Riassunti per preparazione esame Produzione e programmazione dell\'audiovisivo PDF

Title Riassunti per preparazione esame Produzione e programmazione dell\'audiovisivo
Author Elisa Torre
Course Produzione e programmazione dell'audiovisivo
Institution Università degli Studi di Torino
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LIVE : LA TELEVISIONE Modelli teorici e percorsi di analisi Prefazione La televisione ha suscitato riflessioni diverse da parte di studiosi di media, sociologi, filosi, storici e critici. La tecnologia digitale e la convergenza mediale sembrano spingere la vecchia tv lungo un percorso di radicale di...


Description

LIVE : LA TELEVISIONE Modelli teorici e percorsi di analisi Prefazione La televisione ha suscitato riflessioni diverse da parte di studiosi di media, sociologi, filosi, storici e critici. La tecnologia digitale e la convergenza mediale sembrano spingere la vecchia tv lungo un percorso di radicale distruzione, in realtà milioni di telespettatori in tutto il mondo continuano a fruire di contenuti audiovisivi. In italia, il mercato delle ‘’Over the top’’ e i servizi streaming online faticano a decollare, e ogni sera una media di 26 milioni di spettatori segue i programmi trasmessi dai broadcasters. I Television studies, un modello esemplare di ricerca sui media, studiano: 1. La dimensione testuale( contenuti, programmi, generi, organizzazioni palinsestuali) 2. Le pratiche che li circondano 3. La ricezione ( interpretazione e uso dei testi televisici , pratiche di addomesticamento delle tecnologie) Attraverso 3 approcci: -Approccio sociologico ai mezzi di comunicazione di massa -studi di derivazione letteraria (Humanities) -Approccio culturale. In questo libro in sintesi si cerca di rispondere ad una domanda , che cosa succede dunque dietro le telecamere, o dietro lo schermo di quel mezzo che quotidianamente entra nelle case di milioni di persone? Capitolo 1) Storie della televisione: dalle origini alla convergenza. Nel corso dei decenni la televisione ha avuto numerosi ruoli, tra cui il ruolo storico: in occasione di eventi mediali di vasta portata per ampie comunità nazionali il mezzo televisivo ha potuto ‘’raccontare’’. Svolge un ruolo di agente storico, poiché è in grado di costruire ambienti condivisi e dà accesso universale all’informazione, modificando profondamente la sfera pubblica. Ortoleva suddivide il sistema dei media in 4 distinte aree: 1) l’editoria, che si occupa della produzione di contenuti. 2) le reti e i vettori, caratterizzati da servizi di comunicazione istantanea a distanza. 3) l’hardware e il software, tecnologia destinata alla produzione 4) e infine il broadcasting, che con la radio e poi la tv costituisce un sistema di ibridazione tra settori diversi. -La dimensione tecnologica è il centro di produzione, le industrie radiofoniche e televisive devono sviluppare contenuti (i programmi) entro un’offerta e distribuirli attraverso specifiche reti di telecomunicazioni. Nella seconda metà del 900 il mezzo televisivo tende ad assumere una specifica centralità nel sistema dei media. A partire dalla cronologia, ossia l’inizio delle trasmissioni regolari, fra la seconda metà degli anni 40 e la prima metà degli anni 50, la televisione va strutturandosi come un’industria seppur finanziata secondo modelli economici variegati.



LA TV: come mezzo di comunicazione può essere definita come un insieme di tecnologie per la comunicazione, organizzate nell’ambito di apparati o imprese, finalizzate alla costruzione e alla circolazione di un’offerta di contenuti audiovisivi destinati a un pubblico.

La tv ha diverse storie:  

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Storia tecnologica: che incide profondamente sull’evoluzione del mezzo. Storia istituzionale: dal 1954 anno di inizio delle trasmissioni regolari, conduce il sistema televisivo dal monopolio della rai all’apertura di una competizione tra tv di servizio pubblico e televisione commerciale, per arrivare all’odierna situazione di abbondanza di offerta di contenuti, e di reti. Storia estetica: La televisione è popolare in virtù dei propri contenuti, e della capacità di suscitare interesse attraverso i suoi testi e i suoi palinsesti. Storia del consumo: Nel periodo della seconda guerra mondiale vi era una condivisione della visione a causa del costo degli apparecchi televisivi. Nel corso degli anni 70 la tv ha sottratto centralità alla radio, e la progressiva diffusione di tecnologie e l’abbassamento del costo dei televisori contribuiscono a variare le modalità di consumo, tendendo alla personalizzazione e individualizzazione del consumo televisivo.

