Fonti di finanziamento PDF

Title Fonti di finanziamento
Author Nicolas Breccia
Course Economia Aziendale
Institution Liceo (Italia)
Pages 13
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Summary

Appunti sulle caratteristiche delle principali fonti di finanziamento spiegati con appunti in classe e libro...


Description

IL FABBISOGNO E LE FONTI DI FINANZIAMENTO (4) I PROCESSI DI FINANZIAMENTO SONO COSTITUITi DAL PROCESSO DI GESTIONE , REPERIMENTO E RIMBORSO DEI FINANZIAMENTI PIÙ IDONEI IN BASE ALLE QUANTITA’ E QUALITA’ VOLTI A SODDISFARE IL FABBISOGNO. I processi di finanziamento sono processi economici di gestione monetaria. Il rapporto di gestione finanziario-monetaria dell’azienda e la relazione azienda-finanziatori vengono riferiti principalmente a 3 cicli: -

ciclo di attività strategica (definizione del fabbisogno e scelta dei finanziatori) ciclo di attività tecnico-amministrativa (parte dall’acquisto fino al rimborso dei finanziamenti entro le scadenzde) ciclo di attività tecnico-direzionale (relazioni tra l’azienda e i finanziatori o creditori)

cioè -

analisi quantitativa e qualitativa del fabbisogno di finanziamento attuale e prospettico Verifica delle accessibilità agli strumenti potenziali di finanziamento Ricerca e verifica selettiva delle fonti disponibili di finanziamento Qualificazione iniziale o successiva del rapporto finanziario Estinzione del finanziamento.

Il processo non si estingue mai in realtà se finisce un finanziamento è perché ne inzia un altro. L’azienda deve disporre di finanziamenti sufficienti a coprire gli investimenti, in modo tale da avere un equilibrato rapporto fonti-impieghi. Le fonti sono tutti gli afflussi di capitali in forma liquida nell’azienda mentre gli impieghi si riferiscono a qualsiasi deflusso di capitale in forma liquida dall’azienda. Le fonti sono i finanziamenti, gli impieghi sono gli investimenti. Per investimenti si intende qualunque impiego di capitale destinato a trasformarsi in denaro sia direttamente che indirettamente per effetto della gestione aziendale (direttamente compra-vendita, indirettamente macchinari) Gli investimenti si dividono in: - correnti - strutturali - straordinario e occasionale (a lungo e breve termine ma non in modo permanente). Esistono poi gli investimenti in produzione venduta e in attesa di realizzo. Gli investimenti in produzione venduta sono impieghi di capitale ormai inglobati nel valore

del bene/servizio realizzato dal processo produttivo e già sul mercato Gli investimenti in attesa di realizzo sono impieghi di capitale che non sono ancora avvenuti poiche non è avvenuta la relativa produzione che utilizza quegli investimenti. Dunque ora sappiamo che cosa è l’investimento e quindi per investire abbiamo bisogno di un finanziamento,ora possiamo dunque dire che cos’è e come si calcola il fabbisogno di finanziamento. ---------Approssimativamente possiamo dire che il finanziamento è il totale degli invetimenti. Le aziende devono capire cosa fare (quali investimenti) e dunque capire quanti finanziamenti avere, la programmazione degli investimenti fa fatta di pari passo con quella dei finanziamenti. Innanzitutto il fabbisogno può essere definito in un periodo o istante Il fabbisogno si divide in fabbisogno lordo e fabbisogno netto di cui parleremo successivamente. Il fabbisogno lordo di finanziamento è costituito dall’insieme degli investimenti ed è costituito quindi dagli investimenti in attesa di realizzo,in produzione venduta ed eventuali rimborsi di capitale. Occorre poi distinguere le fonti dei finanziamenti che si suddividono in fonti interne e fonti esterne. Le fonti interne sono rappresentate dai ricavi di vendita,mentre le fonti esterne sono gli afflussi di capitale proveniente dall’ambiente esterno. L’insieme delle fonti interne e fonti esterne crea il totale delle fonti di finanziamento. Parlando dei finanziamenti, in ogni periodo deve essere stabilito: - equilbrio impieghi-fonti - ogni investimento in attesa da realizzo si tramuta in investimento in produzione venduta che si trasforma poi in una fonte interna di finanziamento - il fabbisogno può variare di intensità,di frequenza e in senso di aumento e diminuizione. Il fabbisogno di finanziamento quindi esprime un concetto dinamico. Fino adesso abbiamo definito che le fonti di finanziamento devono essere in grado di rispondere e colmare il fabbisogno di esse per coprire dunque gli investimenti. Ma oltre a questo è necessario che le fonti di finanziamento siano coerenti al tipo di investimento per cui devono essere utilizzate.

