Molecole di emozioni PDF

Title Molecole di emozioni
Author Anonymous User
Course Neuropsicologia
Institution Università degli Studi di Padova
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Riassunti del libro Molecole di emozioni di Candace Pert...


Description

MOLECOLE DI EMOZIONI Dal riduzionismo cartesiano alla visione olistica Candace Pert spiega come le recenti innovazioni tecnologiche hanno consentito di analizzare le basi molecolari delle emozioni comprendendo in che modo le molecole delle nostre emozioni sono connesse in modo intrinseco e inscindibile alla fisiologia (branca della biologia che studia il funzionamento degli esseri viventi). ! Sono le emozioni che uniscono tra loro mente e corpo.! Scrive Candace Pert: “Nelle mie conferenze mostro in che modo le molecole di emozione regolano ogni sistema corporeo, e come questo sistema di comunicazione sia in effetti una dimostrazione dell’intelligenza dell’unità mente/corpo, un’intelligenza tanto sviluppata da ricercare il benessere e tale da poter garantire in potenza la salute e l’assenza di malattie senza l’intervento medico della tecnologia moderna sulla quale oggi facciamo affidamento”.!

BASI SCIENTIFICHE La componente primaria delle molecole dell’emozione è una molecola che si trova sulla superficie delle cellule del corpo e nel cervello, il recettore degli oppiacei (recettore da lei scoperto).! Primo livello di organizzazione della materia è l’atomo Secondo livello è la molecola (due o più atomi uguali o diversi tra loro)! Terzo livello è l’organulo (più molecole messe assieme in modo ordinato e coordinato)! Quarto livello è la cellula Quinto tessuto Sesto organo Settimo apparato Ottavo organismo Il recettore è una sola molecola e risponde alle sollecitazioni chimiche con una vibrazione. Nell’organismo si trova sempre unito ad una cellula, e fluttua sulla parte esterna oleosa della cellula detta membrana. Simili alle ninfee sull’acqua, i recettori hanno simili radici profonde che attraversano la cellula fino al suo nucleo.! I recettori sono molecole composte di proteine, minuscoli amminoacidi collegati tra loro in catene schiacciate, simili a collane di perline. Ci sono milioni di recettori diversi disposti su ogni cellula. ! I biologi molecolari sono in grado di isolare questi recettori, identificando la sequenza esatta di amminoacidi che compongono la molecola del recettore.! I recettori funzionano come molecole sensitive, come sensori. Cosi come nell’organismo abbiamo i 5 sensi, anche i rettori agiscono in modo analogo a livello cellulare. Si librano sulla membrana delle cellule, danzando e vibrando, in attesa di captare messaggi inviati da altre piccole creature vibranti che anch’esse vagano nel fluido che circonda ogni cellula. Processo noto come legamento, sesso a livello molecolare.! Se i recettori sono i componenti primari delle molecole di emozione, i leganti vengono subito dopo, al secondo posto. E’ come se una chiave entrasse nella serratura, introducendo nella cellula nuove informazioni che possono modificare in modo drammatico la cellula.! In poche parole la vita della cellula è regolata dai recettori che si trovano sulla superficie e dal fatto che tali recettori siano occupati da leganti o meno. Su scala globale questi infinitesimali fenomeni fisiologici che avvengono a livello cellulare si possono tradurre in vistose modificazioni nel comportamento, nell’attività fisica e persino nell’umore. Ogni recettore può legare solamente con i leganti giusti. Il recettore degli oppiacei può quindi ricevere solo i leganti del gruppo degli oppiacei, cioè endorfine, morfine, eroina.! Ci sono tre tipi di leganti: neurotrasmettitori, steroidi, peptidi.!

