Esame Collina riassunti definitivi PDF

Title Esame Collina riassunti definitivi
Author Daniela Petruzziello
Course psicologia del linguaggio e della comunicazione
Institution Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
Pages 19
File Size 515.1 KB
File Type PDF
Total Downloads 87
Total Views 130

Summary

Download Esame Collina riassunti definitivi PDF


Description

1

PSICOLOGIA DEL LINGUAGGIO La psicolinguistica o psicologia del linguaggio può essere definita come lo studio dei fattori psicologici e neurobiologici che stanno alla base dell'acquisizione, della comprensione e dell'utilizzo del linguaggio parlato e scritto negli esseri umani. Non bisogna confondere il Linguaggio (facoltà mentale innata, patrimonio genetico della specie umana, un dispositivo che setta dei parametri a seconda dell’ambiente in cui ci troviamo) con la lingua (prodotto sociale e culturale).

Gli studi sul linguaggio verbale si dividono in tre grandi domini

1. PRODUZIONE Produzione: si intende la capacità di partire dalla rappresentazione mentale per esprimerla nel linguaggio. La produzione del linguaggio parte dal messaggio che il soggetto vuole esprimere (concettualizzazione) e si conclude con l’articolazione dei suoni

> (concettualizzazione,formulazione e articolazione) Ciascuna frase all’interno del linguaggio possiede:  Struttura  Significato  Forma Fonetica

Il linguaggio è caratterizzato da Ricorsività: possibilità di creare infinite frasi usando regole e parole non infinite. Domanda esame differenza tra lemma e lessema: lemma→ una parola muta, senza suono in cui ho tutte le info semantiche e sintattiche ma manca l’informazione fonologica (parola sulla punta della lingua) lessema→ parola completa di tutte le info sintattiche, semantiche e fonologiche

Nella fase di formulazione il parlante sceglie la struttura sintattica della frase e le parole. La scelta delle parole o lessicalizzazione è quel processo che vede una rappresentazione semantica convertita nei suoni corrispondenti. Molti degli studi recenti sono basati sul paradigma interferenza figura-parola (Il paradigma picture-word interference)= vi è il compito di dire più velocemente possibile il nome di una figura presentata su uno schermo (esempio cane). Prima, dopo o contemporaneamente appare un distrattore. Il distruttore può avere con la figura una relazione semantica (gatto) una relazione fonologica (pane) o nessuna relazione (esempio ricotta). Quando il distruttore viene presentato prima o assieme alla figura la relazione semantica ritarda la risposta, mentre quella fonologica è ininfluente. Quando il distruttore è presentato dopo la figura la relazione fonologica facilita la risposta , mentre quella semantica è ininfluente. Il modello della produzione del linguaggio di Levelt spiega la produzione della parola in base a un processo a 3 livelli:

1. Livello concettuale: vengono attivate tutte le parole

2.

Livello di elaborazione sintattica (o dei lemmi): è il livello in cui avviene la

3.

Livello di elaborazione fonologica (o dei lessemi) si sceglie la sequenza di fonemi da

2 correlate allo stimolo.

selezione della parola adatta, Il pronunciare. Lemma è una parola senza Lessema: l’insieme dei singoli suono e non flessa, fatta dal fonemi associati a un’intera solo concetto che rappresenta parola. (l’infinito per i verbi; il maschile Questo livello viene singolare per i sostantivi…). In studiato attraverso questo livello il lemma generale Errori di sostituzione viene flesso (giocAVAMO). (Dipartimento  Tipartimento). Questo livello è Errori di aggiunta (Vento studiato  VenEto). attraverso. Errori di cancellazione Errori di sostituzione: si sbaglia (TremendaMEnte  una parola mantenendone però Tremendante). inalterata la classe (non ci sono errori come “ho bevuto un Errore misto: un ANDARE”). errore che ha Errore di fusione: unisce le componenti di natura parole (“sta male, chiamate un sia semantica che DOTTOLANZA!”). Pazienti fonologica. afasici con dissociazione: essi hanno difficoltà nella classe dei nomi ma mantengono intatta la classe de i verbi.

