F. Cambi, Introduzione alla filosofia dell’educazione, Laterza, Roma-Bari 2008 . Capitolo 5 PDF

Title F. Cambi, Introduzione alla filosofia dell’educazione, Laterza, Roma-Bari 2008 . Capitolo 5
Author Elisabetta Vino
Course Scienze dell'educazione
Institution Università degli Studi di Bergamo
Pages 7
File Size 461 KB
File Type PDF
Total Downloads 67
Total Views 140

Summary

Download F. Cambi, Introduzione alla filosofia dell’educazione, Laterza, Roma-Bari 2008 . Capitolo 5 PDF


Description

Capitolo 5: Problemi strutturali della ricerca pedagogica

➢ PROBLEMI EMERGENTI: Sono legati all’epoca contingente. Problemi storico – empirici che vengono a connotare fortemente l’orizzonte l’attuale del fare educazione e pensare pedagogia. ➢ PROBLEMI RICORRENTI: Toccano i fondamenti della pedagogia. Macro - problemi di natura dialettica. Possono essere teorici e pratici.

Uno dei più evidenti principi di problematicità dell’educazione /pedagogia. Sono tre nuclei inseparabili in continuo rapporto tensionale. Ogni epoca storica affronta questa dialettica in modo differente: • Epoca Socratica: intellettualismo socratico fondato sul “concetto” come generalizzazione. Il concetto viene usato in funzione della formazione del soggetto etico. Si ha quindi un nesso disgiunto tra educazione-istruzioneformazione. • FINE 1900: Maggior rilievo all’istruzione con la nascita della SOCIETÀ INDUSTRIALE (società della conoscenza). o Nascita Cognitivismo: Apprendimento, conoscenza, strumenti del sapere. o Istituzioni pubbliche: Il loro primo compito era quello d’istruire poiché questo è un processo controllabile, verificabile scandito da sequenze programmate. o Istituzioni private: Il loro compito era quello dell’educazione (oggettivamente incontrollabile). Famiglia, Chiesa e Associazioni. o “ex ducere”= trarre fuori “edere”= nutrire, far vivere, sviluppare.

Oggi il ruolo dell’istruzione è regredito e meno significativo in quanto non copre tutta l’area delle attività educative (crescita e socializzazione dei soggetti). ➢ Essa tende a scolarizzare, istituzionalizzare e intellettualizzare il processo educativo.

Rapporto tensionale analizzato in maniera critica Problema epistemologico che ha una ricaduta storico – empirico – operativa (aspetto sia teorico che pratico). Il rapporto tra fini, obiettivi (e valori che orientano questi) e i mezzi che consentono di perseguirli è un problema perenne della pedagogia. • Nel corso del tempo è prevalsa: o IDEA ASSOLUTA DEI FINI VALORI: Hanno raggiunto un’oggettività poiché autonomi rispetto ai mezzi. Attualmente la pedagogia risulta essere combattuta tra la STORICITÀ dei propri valori e fini la loro ASSOLUTEZZA. o IDEA FUNZIONALISTICA DEI MEZZI: È prevalsa spesso l’idea che i mezzi fossero individuati allo scopo di perseguire i fini e i valori. Approccio causalistico: principale a cui si tende è quello di individuare i mezzi allo scopo di perseguire i fini e valori.

• MODELLI DI LETTURA DI QUSTO RAPPORTO NEL 1900 SONO STATI CENTRALI: a) MODELLO DI WEBER (sociologo): CALCOLO DEL RAPPORTO FUNZIONALE TRA FINI E MEZZI Weber evidenzia come nella moderna società capitalistica i fini e i mezzi si influenzino reciprocamente. ❖ Il calcolo che lui effettua si scandisce come costante controllo dell’efficacia dei mezzi della pedagogia x il raggiungimento dei fini della società capitalistica. Ergo la società capitalistica influenza la pedagogia e la sua applicazione pratica. b) MODELLO DEWEY (filosofo/pedagogista): FINE COME ULTIMO DEI MEZZI Il traguardo finale del percorso non è separabile dai mezzi = fine reinterpretato alla luce dei mezzi. • N.B. Domanda e fine ultimo del processo dell’educazione è la vocazione all’integralità e all’emancipazione = liberazione dell’individuo in educazione.