Cervello chimico

Un tempo il cervello era considerato un sistema di comunicazione elettrico e si pensava che i neuroni (formati da assoni e dendriti) formassero qualcosa di simile a una rete telefonica con miliardi di cavi che si intrecciano in modo complesso. Su si è successivamente si è potuto osservare che vi è un cervello chimico.! Le neuroscienze consideravano il sistema nervoso come rete elettrica basata su connessione neurone-assone-dendrite-neurotrasmettitore. E’ stato un percorso lungo afferrare l’idea che il complesso legante-recettore rappresentasse un secondo sistema nervoso.! Sulla scia delle scoperte degli anni ’80 i recettori e i loro leganti sono stati considerati le “molecole di informazione”, ossia unità di base di un linguaggio usato dalle cellule di tutto l’organismo per comunicare tramite apparati come sistema endocrino, il sn,l’apparato gastrointestinale persino il sistema immunitario. ! Scoperta del recettore degli oppiacei Questa scoperta ebbe effetti imponenti nel campo della medicina, sollecitando l’interazione tra endocrinologia, neurofisiologia e immunologia e attivò una sintesi tra comportamento, psicologia e biologia.! La scoperta del recettore portò alla consapevolezza che abbiamo tutti nel cervello lo stesso meccanismo fatto per creare la felicità ed espandere la coscienza.! L’unico motivo che giustifica l’esistenza di un recettore degli oppiacei nel cervello era che il corpo stesso produce una sostanza chimica organica che si adatta a quella minuscola serratura, cioè un oppiaceo naturale. E tre anni dopo venne scoperta che nel cervello dei maiali vi era una sostanza che chiamarono endorfina, un legante endogeno che si adattava al recettore degli oppiacei provocando gli stessi effetti di oppiacei esogeni come la morfina.! Il peptide consiste in una stringa di amminoacidi e quindi per poter identificare un peptide uno scienziato deve individuare tutti gli amminoacidi che lo costituiscono.! Ciò che fece scalpore non fu tanto la scoperta di una sostanza endogena che si lega al recettore degli oppiacei, quanto che questa sostanza era un peptide che non solo veniva prodotto nel cervello, ma aveva un recettore per il suo funzionamento situato anch’esso nel cervello.! I peptidi sono sostanze informazionali, la loro funzione comune è quella di molecole-messaggeri, incaricate di distribuire le informazioni in tutto l’organismo.! Dopo diversi studi si scoprì che i recettore erano presenti in tutte le parti del cervello, non solo nell’ipotalamo, ma anche nella corteccia cerebrale e nel sistema limbico, o cervello emozionale.! Fu la mappatura della distribuzione dei neuropeptidi che indussero a formulare la teoria che i peptidi fossero le molecole dell’emozione.

BIOCHIMICA DELLE EMOZIONI La teoria proposta da Candace Pert è che queste sostanze biochimiche siano il substrato fisiologico delle emozioni, la base molecolare di ciò che sperimentiamo sotto forma di sentimenti, sensazioni, pensieri, impulsi e forse persino di spirito o anima. Darwin nel libro L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali spiega come la fisiologia delle emozioni si sia tramandata e sia stata usata nel corso di ere di evoluzione della specie formulando l’ipotesi che fossero la chiave della sopravvivenza del più forte.! Se le emozioni si sono diffuse così tanto nel regno animale quanto in quello umano, ciò significa che si sono rivelate essenziali dal punto di vista evoluzionistico per la sopravvivenza, e sono collegate in modo inestricabile all’origine della specie. ! Plutchik afferma che se si mescolano le emozioni primarie con altre secondarie se ne hanno di nuove date da questa combinazione e questo significa che, se si prendono in considerazione altri fattori come intensità e durata delle emozioni, si possono distinguere facilmente centinaia di stati emotivi differenziati in modo quasi impeccabile. ! Inoltre gli studiosi distinguono tra emozione-umore e temperamento, in cui l’emozionerebbe la più transitoria e identificabile in rapporto alla causa che la scatena ( umore is prolunga per ore o giorni il temperamento è fondato su fattori genetici).!