2. Comprensione (il più controverso in quanto i comportamentisti e cognitivisti si sono scontrati interrogandosi se il linguaggio è innato o può essere appreso). Per Comprensione si intende il riconoscimento delle parole (stimolo) e del loro significato (rappresentazione). Secondo il Modello di riconoscimento delle parole, o dei Logogen [Morton]: lo stimolo uditivo o visivo passa per il Sistema dei logogeni ossia il lessico mentale,per la rappresentazione mentale della parola. Per scegliere quale significato attivare, la parola viene integrata al contesto e viene scelta quella più attivata. Il soggetto deve asserire attraverso una decisione lessicale, quanto più rapidamente, se quella mostrata è una parola o meno. Gli stimoli adoperati sono parole (Mucca), pseudo-parole (Tocolo) o non-parole (Xgnyè). Sono stati riscontrati i seguenti effetti: Effetto frequenza (la parola “mela” viene riconosciuta prima di parole rare come “arpa”). Effetto parola/non-parola: le pseudo-parole danno più falsi positivi poiché attivano parole ad esse simili (se “gyntex” non attiva nulla, “gadto” attiva “gatto”). Effetto di superiorità della parola: il riconoscimento delle singole lettere è più rapido se esse appartengono ad una parola concreta (“cAsa” anziché “xAxx”). Effetto di facilitazione semantica, o Priming: una parola (Gatto) viene riconosciuta più velocemente se essa è preceduta da una parola dello stesso contesto (Miao).

3.

Acquisizione Dai tre grandi domini scaturiscono dei sottoinsiemi:

1)

Fonetica: studia i suoni delle singole lettere (es. bi, effe, zeta).

3 2) Fonologia: studia insieme dei fonemi (unità minima non ulteriormente scomponibile) (esempio cane e pane si modifica il fonema iniziale) 3) Morfologia: studia i Morfemi, la più piccola unità dotata di significato (bambin- o= è un morfema). Determina quindi le categorie( il nome, pronome, aggettivo) Morfologia Flessiva: Ci da informazioni relative alla parola (genere, numero, tempo verbale) (giocAVAMO). Morfologia Derivazionale: è possibile creare parole che siano derivate da altre (latte  lattAIO, latteria). 4) Semantica: studia il significato di frasi e parole. Comprende: Denotazione: relazione tra soggetto e oggetto (il CANE corre sul PRATO). Connotazione: caratteristiche valutative o emotive del soggetto (il cane è CARINO). Come organizziamo la nostra conoscenza del mondo? Queste sono le domande che riguardano lo studio del significato cioè della semantica.

Le tre Teorie psicologiche di significato: 1) Teoria delle reti 2)Teoria componenziale semantiche: il significato del significato (teoria della parola dipende dalla della semantica a sua relazione con la rete di tratti): (Figlio: maschio,

significati in cui la parola è inserita. Ogni parola è associata ad altre parole in base alle categorizzazioni ( domanda esame) (Mela è collegata a Frutta come suo Tutti i sottoinsieme). membri di una categoria sono equidistanti. Questa teoria è stata revisionata da [Collins, Loftus] nel 1975 rimane la struttura di base. Per ogni parola c’è un nodo, un concetto. I nodo possono essere di tipo Categoriale( auto, camion) gerarchico (auto, veicolo) oppure associativo (veicolostrada).

3) Teoria dei prototipi [Rosch]: le parole sono

collegate sulla base di classe di oggetti. Il processo del discendente, vivente). Il categorizzare viene chiamato significato di una parola è categorizzazione. Ci sono tre determinato dalla sua livelli, come dice Rosch, di scomposizione in unità più inclusione di una categoria in piccole di significato (dette un'altra. feautures, ossia funzioni) Livello basic: quelle più (DOMANDA ESAME) I tratti facilmente apprese e sono necessari e non recuperate in memoria (es. possono essere né aggiunti sedia palla cane). né sottratti. (prendiamo la parola mano. La Livello sovraordinato: livello scomponiamo in palmo, più generale (sedie dito, falange e via dicendo). dell’arredamento) Ciò moltiplica lo spazio Livello subordinato: livello di semantico e ciò non è maggiore dettaglio sedie da economico cognitivamente. cucina, sedie a dondolo sedie Questo pone dei limiti sia ai a sdraio). Le categorie di base casi eccezionali (esempio un sono quelle ritenute più cane senza una zampa importanti perché sono cos’è?) e sia alla Polisemia, quelle più comunemente ossia il caso in cui una usate, sono le prime ad parola ha più significati (la essere apprese dal bambino tazza usata come piccolo. La categorizzazione portapenne non viene può essere Percettiva (frutti distinta poiché possiede rossi) o Funzionale (porte). I

