Fonti commentate capitolo emozioni PDF

Title Fonti commentate capitolo emozioni
Course Psicologia Generale
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Fonti commentate capitolo emozioni, preparazione per esame di psicologia generale...


Description

EMOZIONI La teoria di Schachter e Singer fu sottoposta a verifica nel corso di un celebre esperimento:! —> ai soggetti partecipanti all’esperimento, che erano studenti di università del Minnesota, non venne svelato il reale obiettivo dell’esperimento, infatti si disse loro che obiettivo della ricerca era quello di testare gli effetti di un composto vitaminico sulla visione e quindi avrebbero ricevuto un'iniezione di tale composto vitaminico. ! —> Nella realtà i partecipanti ricevevano iniezione di suproxin ovvero di un farmaco di una sostanza simpaticomimetica, ovvero questo significa di una sostanza in grado di riprodurre di mimare appunto gli e ffetti di un attivazione di tipo simpatico. Gli effetti annoveriamo l'accelerazione della respirazione del battito cardiaco tremore arrossamento del viso. ! —> Possiamo a questo punto svelare che il reale obiettivo dell’esperimento, quindi l'ipotesi che desideravano verificare, era che soggetti in stato di attivazione fisiologica sarebbero andati alla ricerca di informazioni per spiegare tale attivazione fisiologica nell'ambiente circostante. —> Allo scopo di verificare le proprie ipotesi Schachter e Singer decisero di suddividere i soggetti in quattro gruppi dei quali tre gruppi sperimentali ed un gruppo di controllo.! - I gruppi sperimentali erano accomunati dal fatto di ricevere una iniezione di suproxin ovvero di epinefrina quella sostanza simpaticomimetica, il gruppo di controllo invece riceveva un'iniezione di Placebo vero di una sostanza inerte ovvero una soluzione fisiologica che non avrebbe causato alcuno stato di attivazione nel soggetto. ! - Inoltre i soggetti dei diversi gruppi si differenziavano anche in funzione dell'informazione che veniva loro fornita circa il proprio stato di attivazione. in particolare in soggetti appartenenti a tre gruppi sperimentali si differenziavano in questo modo In primo gruppo viene definito gruppo adrenalina ignorante ovvero un gruppo di soggetti ai quali non veniva fornita alcuna informazione rispetto agli effetti della sostanza che veniva loro iniettata, un secondo gruppo definito adrenalina in formato riceveva invece informazioni corrette rispetto agli effetti di attivazione causati dall' adrenalina ed un terzo gruppo denominato adrenalina disinformato riceveva informazioni inesatte rispetto agli effetti del farmaco somministrato. Il gruppo di controllo che aveva ricevuto di iniezione di sostanza Placebo alla pari del gruppo adrenalyn ignorante non riceve alcuna informazione sugli effetti della sostanza che era stata iniettata in sintesi quindi in funzione delle due variabili manipolate ovvero il tipo di sostanza somministrata il tipo di informazione ricevuta e 4 gruppi si configura vano come segue per il gruppo di controllo nessuna attivazione fisiologica e nessuna informazione per il gruppo adrenalina ignorante attivazione fisiologica ma nessuna informazione sugli effetti del farmaco per il gruppo adrenalina in formato attivazione fisiologica e informazioni corrette sugli effetti del farmaco assunto ed infine per il gruppo adrenalina disinformato attivazione fisiologica e informazioni inesatte fuorvianti sugli effetti del farmaco assunto.#! —> Quindi le ipotesi degli sperimentatori erano le seguenti: una prima ipotesi riguardanti i soggetti del gruppo di controllo del gruppo Placebo e i soggetti del gruppo adrenalina informato per i soggetti appartenenti a questi due gruppi l'ipotesi degli sperimentatori era che non avrebbero dovuto provare emozioni nel caso dei soggetti piacevo perché non si sarebbe verificata alcuna attivazione fisiologica, nel caso dei soggetti appartenenti al gruppo adrenalyn informati invece perché la situazione fisiologica sarebbe stata da loro facilmente spiegata con le conoscenze che avevano sugli effetti del farmaco. La seconda ipotesi degli sperimentatori riguarda invece I soggetti della condizione adrenalina ignoranti e adrenalina disinformati secondo gli sperimentatori secondo l'aspettativa degli sperimentatori gli appartenenti a questi due gruppi avrebbero invece dovuto provare emozioni perché in entrambi i casi avrebbero avuto un attivazione fisiologica senza al contempo avere una spiegazione adeguata per tale attivazione quindi senza avere un evento scatenante a cui poter attribuire la causa di tale attivazione.! —> Dunque secondo le ipotesi degli sperimentatori i soggetti appartenenti ai due gruppi adrenalina disinformato e adrenalyn ignorante avrebbero dovuto provare un’emozione. Ma quale emozione? Per scoprirlo i ricercatori attuarono una seconda manipolazione quindi introdussero un ulteriore variabile che veniva manipolata si chiede quindi ai soggetti di attendere che il composto vitaminico produsse i suoi effetti in compagnia di un altro partecipatnte all'esperimento che in realtà era un complice dei ricercatori precedentemente addestrato a esibire comportamenti che esprimessero euforia piuttosto che invece collera. Ricordiamoci che le ipotesi degli