Il mezzo televisivo è considerato un’agente di globalizzazione ma rappresenta anche un mezzo di unificazione e rispecchiamento delle comunità immaginarie nazionali, contraddistinti dall’intensificazione della circolazione internazionale di contenuti. L’industria televisiva è ‘’nazionale perché: 1) A causa delle imprese che la caratterizzano 2) In relazione alle dimensioni dei mercati 3) A causa delle forme di regolamentazione L’Europa è ovviamente il contesto di riferimento più rilevante in un’ottica nazionale, ci sono linee di continuità con i sistemi televisivi nazionali europei, e anche di contrapposizione agli stati uniti.

1)La paleotelevisione o età della scarsità. ‘’Scarsità’’ allude alla scarsità delle frequenze disponibili, risorsa limitata ed esauribile : la banda elettromagnetica attraverso cui viaggia il segnale broadcasting. Il broadcasting ha il compito di distribuire queste scarse risorse secondo pubblica utilità. 

La Federal Communications Commission (FCC) si occupa dell’assegnazione delle frequenze per uso radiofonico e televisivo a enti privati.

L’età della scarsità corrisponde all’introduzione della televisione nei contesti domestici e il decollo come mezzo di intrattenimento e di informazione.    



E’ una tv caratterizzata da un’offerta limitata, con un numero limitato di canali nazionali. Nel modello americano è parzialmente regolata attraverso la concessione di licenze da parte dello stato a privati. In Europa occidentale è una tv fortemente regolata con l’impiego diretto degli Stati a fornire un servizio pubblico in regime di monopolio. La forte regolamentazione che caratterizza il modello europeo dipende dalla scarsità delle frequenze, e dalla convinzione che il medium possa esercitare un grande potere di orientamento sulla società. Le fonti di finanziamento del broadcasting sono molto diverse nei due modelli: in quello europeo vi è la raccolta di un canone, in quello americano vi è la vendita dell’attenzione quantificata degli spettatori agli inserzionisti pubblicitari .



Le conseguenze: è un mezzo di modernizazzione poiché trasforma le culture nazionali, in italia ad esempio attraverso il processo di unificazione linguistica e culturale, e riesce a rafforzare il senso di appartenenza a una comunità immaginata nazionale, soprattutto perché è un medium istantaneo, caratterizzato dalla diretta.

In Europa il concetto di servizio pubblico si fonda sull’idea che la produzione e la diffusione di programmi televisivi/radiofonici, sia un bene pubblico si rilevanza nazionale di cui lo Stato si fa garante mentre in America il broadcasting è nato in un contesto di competizione tra compagnie private commercialmente finanziate. In Europa Il servizio pubblico: 1. 2. 3. 4.

E’ universale E’ un servizio impegnato a garantire un’offerta equilibrata: E’ di attitudine generalista E’ un servizio impegnato a garantire un’informazione politicamente imparziale (PLURALISMO) Si caratterizza per l’indipendenza dalle pressioni commerciali/governative.

L’indipendenza dal potere politico viene raggiunta attraverso complessi meccanismi di governance, in quanto prevale l’assoggettamento della tv al potere politico. Lo Stato è costretto a intervenire, per regolamentare gli spazi: in quanto contesi da diverse istanze e a causa del finanziamento che può essere la tassazione diretta ossia il canone oppure la pubblicità. -In Gran Bretagna :la BBC autorizza in regime di monopolio la trasmissione di programmi radiofonici, finanziata da un canone pagato da tutti i possessori di apparecchi di ricezione, ed è uno strumento di rafforzamento dell’identità del paese. -In Italia: è il governo Mussolini a riservare allo Stato l’esercizio di radiocomunicazioni. URI ( Unione radiofonica italiana) diventerà l’EIAR ( ente italiano per le audizioni radiofoniche che nel 1944 diventerà la RAI. La rai sarà soggetta al governo repubblicano a guida democristiana inizierà le trasmissioni televisive nel 1953, avviando una regolare programmazione nel 1954. La televisione italiana presenta alcune caratteristiche:     

