Appunti Produzione E Programmazione DELL\' Audiovisivo pdf PDF

Title Appunti Produzione E Programmazione DELL\' Audiovisivo pdf
Author camilla zali
Course Produzione e programmazione dell'audiovisivo
Institution Università degli Studi di Torino
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Warning: TT: undefined function: 32PROGRAMMAZIONE E PRODUZIONE DELL’AUDIOVISIVOLEZIONE 1Canali generalisti (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La7, 8, 9) -> oltre 65% share Share: indice che indica in un dato momento quanti milioni di persone stanno guardando un determinato prog...


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PROGRAMMAZIONE E PRODUZIONE DELL’AUDIOVISIVO LEZIONE 1 Canali generalisti (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La7, 8, 9) -> oltre 65% share Share: indice che indica in un dato momento quanti milioni di persone stanno guardando un determinato programma. La Televisione sta invecchiando con il suo pubblico, quelle generaliste hanno spettatori con una media di 60 anni.  Chi fa Televisione immagina bene il suo Palinsesto (cadenza dei programmi nella giornata di un’emittente), per adattarsi al pubblico.  Nel 1954 arriva la TV con il servizio pubblico in Italia.  Nell’ora di cena c’è bisogno che la TV accompagni verso la serata, poi ci si divide. Quattro generi: - INFORMAZIONE - INTRATTENIMENTO - SPORT - SERIE TV/FILM  Mappa David Parkins -> elaborata 8 anni fa negli Stati Uniti. Il mondo che si prospettava era con Google, Facebook, Apple, Amazon… Tantissime sono le professioni della Televisione, per qualsiasi tipo di genere. Ci sono punti di contatto e di differenza con il cinema. In entrambi (TV e Cinema): - PRODUTTORE ESECUTIVO: colui che ha l’idea - REGISTA (anche se diversi fra loro) - SCENOGRAFO - DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA

LEZIONE 2 Nascita TV in Italia: fine anni ’40 inizio anni ’50. Solo dopo però entra in maniera assidua nelle case, nasce come elettrodomestico vero e proprio. Nel corso del tempo la possiamo legare a momenti rilevanti, assume un ruolo sociale rilevante. Attorno alla Televisione le persone si incontrano per eventi particolari.  Momenti televisivi collettivi: Sbarco sulla Luna nel 1969, Attacco delle Torri Gemelle 11 settembre 2001, Terremoti… Con il tempo gli eventi di progresso sono sostituiti da quelli tragici, ma dimostrano la potenza del mezzo. Esempi - Terremoto di Amatrice: macchina organizzativa che ha delle esigenze, sapere dove e che cosa è successo. I social media aiutano. Per trasmettere in TV si prendono informazioni varie, anche richieste di aiuto tramite social. Così con cautela la giornalista fa delle ipotesi. Prima immagine è l’epicentro sulla cartina di solito quando si parla di terremoto. Si cerca di capire se si hanno giornalisti in quei luoghi, con i mezzi necessari. Il rapporto giornalista-informazione è molto più complesso. Non è solo un broadcast ma tanti che si stanno recando su quel luogo, anche per arrivare primi. Il compito del media televisivo è quello di raccontare con la maggiore obiettività e rapidità un evento del genere. - Anni ’80: caso Vermicino: ragazzino di 7 anni cade in un pozzo per 25 metri. Primo evento di comunità legato ad una tragedia che rende la Nazione unita. Due giorni e mezzo di diretta in cui si vive l’agonia di questo bambino, si sente la voce. Sandro Pertini, Presidente della Repubblica, arriva sul luogo. Si prende un contorsionista per tirarlo fuori ma il bambino cade ancora più in basso. Momento di grande vicinanza, perché si vive insieme la tragedia, possibile soltanto grazie al mezzo televisivo. In Spagna non molto tempo fa è successo un evento simile, ma non ha avuto così rilevanza, perché l’offerta è talmente ampia che l’evento in quanto tale lo diventa solo se il mezzo televisivo lo rende diffuso. Paradossalmente è più evento una finale di calcio di una tragedia. 1