sperimentatori era che i soggetti nelle condizioni disinformato ignorante rispetto agli effetti del farmaco assunto avrebbero dovuto esaminare il proprio ambiente alla ricerca di indizi che li aiutassero a spiegare la propria attivazione fisiologica e pertanto sarebbero stati influenzati dallo stato emotivo esibito dal complice dello sperimentatore in misura maggiore rispetto agli altri gruppi di soggetti che invece o non erano attivati dal punto di vista fisiologico oppure avevano una spiegazione per la propria attivazione fisiologica. ! - Quindi i partecipanti e vennero divisi in due gruppi sulla base della variabile tipo di emozione esibita dal collaboratore dello sperimentatore, i membri dei due gruppi venivano poi avvicinati individualmente da un dal collaboratore dello sperimentatore e sottoposti a due diversi contesti nella condizione di collera i partecipanti dovevano compilare un questionario conteneva domande offensive sulla loro vita privata e la loro famiglia e il collaboratore mostrava un comportamento appunto rabbioso. Nella condizione di euforia invece il collaboratore mostrava un atteggiamento in un atteggiamento molto allegro e coinvolgeva i partecipanti in semplici giochi come giocare con delle palle oppure costruire degli aeroplanini di carta.! —> Per poter misurare gli effetti delle diverse variabili manipolate gli sperimentatori raccolsero due categorie di variabili dipendenti: raccolsero dei resoconti soggettivi andando chiedere ai partecipanti di valutare il proprio stato emotivo attraverso scale a 5 punti dichiarando quindi il proprio livello di euforia oppure di rabbia. In secondo luogo il comportamento dei partecipanti fu osservato è codificato attraverso una griglia di codifica proprio per andare a misurare il livello della rabbia piuttosto che dell'euforia espressa dai partecipanti. ! —> Sulla base dei risultati raccolti gli autori conclusero che le loro ipotesi erano state confermate, benchè nella realtà solo una parte ricevette realmente conferma. Possiamo comunque dire che i risultati confermarono senz'altro l'ipotesi principale di Schachter" e Singer infatti quando si trovarono descrivere le emozioni provate durante l'esperimento, quindi in sede di resoconto soggettivo, i soggetti appartenenti al gruppo dei non informati riportarono di essere significativamente più arrabbiati o più euforici rispetto ai soggetti informati. Quindi risultati suggerirono che quando l'individuo già possiede un'informazione adeguata in grado di spiegare il proprio stato di attivazione non ha bisogno di ricercare altrove una spiegazione e dunque di etichettare il proprio Arousal laddove invece tale informazione non sia disponibile insorge per il soggetto la trovare una causa della propria attivazione degli individui si basano sugli indizi che possono rintracciare nell'ambiente circostante come ad esempio il comportamento degli altri presenti per poter arrivare a spiegarsi ed etichettare i cambiamenti fisiologici che sperimentano su di se.#! Qu est i g rafi ci c he r ia ssu mo no i ri sul ta ti dell'esperimento mostrano le due diverse variabili dipendenti misurate dagli sperimentatori nelle quattro condizioni sperimentali. sulla prima riga la misura de lle risposte soggettive di em ozi one ne lla condizione di euforia e nella condizione di rabbia suddivise per i quattro gruppi sperimentali. Nella seconda riga potete vedere organizzate nella stessa maniera le misure degli indici di comportamento emotivo esibiti dai partecipanti.#! Abbiamo visto come un contributo fondamentale della teoria cognitivo- attivazionale alla conoscenza delle emozioni è stato quello di mettere in luce il ruolo centrale della cognizione in particolare dei processi di attribuzione causale, nella genesi e nello sviluppo delle emozioni questo ruolo centrale della cognizione è stato approfondito anche attraverso alcuni sviluppi sperimentali ne vediamo ora tre. !