Ll sistema limbico del cervello: la sede classica delle emozioni Paul MacLean teoria del cervello trino ( tre strati che rappresentano tre diversi stadi di evoluzione): midollo allungato (o cervello rettiliano) responsabile di respirazione, escrezione, circolazione, temperatura corporea, sistema limbico responsabile delle emozioni, corteccia cerebrale sede della razionalità.! Candace Pert mette in discussione l’idea che le emozioni siano controllate da alcune parti del cervello, ritenendolo un assunto neurocentrico errato, o quantomeno incompleto.! Le emozioni nascono nella testa o nel corpo? Disputa tra James e Cannon sull’origine delle emozioni: il primo sosteneva che queste hanno origine nel corpo e poi vengono percepite nella testa, il secondo che hanno origine nella testa e da lì vengono poi trasmesse al corpo.! Il contributo di Candace Pert al tempo di questa disputa fu che avevano entrambi ragione, in quanto si tratta di un processo simultaneo, una strada a doppio senso. ! Pert nelle sue conferenze parlava di biofeedback o retroazione, una tecnica che consiste nell’usare disposti di monitoraggio per misurare varie funzioni corporee, come passo iniziale verso il controllo di queste funzioni.! Il biofeedback può consentire a persone del tutto normali, non solo a yogi ecc) di raggiungere uno stato profondo di rilassamento grazie al quale è possibile assumere il controllo cosciente di processi fisiologici che in passato erano considerati autonomi. ! La connessione mente-corpo: i peptidi come messaggeri delle emozioni Se accettiamo l’idea che i peptidi e altre sostanze informazioni siano la base biochimica delle emozioni, la loro distribuzione nel sistema nervoso ha una porta estremamente vasta.! Il corpo si identifica con l’inconscio!! I traumi repressi causati da una sovrabbondanza di emozioni possono restare immagazzinati in una parte del corpo, influenzando addirittura la capacità di sentire quella parte del corpo o di muoverla. Queste ricerche suggeriscono l’esistenza di un numero quasi illimitato di vie attraverso le quali la mente cosciente può accedere all’inconscio e al corpo, e modificarlo.! Non è più possibile sostenere che il cervello emozionale sia ristretto alle sedi classiche quali amigdala, ippocampo, ipotalamo.Per esempio il midollo spinale ! Ricerche sulla connessione tra sistema nervoso e sistema immunitario, tra mente e corpo Il sistema immunitario comunica non solo con il sistema endocrino ma anche con il sistema nervoso e con il cervello, utilizzando un meccanismo chimico che richiede l’intervento dei neuropeptidiendorfine per codificare l’informazione.! L’idea iniziale sulla quale indagarono la Pert e i suoi collaboratori era che, se le cellule immunitarie producevano endorfine, probabilmente sulla loro superficie dovevano esistere dei recettori degli oppiacei.! Si scoprì che erano presenti peptidi cerebrali sulle cellule immunitarie.Quello che venne scoperto era rivoluzionario: il sistema immunitario era potenzialmente in grado sia di inviare informazioni al cervello, attraverso i neuropeptidi, sia di riceverne, sempre attraverso i neuropeptidi. ! Lavori successivi confermarono l’esistenza di un meccanismo chimico attraverso il quale il sistema immunitario poteva comunicare non solo con il sistema endocrino, ma anche con il sistema nervoso e il cervello.! Uno degli scopi più importanti delle emozioni, dal punto di vista evoluzionistico, è aiutarci a decidere cosa occorre ricordare e cosa invece è più opportuno dimenticare.! E’ possibile che la somma delle secrezioni di peptidi nel cervello e nel corpo, in breve il nostro stato emotivo, condizioni la memoria e il comportamento in modo da farci ottenere autonomamente ciò che ci aspettiamo di ricevere? Creare la propria realtà, realizzare le proprie aspettative Come abbiamo già visto sono le nostre emozioni, o le droghe psicoattive che occupano i recettori, a decidere che cosa vale la pena notare e cosa no.!

