DOPO LA METROPOLI - EDWARD W. SOJA PDF

Title DOPO LA METROPOLI - EDWARD W. SOJA
Author Valentina Savasta
Course Geografia urbana
Institution Università degli Studi di Catania
Pages 3
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Summary

AL PRIMO POSTO Origini Durante i primi 3 milioni di anni vivevamo in gruppi di persone contraddistinte da ruoli di genere: gli uomini cacciavano, pescavano e difendevano i territori mentre le donne raccoglievano cibo, curavano la manutenzione dei territori per la raccolta e si occupavano delle case ...


Description

CITTA’ AL PRIMO POSTO – Origini dell’urbanesimo Durante i primi 3 milioni di anni dell’umanità vivevamo in gruppi di 25-30 persone contraddistinte da ruoli di genere: gli uomini cacciavano, pescavano e difendevano i territori mentre le donne raccoglievano cibo, curavano la manutenzione dei territori per la raccolta e si occupavano delle case temporanee e delle necessità della vita. Col passare del tempo cacciatori e raccoglitori divennero più sedentari e i conglomerati cominciarono ad essere costruiti più solidamente e organizzati in gruppi di capanne circolari. In aggiunta ai campi base, fissi per periodi più lunghi, si trovavano campi temporanei di sosta utilizzati come rifugi, laboratori e per la caccia. Durante la transizione dal Paleolitico al Neolitico si verificò una rivoluzione ad ampio spettro ( in Asia sud occidentale, Valle del Nilo e oasi del Sahara), durante la quale cacciatori e raccoglitori intensificarono lo sfruttamento di cereali e animali selvatici: ciò portò alla creazione dei primi insediamenti permanenti e all’accelerazione dei processi che portarono alla domesticazione di piante e animali (La prima domesticazione vegetale venne individuata in una regione a forma di T, dall’Iran all’Anatolia occidentale fino al Nilo). Questa nuova forma di insediamento e di organizzazione socio economica consisteva in gruppi più densi di case rettangolari rivestite di fango, e in un ordine sociale basato sui vincoli di parentela o etnia; si svilupparono inoltre associazioni di culto più complesse, nuove tecnologie di produzione e ordinamenti sociali basati sempre più su età, discendenza, esperienza e abilità militare. Il principale cambiamento interno fu una ridistribuzione che diede origine alla sovranità o villaggio-stato. Queste nuove società agrarie portarono dunque all’incremento di densità della popolazione, ad un surplus sociale di cibo e a innovazioni tecnologiche tra cui lo sviluppo dell’irrigazione. Nacquero così le città, a causa dell’esigenza di irrigazione su vasta scala, delle tecnologie di controllo delle piene, delle nuove opportunità economiche date dagli scambi e dal contatto a lunga distanza. Inoltre, la creazione di un surplus alimentare, lo sviluppo istituzionale di sovrano e burocrazia, il bisogno difensivo contro le invasioni, l’espansione delle attività religiose, le pressioni demografiche e l’impatto del sinechismo portarono alla formazione di vere e proprie città-stato. *analisi di Charles Keith Maisels: Maisels colloca il sinechismo nel cuore della sua analisi sulle origini della città, sulla civilizzazione e sulla vita cittadina. Colloca le origini della città nell’agricoltura e nella formazione di villaggi agricoli e villaggi-stato. Mette dunque al primo posto l’agricoltura e suppone una traiettoria consequenziale in cui i piccoli villaggi agricoli diventano sempre più grandi finché le vere città o cittàstato si cristallizzano in luoghi particolari.

