Esercitazione 9 Soluzioni PDF

Title Esercitazione 9 Soluzioni
Course Macroeconomia
Institution Università degli Studi di Milano
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SOLUZIONE ESERCITAZIONE 9

ESERCIZIO 1 La condizione di arbitraggio – nell’ipotesi che gli investitori siano esclusivamente interessati a detenere le attività con il più alto tasso di rendimento atteso – implica che due titoli (uno domestico e uno straniero) devono avere lo stesso tasso di rendimento atteso: 1 (1 + 𝑖𝑡 ) = (𝐸𝑡 )(1 + 𝑖𝑡∗ ) ( 𝑒 ) 𝐸𝑡+1 Dove Et è il tasso di cambio nominale. Riorganizzando i termini della condizione di arbitraggio otteniamo 𝐸𝑡 (1 + 𝑖𝑡 ) = (1 + 𝑖𝑡∗) ( 𝑒 ) 𝐸𝑡+1 Un altro modo di considerare la parità dei tassi di interesse è di sostituire

𝐸𝑡

𝑒 𝐸𝑡+1

con

1

𝐸 𝑒 −𝐸 1+ 𝑡+1 𝑡 𝐸𝑡

.

se i tassi di interesse sono abbastanza piccoli, possiamo ricorrere all’approssimazione logaritmica che renderà: 𝑒 − 𝐸𝑡 𝐸𝑡+1 ∗ 𝑖𝑡 ≈ 𝑖𝑡 − 𝐸𝑡 Il tasso di interesse domestico è pari al tasso di interesse estero meno il tasso di deprezzamento atteso della moneta interna.

ESERCIZIO 2 a) La parità scoperta dei tassi d'interesse è: 𝑖𝑡 ≈ 𝑖𝑡∗ − Quindi: 𝑖 = 0.1 −

(1.4−1.5) 1.5

𝑒 −𝐸 𝐸𝑡+1 𝑡

𝐸𝑡

= 0.1 + 0.067 = 0.167 = 16.7%

b) Il tasso sui titoli nazionali non eguaglia quello sui titoli esteri ma in questo caso i>i*. La valuta nazionale è attesa in deprezzamento (

𝑒 −𝐸 𝐸𝑡+1 𝑡

𝐸𝑡

è negativo) e quindi vi è un'attesa di

apprezzamento della valuta estera. Ciò che invoglia gli investitori a detenere titoli stranieri è quindi proprio l'aspettativa di apprezzamento della valuta estera e in assenza di arbitraggio questo apprezzamento fa si che detenere titoli nazionali sia tanto conveniente quanto detenere titoli esteri.

ESERCIZIO 3 È noto che secondo la parità scoperta dei tassi di interesse: 𝑖𝑡∗ = 𝑖𝑡 + 𝑎𝑒 Dove i è il tasso di interesse nazionale, i* è il tasso di interesse estero e ae è il tasso atteso di apprezzamento della valuta nazionale. Pertanto: 0.05=0.03+ae e quindi l’apprezzamento atteso 𝑎𝑒 = 0.02 I mercati si aspettano un apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro del 2%. ESERCIZIO 4 a) La domanda per i beni domestici è data da: Z = (C+I+G)+X-IM/ε La domanda domestica è invece: DD = C+I+G In Svezia Z=DD, dunque la bilancia commerciale è in pareggio (NX=0). La stessa situazione varrà per la Norvegia poiché i due paesi scambiano solo tra di loro. 1

b) Come abbiamo visto, la Norvegia è in pareggio di bilancio, dunque graficamente l’equilibrio sarà:

Z

DD = (C+I+G) ZZ

Y NX

YN

Y 0

NX c) Dobbiamo trovare il tasso di cambio nominale, E, a partire dalla definizione di esportazioni nette NX e di tasso di interesse reale, ε=EP/P*. NX = 0.4YN-0.2YS-10ε = 0 ε = EP/P* = 0.04YN-0.02YS E = (100/88)(0.04•1150-0.02•2250) = 1.25 Dunque occorrono 1.25 corone svedesi per acquistare 1 corona norvegese. 2

ESERCIZIO 5 a) In equilibrio deve valere Y = Z, quindi: Z = C+I+G+NX NX = X- IM/ε = 250-(110+0.3Y) = 140-0.3Y 1 𝑌𝐸 = 700 = 1000 ( 1−0.8 1−0.25)+0.3 b) NXE = 140-300 = -160 La bilancia dei pagamenti è in deficit.