4

sempre gli stessi tratti di tazza). La maggior parte delle parole di una lingua sono polisemiche. Altro limite della teoria è che tutti i membri di una categoria hanno un medesimo grado di appartenenza senza gradi di rappresentatività (domanda esame) (Struzzo è tanto Uccello quanto Piccione). Inoltre un altro limite è che non esistono confini netti fra un significato e un altro ma una zona di vaghezza semantica. Uno strumento metodologico usato per le features sono le tabelle di verità (si attribuiscono i valori di verità e si vede se una determinata proposizione è vera o falsa).

collegamenti possono essere di tipo Verticale (si collegano tra di loro categorie diverse) o Orizzontale (che tipo di relazioni vi sono all’interno di una stessa categoria) Tra elementi collegati orizzontalmente troviamo il:  Prototipo: l’elemento più rappresentativo della categoria  Essenziali: comuni a tutti i membri della categoria (avere il becco).  Tipiche: proprietà specifiche (lo struzzo non vola). Esiste un prototipo per ogni categoria? No, la polisemia ne è un esempio (quando una parola ha più significati)

Somiglianza di famiglia (Lakoff) → 4 categorie in lingua Dyirbal Bayi Balan Balam Bala Balan: donne,cose pericolose, fuoco... Queste tre cose sono rappresentate in una unica categoria per somiglianza di famiglia. Nella lingua Dyibal c’è una parola che significa sia donna che sole. Pertanto le tre cose sono rappresentate in una unica categoria per somiglianze locali

LETTURA e SCRITTURA La comparsa della prima scrittura alfabetica si fa risalire al XIV a. C. La lettura e la scrittura si

acquisiscono attraverso regole esplicite, ci vengono cioè insegnate Lettura: processo automatico che si svolge al di fuori della volontà (se vedi la parola l’hai già letta). A differenza del linguaggio orale, la lettura non è innata ma si basa sull’insegnamento, all’età di 5 – 7 anni, dove c’è sia un buono sviluppo che un’elasticità mentale. Scrittura: è un processo che deve essere insegnato come la lettura, ma non è automatico come essa.

5 La scrittura viene insegnata insieme alla lettura tra i 5 e i 7 anni poiché c’è il controllo delle dita.

Modelli adultomorfi della lettura La maggior parte delle attuali conoscenze sulla lettura derivano da dati sperimentali e teorie messe a punto nell’ambito della teoria cognitivista. Studio di tempi di lettura: meccanismi che studiano il movimento degli occhi/ studio dei tempi di lettura di lettori esperti (adultomorfa) 1. Modelli top-down(dalle funzioni cognitive superiori allo stimolo): → l’aspetto fondamentale per la lettura delle parole è la rappresentazione mentale che si ha, senza rappresentazione non riconosco lo stimolo) o Effetto spiegato: facilitazione del contesto nel riconoscimento di parole come ad esempio la maggiore facilità di lettura di un testo coerente rispetto ad un insieme causale di parole.



2. Modelli bottom-up (dallo stimolo alla rappresentazione mentale): Rappresentano la lettura come un processo guidato dallo stimolo.

