Title | Donna angelo |
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Author | Erika Viscardi |
Course | Turismo e Beni Culturali |
Institution | Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli |
Pages | 1 |
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Donna angelo Queste apparizioni di donna molto spesso ha dato origine ad molti equivoci in particolar modo a quello della donna angelicata la cosi detta donna angelo , non raro trovare delle similitudini o rapporti sulla figura femminile e quella angelica non vi è infatti una traccia comune tra i poeti che hanno sempre trattato questo rapporto in modo diverso da una parte Dante e Guinizelli però questo e totalmente assente in Cavalcanti , la donna angelo non è alla base della poesia stilnovista . La genesi di questa definizione e presente in una canzone di Guinizelli in particolar modo nel congedo dove viene appunto sottolineato questo rapporto , il poeta immagina un dialogo tra le soglia del giudizio universale tra l’amante e Dio , Dio giudice imputa ad amante di aver concentrato le sue attenzioni “amanza” non nei suoi confronti o della Madonna ma ad un “vano amor “ che fa riferimento alla dimensione terrena di questa donna , allora si immagina la sua risposta “ Tenne d’angel sembianza che fosse del Tuo regno; non me fu fallo, s’in lei posi amanza» “ questo è un escamotage dell’autore per risolvere il dibattito del cosi detto amor cortese e quello cristiano , la sua risposta è un modo per non affrontare il problema ovvero un sotterfugio che trova l’uomo in maniera ironica per rispondere al giudizio di Dio dicendogli che la donna somiglia un’ angelo e che lui si era confuso e non fù un errore per lui porre in lei l’amore che secondo il suo giudizio avrebbe dovuto riservare a lui e alla Vergine.
Dibattito Questa risposta non risolve questo problema poiché come si faceva a conciliare da una parte l’amor cortese che è un amore adulterino , lussurioso , peccaminoso , dove c’è la smodatezza del desiderio e l’assenza di ragione all’amore cristiano ovvero nei confronti di Dio e della Vergine l’amore puro , l’autore non affronta alla perfezione questa tematica ma crea il più grande equivoco della letteratura del 200 la cosidetta donna angelo che non è un’ angelo ma alle sue sembianze ....