L’evento creato dal mezzo è più importante dell’elemento seguito dal mezzo. I contenuti nel corso del tempo variano, ma rappresentano l’identità del mezzo. Grazie ad essi la televisione diventa popolare. Tre periodi della televisione Sono stati teorizzati 3 periodi della televisione: 1) Dagli anni ’50 fino agli anni ’70  ETÀ DELLA SCARSITÀ 2) Dagli anni ’70 fino al 2000  ETÀ DELLA CONCORRENZA 3) Dagli anni 2000 in poi  ETÀ DELL’ABBONDANZA

1) Età della scarsità  Alberto Manzi: “Non è mai troppo tardi”, 1961 Gli alunni sono tutti gli analfabeti, molti a quel tempo. Negli anni ’50 la televisione è pedagogica, fa fronte alle necessità di quel tempo. - Prevalenza di servizi pubblici - Monopolio televisivo che detenevano l’etere - Status simbol Nel corso degli anni si interroga anche sulla possibilità di dare altro ai cittadini: inizia ad impegnarsi nell’intrattenimento, primo genere sviluppato veramente in maniera pensata. I primi intrattenimenti sono dei quiz, dove si facevano anche delle gare da casa. Pensiamo a Lascia o Raddoppia di Mike Bongiorno. Quello che diceva la televisione era la verità. Similitudine all’evento che ti tiene incollato, perché c’è l’idea che l’informazione è la verità, è corretta e ti fa vedere davvero che cosa succede. Negli Stati Uniti è un po’diverso perché la società stessa è fondata sulla competitività. Idea di televisione commerciale. In Europa prevalgono i servizi pubblici e la pubblicità è gestita dallo Stato ed è meno invasiva, come ad esempio Carosello (storie con attori famosissimi che pubblicizzavano qualcosa in maniera indiretta). 2) Età della concorrenza Va di pari passo con la società dei consumi e la televisione si adatta a questo tipo di approccio. - Nascono le televisioni private in tutta Europa, la cui evoluzione definitiva sono i canali via satellite. - Aumentano qualità e varietà dell’offerta: i canali sono pensati in maniera più attenta, con un elemento dal punto di vista del contenuto più importante. - Esplosione dell’informazione: evoluzione del telegiornale, che non è più una striscia televisiva. Quando USA invadono L’Iraq (inizio 2000) la CNN fa la diretta e lanciano l’idea del canale All News. - Ruolo del servizio pubblico messo in discussione visto che si paga anche il canone. Isola dei famosi inizialmente era sulla RAI, quindi servizio pubblico.  Servizio privato fa intrattenimento leggero e per la prima volta importa contenuti dall’estero. I primi telefilm vanno su Mediaset. L’acquisizione di contenuti dall’estero viene fatta dalla televisione privata e quella pubblica lo segue, in modo da riuscire a dare risposta a chi cerca quel contenuto. Nasce per la prima volta la concorrenza. Lo Stato come si muove? Tema legato alle proprietà dei media, tanti imprenditori. Nascono le Autority, che hanno il ruolo di controllare che non ci siano prevalenze nel mercato. Interrogativo su cosa dare al pubblico visto che nel pubblico si paga un canone. Nasce l’Antitrust. 3) Età dell’abbondanza L’ultima fase inizia nel 2000, ma punto cruciale nel 2012 con lo Switch off dall’analogico al digitale terrestre. Con l’analogico un canale occupava una frequenza, quindi era legato alla disponibilità di trasmissiva. Con il digitale terrestre la trasmissione avviene con una banda, molto più capiente, divise in mux, piccole frazioni di bande in cui stanno fino a 5 canali non HD. Con lo Switch off i canali da 8 diventano 800. OTT(Over The Top): tutti quei soggetti che vanno a fornire servizi streaming e che rendono possibile, attraverso la rete, contenuti video che passavano attraverso altri sistemi, molto meno immediati, che necessitavano di un’apparecchiatura tecnologica diversa. Parte tecnologica rilevante e di contenuto in parallelo nel corso di queste tre fasi. Any time, Any where, Any devices.

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Tre modelli produttivi di business 1) Pubblico: gestito dallo stato, rapporto diretto con broadcast 2) Privato: finanziato dalla pubblicità 3) A pagamento: attraverso il pagamento di un abbonamento, ad esempio Sky. Nel corso del tempo hanno avuto esigenze di evolversi.

1) Pubblico Misto, due terzi finanziato dal canone, un terzo dalla pubblicità. Si è evoluto, perché ha voluto inserire anche un carattere esterno. In Italia esistono soglie di affollamento pubblicitario diverso fra pubblico (fino 6% in un’ora) e privato (fino a 19% in un’ora). In caso contrario c’è una sanzione.

