro attore coinvolto fu la Francia. La Francia, che rispetto gli altri paesi europei era rimasta a prevalenza agricola e con poche città forti sopra

le quali sovrastata incontrastata Parigi, iniziò a vantare pretese coloniali in territorio marocchino, andando a stuzzicare le pretese coloniali inglesi, alle tensioni tuttavia trovò rasserenamento nel “Entente Cordiale”. La Germania dapprima inviò il suo cancelliere innanzi al re marocchino per ritardare i progetti francesi e durante la seconda crisi inviò la flotta il tutto per saggiare le reazioni degli altri contendenti Europei. Si deve ricordare infatti il sistema di alleanze che legavano la Francia alla Russia, alla Cecoslovacchia e Austria. Nell’altro fronte si deve ricordare la lega dei tre imperatori tra Germania, Austria-Ungheria e Russia, si ricorda inoltre la triplice alleanza tra Italia, Germania e Austria-Ungheria. Altro fattore da considerare deve essere la crisi dell’Impero Ottomano dove inizialmente l’UK era favorevole al suo mantenimento, in un secondo momento divenne favorevole al suo smantellamento (causa conquista canale di Suez), la Francia rimase fermamente contraria al suo smantellamento causa interessi coloniali. Infine si devono ricordare le questioni circa le terre irredente italiane che portarono l’Italia ad entrare in guerra con la triplice intesa poiché prometteva maggiori conquiste, e la crisi balcanica che vedeva contrapposta Austria e Russia. Si deve ricordare il principio secondo cui se qualsiasi attore avesse sconfinato in territorio Austriaco o se l’Austria avesse cominciato una guerra e avesse trovato oppositori sarebbe scattata l’alleanza tedesca.

Quali furono i problemi delle riparazioni di Guerra? La Germania usci profondamente indebolita dalla 1GM, le pesanti condizioni imposte a titolo di riparazione aggravarono ulteriormente la sua situazione. Extra trattato vennero restituite Alsazia e Lorena alla Francia. Il trattato di Versailles prevedeva inizialmente lo smantellamento della flotta, la riduzione dell’esercito fino a 100.00 unità, l’internazionalizzazione della Renania e il pagamento di una somma economica in marchi-oro. La pesantezza delle condizioni imposte e la generale impreparatezza europea a queste condizioni di forte crisi economica dovuta anche alla riconversione dell’apparato industriale utilizzato fino ad allora per lo scopo bellico, rese necessaria l’istituzione di un piano internazionale chiamato “Dawes” guidato dalla forte industria americana. Tale piano può esser definito come l’esportazione della diplomazia del dollaro in tutto il contesto europeo. Un ulteriore aggravamento della situazione europea arrivò dalle pretese Americane nei confronti dei francesi al fine che questi adempissero al risarcimento dei debiti contratti. I francesi tuttavia non potevano pagare gli americani essendo creditori della Russia e della Germania (per quanto riguarda le riparazioni di guerra). La Francia con anche truppe italiane allora occupò la zona della Ruhr fortemente industrializzata e iniziò ad importare i beni prodotti. L’UK in questo contesto, cercò di ristabilire la sua economia iniziando una politica di

isolamento nel suo sistema coloniale. Nel 1929 il piano Dawes fu sostituito dal piano Young il quale prevedeva una riduzione dei debiti di guerra e il loro pagamento con rate fino al 1988. Di lì a poco la crisi economica del 1929 avrebbe causato lo scoppio delle banche europee e una profonda crisi economica in quest’ultime. Nel 1932 in seguito alla conferenza di Losanna vennero aboliti definitivamente i debiti di guerra. La conferenza sul disarmo destabilizzerà ancor più gli accordi di Versailles e porterà al consenso nei confronti tedeschi alla loro rimilitarizzazione.

Quali fattori influirono nell’entrata USA nella 1GM? Gli USA subirono un forte processo di sviluppo a partire dalla loro fondazione nella fine del 1700. Gli USA in poco tempo si erano sedimentati in tutto il territorio nordamericano ed avevano iniziato una fase di colonialismo che li aveva portati ad essere la prima potenza economica a livello mondiale. Il loro isolamento dalle politiche europee li aveva portati ad essere degli attori silenziosamente sempre più presenti nel contesto europeo all’interno delle cui problematiche geopolitiche fino ad allora non si erano introdotti. La prima Guerra Mondiale segnò la svolta rispetto tale posizione di estraneità alle vicende del vecchio continente. Il coinvolgimento americano può esser ricondotto a diversi fattori: sociali, economici e territoriali. La natura stessa degli USA li porta ad essere un miscuglio di popoli europei e necessariamente africani. I vari popoli in America avevano trovato modo di integrarsi rimanendo pur sempre legati alle terre natie, tale fattore portava necessariamente squilibri nella popolazione americana poco incline a schierarsi in un conflitto bellico con l’ex