Esistono: -

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fabbisogno costante (che riguarda gli investimenti strutturali e in parte correnti) fabbisogno incrementale (scaturita dalle dinamiche aziendali che tendono a far aumentare la dimensione aziendale e quindi anche il relativo fabbisogno di finanziamento) fabbisogno elastico (riferita agli investimenti imprevisti o occasionali e sopratutto investimenti correnti).

E’ UN PROCESSO CHE PERVADE TUTTA L’AZIENDA DALLA GESTIONE FINO ALL’AREA PRODUTTIVA. IL FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO E’ DETERMINATO DA TUTTE LE SINGOLE REALTA’ ALL’INTERNO DELL’AZIENDA.

Fonti interne e autofinanziamento Le fonti interne consistono in ricavi di vendita che sono stati possibili grazie a degli investimenti precedenti. In azienda avviene un processo continuo quindi di trasformazione degli investimenti in fonti interne di finanziamento. Possiamo ora introdurre il fabbisogno di finanziamento netto che è il fabbiosgno di finanziamento lordo a cui sottraggo i ricavi di vendita cioè l’insieme degli investimenti che deve essere coperto da fonti esterne di finanziamento. I ricavi di vendita non determinano sempre delle entrate monetarie immediate perchè potrebbero esserci dei pagamenti dilazionati ma indipendentemente da questo il ricavo di vendita è sempre una fonte interna, in caso di pagamento immediato è denaro rientrato e pronto da utilizzare, in caso di dilazione è denaro già investito in un credito. Per alcuni autori i ricavi di vendita vengono definiti come autofinanziamento lordo cioè poichè i ricavi di vendita sono delle fonti interne è come se l’azienda si finanziasse da sola e quindi parliamo di autofinanziamento lordo che è l’insieme dei finanziamenti derivanti dai ricavi di vendita cioè dalle fonti interne. Queste fonti interne e questo autofinanziamento verra poi investito per acquisizione di fattori e risorse ma anche per il pagamento di eventuali costi. Se considero l’autofinanziamento lordo e sottraggo tutti i costi che hanno avuto manifestazione finanziaria (quindi non considero costi di ammortamento ecc..) ottengo l’autofinanziamento netto cioè la parte dei ricavi di vendita che rimane dopo aver coperto i costi che può essere investita in acquisizioni nuove. L’AUTOFINANZIAMENTO E’ FONDAMENTALE POICHE’ NON HA SCADENZA E NON HA

UN COSTO POICHE DERIVA DIRETTAMENTE DALL’AZIENDA STESSA. Naturalmente l’autofinanziamento netto può essere negativo o positivo e quindi che i ricavi di vendita sono stati in grado di coprire i costi o no. L’autofinanziamento netto quindi è ricavi di vendita meno i costi dell’esercizio è può corrispondere quindi al utile o alla perdita di periodo a cui devo togliere i costi di ammortamento perche non hanno manifestazione finanziaria. Se all’autofinanziamento netto in aggiunta dell’ammortamento che non deve essere considerato come costo elimino anche la parte degli utili disttribuiti ottengo l’autofinanziamento in senso stretto.