2) Privato Attraverso la pubblicità il servizio privato si finanzia e quindi c’è una maggiore attenzione al contenuto pubblicitario dandogli una maggiore visibilità. Negli ultimi anni ci sono forme pubblicitarie miste. Nel programma spesso il conduttore interrompe il suo programma per una pubblicità di cui è testimonial. Si parte da un Format editoriale per girarlo su quello pubblicitario, dandogli un valore differente.

3) A pagamento Il modello di business è differente e parte da una considerazione fondamentale: devo recuperare più abbonati possibili fornendo il top dei contenuti con il massimo della tecnologia, ma bisogna far pagare tanto. Il problema che si pone è quello che non tutte le famiglie italiane possono permettersi tale abbonamento. Per questo si investe anche in Paesi più ricchi. Qui in Italia ad esempio Sky ha visto 5 milioni su 25 milioni di famiglie abbonate. Due gradi di complessità: come e quanto poter rispondere ad esigenze di altre famiglie. Si agganciano allo streaming, si accorge che non può competere con Netflix e allora lo mette sulla sua piattaforma, compreso nel pacchetto. Sul calcio Sky ha acquisito Dazoon, senza pagare in più.  Anche la dinamica economica dietro i modelli di business non è scontata, per la concorrenza continua e immediata. I broadcast sia pubblici che privati si creano piattaforme e mettono i loro contenuti online. La differenza è che rispetto a servizi streaming non possono che essere gratuiti. Si può giocare sul prendersi solo più ascolti attenzioni sul contenuto.  Cercano di fare alleanze extranazionalifra servizi pubblici, per dare visibilità a contenuti anche altrove. Si cerca di realizzare prodotto esportabile all’estero (serie tv e sport) che fanno la differenza dal punto di vista di costi e incassi. Nell’Est d’Europa ad esempio fiction italiane. Quiz o programmi legati ad una persona non sono esportabili.  Per l’intrattenimento quindi è molto difficile esportare, poiché il format immaginato in lingua italiana ha difficoltà ad essere venduto all’estero. I Format che funzionano sono quelli come The Voice, X-Factor perché i giudici in sé non devono avere una certa riconoscibilità.  Importante realizzare un format riuscire ad individuare elementi distintivi che lo caratterizzano da altri. Ci sono due possibilità: o costruire Format in casa o acquisirlo ed in entrambi i casi servono risorse.  Amazon, Apple, Facebook iniziano a competere sul terreno della televisione. Amazon non nasce per fare broadcaster, ma è molto forte se trasmette contenuti. Se la sfida è sul contenuto migliore vince la sfida chi li ha.

LEZIONE 3 Nuove modalità di fruizione - OTT (Over The Top) - Modalità On Demand: richiedo un servizio - VOD(Video On Demand) - AVOD (Advertising Video On Demanda) ->pagate attraverso la pubblicità, non fanno richiesta a noi denaro, ma richiedono di guardare la pubblicità (YouTube…) - SVOD (Subscription Video On Demand) ->sottoscrizione abbonamento mensile (Netflix, Amazon Prime…) - TVOD(Transaction Video On Demand) -> con una transizione si guarda un singolo contenuto (Chili, Apple TV…) Ci sono delle barriere all’accessodi carattere tecnologico (rete ad alta velocità poco diffusa, dove contenuti che necessitano di banda larga a volte non possono arrivare). Inoltre anche l’età risulta un problema, questi servizi gli anziani non riesco ad usarli con facilità e c’è necessità di un’alfabetizzazione. 3