Z retta a 45° ZZ

Y NX

YE=1000

Y 0 NXE=-160

NX

3

ESERCIZIO 6 a) In un’economia aperta, la domanda aggregata tiene conto anche delle importazioni e delle esportazioni e quindi il valore della produzione di equilibrio si trova risolvendo: Y = Z = C+I+G-IM/ε+X Y = 300+0.8(Y-1500)+700+1800-(0.2Y-500)+0.2· 2000+500 = = 300+0.8Y-1200+700+1800-0.2Y+500+400+500 = = 0.6Y+3000 Y = 3000/0.4 = 7500 Dato questo livello di produzione il saldo della bilancia commerciale è dato da: X = 0.2·2000+500 = 900 IM = 0.2·7500-500 = 1000 NX = 900-1000 = -100 Il saldo del bilancio pubblico è: T-G = 1500-1800 = -300 I consumi ammontano a: C = 300+0.8(7500-1500) = 5100 b) La bilancia commerciale è in equilibrio quando il suo saldo è pari a zero e quindi le esportazioni sono uguali alle importazioni. Per trovare il livello di produzione che rende NX=0 dobbiamo risolvere: NX = 0.2·2000+500 - (0.2Y-500) = 0 0.2·2000+500-0.2Y+500 = 0 1400-0.2Y = 0 0.2Y = 1400 Y = 1400/0.2 = 7000 c) Il governo porta in equilibrio il bilancio pubblico diminuendo G a 1500 e quindi la nuova produzione di equilibrio è: Y = 300+0.8(Y-1500)+700+1500-(0.2Y-500)+0.2· 2000+500 = = 300+0.8Y-1200+700+1500-0.2Y+500+400+500 = = 0.6Y+2700 Y = 2700/0.4 = 6750 d) Dato il livello di produzione che rende il bilancio pubblico in pareggio, il saldo della bilancia commerciale è dato da: NX = 0.2·2000+500 - (0.2·6750-500) = 50 e) Il saldo della bilancia commerciale è passato da -100 a 50 ed è quindi migliorato passando da un disavanzo ad un avanzo. La politica fiscale restrittiva (G↓) riduce il livello di produzione di equilibrio. Questo produce una riduzione della domanda di beni sia nazionali sia esteri, le importazioni si riducono e il saldo della bilancia commerciale migliora. f) L'equazione della retta che rappresenta la bilancia commerciale è NX = X-IM/ε e quindi: NX=0.2·2000+500-(0.2Y-500) 4

NX = -0.2Y+1400 I punti che dobbiamo rappresentare sono: A : NX=50, Y=6750 B : NX=0, Y=7000 C : NX= -100, Y=7500 NX 50

A

0 6750

B 7000

7500

-100

Y

C

ESERCIZIO 7 a) L'equazione della bilancia commerciale è data da NX = X-IM/ε. Sostituendo le funzioni date dall'esercizio: NX = 0.2Y*+100ε - (0.2Y-100ε)/ε NX = 0.2·2000+100-0.2Y+100 NX = -0.2Y+600 Il valore della produzione aggregata che rende la bilancia commerciale in pareggio è: NX = -0.2Y+600 = 0 -0.2Y = -600 Y = -600/-0.2 = 3000 La bilancia commerciale è descritta da una retta di pendenza -0.2 con ordinata all'origine pari a 600 ed ascissa all'origine pari a 3000. NX 600 0 3000

Y

b) Se Y = 5000 il saldo della bilancia commerciale è: NX = -0.2·5000+600 = -400 La bilancia commerciale è in disavanzo. 5

ESERCIZIO 8 Le importazioni sono funzione del reddito nazionale e del tasso di cambio reale. Il reddito nazionale in equilibrio sarà uguale alla produzione nazionale (equilibrio nel mercato dei beni) dunque una politica fiscale che faccia diminuire la produzione nazionale avrà come effetto la diminuzione delle importazioni e il miglioramento delle esportazioni nette. Le politiche fiscali possibili per raggiungere questo obiettivo sono una riduzione della spesa pubblica o un aumento delle tasse. Graficamente:

La situazione di partenza è descritta dal punto A, dove il mercato dei beni è in equilibrio e la bilancia commerciale è in pareggio. Una diminuzione della domanda interna dovuta a una politica fiscale restrittiva fa spostare verso il basso la curva di domanda ZZ spostando l'equilibrio sul mercato dei beni nel punto B dove la produzione è più bassa. La diminuzione di domanda si ripercuote però anche sulla componente estera di domanda riducendo le importazioni. Questo genera un avanzo nella bilancia commerciale. E' importante notare che, in economia aperta, la variazione della produzione nazionale dopo una diminuzione della spesa pubblica è inferiore a quella che si genererebbe in caso di economia chiusa, perché la variazione della domanda si ripercuote sui beni sia nazionali sia esteri. Quanto più aperta sarà l'economia e tanto più la diminuzione della domanda interna sarà minore a discapito della domanda di beni esteri generando così maggiori avanzi commerciali. La retta che descrive il saldo della bilancia commerciale non si muove perché le variabili della politica fiscale non rientrano nelle equazioni che descrivono la bilancia commerciale. G↓ o T↑ → Y↓ → IM↓ → ZZ v/basso, NX ↑ (avanzo commerciale)

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