Potrebbe accadere che ricavi di vendita e costi aventi manifestazione finanziaria non siano tutti regolati in contanti e quindi potrebbe accadere che nonostante un autofinanziamento netto positivo l’azienda sia priva di un effettivo flusso monetario proveniente dalle fonti interne. Occorre sottrare quindi ai ricavi di vendita le variazione dei crediti cioè sottraggo ai ricavi di vendita (crediti iniziali - crediti finali) ed ottengo il flusso monetario lordo. Occorre sottrrare ai costi di esercizio aventi manifestazione finanziaria le variaizoni dei debiti cioè sottraggo ai costi (debiti iniziali-debiti finali) ed ottengo il fabbisogno monetario per costi dell’esercizio. Se al flusso monetario lordo sottraiamo il fabbisogno monetario per costi dell’esercizio otteniamo l’autofinanziamento monetario dell’esercizio cioè il flusso di cassa operativo o (cash flow) generato dalla gestione aziendale, se positivo l’azienda ha liquidità se negativo deve accedere alle fonti esterne per continuare ad investire. Da tutto questo emerge come bisogna distinguere l’area finanziaria da quella monetaria e la correlazione tra andamenti economici e finanziari è ben evidente. Squilibrio monetario Squilibrio monetario se l’ammontare del fabbisogno superasse l’ammontare delle fonti di finanziamento possibili se ho bisogno di 1000€ ma ho fonti per 900 ho un gap monetario si 100 che non è visibile dalla tavola del capital ma lo riesco a vedere dalla tavola del reddito cioè esempio i debiti scaduti Uno squilibrio monetario è l’incapacità di far fronte ad una uscita monetaria (rappresentato dal debito scaduto) Le cause possono essere impossibilia di ridurre gli investimenti cioè ho parecchi crediti che non mi tornano indietro e non riesci ad ottenere nuovi finanziamenti a condizioni economiche normali

Fonti esterne di finanziamento. Lo scopo delle fonti esterne di finanziamento è quello di sostenere il fabbisogno di finanziamento non coperto dalle fonti interne. I finanziamenti esterni si dividono in capitale d’apporto e debiti. Le principali differenze fra i due sono: -

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Il soggeto finanziatore: da un lato si parla del soggetto proprietario che conferisce un credito alla sua azienda, mentre un debito si contrae con chi non è proprietario dell’azienda o ad esempio con un istituto di credito. Vincolo di restituzione: il capitale d’apporto non è giuridicamente soggetto a restituzione al contrario del debito Scadenza: collegata al punto precedente, il capitale d’apporto non ha dunque scadenze. Remunerazione: con il capitale d’apporto il soggetto economico cerca di remunerare con l’utile che non è sicuro è tutto solamente una previsione, mentre i creditori decidono a priori il loro guadagno (tasso di interesse) Rischio: ovviamente chi offre un capitale d’apporto ha un rischio reddituale ecco perche spesso si associa alla parola capitale d’apporto anche capitale di rischio. Il proprietario che conferisce denaro in caso di perdita perde completamente il denaro investito mentre i creditori (banche) hanno delle garanzie che sostengono il proprio credito (tasso di interesse, rimborso obbligatorio o in caso di mancato o impossibilità di pagamento ce la convisca di un bene pari al debito rimasto)

Capitale d’apporto Il capitale d’apporto viene inteso come l’insieme dei finanziamenti conferiti dai soggetti proprietari dell’azienda senza rimborso obbligatrio e/o scadenze ed è quindi permanente. Per le aziendeindividuali non è necessario fare differenza In caso di aziende societarie si parla giuridicamente di Capitale Sociale che andrà spartito fra i soci secondo le quote o azioni della società. Sia le azioni che le quote sono rappresentative del patrimonio sociale di una società, ma le azioni sono dei titoli che rappresentano una quota del capitale sociale di una società (S.p.a.) e danno diritto a diventare socio della stessa (titolo di credito), ciascuna azione esprime una parte del capitale sociale. Si parla invece di quote nelle (S.r.l.), in cui il capitale sociale non può essere suddiviso in azioni; le quote possono essere anche di diverso ammontare e sono trasferibili in base alle regole generali sulla trasmissione dei crediti. (costituiscono diritti e poteri del soggeto) Il capitale proprio di un’azienda non è solo costituito dal capitale d’apporto ma può essere anche costituito dagli utili trattenuti cioè utili che il proprietario o soci decidono di non prendere ma lasciarli in azienda (utile trattenuto) e parliamo di riserva di utile.

