Fenomenologia delle Arti contemporanee - Arte Generativa, Blob Art, Bio Art PDF

Title Fenomenologia delle Arti contemporanee - Arte Generativa, Blob Art, Bio Art
Author Elena Galizia
Course Fenomenologia delle Arti Contemporanee
Institution Istituto Europeo di Design
Pages 2
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Summary

Riassunti dalle slide e lezioni di:
- Arte Generativa
- Blob Art
- Bio Art...


Description

ARTE GENERATIVA, ARCHITETTURA BLOB e BIO ARTE

Arte Generativa Il termine Arte generativa si riferisce al concetto di “Arte che genera arte” dove, l'opera artistica, è il prodotto di un sistema autonomo in grado di determinare le caratteristiche (forme, suoni, colori, ecc.) di un'opera che altrimenti richiederebbero decisioni prese direttamente dall’artista. E’ una tecnica che prevede la scrittura di codici che crea un sistema con delle regole. In alcuni casi, l'artista uomo, può concepire che l'opera finita sia rappresentativa della sua idea artistica, in altri casi è il sistema autonomo ad assumere totalmente il ruolo di creatore. Opere d'Arte generativa possono essere create attraverso sistemi meccanici, robotici, informatici, chimici, di randomizzazione ed altro. Nel campo l'Arte generativa muove i primi passi a partire dagli anni ottanta e nasce da una limitata interazione fra uomo e macchina data dall'uso di software-idea (generativo) o dall'impiego di formule matematiche che consentono la realizzazione di opere d'arte, visuali, architettoniche, letterarie o musicali, partendo da un'idea che non sia esclusivamente quella umana. Un esempio di arte generativa è ‘As an artist, i need to rest’ di Sonia Cillari, artista italiana residente in Olanda. Durante una live l’artista è sdraiata a terra e ad ogni suo respiro, più precisamente espiro, si aggiunge componente sullo schermo bianco, basato anche sulla quantità di CO2, che poi è la vera e propria opera. C’è un rapporto simbiotico fra artista e opera. Inizialmente vi è uno schermo bianco, e si sente il respiro dell’artista attraverso un microfono, ad un certo punto ad ogni espiro si aggiunge un elemento nello schermo, fino ad arrivare ad uno sciame attinomorfo, ovvero sezionabile in 2 assi e quindi composto da 4 parti uguali.

Architettura Blob Anche nell’architettura si è cercato di inserire i new media e non solo nella progettazione. L’architettura Blob rappresenta un movimento architettonico contemporaneo in cui le costruzioni hanno una forma organica, amebiforme, rigonfiata. Il nome allude esplicitamente alla pellicola della fantascienza Fluido mortale (The Blob) del 1958. Un esempio di Architettura Blob è la ‘D-Tower’ dei NOX. E’ un monumento cavo di 14m di altezza in laminato di vetro. E’ una struttura organica, sembra un dente con delle zampe di elefante (Dalì?), con una volta gotica all’interno; di notte cambi colore grazie a dei led, 4 in totale, ogni colore rappresenta un sentimento specifico della popolazione. In base a dei questionari online, utilizzando la maggioranza, vedono qual’è il sentimento prevalente al momento e cambia colore: 1)Felicità, blu 2)Odio, verde 3)Amore, rosso. Vi è una fusione fra materia e informazione, da qui possiamo anche accennare al Media Building, ovvero un edificio/un insieme di edifici che diventano comunicazione, come ad esempio Times Square a New York

Bio Arte Dal greco Bios=vita. La bio arte è l’arte che ha a che vedere con la vita. La BioArt è una pratica artistica in cui gli esseri umani lavorano con tessuti vivi, batteri, organismi viventi e processi di vita. Utilizzando processi scientifici come la biotecnologia (comprese tecnologie come l'ingegneria genetica, la cultura tissutale e la clonazione), le opere sono prodotte in laboratori, gallerie o studi di artisti. L'ambito di BioArt è considerato da alcuni artisti come strettamente limitato a "forme viventi", mentre altri artisti includerebbero l'arte che usa le immagini della medicina contemporanea e della ricerca biologica o richiede che affronti una controversia o un posto cieco Carattere delle scienze della vita. Un esempio di BioArt è ‘Stranger Visions’(2012-2014) di Heather Dewey-Hagborg, artista newyorkese. Stranger Visions è un'esplorazione artistica basata sulla scienza che usa il DNA come punto di partenza per i portatili 3D di Dewey-Hagborg, generati dal computer. La Dewey-Hagborg raccoglie campioni di DNA, come capelli, campioni di saliva sui mozziconi di sigaretta, ecc., e grazie ad essi ricostruisce il volto del proprietario su computer, stampato poi con una stampante 3D. I critici di quest’opera si sono chiesti se il lavoro attraversa i confini etici e legali. Esse distinguono tra il diritto di un artista di esprimere le preoccupazioni sociali attraverso l'arte e l'atto di raccogliere informazioni personali e genetiche senza il consenso informato. Il fatto che i campioni di DNA siano regolarmente "lasciati indietro" o abbandonati non significa che queste persone abbiano rinunciato al loro interesse a come queste informazioni siano usate. Alcune leggi, come quelle del Tissue Human Tale Act del 2004, nel Regno Unito, vietano agli individui di raccogliere campioni biologici per l'analisi del DNA....


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