Esercizi di semplessità PDF

Title Esercizi di semplessità
Author Maria Magistro
Course Didattica Speciale
Institution Università degli Studi di Salerno
Pages 2
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Description

Esercizi di semplessità

Sulla base delle riflessioni emerse circa la teoria della semplessità in Didattica e tenendo conto della Vostra esperienza indiretta, individuate una proprietà e un principio semplessi (connessi tra loro) e fornite un breve esempio di declinazione didattica. La bellezza dell’approccio semplesso si palesa con un sistema di “elementi interagenti”, perché va ad analizzare e ad attenzionare il modo in cui gli elementi di un dato sistema interagiscono tra loro. La teoria è stata elaborata da Alain Berthoz e tende a rafforzare le strategie che il cervello utilizza per far fronte alle difficoltà, agli imprevisti e ai problemi che la vita reale ci pone innanzi uscendone vincenti. Proprietà e principio che prenderemo ad oggetto per questo lavoro sono legati alla memoria che è il grande magazzino a cui bisogna insegnare agli allievi ad attingere nel momento del bisogno. La cosa difficile da fare in classe è trasferire agli allievi la capacità di utilizzare quanto si apprende a scuola in situazione, e la cosa più complicata è sicuramente anticipare le conseguenze, analizzare la situazione e capire dove ci porterà quella scelta e a quale costo. “Senza dubbio ogni qual volta che il nostro cervello anticipa un’azione compare uno stato differente. E come la percezione è sempre simulazione di un’azione nel mondo, la percezione cosciente è sempre un’anticipazione di un qualche evento che si produrrà nel mondo, a prescindere dal fatto che l’evento sia prodotto dal soggetto percepente oppure no. La coscienza non è la coscienza di quello che facciamo, visto che abbiamo coscienza dopo aver anticipato. Io dico che siamo coscienti di qualcosa che anticipiamo”. In quest’ottica corrono in aiuto del docente le progettualità che devono obbligatoriamente tener conto delle competenze chiave europee individuate nelle Raccomandazioni del Consiglio europeo il 22 maggio del 2018 che aiutano il docente a mettere al mondo discente. Nello specifico del nostro compito partiamo dalla proprietà presa ad esame: Proprietà della memoria. “La memoria è una proprietà che richiede di “mettere in corrispondenza il passato con il fluire e il divenire del presente, presuppone principi semplificativi comuni alla memoria del passato e al modo in cui l’anticipazione è codificata le cervello”. Alla memoria, in termini didattici, si ricorre quando l’insegnate utilizza un’esperienza didattica in altre situazioni. Il principio della memoria si fonda sul presupposto che avere spunti di riflessione dal passato aiuta ad anticipare le situazioni all’orizzonte utilizzando l’esperienza già acquisita in altri contesti. In didattica la memoria è una proprietà necessaria per favorire l’agire didattico che necessita di momenti di recupero del proprio vissuto professionale per una previsione delle azioni da porre in atto, utilizzando nell’interazione didattica schemi adattivi precedentemente utilizzati e adeguati a fronteggiare specifiche tipologie di complessità formative. In quest’ottica è semplice individuare un principio Berthoziano da mettere in correlazione didattica con la proprietà presa ad esame. I principi rappresentano il modo in cui l’individuo compie l’azione sulla base di uno schema mentale che ci permette di effettuare l’azione attraverso una semplificazione per fronteggiare, gestire e superare la complessità. In questo contesto prenderemo ad esame il Principio dell’anticipazione probabilistica: questo principio interviene nella capitalizzazione delle esperienze vissute, è il presupposto di ogni funzione previsionale e, conseguentemente, costituisce una modalità di adattamento che utilizza le informazioni già immagazzinate in memoria (attraverso le sue proprietà già viste prima) per anticipare e risolvere una serie di problemi complessi. “Questa doppia, strategia, prospettiva e retroprospettiva, inscrive il presente nel flusso dinamico di un universo che cambia. Consente di confrontare i dati dei sensi con le conseguenze delle azioni passate e di prevedere le conseguenze dell’azione in corso”. Questo principio è una regola che richiede all’azione dell’insegnante di utilizzare la memoria nel processo di insegnamento-apprendimento, perché in situazione le cose non calcolabili, impreviste richiedono alla memoria di confrontare i dati che gli allievi hanno difronte con le informazioni già immagazzinate per prevedere le possibili conseguenze delle azioni in corso.

In didattica potremmo far riferimento alla progettualità presentata in UdL, all’incrocio che l’allievo deve fare tra conoscenze pregresse, prerequisiti e ciò che invece deve poter raggiungere come obiettivo per il docente progettista; nel nostro caso: dovrà saper riconoscere un problema tangibile che vede ogni giorno per strada uscendo di casa, l’inquinamento, deve attingere nei magazzini di memoria cos’è l’inquinamento, come si contrasta, cosa comporta per la sua salute e per quella del pianeta. Deve saperne parlare in modo critico, deve realizzare dei video e dei cartelloni con un filo logico e con una visione attenta e critica attingendo dalla sua esperienza diretta e incrociandola con quanto studiato a scuola attraverso le fasi della specifica progettualità. Questo tipo di esperienza lo segnerà per sempre: ricorderà, dopo aver realizzato i bidoni con materiali di riciclo in classe, che a casa i rifiuti vanno differenziati, che chi gioca al “lancio del sacchetto dal finestrino” è un fuori legge e mina la sua salute e quella del pianeta. Arricchirà la sua memoria esperienziale e quando sarà davanti ad una situazione problematica saprà calcolare, probabilisticamente, le conseguenze delle sue azioni. Gruppo di lavoro: Maria Magistro matr. 4461001434 Ferdinandina Delli Bove matr.4461001362...


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