Si può tuttavia considerare la possibilità di porre le città al primo posto e anticiparne le origini a un periodo precedente alla rivoluzione agricola, guardando a due luoghi: Gerico nella valle del fiume Giordano e Catal Huyuk nell’Anatolia del centro sud. GERICO(8350 a.C – Epipaleolitico): fu l’insediamento originario e il più grande centro della cultura natufiana, ovvero una forma avanzata di caccia, raccolta e pesca incentrata su insediamenti sempre più stabili; i natufiani sono infatti il primo esempio di società umana sedentaria. I natufiani, giunti nei pressi di Gerico, costruirono un agglomerato urbano innovativo e diedero vita a un’agricoltura stabile, ovvero la coltivazione intenzionale di cibo domesticato. Altri centri urbani si svilupparono poi nella regione a forma di T, creando un’ampia rete di scambio, ma fu Gerico a spiccare. I primi strati portati alla luce a Gerico distinguono due periodi (Pre-Pottery Neolithic): - PPNA: indica che il primo insediamento conosciuto era composto da case rettangolari in fango e mattoni, con solide fondamenta in pietra. - PPNB: uso di mattoni a schiena d’asino segnati dai pollici; rivestimento di pavimenti e altre superfici. Perfino negli strati più antichi si notano gli albori di un’edilizia pubblica pianificata, con grandi stanze, stanze più piccole annesse e ampie aperture, case raggruppate intorno a grandi cortili, un edificio cerimoniale ecc..; le prove di orzo e grano domesticati e della coltivazione di lenticchia e cece; un esteso sistema di scambi, sviluppati sistemi di irrigazione, opere di fortificazione in pietra, pavimenti e muri ornati con pitture, arti e mestieri fiorenti: tutto ciò ad indicare gli inizi dell’urbanesimo come modo di vivere. Gerico influenzò lo sviluppo di altri insediamenti tra cui Beidha, in cui il processo di urbanizzazione risultava più avanzato: vi era una specializzazione delle professioni, grandi case costruite attorno ad una piazza aperta e case minori in luoghi più periferici, un grande centro religioso e una divisione del lavoro urbana, sociale e spaziale. Secondo le testimonianze, inoltre, a Gerico, Catal Huyuk e Beidha, cacciatori, raccoglitori, commercianti, agricoltori, pastori, artigiani e artisti si raggruppavano in insediamenti più grandi rispetto a quelli dei villaggi agricoli: per cui si evidenzia come siano le città a divenire necessarie per la creazione di un surplus agricolo.

CATAL HUYUK: non era circondata da fortificazioni in pietra e lo spazio urbano consisteva in una densa agglomerazione di case attaccate tra loro. Per muoversi si utilizzavano i tetti muniti di scale. Si trovava una piazza pubblica, piccoli cortili aperti, molti santuari decorati con pitture e rilievi, ma nessun centro religioso dominante. Le divinità femminili erano predominanti così come le rappresentazioni realistiche o astratte di simboli di fertilità, produzione agricola e vita urbana. Questi cambiamenti indicano la transizione verso l’agricoltura e verso una nuova divisione del lavoro fondata sul genere. Il lavoro principale era la caccia e la raccolta, ma vi era una presenza notevole di agricoltori e allevatori sedentari, artisti specializzati, artigiani, fabbricanti e commercianti, lavoratori di rame e piombo che indicano gli albori della metallurgia, mercanti di pelli e pellicce, la prima industria di armi, produttori di specchi e ceramiche, artisti, incisori, modellatori e pittori. Le scoperte di Mellaart a Catal Huyuk, rinforzate dagli sviluppi a Gerico, supportano la possibilità della concezione di un Neolitico urbano. NUOVA OSSIDIANA: Jacobs, nella sua Economia delle città, mette le città al primo posto. Egli immagina una prima città al mondo, Nuova Ossidiana (nei pressi di Catal Huyuk), una città preagricola di cacciatori imperniata attorno al commercio dell’ossidiana, all’allevamento di animali e allo scambio alimentare. Lo immagina come un agglomerato urbano in grado di produrre una grande crescita economica grazie alle proprie risorse interne, all’innovazione economica e alla nuova divisione del lavoro. Importanti erano artigiani e commercianti, parte di una rete di scambio fondata sul baratto: una grande percentuale di cibo veniva importata e una parte crescente veniva prodotta localmente, dando origine alla domesticazione di piante da cibo e quindi alla rivoluzione agricola. Per Jacobs dunque non fu solo l’agricoltura decisiva nell’età Neolitica, ma l’instaurarsi di economie urbane creative che rendessero possibili nuove attività....


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