Debiti di finanziamento e funzionamento.. I debiti di finanziamento derivano da operazioni finalizzate a far acquisire liquidità di denaro all’azienda,mentre i debiti di funzionamento nascono da dilazioni commerciali inseguito all’acquisto di fattori produttivi specifici. I primi sono associati a creditori (prestito) i secondo si parla non di creditori ma di fornitori. La differenza sostanziale è che i debiti di finanziamento devono essere impiegati mentre quelli di funzionamento nascono come debiti già investiti nell’acquisto di determinati fattori. Entrambi sono destinati ad essere rimborsati con una futura uscita di denaro ma i debiti di finanziamenti causano una entrata di denaro mentre quelli di funzionamento non causano alcuna uscita di denaro inizialmente. Entrambi sono caratterizzati da una durata e un costo (oneri finanziari cioè tassi di interesse).

Tipi di debiti di finanziamento NON E’ NECESSARIO SAPERE COSA SONO MA SOLO CAPIRE SE PARLIAMO DI LUNGO O BREVE TERMINE DI FINANZIAMENTO La classificazione dei debiti di finanziamento può essere fatta in base alla durata e al soggetto creditore (banca,leasing o risparmiatori), un altro criterio di distinzione è il costo (tasso di interesse) : il tasso è indicizzato cioè ha una variabilità e in caso di tasso fisso è ottenuto in valuta straniera e dunque le oscillazioni del tasso di cambio si traducono in variabilità di interesse. Apertura di credito (scoperto di conto corrente) È la forma di finanziamento più diffusa da sorte delle banche. Il tasso di interesse è prestabilita. Il vantaggio dell’azienda sta nella possibilità di prelevare la somma in funzione alle esigenze. Questo tipo di credito non ha scadenze prestabilite ma banca può richiedere rimborsi in caso nutra dubbi di insolvibilità. Ciò che caratterizza questo credito è l’elasticità (la banca chiede spesso garanzie patrimoniali dell’imprenditore). In alcuni casi stand-by e evergreen sono linee di credito costituite da più banche. Esistono anche ha scadenze fisse ed il suo rimborso è generalmente a breve termine. Anticipazione su crediti L’azienda ottiene da un finanziatore esterni l’incasso dei propri crediti commerciali anticipatamente rispetto alla scadenza con il cliente. Il finanziatore sarà poi rimborsato prima della scadenza del credito Naturalmente l’azienda riceve meno denaro rispetto al credito (decurtazione anticipata degli

interessi). Prestiti di soci e di altre aziende non finanziarie. I soggetti finanziatori non consistono in intermediari finanziari e sono soci o altre aziende. Sono forme di finanziamento facilmente negoziabili e molto vantaggiose per le aziende. Non hanno scadenze omogenee Cambiali finanziarie Le cambiali sono titoli di credito a scadenza breve e sono in oltre fornite di garanzia. Mutui Sono finanziamento a medio lungo termine concessi da istituti di credito. Ha tasso variabili o fisso e il pagamento è spesso rateizzato, l’istituto di credito chiede anche una garanzia patrimoniale (ipoteca) Leasing Il leasing un istituto di leasing compra un bene strumentale che poi affitta con quote di interesse ad una azienda che ad un certo periodo può riscattare quel bene e diventarne proprietario. Medio-lungo termine Prestiti obligazionari Il prestito obligazionario è un metodo di finanziamento a lungo termine. Il prestito viene chiesto da una società che emette obligazioni a favore degli investitori, questi ultimi chiedono interessi fino alla restituzione del debito.

La fase inziale del processo di finanziamento.

Il processo di acquisizione ed utilizzazione delle risorse finanziarie si articolano in sottoprocessi che vanno dalla selezione all’utilizzo delle fonti di finanziamento. La prima fase dello studio acquisizione/utilizzo si cerca di studiare l’accessibilità ai finanaziementi in base alla presenza di vincoli aziendali. STUDIO DEI VINCOLI Poi si studia la convenienza economica delle varie fonti cioè l’impatto che quel determinato finanziamento potrebbe avere sull’impresa e sull’equilibrio finanziario e patrimoniale.