3. Modelli interattivi (misti): lettura come una combinazione di processi dall’alto e dal basso.

Processo inverso al precedente guidato dai dati, sono assenti rappresentazione, lo stimolo detta il comportamento

I modelli connessionisti della lettura postulano che tutti i tipi di parole e non parole siano elaborate nello stesso modo( non attraverso due procedure: lessicale-non lessicale)

L’acquisizione della lettura nelle lingue a ortografia regolare o Differenze tra le lingue ad ortografia trasparente(ad ogni grafema corrisponde un fonema) = una lingua trasparente si scrive come si legge ed opaca( ad ogni grafema corrispondono più fonemi) cioè una lingua che non si scrive come si legge o Difficoltà dei dislessici sono diverse? • Wimmer (1993): I bambini lettori di lingua tedesca imparano una lettura fonologica adeguata in tempi brevi (entro i primi due anni di scuola) ed il sintomo prevalente dei bambini dislessici di questa lingua è la lentezza di lettura→ Speed dislexia I bambini italiani imparano più facilmente a leggere grazie alla corrispondenza scrittura e pronuncia

5)

Pragmatica: studia la frase in base al contesto in cui si verifica e quindi come il

contesto influisce sull’interpretazione dei significati. Se manca c’è discomunicazione: si

comunica senza capirsi (“puoi chiudere la porta?” “potrei se me lo chiedessi”) . Il significato delle parole è dato da ciò a cui si riferiscono. La parola ha senso soltanto se si riferisce ad un oggetto concreto. Tuttavia esistono parole ambigue (esempio lettera = comunicazione scritta o segno alfabetico) o parole polisemiche parole con più significati (esempio capo= capo di una organizzazione o testa). Multiple access model (modello di accesso multiplo) asserisce che quando si incontra una parola ambigua tutti i suoi significati vengono attivati e quello appropriato viene scelto.

6

La psicologia del linguaggio nacque in contrapposizione al comportamentismo con il Verbal behaviour (comportamento verbale) [Skinner 1957] il quale sosteneva che l’essere umano fin dalla nascita è una tabula rasa. Attraverso meccanismi complessi di stimolo/risposta e rinforzi noi apprendiamo il linguaggio. Quindi il linguaggio, come ogni altro comportamento, non possiede delle componenti innate. Naomy Chomsky (1959)= noto come uno dei maggiori linguisti, pubblicò un libro che si intitolava “strutture sintattiche” in cui dice che il linguaggio non è un comportamento appreso al pari di tutti gli altri comportamenti, ma è innato (introduce il concetto di un linguaggio innato per la specie umana).Questa capacità è detta da Chomsky competenza, che è universale e che ci permette di mettere in atto quei processi mentali che abbiamo a disposizione. Chomsky conia la teoria generativo-trasformazionale. Egli sostiene che all’interno di una frase vi sono due livelli di analisi sintattica: struttura superficiale (che da una interpretazione fonetica della frase) e struttura profonda(ossia oltre a distinguere nomi e verbi si anche le funzioni che queste hanno all’interno della frase) Secondo Chomsky la mente non è una “scatola nera impenetrabile”, ideando così il Language Acquisition Device (LAD) (dispositivo di acquisizione della lingua): dispositivo innato di acquisizione del linguaggio, che spiega la nostra capacità innata di acquisire la lingua. Una specie di preprogrammazione genetica attraverso cui il bambino possiede delle regole basilari della sintassi per generare combinazioni di parole.

TEORIE DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE La comunicazione è un’esperienza che ci accompagna lungo tutta la nostra esistenza, dal pianto del neonato al sospiro del moribondo. Per comunicare occorre saper usare i significati in modo appropriato in diverse situazioni: è ciò che studia la pragmatica. La pragmatica esamina i rapporti che intercorrono fra un testo e il contesto in cui esso è manifestato. La comunicazione è una sequenza ininterrotta e una spirale di messaggi in cui lo stimolo, la risposta e il rinforzo si sovrappongono e si fondono insieme. La comunicazione svolge anche una funzione espressiva, intesa come modalità innovativa per manifestare pensieri, emozioni, valori, ideali. La Pars pro toto è il principio in base al quale nel manifestare un certo messaggio il parlante può esprimere solo una parte dei suoi contenuti mentali. Il totum ex parte è il principio secondo cui il ricevente attribuisce un’intenzione completa al messaggio del parlante sulla base di un numero limitato di indizi comunicativi. La comunicazione non verbale rappresenta la forma di comunicazione primaria (neonati, animali). La comunicazione verbale si dice sia generata proprio dalla comunicazione non verbale. Essa è capace di esprimere il grado di aggregazione sociale (abbassando lo sguardo mostro sottomissione), è inoltre socialmente diffuso il pensiero secondo cui la comunicazione non verbale non possa mentire. La comunicazione non verbale è esito dell’evoluzione filogenetica. Tra la comunicazione verbale e non verbale sono sistemi dotati di relativa autonomia. Esempio i pazienti neuropsicologici che possono perdere parte della comunicazione verbale, come il linguaggio, ma mantenere inalterata la comunicazione non verbale. Il linguaggio del corpo può essere universale (sorriso) o acquisito dalla cultura (“Ok”).