madrepatria per esempio tedesca (molti erano i tedeschi immigrati negli USA). Dal punto di vista economico, le economie europee Inglesi e Francesi non erano pronte allo sforzo bellico contro la sempre più potente Germania quindi dovettero ricorrere a prestiti con un attore straniero. Dal punto di vista economico dunque nel caso in cui la Germania avesse vinto gli USA si sarebbero trovati senza il denaro prestato agli altri attori Europei. Dal punto di vista territoriale un continente europeo caratterizzato da una Germania egemone avrebbe insinuato necessariamente la possibilità che questa, non sazia del proprio territorio, avrebbe potuto espandersi nel continente Russo e in quello americano. Una Germania egemone a carattere europeo non era dunque tollerabile. Tutti questi fattori hanno portato gli USA all’entrare in guerra a favore di UK e Francia.

Cosa introdussero i principi della carta atlantica? La carta atlantica deve essere interpretata come i 14 punti di Wilson modificati in virtù dell’esperienza della 1 GM e il piano Dawes e Young. La carta atlantica presenta clausole economiche, territoriali e sociali. Dal punto di vista territoriale essa cerca di ripristinare i precedenti confini e fa si che ogni stato si impegni a rinunciare a pretese territoriali, dal punto di vista economico la carta introduce concetti come la libera circolazione delle merci nel mondo rifacendosi dunque al concetto “meno armi e più commercializzazione”. Infine dal punto di vista sociale imponeva determinati standard alle industrie Europee al fine di rendere parificate le condizioni sociali dei lavoratori. Tale clausola impone una sorta di “welfare state” il quale comporta necessariamente dei costi e quindi l’aumento di

prezzi, pertanto se tutti gli attori avessero le stesse politiche di tutela dei lavoratori e assistenza alla persona, le tasse sarebbero state simili e quindi anche i prezzi. In altre parole le merci americane avrebbero trovato spazio nel contesto europeo in un contesto di libero scambio. I principi della carta atlantica si rifanno necessariamente al discorso pronunciato da Roosevelt prima dell’entrata in guerra, secondo cui avrebbero liberato l’europa dalla paura, avrebbero tutelato il diritto della parola e libera espressione, reso libere la professione religiosa e soprattutto dal bisogno, inteso come necessità di esser vincolati da altri. La libertà del bisogno deve altresì esser intesa come la libertà per la realizzazione di se stessi, il wlefae state era si presente nei regimi ma vincolato all’ideologia dei medesimi e non volto alla piena realizzazione della persona. In questo senso la Carta atlantica introduce migliorie lavorative e anche sociali permettendo una migliore realizzazione dei cittadini.

Come vennero smantellate le clausole di Versailles? Le clausole iniziali del trattato di Versailles erano notevolmente gravose per la Germania considerata secondo l’opinione comune il vero artefice delle 1GM. Si deve premettere a quanto segue l’accordo di Rapallo tra Germania e URSS in cui si davano il benestare al test di nuove armi. Il primo fattore di da prendere in considerazione fu la conferenza di Parigi la quale asserì l’autodeterminazione dei popoli ed un’iniziale

assestamento dei confini e l’istituzione di una commissione per l’attuazione di un piano internazionale. La seconda erosione alle clausole di Versailles avvenne nel 1925 con l’accordo di Locarno in cui vi fu la stabilizzazione dei confini tedeschi, venne dato avvio al piano Dawes il quale portò ad una stabilizzazione dell’economia tedesca e una riduzione dell’importo economico dovuto. Motivo di aggravamento della situazione economica sarà la crisi del ’29 che porterà alla convocazione della conferenza di Losanna nel 1932 la quale porterà all’estinzione dei debiti di guerra. Dal punto id vista militare nel 1932 venne reintrodotta la parità tra i vari eserciti nel 1932 e questo aiutò sia l’economia sia la potenza bellica tedesca. Nel 1936 grazie alle tensioni internazionali dovute alle mire espansionistiche italiane in Etiopia il Cancelliere Tedesco riiniziò l’armamento della Renania dopo esser ritornata sotto l’egida tedesca nel 1935 in seguito ad un plebiscito. Le mire espansionistiche tedesche trovarono spazio a partire dal 1938 in cui grazie alla conferenza di Monaco vennero modificati i confini della Germania la quale era sconfinata in Boemia e successivamente in Cecoslovacchia.