LA maggior parte delle nostre variazioni di attenzione a livello mente-corpo avviene nel subconscio.Mentre i neuropeptidi con la loro attività si occupano di indirizzare la nostra attenzione, non è necessario un intervento cosciente per scegliere ciò che verrà elaborato, ricordasto, appreso. Abbiamo invece la possibilità di portare a livello di coscienza alcune di queste decisioni, specie con l’aiuto di vari tipi di addestramento intenzionale messi a punto proprio per raggiungere questo scopo, cioè aumentare il nostro livello di consapevolezza. ! Tuttavia non bisogna portare per forza a livello conscio l’inconscio perché una terapia abbia successo, anzi la mente inconscia del corpo sembra onnisciente. L’ipnosi, lo yoga, alcune terapie bassate sulla manipolazione e sull’energia ( a partire dalla bioenergetica) sono tutti esempi di tecniche usate per attuare cambiamenti a livello inferiore di coscienza. ! In base al carattere rapido e drammatico di alcune trasformazioni terapeutiche l’autrice si dice convita che le emozioni represse vengano immagazzinate nel corpo, la mente inconscia, tramite il rilascio di neuropeptidi leganti, e che i ricordi siano racchiusi nei loro recettori.

LA SVOLTA Sistema immmunitario- sistema endocrino- sistema nervoso e cervello comunicano tra loro attraverso un meccanismo chimico che richiede l’intervento di neuropeptidi endorfine e dei loro recettori per codificare l’informazione.! L’idea iniziale sulla quale si indagò fu che, se le cellule immunitarie producono endorfine, probabilmente sulla loro superficie dovevano esistere dei recettori degli oppiacei.! Si resero conto che vi erano recettori dei peptidi cerebrali sulle cellule immunitarie.! In seguito venne estesa la ricerca e venne dimostrato che sulla superficie delle cellule immunitarie esistono recettori per quasi tutti i peptidi e le droghe.! Oggi sappiamo che in molte circostanze numerosi peptidi tra quelli scoperti dagli immunologi, se non tutti, possono essere prodotti dal cervello e nello stesso tempo agire da recettori del cervello.! Quello che venne scoperto era rivoluzionario: il sistema immunitario è potenzialmente in grado sia di inviare info al cervello tramite i neuropeptidi, sia di riceverne sempre tramite i neuropeptidi.! Ciò che venne accertato era che il cervello, le ghiandole, il sistema immunitario e in sostanza tutto l’organismo, erano uniti in uno straordinario sistema coordinato dall’azione di molecolemessaggere discrete e specifiche. ! Un sistema esteso a tutto il corpo Tutto a un tratto divenne molto significativo il fatto che le parti del cervello in cui abbondano i peptidi e recettori fossero anche le parti del cervello coinvolte nell’espressione delle emozioni, nel sistema limbico.! Fu importante notare che i neuropeptidi e i loro recettori si uniscono al cervello, alle ghiandole e al sistema immunitario in una rete di comunicazione tra cervello e corpo, che rappresenta il substrato biochimico delle emozioni.!

LA RETE PSICOSOMATICA Blalock nel 1982 scoprì che nel sistema immunitario erano presenti peptidi cerebrali. Al tempo nessuno diede credito a questa nuova scoperta.! Il sistema immunitario comprende ! Milza! Midollo osseo! Linfonodi e globuli bianchi! Scopo principale: difendere organismo da invasori patogeni che ne minacciano la salute e riparare il corpo da danni fatti da questi.! Una proprietà essenziale del sistema immunitario è che le sue cellule sono flessibili, e si dirigono in tutto il corpo.!