Vi è un’analisi critica e riflessiva del ruolo, della forma e della storia delle istituzioni educative da parte della filosofia dell’educazione. Esse vengono giudicate, valutate e interpretate. Crescita delle istituzioni educanti. È un fenomeno che si presenta nel: • Mondo greco= Nascita della scholè: Istituzione specifica per la formazione che si affianca a famiglia e Chiesa. • Epoca Ellenistica = Filosofi creano scuole diverse rispetto a quelle in auge nel mondo ellenistico. Scuole di formazione: attraverso lo studio si apprende la “cura sui ” la quale è verità suprema trascritta in saggezza. • Medioevo = Contrapposizione tra paideia classica (scuola di retorica e grammatica) e Paideia Christi: reclama tensione interiore, coscienza della sofferenza e del peccato e apertura al mondo cristologico dell’humanitas. • 1700 = Rosseau e la pedagogia antistituzionale: Fuggire dalle istituzioni e rifugiarsi in un luogo dove avvenga un’educazione secondo natura ( “l’Emilio”). o Critica alla famiglia: (Rousseau) “Nouvelle Heloïse”= Nuovo ruolo etico e centrale affidato alla madre. • 1800 = Critica mossa dai cattolici – liberali alla Chiesa. o Rosmini: Critica il conformismo, dogmatismo e autoritarismo della chiesa scrivendo “5 piaghe della santa Chiesa”. Devono essere rimosse. o Capponi: Esalta il sorgere di una scuola laica che cancelli l’egemonia di quella ecclesiastica e la sua formazione formalistica e vuota. o Gioberti: Reclama apertura al dialogo con la cultura moderna e il suo spirito di critica e tolleranza. o Lambruschini: Fissa i principi di un’educazione popolare moderata aperta ai nuovi ruoli che il tempo storico moderno impone. • 1968 = Apice della valutazione delle varie istituzioni e della loro missione educativa: o Anni 70 = Movimenti di critica e rifondazione delle istituzioni scuola – famiglia – chiesa e della loro funzione educativa.

1) Don Milani: Non si può definire un filosofo dell’educazione, ma sicuramente ➢ agisce una filosofia implicita (cattolico-evangelica) che si pone sempre dalla parte degli ultimi. ➢ Critica in maniera forte la scuola “borghese”, conformistica, selettiva, classista (“Lettera ad una professoressa”).

2) Althusser: Filosofo strutturalista francese ➢ Propone una rivisitazione del marxismo e della sua critica alla società capitalistica. Lo Stato svolge una funzione Politico-Economico-Ideologica e la scuola diventa funzionale a questa creando diseguaglianza sociale. ➢ La scuola va smascherata e va cambiata e criticata all’interno di essa.

3) Illich: Filosofo e pedagogista nato in Austria e vissuto in Brasile. Proposta radicale = DESCOLARIZZAZIONE (“Descolarizzare la società”). Messa in discussione radicale della scuola come istituzione. ➢ Andare oltre la scuola la quale conforma invece che emancipare; che specializza invece che educare. ➢ Società Educante al posto della scuola: i luoghi d’incontro (lavoro, organizzazioni sociali o di volontariato…) si devono far carico della formazione

professionale e intellettuale. ➢ = Creazione Curriculum Personale e informale ➢ Nascita di movimento “anti scuola” planetario.

Il pensiero greco aveva individuato nell’Antonimia una figura retorica rappresentate due argomentazioni opposte e contraddittore, ma entrambe caratterizzate da elementi di veridicità in uno stesso discorso. ➢ La contraddizione è costitutiva dell’umano ➢ Il processo educativo stesso è costituito da antinomie poiché complesso.

TIPI DI ANTINOMIE:

1) Teorico – Forma Formali: li: L’esempio cardine di questo tipo di antinomia è la posizione della pedagogia tra scienza e filosofia; tra teoria e prassi.

2) Pratico – Te Teoriche: oriche: Ci sono più casi: o Educazione/Formazione/Istruzione. o Antinomia tra cultura (produzione di forme di sapere fini a se stessi le quali vanno conosciute, interiorizzate e da vivere = Umanizzarsi come specie e individue) e professione (sapere tecnico, atto a produrre effetti, a gestire spazi d’esperienza, a produrre beni = Sapere applicativo). La professione esige la cultura: la seleziona e la applica.

o Antinomia tra rottura e continuità sottolineata da Reboul Binomio Autorità (guida)/Libertà (autonomia) scandisce ed è decisivo per l’educazione:

▪ AUTORITÀ: Padre, Maestro, Tradizione, Istituzione, Potere, Cultura (figure personali e impersonali).

Sono sempre in at atto to in ogni processo educativo e spi spiazzate, azzate, inquietate dalle figure di libertà incardinate nella e sull sullaa soggettività :

▪ LIBERTÀ: Io-sé, Futuro, Critica, Trasgressione, Autonomia. Problematizzata nel secondo libro del “’Emilio” di Rousseau: enfasi di questo binomio o Campagna, no città. o Istruzione non direttiva ma naturale e spontanea = spontaneità e creatività o Gouverneur (precettore) = EDUCAZIONE NEGATIVA (= mettere il bambino nelle condizioni di apprendere da sé, no imposizioni).