Chi entra e chi esce nella società delle Nazioni? La società delle nazioni costituita nel 1914 secondo quanto espresso dal 14° punto di Wilson. I paesi fondatori furono i vincitori della guerra ovvero Italia, Francia e Inghilterra. Discorso a parte va riservato agli USA i quali sebbene in un

primo momento avvero voluto farne parte, il congresso si rifiutò di ratificare il loro ingresso temendo che avrebbe comportato troppo impegno sul piano internazionale e su un continete a loro estraneo. La Germania venne inserita nel 1926 dopo il trattato di Locarno e ne uscì nel 1933. L’italia in seguito alla guerra d’Etiopia ne uscì nel 1937 come pure il Giappone in seguito alla crisi della Manciuria. Infine si deve ricordare il caso URSS la quale entrò nel 1934 e ne uscì nel 1939 dopo aver occupato la Norvegia.

Dalla neutralità alla guerra USA… L’entrata in guerra degli USA nella seconda guerra mondiale trova origine non solo nelle condizioni ideologiche ma anche e soprattutto nella gravosa economia americana.

L’occupazione grazie al “New Deal” era fortemente cresciuta tuttavia la produzione industriale ancora arrancava e l’unico modo per risollevare le sorti economiche sarebbe stato un aumento di spessa tale da esser giustificabile solo con l’entrata in guerra. La politica del “New Deal” aveva creato i posti di lavoro tuttavia senza risolvere la crisi economica che ancora aleggiava nell’aria, infatti non essendo aumentati i consumi in modo netto, non era potuta aumentare neanche la crescita economica. Le tensioni oltre che economiche erano politiche in quanto gli USA temevano per le sorti della Cina la quale era bersagliata dal Giappone attraverso la penetrazione in Manciuria; inoltre preoccupava la formazione di regimi dittatoriali in Europa poco inclini alla diplomazia, riferendosi chiaramente alla Germania e all’Italia. Roosevelt preparandosi per tempo e volendo vitare la condizione di deficit dovuta alla prima guerra mondiale, durante il suo ultimo mandato si circondò di ministri non solo del suo colore politico ma anche delle opposizioni al fine di avere un pensiero politico trasversale e quindi più pronto ad un conflitto. Dal punto di vista legislativo venne promulgata prima una legge di neutralità la quale proibiva il commercio di armi o denaro a paesi in guerra o in cui vi erano guerre civili, proibirà in seguito anche il passaggio di persone (onde evitare che cittadini americani andassero a combattere in Spagna). Tale emendamento prevedeva tuttavia una clausola “cash and carry” secondo la quale il Presidente poteva derogare alla legge medesima nel caso in cui lo avesse ritenuto opportuno. Tutto ciò serviva per prendere tempo in vista di una probabile entrata in guerra. In apparente contrasto con la legge di neutralità, quando era ormai evidente e necessario l’entrata in guerra americana venne promulgata la legge “affitti e prestiti” la quale permetteva di prestare denaro, mezzi e quanto fosse necessario ai paesi in difficoltà a causa di attacchi tedeschi. Al fine dell’approvazione di questi accordi tuttavia i Paesi

firmatari (UK in primis), dovevano impegnarsi una volta conclusa la guerra a non attuare discriminazioni tra i due mercati e favorire il livero scambio. In altre parole imposero la firma della carta atlantica. Dal punto di vista ideologico Roosevelt riteneva necessario entrare in guerra per liberare i cittadini del mondo dalla paura, dall’oppressione, e affermare la libertà della parola e l’espressione, la libertà religiosa.

Risposte personali:

Il modo in cui Hitler smantella le clausole di Versailles… Alla fine della prima guerra mondiale la Germania ne uscì sconfitta, economicamente distrutta e denigrata sotto ogni punto di vista. Le pesantissime clausole dal trattato di Versailles imposte alla sola Germania lo rendevano tutto fuorché un trattato di pace. Clausole di natura economica, territoriale e militare (Forti dell’azione denigratoria dalla parte francese) non fecero che aggravare la situazione già precaria della Germania. Nel corso del ventennio che segue la fine del conflitto, fattori come il dissenso popolare, mancata reattività degli attori europei e voglia di riscatto generale, portarono al completo smantellamento di tutti i punti del trattato. Quando Hitler salì al potere nel 1933 (In occasione del trattato sul disarmo) tutti i punti di Versailles ad esclusione di parte delle clausole territoriali, erano già state smantellate anche grazie all’intervento di abili attori politici come Stresemann. La prima vera svolta che afflisse un duro colpo al trattato avvenne in concomitanza della stesura del Piano Dawes nel 1924 con il quale il debito tedesco (Pagabile in marchi-oro) venne rateizzato, permettendo agli USA di applicare la diplomazia del dollaro nella Germania bisognosa di investimenti. Come precondizione del piano la regione della RUHR, occupata illegalmente dalla Francia, venne liberata accelerando la serie di dissensi che aleggeranno attorno allo stato francese.