Tv pedagogica: il servizio pubblico deve insegnare/informare/divertire. ‘’Non è mai troppo tardi’’ è un programma che insegna a leggere e scrivere a una massa ancora enorme di italiani analfabeti. Tv umanistica che propone programmi culturali. ‘’Il gioco a premi’’costituisce il genere più popolare della tv delle origini, ripreso dal modello americano e adattato in Europa contribuisce alla popolarità della televisione. ‘’La pubblicità’’ vista con sospetto rappresenta una fonte di finanziamento in grado di assicurare alle reti più risorse e maggiore autonomia. Autonomia dal potere politico: l’ideal tipo prevede indipendenza dalle pressioni economiche e dal potere politico, ovviamente la seconda risulta decisamente più problematica.

2)La neotelevisione o età della concorrenza In questo periodo vi sono numerose trasformazioni culturali che rendono la società sempre più consumistica. Vi sono molteplici innovazioni tecnologiche che portano gli stati a introdurre nuove politiche per far fronte ai problemi e alle esigenze emerse. Con la nuova età tutti i prodotti di consumo iniziano a differenziarsi sia quelli materiali sia quelli culturali. DEREGULATION: esso si lega all’innovazione tecnologica, l’introduzione del cavo e del satellite (La diffusione del cavo e del satellite avviene con velocità differenti: Anni 70-> negli stati uniti; Anni 80/90-> Europa.), la

progressiva convergenza dei media, che rende libero dalla scarsità della tradizionale televisione via etere e con servizi pubblici in regime di monopolio. Effetti della deregulation:  





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Effetti sulla programmazione e sui suoi costi: aumento della competizione e della domanda di televisione, con conseguente crescita delle ore di produzione/ trasmissione e dei costi. Effetti sull’importazione e il commercio di programmi: Il ‘’leader’’ nelle esportazione sono gli stati uniti, avviene la commercializzazione di format (es il format britannico Who wants to be a millionaire?) venduto e adattato non solo in europa. Effetti sulla qualità e la varietà dell’offerta: c’è una competizione sulla base dei costi dei programmi e degli obbiettivi d’ascolto raggiunti. La disponibilità dei programmi ha però come conseguenza l’omologazione dei contenuti. Effetti sulla qualità dell’informazione: si cerca di massimizzare gli ascolti, i notiziari hanno visto crescere la possibilità di spettacolarizzare i loro programmi si parla di ‘’tabloidizzazione delle news’’ Effetti sul servizio pubblico: crisi dei servizi pubblici, perdita di quote di mercato e di ricavil. Effetti sulla proprietà dei media: allargamento dell’offerta televisiva e moltiplicazione di istituzioni televisive e mediali. Effetti sulla geografia televisiva: vi è una nuova attenzione nei confronti di circuiti locali. Effetti sulle politiche di regolamentazione: le autorità politiche riscontrano problemi nell’intervenire con norme adeguate nel nuovo contesto. Le autorità pubbliche controllano che gli operatori adempiano i propri obblighi, e impongono sanzioni in caso di inosservanza. In italia vi è l’AGCOM: AUTORITà PER LE GARANZIE DELLE COMUNICAZIONI. Effetti sul consumo di televisione: crescita dell’offerta e del consumo di tv e cambiamento della qualità. Vi è una moltiplicazione degli apparecchi televisivi domestici, e la fruizione diventa sempre più individuale. Avviene una personalizzazione del consumo che è caratteristica di questa età.

Si tratta di un medium sempre più orientato all’intrattenimento. Nel 1976 nasce una serie di emittenti televisive locali e commerciali, come Rusconi e Rizzoli. Silvio Berlusconi dopo l’acquisto del ‘’Giornale’’ di Idro Montanelli da vita a ‘’Tele milano’’, fonda ‘’Rete Italia’’ acquisisce volti televisivi noti come Mike Bongiorno, e da vita ad un impero mediale con 3 reti nazionali: Canale 5, Italia 1 e Retequattro destinati ad un target familiare/giovanile/femminile).