Questo tipo di fruizione di contenuti fa in modo che siamo noi a creare il nostro Palinsesto, non è più scandito come nella televisione tradizionale. Inoltre l’offerta viene personalizzata, in quanto viene memorizzato il tipo di contenuto che guardiamo. Evoluzione di carattere legislativo (tasse/privacy). I Broadcaster europei sono obbligati a trasmettere 50% delle opere del loro Palinsesto realizzate in Europa. Come viene prodotto il contenuto Si produce secondo 3 ottiche: - TV come industria: macro area, produzione di contenuto - TV come mercato: all’interno c’è una concorrenza che concorrono alla produzione e all’acquisto del contenuto - TV come impresa: nasce per degli obiettivi editoriali e commerciali Modalità di produzione Prima grande suddivisione  Make or Buy (Faccio o compro)  Make: realizzo internamente un contenuto, entra in gioco il broadcaster Buy: vado a comprare fuori il contenuto, presso le case di produzione che realizzano programmi televisivi, i format Produzione 4 momenti fondamentali: - Ideazione: chi ha l’idea detiene buona parte del valore del contenuto televisivo. In America ci sono gli showrunner: scrivono il contenuto ma ne seguono anche la dinamica di sviluppo nel tempo - Pre-produzione: figure professionali che hanno un ruolo creativo (produttore esecutivo, regista, scenografo, direttore alla fotografia) - Produzione: entrano in gioco figure tecniche - Post-produzione: non sempre presente, ad esempio nella diretta, poiché si incollano pezzi diversi prima di mandare in onda un contenuto La produzione televisiva ha delle macro esigenze, che partano dall’assegnazione di un budget di produzione, che il produttore esecutivo deve tenere presente e gestire al meglio, perché non si può sforare. L’aspetto economico ha una grande rilevanza. Eventi in prima serata e programmi quotidiani a stagioni a volte hanno lo stesso budget, poiché le esigenze di ascolti sono diverse. I format sono adattati anche alle fasce orarie della giornata, se pensiamo a programmi mattutini o pomeridiani i colori non sono mai cupi, scuri, a differenza di quelli serali. Coerenza del mezzo televisivo con la vita quotidiana e necessità del pubblico di avere un certo feedback. Maria De Filippi: showrunner e produttore esecutivo, le viene affidato un budget per realizzare un contenuto. Generi televisivi 4 principali 1) Intrattenimento: Genere più antico 2) Informazione: - Canali All News: canale tematico, modalità di fornire l’informazione precisa - Infotainment (es: propaganda live) 3) Sport - Diretta - Differita Ha influenzato il fatto di possedere almeno uno schermo grande in casa. 4) Fiction/Film - Soap (Il segreto, Un Posto al Sole): hanno una realizzazione che dura nel tempo, molto lungo. Dal punto di vista produttivo è molto più semplice e la parte scenografica è molto meno rilevante che in una fiction. Volontà di creare un prodotto a basso costo che permette di offrire al pubblico un determinato tipo di contenuto che lo faccia fidelizzare - Sitcom: prodotto leggero dal punto di vista del tempo, che però gioca sull’ironia e fa divertire. Come Camera Caffè, Mr. Bean  Sottodivisione Genere scritto: fiction 4

Genere non scritto: informazione, intrattenimento, sport Tutte le fruizioni sono legate ai contesti nei quali vengono riprodotti, infatti esistono caratteri generalisti al cui interno troviamo i generi, deve rispondere a più pubblici mantenendo alta l’attenzione. I canali tematici concorrono con gli altri canali generalisti degli altri broadcaster. La tematizzazione permette di proiettare un determinato contenuto in più parti della giornata, perché non è una cosa che infastidisce i fruitori. L’obiettivo è sempre quello di riempire in maniera intelligente il palinsesto, mantenendo fidelizzati i fruitori.

LEZIONE 4 IL PUBBLICO TELEVISIVO Elemento di analisi indispensabile. Nel momento in cui si sceglie target si analizza e si propone un certo tipo di offerta, quella generalista o quella tematica. Strumenti di analisi - Analisi di scenario - Dati quantitativi (portate dall’Auditel) - Dati qualitativi (ricerche carattere sociale e di mercato) - Social Media Sul pubblico si definiscono: - Offerta specifica - Si modellano le diverse Brand Identity - Si elaborano strategie editoriali e di palinsesto Attività del pubblico Ricezione – Fruizione – Uso – Consumo I primi tre sono sia nello strumento che nel prodotto. Sia quella fisica sia quella nel contenuto. Il pubblico del nuovo mondo dei media Nuove occasioni di fruizione continua – casa fuori casa mobile – grazie ai nuovi strumenti. Pubblico = individuo = insieme di cittadini Rapporto diverso rispetto al passato: scelta di un canale per il valore della proposta, non crea il momento la televisione stessa. Dal pubblico all’audience L’audience rappresenta il risultato di una operazione di costruzione ed oggettivazione del pubblico da parte dell’industria televisiva che la misura quantitativamente trasformandola in pratica sociale (abitudine). Il pubblico avendo di fronte esperienze sempre più varie si relazione in maniera diversa con i media e i contenuti. L’audience per conoscere un target Conoscere le dimensioni e le caratteristiche strutturali di un target (sesso, età, geografia, classe, istruzione) ed il suo comportamento di consumo. Viene richiesto di selezionare un canale sul telecomando, rimanere a guardare un programma quel tempo sufficiente per incidere sull’ascolto. L’esperienza televisiva non trova il significato solo in sé e nel suo compiersi, oramai nelle esperienze sempre più varie con sui ci si relazione con i media, li usiamo, cerchiamo, ascoltiamo, ne facciamo oggetto di discorso o al contrario li evitiamo. A che domande cercano di rispondere strumenti rilevazione dell’audience? - Capire se è arrivato il messaggio del contenuto - Quante persone hanno recepito e interiorizzato il messaggio - Colpito o meno il target a cui avevo pensato - Quale programma è piaciuto di più e quale di meno - Permanenza sul contenuto