Pedagogia socratica: Anticipa il pensiero di Rousseau centro l’antinomia autorità/libertà = L’adulto ha un ruolo chiave e svolge la maieutica.

3) Pratico - Educative: rappresentano casi specifici delle precedenti antinomie (maestroscolaro caso specifico di antinomie autorità-libertà). (SCOPO DELL’EDUCAZIONE = formare persone che si integrino nella società e allo stesso tempo sviluppino la propria libertà).

Chi è l’educat l’educatore? ore? Un tecnico o un fi filosofo? losofo? Diversa idea di processo educativo: • Antica Grecia

SOFISTI= • Maestri di retorica • Si facevano pagare

SOCRATE= • Maestro di vita e anima

• Insegnavano una “techne” Tecnica • Maestri della parola persuasiva

• Prospettiva di bene della città

• No pagato, ma x strada • Riflettere sulle cose che accadono • No Tecnica, ma “logos” = discorso

usata per qualsiasi scopo (x bene o male)

vero e razionale.

• Roma Imperiale:

• Magister Artis • Ludi Magister =

Tecnici

Maestro di retorica e di Humanitas = Maestro- formatore, consapevole del possesso di tecnica e pedagogia.

È così problematicizzata la figura del magister e viene messa al centro l’antinomia tra tecnica e formazione. Dal 1968 in poi: critica radicale, impietosa e decostruttiva su tutte le istituzioni. RAPPORTO PADRE-FIGLI = con Freud svelato come rapporto di autorità, subordinazione, di “plagio” etico, ideologico e coscienziale, di conformazione e non formazione. ▪ PADRE: figura indebolita e scardinata = "società senza padre” ▪ MADRE: figura simbolo e nuovo motore della famiglia contemporanea. INSEGNANTE: toccato da questo indebolimento dell’autorità. ▪ Modelli nuovi: anti-autoritari, anti-istituzionali, comunicare/comprendere/dialogare (Pasolini)

legati

al

▪ È chiamato a incarnare le doti del Maestro-Mentore e deve avere conoscenze sia tecniche (comunicativo-dialogiche) sia pedagogico - psicologiche. NB. Rischio ricoprire ambiguamente ruoli del “seduttore” o “guru”.

Il cambiamento è elemento essenziale sia della politica che dell’educazione. ➢ Già con Socrate e Platone si ha l’idea di Educazione funzi funzionale onale al bene della comunit comunità à (dikaiosyne). ▪ “La La Repubb Repubblica” lica” di Platone: la pedagogia nasce dalla e per la politica, anche se poi viene a costruirla, poiché solo essa ci può dare e può mantenere saldi nel proprio ruolo i custodi e i filosofi- re. ▪ Politica di Aristotele: si articola in molteplici funzioni e determina luoghi molteplici di formazione sia del cittadino che dell’uomo. ➢ MODERNITÀ: decanta rapporto tra educazione e politica. ▪ 1700: Rousseau delinea la reciproca compleme complementarietà ntarietà e tensione tra il politico e il pedagogico che sono costantem costantemente ente opposti e costantemente iinseparabili nseparabili . ▪ 1900: Attivi Attivismo, smo, marxismo, personali personalismo smo mettono in luce la complessità del rapporto tra educazione. ➢ La politic politica a è una grande matric matrice e , elemento chiave dell’educazi dell’educazione one = momento generativo di processi educativi. ▪ Dal 1950: Esplosione della società di massa. Diventa forte il dibattito tra: Dibattito che ruota intorno alla libertà e al riconoscimento dell’individualità del bambino. Individualità = conformata anche ai bisogni della società.

o Pedagogia marxista o Pedagogia laica progressista

• Il pedagogista dialoga con il politico senza giungere compromessi, ma rivendicando la propria autonomia= funzione di mediazione. • Politica= funzione anche pedagogica ed educativa a livello sociale. Autori che hanno contribuito al pensiero sul rapporto tra pedagogia e politica:

• •

DEWEY: Mezzo costruttivo per lo sviluppo delle energie individuali = società democratica. Democrazia: richiede la collaborazione di tutti per il bene della società, essendo questa in un perenne stato di crisi e necessita, quindi, di una continua disponibilità al cambiamento.

• •

• •

GRAMSCI: Dialogo tra cultura, politica e formazione del cittadino. “Quaderni del carcere”: Teorizza una società democratico-socialista in cui tutti siano governatori e governanti al tempo stesso. Cultura sia patrimonio e data a tutti attraverso la scuola in primis. Scuola aperta a tutti fino al 14esimo anno di età= attivo protagonista del proprio tempo storico....


Similar Free PDFs