• Il primo è detto paradigma dell'attribuzione erronea secondo questo paradigma l'intensità

di un'esperienza emotiva risulta attenuata se il soggetto è indotto ad attribuire erroneamente la propria attivazione fisiologica a cause neutre. Quindi sorge spontanea la domanda: “Attribuire erroneamente la propria attivazione fisiologica può aiutare a diminuire un vissuto emotivo? Per







esempio la paura?” Allora per rispondere a questa domanda sono stati svolti diversi esperimenti, in uno di questi esperimenti ai soggetti veniva somministrata una sostanza descritta come un farmaco eccitante nella realtà si trattava di un placebo quindi di una sostanza inerte incapace di stimolare un attivazione fisiologica e poi veniva misurata la loro paura di fronte alla prospettiva di ricevere degli sciocchi elettrici bene l'esperimento mostrò che per i soggetti attribuiscono erroneamente la propria attribuzione agli effetti del farmaco eccitante sono capaci di tollerare maggiormente la paura di ricevere shock elettrici successivi sviluppi dell'esperimento hanno messo in luce come comunque l'attribuzione erronea funzioni soltanto in situazioni nuove ovvero quando il soggetto ancora non si ha dato alcuna spiegazione della propria condotta emotiva. ! Un secondo paradigma sperimentale conseguente alla teoria cognitivo attivazionale è il cosiddetto paradigma del transfer di eccitazione (Zillman 1978) secondo il quale poiché lo stato di attivazione non cessa in modo istantaneo ma invece in un tempo relativamente lungo l'individuo può attribuire erroneamente il residuo della attivazione fisiologica provocata da una certa situazione alla situazione successiva. Allora gli studi condotti su questo paradigma hanno dimostrato proprio che i cambiamenti di attivazione non sono correttamente attribuiti a reali fattori scatenanti i soggetti tendono a ritenere che l'attivazione percepita in un certo momento sia provocata dalla situazione che stanno vivendo e non da situazioni precedenti che gli hanno attivati appunto in precedenza. Ad esempio in un celebre esperimento alcuni soggetti ma che si trovavano percorrere un ponte lungo 450 piedi sospeso su un canyon profondo risultavano più attratti da una donna che incontravano al termine del ponte rispetto a uomini che attraversavano un ponte stabile su un fiume poco profondo, allora risulta evidente che gli uomini che avevano percorso il ponte collocato in alto su di un canyon profondo attribuivano il loro alto grado di eccitamento alla presenza della donna piuttosto che al ponte mentre nella realtà la loro attivazione fisiologica era da attribuirsi alla situazione precedentemente vissuta ovvero l'attraversamento di quella mente pericolosa.#! L'ipotesi dell'informazione preparatoria (Leventhal) secondo la quale avere informazioni corrette sui sintomi da attendersi in una condizione di stress riduce l'incertezza e le ambiguità attenuando quindi le reazioni di ansia. Questa ipotesi è stata testata sperimentalmente sia in condizioni di laboratorio sia in condizioni ecologiche, per esempio in condizioni di laboratorio in test preistoria del freddo durante il quale si richiede ai soggetti di tenere immersa per lungo tempo una mano in una bacinella di acqua fredda e invece in situazioni ecologiche quindi coinvolgendo soggetti che debbono affrontare situazioni come interventi in endoscopia piuttosto che il parto si è visto che i quei soggetti che sono stati guidati a concentrarsi sulle caratteristiche dolorose dello stimolo che dovevano affrontare hanno mostrato una maggiore tolleranza del dolore stesso rispetto ai soggetti ai quali invece era stato indicato di distrarsi rispetto alla situazione che stavano vivendo.#!...


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