Esattamente 5 anni dopo, con la scadenza del Piano Dawes e la promulgazione del Piano Young, il debito venne ridotto del 20% e la sua rateizzazione venne parificata alla disponibilità economica tedesca fino al 1988. In conseguenza a questo piano, parte della Renania venne smilitarizzata. La clausola finanziaria vide la sua completa terminazione con il Trattato di Losanna, indetto a fronte della sempre più pervasiva crisi globale, che annullò il debito tedesco a favore di un compenso irrisorio di 3 mld di marchi. Conseguentemente la Renania non era più occupata. La vera svolta che provocò un durissimo colpo ai precetti del trattato di Versailles avvenne in concomitanza della conferenza sul disarmo nella quale le richieste della Germania di essere ripacificata come potenza militare vennero approvate (In quel periodo con la salita al potere di Hitler, la Germania uscì dalla società delle nazioni). Quasi senza preavviso, 15 anni dopo la promulgazione del trattato, la regione della Saar, come stabilito venne liberata e, tramite un referendum venne inglobata nuovamente alla Germania. Con questo, tutte le clausole di natura economica e militare vennero mutilate, mancava solo la clausola territoriale e sarà proprio su questa che Hitler si concentrerà. Iniziò con l’unione doganale fra Germania e Austria (Anschluss), illegale ma nessuno degli attori europei proferì parola, in successione cronologica Hitler proseguì con l’annessione dei Sudeti e di conseguenza della CecoSlovacchia per poi smantellare la Polonia insieme alla Russia riottenendo Danzica e il corridoio polacco.

Quali paesi uscirono ed entrarono dalla società delle nazioni? La società delle nazioni era nata come un organismo sovranazionale di cooperazione che avrebbe messo fine agli scontri armati, a favore di un approccio diplomatico che avrebbe prediletto il dialogo. Questo meccanismo, imposto come clausola fondamentale nei 14 punti di Wilson, non era esente da difetti… difetti che porteranno alla sua inevitabile disfatta con lo scoppio della seconda guerra mondiale. La mancanza di attori politici chiave, l’ambiguità dei compiti assegnati ai vari organi della società e la mancata risolutezza portarono ad un continuo via vai di attori politici all’interno della società stessa Le cause principali di questo rimescolamento interno alla società sono da attribuire alla conflittualità con le costituzioni nazionali, mancata risolutezza delle disposizioni, la crescita spropositata dei nazionalismi e soprattutto la mancanza di attori chiave come gli USA, l’Unione sovietica e la Germania. Il primo paese che, sebbene non entrato ufficialmente, si escluse dalla società delle nazioni, furono gli stati uniti. La mancata ratifica del trattato di Versailles su ordine del congresso voleva impedire che un organo esterno avesse parola sull’azione militare estera degli USA, cosa che

avrebbe conflitto con le mansioni del Congresso. La mancanza di questo attore chiave all’interno della società sarà alla radice dei successivi rimescolamenti di personale interni alla SDN. Con il trattato di Locarno la Germania venne finalmente normalizzata come nazione e le venne concesso un posto come stato permanente nella società delle nazioni ma durerà poco. Con lo scoppio della crisi mondiale del 1929 e la crescita dei nazionalismi, 2 grandi membri della società delle nazioni uscirono definitivamente, uno successivamente all’altro: Uscì il Giappone quando la SDN si rifiutò di riconoscere lo stato fantoccio del Manciukuò, creato a seguito della crisi della Manciuria e successivamente uscì la Germania grazie all’intervento di Adolf Hitler durante la conferenza sul disarmo utilizzando la scusante della mancata collaborazione francese. Come attore minore, ma pur sempre di peso, uscì, dopo la crisi etiope, anche l’Italia dopo una serie di discordie con la Francia e l’Inghilterra. In risposta alla sempre crescente paura del Nazismo, l’URSS divenne membro permanente e stabilizzante della società sotto consiglio della Francia nel 1935...


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