STUDIO COMPARAZIONE DELLE FONTI Con lo sviluppo dell’economia le fonti di finanziamento sono divenute innumerevoli ma nello stesso momento molte aziende sono obbliglate dal mercato o per via di inaccessibilità ad accedere soltanto ad alcune fonti e dunque di risolve il problema delle innumerevoli fonti andando a studiare le singole aziende che spesso hanno poca scelta (accessibilità). Le aziende hanno dunque dei vincoli di accesso alle fonti che sono: STUDIO VINCOLI -

vincoli di mercato vincoli di rischio vincoli personali

Vincoli di mercato: esistono dei vincoli economici che sono legati al funzionamento del processo domanda-offerta cioè vincoli legati al mercato. Può accadere che un’azienda debba rinunziare ad un aumento di capitale o alla scelta di finanziamenti e in casi addirittura debba obbligatoriamente indebitarsi aspettando ad esempio la ripresa del mercato borsistico (aziende quotate ovviamente). Dunque accade che il Menagement abbia dei vincoli che non gli permettano di conseguire un obbiettivo pre-definito. Esistono anche dei vincoli definiti di provvista finanziaria (aziende minori) in cui i soggetti economici delle aziende non hanno a disposizione risorse sufficienti a rispondere al fabbisogno aziendale. Dunque l’azienda non ha modo di avere credito da qualcuno, cioè parliamo di indisponibilità dell’imprenditore o dei soci di finanziare l’azienda o di accresscere il numero dei soci. I vincoli possono poi essere di tipo istituzionale cioè potrebbero esistere istituzioni ad esempio statali o regolamenti economici che risultano inadeguate al mercato in evoluzione e dunque preclude finanziamenti alle imprese (esempio: italia che non aveva una Borsa dedicata alle piccole e medie imprese o alla predilezione di prestiti solo a breve termine), potrebbero dunque mancare delle norme di regolamento dei trattamenti economici. Vincoli di rischio: ovviamente nel finanziare o acquisire un finanziamento vi è sempre un rischio. Spesso i possessori di risorse finanziarie data l’elevata rischiosità che caratterizza l’investimento in capitale proprio tendono a ripartire il rischio cioè ad investire meno denaro ma in più aziende diverse quindi se un impresa va male ho ancora le altre, oppure investo in titoli finanziari o quote statali. dunque l’indebitamento è rischioso sia per chi ha il debito ma anche per chi ha finanziato (debito) cioè in caso di una banca che da dei soldi si fa carico del rischio aziendale. Una parte del rischio è anche definita dalle garanzie richieste generalemente di tipo patrimoniale. Per le aziende il vincolo di rischio è fondamentale, infatti nella selezione di un finanziamento occorre capire e valutare quanto è rischioso ottenere quella determinata somma di denaro considerando il pagamento degli oneri e sopratutto l’ipotetica perdita del patrimonio messo a garanzia, al contrario i finanziatori rischiano di perdere il finanziamento che hanno concesso. Per i creditori esistono quindi delle garanzie reali(ipoteche),personali o assicurativa per

attenuare il rishcio altrimenti nessuno farebbe credito. Spesso le banche effettuano una valutazione della solvibilità dell’azienda. Esistono le agenzie di rating che proprio gestiscono la valutazione della solvibilità delle aziende. (giudizio di rating) tornando ai debitori è importante dire che all’aumentare dell’indebitamento aumenta il rischio dell’azienda in quanto di fronte ad un elevato peso del capitale l’azienda deve generare elevate risorse monetarie per coprire i debiti e gli interessi e mantenere un adeguato merito di credito pagando secondo i termini le rate. Vincoli personali: Molto spesso le decisioni finanziarie hanno anche origini extra-aziendali. Spesso il soggetto ecomico preferisce indebitarsi che utilizzare capitale d’apporto con il rischio di alterare gli equilibri aziendali con l’entrata di altri soci ed in più sorgono delle decisioni e dinamiche soggettive che non per forza rispettano le dinamiche aziendali. un limite soggettivo potrebbe essere anche l’incapacità menageriale che ha reso molte aziende recentemente (con gli sviluppi economici e innovazione finanziaria) incapace di far fronte alla selezione delle fonti e dunque sono state obbligate a rivolgersi a soggeti esterni (consulenti e banche d’affari). Una volta definiti e studiati i vincoli legati ai finanziamenti occorre comparare le fonti STUDIO COMPARATIVO analisi comprativa delle fonti di finanziamento: Oltre all’analisi quantitativo e selettivo delle fonti e necessario s...


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