7

Teorie Teoria culturalista (EKMAN): Teoria innatista (Darwin): la Teoria della modularità la comunicazione non verbale varia tra le culture poiché appresa socialmente. Teoria differenziale delle emozioni [Ekman]: in un esperimento in cui chiede di riconoscere le espressioni nelle foto di persone di culture diverse, scopre che le espressioni facciali sono universali.

comunicazione non verbale sarebbe innata e frutto dell’evoluzione darwiniana. La concezione innatista fa riferimento alla prospettiva di Darwin secondo cui le espressioni facciali sono il risultato dell’evoluzione della specie umana. Questo comporta che talune espressioni siano universali. Differiamo nelle Display rules: regole culturalmente apprese. Differiamo sul modo di esprimere le emozioni, esempio Intensificazione, Attenuazione, Inibizione, Mascheramento.

[Fodor nella sua opera”mente modulare”1983]: la mente sarebbe divisa in Moduli: strutture specifiche e indipendenti atte a una prima elaborazione (l’indipendenza è dimostrata dai pazienti con deficit specifici). Queste strutture sono innate nonché inconsapevoli. Queste strutture sono anche Interdipendenti poiché integrano i gesti visti, i significati e il contesto nei sistemi centrali consapevoli. Grazie a tale interdipendenza l’individuo può Focalizzarsi sul canale comunicativo che più ritiene importante nel momento (es. sguardi). Questo permette a sua volta una Calibrazione della situazione, ossia un adattamento al contesto e all’altro (es. parliamo a gesti per tenere segreti): da questo dipende l’efficacia della comunicazione.

Il sistema vocale La voce è un suono prodotto dall’apparato fonatorio. E’ composta da una serie di processi vocali:  I riflessi: starnuto, tosse Caratterizzatori vocali: riso, pianto etc Vocalizzazioni: (eh, mah) costituiscono le pause piene e che via telefono costituiscono la comunicazione non verbale Silenzio: il significato varia in base a relazione, contesto e cultura (“ti sto giudicando”; “ti ascolto”). La cultura in particolare ci trasmette delle Regole del silenzio (zitti se parla il professore).  Caratteristiche paralinguistiche: caratteristiche sonore momentanee che accompagnano la pronuncia di qualsiasi enunciato (Tono: insieme delle variazioni del tono nel corso della pronuncia, intensità (volume della voce da cui si ricava l’Accento enfatico (questo IDIOTA!).) tempo (durata dell’eloquio)  Caratteristiche extralinguistiche: caratteristiche anatomiche immutabili (voce maschile). La frequenza di base e le sue variazioni danno il Profilo d’intonazione.

Voce delle emozioni [ Anelli, Ciceri 1997]: ogni emozione ha un suo profilo vocale volume alto).

(rabbia 

8 Gli autori hanno evidenziato che ogni emozione ha un suo profilo vocale: FASE DI ENCODING (codifica) • • •

Collera: aumento della media della frequenza, velocità e volume alto; Gioia: aumento della media della frequenza, velocità, tono acuto; Disprezzo: lentezza delle sillabe, volume alto, voce profonda. FASE DI DECODING (decodifica) Nella fase di decodifica Le ricerche hanno evidenziato che le emozioni risultano riconoscibili attraverso caratteristiche della voce poiché questo è evolutivamente efficace (se ho paura o collera, indipendentemente da cosa dico, tutti capiscono che sono i...


Similar Free PDFs