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AUDITEL Società nata nel 1984 formata da broadcaster, hanno interesse ad avere una quota. Sky fino a qualche anno fa li contestava. Nel corso delle evoluzioni e del tempo ha basato il suo campione su alcune migliaia di famiglie e ora ha circa 15.000 famiglie, che rispetta a campione l’analisi socio demografica delle famiglie. Sono circa 25-30 milioni le famiglie in Italia. Queste famiglie sono segrete e danno il permesso di inserire un apparecchio, il Mider, che percepisce i cambi di canale. Ha un telecomando particolare e a seconda di chi utilizza in famiglia il singolo televisore o programma si deve far riconoscere. Con le evoluzioni c’è un’analisi legata al Superpanel, ossia l’integrazione delle 15.000 famiglia con l’integrazione della differita dei programmi.

LEZIONE 5 L’Auditel è una società che si occupa del pubblico che fruisce dell’offerta della TV, degli ascolti. Criteri su cui si fonda l’Auditel 1) Reach – Copertura Il numero di individui che hanno visto almeno un minuto di un certo programma durante un determinato periodo di tempo. Definiti su un ambito giornaliero quotidiano ma divisibile in pezzi. 2) ATS – Average Time Spent Il numero dei minuti che i diversi spettatori hanno trascorso mediamente davanti allo schermo. 3) AMR - Average Minute Rating Esprime il numero di telespettatori che guardano in media un programma per la sua durata. 4) Share La quota di pubblico che ha seguito un certo canale o programma con riferimento al totale delle persone sintonizzate in quel lasso di tempo davanti al televisore. Varia rispetto universo di riferimento che si prende. 5) ADH –Adhesion È un indicatore che serve a calcolare quanto pesa sul totale l’ascolto di un determinato target.  Assest prime time Fascia che anticipa la prima serata, tra le 20:30 e le 21:30 circa, una volta non esisteva. Generi ancora leggeri.  Pilot test Programmi che vengono inseriti e proposti, si controlla se funzionano o meno. Se così non è vengono tolti e messi da parte.

LEZIONE 6 RICERCA QUALITATIVA Monitoraggio della qualità dell’offerta TV RAI  Indici di Qualità Rai - Indice generale - Offerta generalista - Offerta specializzata Identità di un canale strettamente legata al pubblico che la guarda. Se io che guardo un altro canale mi sposto vado comunque a ricercare quello che vedo nei canali che guardo di solito. C’è una forte polarizzazione, in quanto il pubblico va a cercare un certo tipo di offerta.  Il Qualitel indica anche cosa manca all’offerta televisiva. Si capisce anche, dal punto di vista temporale, come variano le cose rispetto agli anni precedenti. Metà anni ’80 marketing televisivo. Negli indici qualitativi è importante avere indici specifici sui singoli generi, in modo da capire dove si deve intervenire. La ricerca qualitativa ha un salto di qualità nel momento in cui entrano i social media, necessari per intercettare e parlare con le nuove generazioni per capire le loro modalità di fruizione. Cambia inoltre la modalità di fruizione, in quanto si valuta la fruizione in mobilità e la contemporaneità di utilizzo di devices (se uso un 6

social media e guardo un contenuto sono già due). Da elementi di analisi possono nascere opportunità di marketing televisivo. PROMOZIONE TELEVISIVA E PUBBLICITÀ  S...


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