La multitelevisione o età dell’abbondanza. Negli anni 2000 l’evoluzione tecnologica e i mutamenti dei mercati hanno portato alla segmentazione e personalizzazione dei consumi. L’età della disponibilità ha ampliato le possibilità di scelta introducendo nuove opportunità grazie all’introduzione del cavo e degli apparecchi di ricezione diretta del satellite. La tv ha ancora caratteristiche dell’età delle origini, è una tv monodirezionale e generalista e i consumi televisivi passano ancora attraverso i 7 principali canali per oltre il 90% agli inizi degli anni 2000. Caratteristiche di questa terza epoca:      

Digitalizzazione del mezzo: sul piano della produzione, distribuzione e consumo di televisione Convergenza: fra televisione e altri comparti mediali. Passaggio al digitale terrestre (DDT) Frammentazione del consumo Stragegie palinsestuali Costruzione di reti e brand nuovi.

Vi sono numerose piattaforme distributive:    

Satellite Iptv Tv mobile Ott ( over the top) : distribuzione di un contenuto televisivo attraverso servizi di streaming online.

Il televisore non è più l’unico apparecchio privilegiato, seppur ha un ruolo principale nelle pratiche di consumo domestico. Il broadcaster deve sfruttare le vie vie di accesso alla televisione, deve fidelizzare i propri spettatori attraverso programmi che siano brand ossia un marchio come potrebbe esserlo ‘’il grande fratello’’. Il testo televisivo doveva storicamente esaurirsi nella messa in onda, ora ha nella messa in onda il suo fulcro principale. Muta anche il pubblico, il quale diventa ‘’attivo’’ guarda e commenta la tv sul web. In conclusione: La tv dell’abbondanza presenta elementi di continuità e discontinuità con la tv delle origini. L’offerta televisiva è cresciuta, il consumo si è frammentato, ma le 7 reti generaliste conservano ancora quote di mercato superiori. Il sistema si è aperto a nuovi editori, ma resta condizionato da rai e e mediaset. La pay tv ha raggiunto risultati importanti si pensi a Sky che ha oltre 4 milioni di abbonati. La dimensione nazionale resta l’orizzonte ultimo su cui basare l’interpretazione storica del mezzo televisivo. Capitolo 2) Economia del broadcasting: la filiera e il mercato Impresa televisiva: è una macchina organizzata che dispone di risorse economiche e competenze specifiche tali da poter acquistare prodotti televisivi di diversa natura. -Persegue specifici obiettivi aziendali -Deve attenersi a una serie di regole poste dal legislatore I tre modelli di business: Impresa pubblica:    

Opera su mandato dello Stato Deve fornire un servizio informativo/educativo e di intrattenimento La sua fonte di finanziamento è lo Stato: l’attività di servizio pubblico è finanziata dal canone ossia una tassa imposta dallo Stato e riscossa dal governo Lo stato è il principale cliente dell’impresa.

Impresa commerciale:   

Finanzia le sue attività attraverso le inserzioni pubblicitarie Il suo obiettivo è raggiungere un pubblico interessante per i fini commerciali dell’inserzionista stesso L’inserzionista è il cliente di questo modello televisivo

Impresa pay: 

Si finanzia attraverso risorse erogate in forma volontaria e diretta da parte del cliente, il quale decide liberamente se acquistare o meno un determinato servizio televisivo che gli viene offerto a un determinato prezzo. Modelli e mercati:

Il servizio pubblico: deve soddisfare anche i gusti delle minoranze quindi trasmette programmi rivolti anche ad un pubblico di nicchia il cui costo può non essere proporzionato alla domanda. L’impresa commerciale: soddisfa la maggioranza della popolazione, in termini di costi è proporzionata alla domanda. Impresa pay: ha sempre un obiettivo commerciale, in quanto cerca di incrementare il numero di abbonati fidelizzandoli.