Alcuni globuli bianchi, noti come monoliti, che hanno la funzione di ingerire gli organismi estranei presenti nel sangue, hanno origine nel midollo osseo, da cui si allontanano decidendo dove andare in base alle sollecitazioni chimiche ricevute.! La scoperta rivoluzionaria fu che tutti i recettori dei neurpeptidi presenti nel cervello, erano presenti anche sulla superficie dei monoliti umani.! I peptidi capaci di influenzare le emozioni controllano lo spostamento e la migrazione dei monociti, essenziali per la salute generale dell’organismo.! L’azione si svolge più o meno così: una cellula …pag218! Restò aperto un interrogativo: qual’è lo scopo di queste comunicazioni?! Riepilogando la teoria di Pert:! Le tre aree della neuroscienza, dell’endocrinologia e dell’immunologia tradizionalmente separate, con tutti i rispettivi organi (cervello, ghiandole, milza, midollo osseo e linfonodi) sono in realtà unite tra loro in una rete multidirezionale, collegate da portatori di informazioni noti come neuropeptidi.! La parola importante ora è rete e viene dalla teoria dell’informazione: in una rete esiste un’attività ininterrotta di scambio, elaborazione e immagazzinamento di informazioni che è esattamente quanto avviene quando i neuropeptidi e i loro recettori legano tra loro da un sistema all’altro.! Schmitt introduce il termine sostanze informazionali, definizione per tutte le molecole che portano i messaggi e per i loro recettori che svolgono il compito di collegare cervello, corpo e comportamento. Dato che una delle caratteristiche del flusso informazione consiste nel fatto che può essere inconscio e scorrere al di sotto del livello della coscienza, lo vediamo in azione anche a livello autonomo o involontario, della nostra fisiologia. La mente è immateriale e ha un substrato fisico che si identifica tanto con il corpo quanto con il cervello. La mente è dunque ciò che tiene insieme la rete, agendo spesso al di sotto della coscienza, collegando i sistemi principali con i relativi organi di cellule. ! Si potrebbe quindi definire tutto il sistema come una rete psicosomatica di informazioni, che unisce psiche (che comprende tutto ciò che che è di natura non materiale-mente,emozione, anima), al soma che è il mondo materiale delle molecole, delle cellule e degli organi.! Questa concezione dell’organismo come una rete di informazioni si stacca dall’antica visione meccanicistica di Newton.! Respirazione controllata: i cambiamenti nel ritmo e nella profonditià della respirazione producono cambiamenti quantità e nella specie dei peptidi che vengono rilasciati nel midollo allungato e viceversa.! Portando questo processo a livello di coscienza e facendo qualcosa per alterare la respirazione, si ottiene che i peptidi si diffondono in tutto il liquido cerebrospinale nel tentativo di ristabilì l’omeostasi, ossia il meccanismo che serve a stabilire e mantenere l’equilibrio. Dato che molti di questi peptidi sono endorfine, oppiacei naturali del corpo, si ottiene ben presto una diminuzione del dolore.! Il legame peptidi-respirazione è ben documentato: in pratica tutti i peptidi che si trovano nell’organismo sono presenti nell’apparato respiratorio.! La mente non domina il corpo ma diventa il corpo, perché corpo e mente sono una cosa sola. ! Il sistema immunitario, così come il sistema nervoso centrale, è dotato di memoria e capacità di apprendimento. Quindi si può dire che l’intelligenza è situata non solo nel cervello ma anche in cellule che sono distribuire in tutto il corpo.! Dal momento che i neuropeptidi e i loro recettori sono presenti anche nel corpo, si può concludere che la mente è nel corpo, nello stesso senso in cui la mente è nel cervello.! Ex intestino: il rivestimento dell’esofago e dell’intestino, dall’esofago all’intestino crasso e i sette sfinteri, è ricoperto di cellule che contengono neuropeptidi e recettori.! La densità dei recettori nell’intestino è il motivo per cui sentiamo le emozioni in quella parte di anatomia.!

Ex sistema nervoso autonomo: controlla tutti gli aspetto inconsci del corpo. Tuttavia a questo livello la coscienza può intervenire (esempio tramite il biofeedback).!...


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