Questi tre modelli sono più sfumati di quanto non sia stato fin qui descritto, in Italia infatti: -Le attività di servizio pubblico è svolta dalla Rai, finanziata dal canone, e dalla pubblicità - Sky e mediaset premium, sono le offerte televisive a pagamento e prevedono inserzioni pubblicitarie -Mediaset, che è l’impresa commerciale, ha un modello di business misto. Attualmente, però gli investimenti pubblicitari destinati alla tv sono diminuiti, come il canone ha registrato una contrazione, e i ricavi generati dagli abbinamenti sono stagnanti. I limiti del canone:    

E’ un’imposta universale e non progressiva L’obbligo di pagare il canone può essere visto come un sopruso da parte di tutti coloro che non usufruiscono dei canali di servizio pubblico Poiché il servizio pubblico è finanziato anche dalla pubblicità, lo spettatore può essere riluttante nel finanziare un’offerta televisiva pubblica che ha affinità con una tv privata che invece è gratuita. Infine il tasso di evasione è molto alto, quindi in Italia è stato deciso di includere il canone nella bolletta elettrica.

Limiti della pubblicità:   

Gli investimenti pubblicitari sono influenzati dal ciclo economico Mentre il canone si mantiene sostanzialmente costante, l’impresa commerciale ha limitate possibilità di pianificazione degli investimenti. Negli ultimi anni si sono registrati 3 fenomeni che hanno messo in discussione la convenienza da parte degli inserzionisti di continuare a investire nella pubblicità quali: -la frammentazione dell’audience 7frammentazione degli ascolti -la pubblicità online ha costi inferiori rispetto a quella televisiva e consente di raggiungere un target più preciso - La pubblicità tradizionale sta perdendo efficacia, in quanto oggi è possibile eluderla Nascono nuovi strumenti pubblicitari : 1. Product placement: inserzione di marchi e prodotti reali all’interno della narrazione audiovisiva o del programma 2. Branded entertainment: la creazione diretta di contenuti mediali da parte di aziende che producono beni di consumo

Limiti del pagamento diretto da parte degli spettatori: 

La scelta di abbonarsi e di confermare l’abbonamento può essere influenzata dal ciclo economico

Nuovi scenari e nuovi modelli:

Il passaggio alla digitalizzazione, la diffusione di devices portatili e la connessione a internet e della banda larga, ha portato alla fioritura di diverse piattaforme di distribuzione del segnale televisivo. SVOD: servizi on demaind che si finanziano attraverso gli abbonamenti pagati direttamente dagli spettatori , il cui costo è contenuto. OTT: Over the top: ovvero soggetti che trasmettono i propri contenuti sfruttando la rete e non hanno delle infrastrutture fisiche. Si pensi a Netflix: che monitora i consumi dei suoi abbonati e tramite un algoritmo propone suggerimenti personalizzati per ogni singolo cliente. L’algoritmo di fatto riduce il senso di smarrimento e di inadeguatezza che l’utente potrebbe provare difronte ad un’offerta così ampia. Limiti del VOD: ostacoli tecnici e culturali      

Scarsa diffusione della banda larga Pochi televisori con connessione a internet Ruolo attivo dello spettatore che deve scegliere tra una molteplicità di contenuti Conoscenze che gli permettano di orientarsi tra le numerose possibilità che ha difronte Competenze minime di carattere tecnico Fattore generazionale.

Regolamentazione: -Le imprese pubbliche e private sono tenute a riservare il 50% della propria programmazione a contenuti di origine europea. -Devono investire il 5 il 10 % dei propri ricavi nella produzione indipendente di contenuti europei. L’UE non ha dato prescrizioni in dettaglio per gli operatori VOD e OTT, pertanto in assenza di apposite misure, questi soggetti operano con maggiore libertà rispetto ai loro concorrenti. Capitolo 3)L’approccio produttivo e distributivo. -Il metodo classico di affrontare la produzione mediale vede la televisione come un’industria culturale: uno strano ibrido tra creatività e fabbrica che dà origine a opere d’arte e prodotti in serie, termine utilizzato con una connotazione negativa a causa della standardizzazione e mercificazione dei prodotti. I testi della cultura di massa presentano elementi nuovi e elem...


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